Malattie del sistema gastrointestinale |
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Appunti CSA 2006: Terapisti complementari | |
Pagine correlate: Sitografia
da completare: links, illustrazioni, sitografia
Relatori, Dispense: Dott.essa C. Gutti e Dr. A Bernasconi | |
Autrice: Bianca Buser | Categoria: CSA, Patologia, Digerente |
Malattie del sistema gastrointestinale:
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L'apparato digerente è deputato all'assunzione degli alimenti, alla loro digestione ed assorbimento ed alla eliminazione dei loro residui. Si estende dalla cavità orale all'ano, ed è formato da un lungo tubo digerente. Si distinguono in esso, procedendo dall'alto verso il baso: la cavità orale, la faringe, l'esofago, lo stomaco. l'intestino, quest'ultimo suddiviso in tenue e crasso. In questo capito verranno trattate alcune malattie dell'apparato gastrointestinale, il fegato e il pancreas.
e della giunzione gastroesofagea
L'esofago è un condotto tubulare elastico e contrattile esteso dalla faringe e raggiunge lo stomaco (giunzione gastroesofagea), con il quale si continua a livello di un orifizio, detto cardias, che serve ad impedire il reflusso del contenuto gastrico nell'esofago. La parete esofagea è formata sia da muscolo striato (tratto superiore) che da muscolo liscio (tratto inferiore); la struttura muscolare è essenziale sia per la progressione dell'ingesto, che per l'impedimento del reflusso.
- esofagite da reflusso
Sintomi o lesioni istopatologiche rilevabili a livello dell'esofago, causati dal reflusso di acido gastrico nell'esofago, che provocano un forte dolore con una sensazione di bruciore (costrittivo retrosternale simile a quello di origine cardiaca), comunemente indicato come "bruciore cardiaco".
Fattori di rischio - eziologia
L'epitelio squamoso normale dell'esofago è sensibile all'effetto dell'acido e oltre al suo danneggiamento, possono insorgere delle complicazioni:
fibrotiche.
alla deglutizione (disfagia).
Nell'esofago di Barrett, vi è una sostituzione metaplastica dell'epitelio squamoso esofageo con mucosa di tipo colonnare in continuità (vedi fig. 13.1 del libro di riferimento) con quella gastrica. Nell'epitelio metaplastico vi possono essere delle complicanze neoplastiche, si rendono pertanto necessari ripetuti controlli endoscopici con prelievi bioptici multipli.
La difficoltà alla deglutizione o disfagia è dovuta ad un'ostruzione dell'esofago, e può essere causata da:
latrogene.
polmonare), aneurismi aortici, gozzo.
dell'esofago, per cui questo non è in grado di contrarsi e rilasciarsi nel tratto terminale; questo costante restringimento spastico porta di conseguenza ad un'abnorme dilatazione del tratto esofageo situato al di sopra del restringimento stesso. La condizione patologica porta ad una compromissione dello stato di nutrizione, ad un rigurgito da stasi degli alimenti, e ad un' aumentata incidenza di neoplasie. Di solito congenita, o malattie che attaccano i nervi (sclerosi a placche.....).
I tumori maligni più frequenti dell'esofago sono il carcinoma squamoso e l'adenocarcinoma. Il carcinoma squamoso è più frequente nella parte superiore dell'esofago, e si sviluppa nei forti bevitori di alcool e forti fumatori di sigarette. L'adenocarcinoma colpisce l'esofago inferiore, e origina da aree di metaplasia epiteliale (esofago di Barrett). Alcuni adenocarcinomi sono in realtà dei tumori primitivi dello stomaco che hanno infiltrato il terzo inferiore dell'esofago. La prognosi è infausta per entrambi i tipi di carcinoma. I tumori benigni sono rari.
Nell'ernia iatale lo stomaco risale nel torace attraverso lo iatus esofageo (dove passa l'esofago) del diaframma che normalmente serve per il passaggio dell'esofago (vedi fig. 13.2, pag. 250 del libro di riferimento). E' una condizione frequente e clinicamente importante.
La gastrite è un processo infiammatorio acuto o cronico della mucosa gastrica.
Gastrite acuta: è caratterizzata da un'infiammazione acuta superficiale della mucosa gastrica con lesioni macroscopiche correlabili all'esposizione a fattori di rischio (sostanze chimiche, alcool, aspirina).
Gastrite acuta erosiva: è caratterizzata da perdite locali dell'epitelio gastrico superficiale. I pazienti presentano dispepsia (disturbi di acidità) con vomito, ed ematemesi (vomito con sangue) se le erosioni sono numerose. I fattori eziologici: shock, ustioni, farmaci, alcolici, traumi.
Gastrite acuta erosiva: è caratterizzata da un insieme di alterazioni istologiche espressione di un processo infiammatorio cronico ad eziologia non ben definita e probabilmente multifattoriale. Si accompagna allo sviluppo di neoplasie maligne.
