Medicina popolare

per autodidatti

 

 

ottobre 6, 2005


Indice della pagina

 

1.0  Disturbi del metabolismo in generale

1.1      Valutazione del peso corporeo

1.2      Raccomandazioni dietetiche

1.3      Anoressia (anorexia nervosa), bulimia

1.4      Adiposità

 

2.0  Disturbi del metabolismo lipidico

2.1      Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)

2.2      Ipolipidemia

2.3      Discorso sulle iperlipidemie

 

2a.0 Disturbi del metabolismo dei glucidi

2a.1 Diabete I giovanile

2a.2 Diabete II di senescenza

2a.3 Ipoglicemia regolatoria

 

3.0  Gotta (artrite urica)

 

4.0  Disturbi di metabolismo osseo

4.1      Osteoporosi

4.2      Osteomalazia

 

5.0  Iper- e ipovitaminosi

5.1      Vit. A (retinolo) 1 mg p.d.

5.2      complesso della Vit. B

5.3      Vit. C (acido ascorbinico ) 75 mg p.d.

5.4      Vit. D (calciferole) 0.005 mg p.d.

5.5      Vit. E (tocoferole) 12 mg p.d.

5.6      Vit. K (fillochinone) 12 mg p.d.

 

6.0  Disturbi dell¹economia elettrolitica

6.1      Sodio (Na) 2000 mg p.d.

6.2      Cloro (Cl) 3000Š5000 mg p.d.

6.3      Calcio (Ca) 800 mg p.d.

6.4      Magnesio (Mg) 350 mg p.d.

6.5      Potassio (K) 2000 mg p.d.

6.6      Fosforo (P) 1300 mg p.d.

6.7      Zolfo (S)

 

7.0  Oligoelementi

7.1      Ferro (Fe) 15 mg p.d.

7.2      Iodio (I) 0.2 mg p.d.

7.3 Cr, Mn, Co,  Zn, Se, Cu, F, Mo, Si, Ni, V, Sn

PT 5.3

Patologia
metabolica e alimentare

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate: Metabolismo MmP 12

Dieta elementare DT1

Dietetica metabolica DT 2

Ipoglicemia reattiva PTIA 2

Elementi di nutriterapia PTO 2

 

Anoressia nervosa


8.0  Ricettario metabolico

8.1      Anoressia

8.2      Bulimia

8.3      Stabilizzare il peso

8.4      Obesità con leggero ipotiroidismo

8.5      Obesità

8.6      Iperlipidemia

8.7      Micronutrienti

 


INDICE:

 

1.0 Disturbi del metabolismo in generale

            1.1 Valutazione del peso corporeo

                                    1.1.1 Formula di Broca

                                    1.1.2 Body Mass Index (Indice di massa

                                    1.1.3 Mortalità e peso

            1.2 Raccomandazioni dietetiche

                                    1.2.1 Quantità e composizione dei cibi

                                    1.2.2 Dimagrire, diete restrittive, mantenimento

1.3 Anoressia (anorexia nervosa), bulimia

1.4 Adiposità

2.0 Disturbi del metabolismo lipidico

            2.1 Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)