La gastrite cronica può sviluppare una metaplasia intestinale che predispone alla displasia ed alla trasformazione della continuità della mucosa che si trova esposta all'azione erosiva dell'acido cloridrico e degli enzimi digestivi. L'ulcera peptica può cronicizzare e mostrare complicazioni gravi quali l'emorragia, la penetrazione a pieno spessore nello stomaco, e la perforazione che provoca peritonite.
Più comunemente l'ulcera si verifica a carico della mucosa dello stomaco e del duodeno, dove la mucosa che costituisce il rivestimento interno viene erosa, e in questo modo nella parete dello stomaco e del duodeno rimane un area infiammata, priva di protezione. L'ulcera gastrica è provocata dallo sviluppo di fattori lesivi e protettivi della mucosa gastrica e del duodenale (p. es. una diminuzione di produzione di muco protettivo), squilibrio che la rende più sensibile all'azione di fattori irritanti come, l'acido cloridrico, anche se prodotto in quantità normali, fumo, alcool, caffeina, e farmaci soprattutto se introdotti a stomaco vuoto. L'ulcera gastrica prevale nel sesso maschile e raramente si sviluppa prima dei 40 anni.
L'ulcera duodenale è dovuta a un iperscrezione di acido cloridrico (spesso da stress) che non riesce ad essere neutralizzato dal succo pancreatico e dalla bile, e provoca un'erosione della mucosa. Un ruolo importante nella genesi dell'ulcera duodenale è oggi attribuito a Helicobacterd pilori. L'ulcera duodenale è più frequenti nei soggetti giovani.
Sintomatologia Il sintomo fondamentale è il dolore che può essere crampizzante o bruciante, ed è avvertito nella zona epigastrica, spesso irradiante al dorso. E' importante l'esame endoscopico, bioptico e citologico. Sull'area dell'ulcera cresce un nuovo strato di mucosa, poiché esiste il pericolo che si formi nella mucosa una nuova lesione, e quindi una nuova ulcera, il paziente deve rispettare tutte le prescrizioni mediche. L'intervento chirurgico è efficace ma si possono avere importanti sequele postoperatorie, pertanto la tendenza attuale è di privilegiare le tecniche endoscopiche.
Il più importante tumore allo stomaco è l' adenocarcinoma gastrico, ed è un tumore molto più frequente nel sesso maschile e nell'età adulta. L'indagine epidemiologica ha permesso di individuare importanti differenze geografiche sull'incidenza del carcinoma, incidenza maggiore nell'estremo Oriente, Sud America e Scandinavia. Questa differenza geografica ha spinto a ricercare fattori eziologici nell'ambito dell'alimentazione e in effetti si ritiene che, anche se non in modo definitivo, vi sia una correlazione tra il tumore e l'assunzione di cibi conservati affumicati o salati. L'unico rapporto certo fra il carcinoma gastrico ed altre situazioni indiziate di potere patogeno, è quello con i gruppi sanguigni. I pazienti con gruppo sanguigno A si ammalerebbero con frequenza maggiore. Nel gruppo a rischio, sono associati alcuni aspetti patologici: metaplasia intestinale e in tutti i pazienti con infiammazioni gastriche persistenti. L'adenocarcinoma ha tre modalità di crescita: tipo polipoide, ulcerante, e infiltrativo (vedi pag. 13.5) e può diffondere seguendo varie vie (pag. 254). La prognosi dell'adenocarcinoma gastrico è infausta e la sopravvivenza è legata allo stadio del tumore.
Le malattie infettive dell'intestino sono molto frequenti e dovute a molte classi di microrganismi, si riveda l'argomento trattato nel capitolo sulle malattia infettive. Le infezioni intestinali decorrono in genere con manifestazioni variabili per sede e gravità. Quadri clinici caratteristici: gastroenterite acuta, enterite o enterocolite acuta fino a forme di colite emorragica.
Le malattie infettive intestinali possono essere sia di origine virale (e causare la maggior parte di gastro- enteriti), sia di origine batterica (quindi danneggiare direttamente l'epitelio: S. typhi o producendo entero- tossine p. es. salmonellosi). L'infestazione dell'intestino da elminti è piuttosto frequente nei paesi tropicali. Le infezioni provocate da funghi colpiscono soprattutto i soggetti immunocompromessi. Le infestazioni da protozoi (Giardia intestinalis è il più frequente) sono favorite da deficit immunitari e malnutrizione (vedi pag. 254 - 255 e capitolo sulle malattie infettive).
Il piccolo intestino è importante per l'assorbimento delle sostanze nutrienti del cibo, al quale concorrono gli enzimi pancreatici, gli acidi biliari, e la mucosa stessa dell'intestino sede di importanti enzimi. L'alterazione di uno qualunque di questi elementi, provoca un'alterazione della digestione del cibo e quindi malassorbimento (vedi fig. 13.6). La causa più frequente di malassorbimento in Occidente è il morbo celiaco o celiachia, ed è una malattia caratterizzata da atrofia più o meno distesa dei villi del tenue e provocata, in individui geneticamente suscettibili, da permanente intolleranza ad una proteina del grano (gliadina). L'intolleranza al glutine è permanente, l'espressività clinica varia con gli anni. La dieta che esclude i cereali proibiti deve essere teoricamente seguita per tutta la vita, anche si è visto che l'intolleranza per i cereali diminuisce con la crescita. Negli adulti affetti da celiachia che segueno una dieta libera (che comprende i cereali vietati) vi è un maggior rischio di linfomi intestinali e mal- assorbimento cronico.
Le malattie croniche dell'intestino mostrano un'infiammazione cronica della parete intestinale, e non hanno una causa nota. La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica del grosso intestino che interessa sempre la mucosa rettale e a volte tutto il colon con carattere di continuità (vedi pag. 259). L'eziologia non è nota, si ipotizzano diversi fattori responsabili: fattori genetici, fattori ambientali (infezioni, situazioni emozionali) e fattori dietetici. Nel Morbo di Crohn vi è un'infiammazione cronica, che colpisce tratti localizzati dell'intestino, e può interessare qualsiasi parte del canale alimentare (dall'esofago all'ano), ma la localizzazione più frequente è l'ileo. Viene riscontra una malattia auto- immunitaria e la si riscontra nei pazienti tra i 20 - 30 anni di età.
Sintomatologia Dolori alla parte centro-inferiore dell'addome, inappetenza, febbre, calo ponderale. Questi sintomi spesso scompaiono per poi ricomparire a intervalli dopo alcune settimane. Il morbo di Crohn può dare delle complicazioni: formazione di fistole (comunicazioni patologiche tra due cavità) e seni (comunicazione tra un viscere e la superficie esterna), ascessi intestinali, occlusione intestinale e un aumento della frequenza dei carcinomi dell'intestino dopo molti anni.
Le malattie vascolari dell'intestino possono colpire sia il piccolo che il grosso intestino, e si manifesta in soggetti anziani con grave aterosclerosi. E' proprio l'aterosclerosi che causa alcune complicanze come la trombosi e la conseguente ischemia acuta. Sedi frequenti di realizzazione di trombi sono gli imbocchi delle mesenteriche. L'ostruzione in questa sede causa estesi infarti intestinali che se non operati possono essere mortali. L'occlusione arteriosa può essere inoltre dovuta ad emboli da trombosi intracardiaca, che si localizzano nell'arteria mesenterica superiore. L'estensione dell'infarto intestinale varia a seconda che l'occlusione sia a carico di un ramo prossimale o distale (fig. 13.17).
La malattia diverticolare (diverticolosi) presenta dei diverticoli multipli, che sono delle estroflessioni sacciformi (borse sporgenti) della mucosa attraverso la tonaca muscolare della parte intestinale. I diverticoli risultano inoffensivi finché non si produce un'infiammazione (diverticolite) che espone al pericolo di una perforazione. Si formano nel corso della vita.
Il peritoneo è la membrana sierosa propria della cavità addomino-pelvica, e l'infiammazione della cavità peritonale o peritonite può essere acuta o cronica. La peritonite acuta nella maggior parte dei casi è provocata dall'estensione di processi infiammatori alla cavità addominale, particolarmente dopo perforazione dell'intestino. La peritonite cronica può essere causa da infezioni tubercolari.
La cavità peritonale è colpita frequentemente da tumori metastatici, che sono originati da organi addominali (stomaco, ovaie, utero e colon). L'infiltrazione dei tumori nel peritoneo può causare un accumulo di fluido nella cavità peritoneale in forma di ascite. I mesoteliomi maligni possono svilupparsi come tumori primari del peritoneo, e causano un forte ispessimento del peritoneo, con occlusione intestinale e ascite.
Sommario visuale: anatomia umana per studenti
Fonti: Martini & Timmons, Edises 2003
Università di Trieste
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CSA: Malattie del sistema gastrointestinale
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◊ Costruzione e funzionamento digestivo Lucidi MmP 11.0 ◊ Malattie infiammatorie e infezioni intestinali Lucidi MmP 11.1 ◊ Meccanismi digestivi Lucidi MmP 11.2 ◊ Disturbi e degenerazioni digestive Lucidi MmP 11.3 ◊ Fabbisogno nutritivo Lucidi MmP 11.4 ◊ Dietetica elementare Seminari, Tutoria: indici ◊ Alimentazione Seminari, Tutoria: indice
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