                                    2.1.1 Sintomi di iperlipidemia

                                    2.1.2 Xantelasmi

                                    2.1.3 Xantomi sui tendini delle mani

                                    2.1.4 Xantomi sul tendine d¹Achille

                                    2.1.5 Anello corneale (arcus lipoides cornae,

            2.2 Ipolipidemia

            2.3 Discorso sulle iperlipidemie

3.0 Gotta (artrite urica)

4.0 Disturbi di metabolismo osseo

            4.1 Osteoporosi

            4.2 Osteomalazia

5.0 Iper- e ipovitaminosi

            5.1 Disturbi nell¹economia della Vit. A (retinolo)

            5.2 Disturbi dell¹economia nel complesso

            5.3 Disturbi nell¹economia della Vit. C (acido

                                    5.3.1 Ipovitaminosi C

                                    5.3.2 Ipervitamonosi C

            5.4 Disturbi nell¹economia della Vit. D (calciferole)

                                    5.4.1 Ipovitaminosi D

                                    5.4.2 Ipervitaminosi D

            5.5 Disturbi nell¹economia della Vit. E (tocoferole)

            5.6 Disturbi nell¹economia della Vit. K (fillochinone)

                                    5.6.1 Ipovitaminosi K

                                    5.6.2 Ipervitaminosi K

6.0 Disturbi dell¹economia elettrolitica

            6.1 Sodio (Na) 2000 mg p.d.

                                    6.1.1 Iponatriemia (Šdel sangue) < 135

                                    6.1.2 Ipernatriemia (Šdel sangue) > 150

            6.2 Cloro (Cl) 3000Š5000 mg p.d.

            6.3 Calcio (Ca) 800 mg p.d.

                                    6.3.1 Ipocalcemia (Šnel

                                    6.3.2 Ipercalcemia (Šnel

            6.4 Magnesio (Mg) 350 mg p.

                                    6.4.1 Ipomagnesiemia (nel

                                    6.4.2 Ipermagnesiemia (Š

            6.5 Potassio (K) 2000 mg p.

                                    6.5.1 Ipopotassiemia (Š

                                    6.5.2 Iperpotassiemia (Š

            6.6 Fosforo (P) 1300 mg p.d.

            6.7 Zolfo (S)

7.0 Oligoelementi

            7.1 Ferro (Fe) 15 mg p.d.

            7.2 Iodio (I) 0.2 mg p.d.

            7.3 Cromo (Cr), Manganese, Fluoro (F), Molibdeno (Mo),

8.0 Ricettario metabolico

            8.1 Anoressia

            8.2 Bulimia

            8.3 Stabilizzare il peso

            8.4 Obesità con leggero ipotiroidismo

            8.5 Obesità

            8.6 Iperlipidemia

            8.7 Micronutrienti

                                    8.7.1 Anoressia

                                    8.7.2 Bulimia

                                    8.7.3 Obesità, peso

                                    8.7.4 Iperlipidemia


1.0      Disturbi del metabolismo in generale

Anoressia e adiposità; valutati in base a ³sentenze² sul peso in relazione a dei criteri più o meno sensati.

Il tema è approfondito nella relazione  Dieta elementare DT1

 

Vengono trattati i seguenti temi:

1.1      Valutazione del peso corporeo

1.2      Raccomandazioni dietetiche

1.3      Anoressia (anorexia nervosa), bulimia

1.4      Adiposità

1.1      Valutazione del peso corporeo

A seconda di culture, tempi e medici, variano i concetti di pesi ³normali² o ³ideali².

L¹opinione pubblica nella società industrializzata postmoderna è:

-  Stipulata da ³chierici dietologici² universitari e dalle loro logge di nutrizione finanziate parzialmente dall¹industria alimentare.

-  Applicata fedelmente da medici e paramedici dietologici nelle loro ³terapie nutrizionali².

-  Divulgata dai mass-media e

-  creduta inizialmente da noi tutti per poi

-  essere registrata nei nostri cervelli.

 

Il ³consenso medico attuale² determina un ³body mass index² BMI  (indice di massa corporea) oltre a 25 come ³sovrappeso² e bisognoso di ³terapia² o almeno di misure adatte (leggi: diete restrittive). Gli studi epidemiologici invece dimostrano che ³sovrappeso² (BMI 27Š30) negli uomini e ³adipositಠ(BMI 30 Š35) nelle donne minimizza la mortalità. Questo contrasto tra la razionalità di studi epidemiologici e ³direttive mediche² / credenze pubbliche come medico naturale e terapista mi disturba parecchio nel lavoro giornaliero. Persino i miei amici la trovano una posizione strana in quanto controcorrente e secondo la loro immagine di me, la interpretano come segue:

-  Perché ti piacciono le femmine massicce (è vero, ma mi piacciono anche le gracili).

-  Ce l¹hai con i chierici nutrizionali americani e germanici che criticano le tue preferenze per dolciumi e cotechini (è anche vero perché non mi va ³la scienza² sussidiata dalle multinazionali alimentari).

-  Sei fobico contro i medici con ideali snelli, nervosi, Š (sarà anche vero, perché il medico farebbe meglio a curare le malattie, invece di inventarsele con strane classificazioni, perché ci sono troppi concorrenti per le poche malattie).

-  Sei intransigente con i dietologi paramedici che insegnano la giusta alimentazione (anche vero, perché stressano la gente che lavora, recitando il rosario dei chierici sopraccitati e di solito hanno perso le lezioni di fisiologia, epidemiologia e di evoluzione biologica. Cosa vuoi che sappiano loro di alimentazione!).

-  Sei avversario di politici e funzionari della sanità che sostengono queste idee irrealistiche (sì, anche se ho una certa comprensione per loro, perché hanno seri problemi per finanziare l¹AVS di una popolazione che continuamente aumenta di peso e vive più a lungo. Almeno i credenti, capaci di vivere ³nella fede² muoiono prima).

-  Hai la paranoia dei giornalisti e altri ³pettegoli della nazione² che rimuginano instancabilmente le mode nutrizionali di cui sopra (in realtà mi fanno pena per la confusione nella quale devono vivere e senza strumenti per riordinarla).

Di seguito un po¹ di ordine. La seguente tabella indica la classificazione medica del peso a sinistra e gli effetti statistici del medesimo sulla mortalità:

                                                             Mortalità secondo studi epidemiologici:*

Classificazione medica:                                          Donne                                      Uomini

BMI (indipendente del sesso) BMI    mortalità      BMI                      mortalità

 

sotto 20           sottopeso                                           molto alta                                  alta

20Š24.9         peso normale                                    alta                                            aumentata

25Š29.9         sovrappeso                                       aumentata            27Š30         minima

30Š40            adiposità                      30Š35          minima                                     aumentata

oltre 40            forte adiposità             aumentata                                  alta

 

* Una bibliografia esauriente di studi originali in merito si trova nell¹eccellente libro:

  WORM, Nicolai: Diätlos glücklich; Hallwag, Bern 1998

Esempio: Angela 72kg/1.68m => 72/(1.68*1.68) = 72/2.82 = BMI 25.5 dovrebbe stressarsi notevolmente facendo dieta! Che idiozia! La mortalità di Angela sarebbe minima con un BMI tra 30Š35 corrispondente a un peso tra 85Š99 kg. Sarebbe da valutare l¹età e il benessere sociale visto che le donne ³massicciotte² sono valutate ingiustamente stupide, pigre e indisciplinate.

 

Esempio: Berta 59kg/1.65m => BMI 21.7 Secondo la formula di Broca ha il peso ideale e viene lodata dal suo medico. Criminale! Secondo gli studi epidemiologici, Berta è a rischio per malattie infettive (polmoniti, influenza), osteoporosi e malattie tumorali e ha una mortalità statistica notevolmente aumentata rispetto ad Angela dell¹esempio precedente. Il suo peso di ³mortalità minima² sarebbe tra 82Š95 kg.

 

Esempio: Carlo 75kg/1.75m => BMI 24.5. Giudicato peso normale secondo Broca. I dati di ³minima mortalitಠsarebbero tra BMI 27Š30 (perché maschio) corrispondente a un peso tra 83Š92 kg.

 

Mentre fino adesso ci siamo limitati a ragionamenti statistici / epidemiologici non è da sottovalutare la varietà individuale. In fondo è assurdo voler ³normalizzare² un peso corporeo (anche se in funzione di Š).

Il peso ³stabile² o di referenza individuale è dato da diversi criteri:

-  Eredità genetica da madre e padre (costituzione, ripartizione di tessuti muscolari e adiposi, caratteristiche metaboliche).

-  Eredità sociale di nutrizione in infanzia (formazione di preferenze nutrizionali, tessuti muscolari e adiposi, caratteristiche digestive).

-  Abitudini nutrizionali e attività fisica (adattamento al fabbisogno energetico e funzionale).

-    Carestie, digiuni e diete restrittive subite (memoria proteica e lipidica, mitosi di cellule adipose).

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

1.1.1      Formula di Broca

1.1.2      Body Mass Index (Indice di massa corporea) BMI

1.1.3      Mortalità e peso

 

1.1.1     Formula di Broca

I nostri medici usavano fino a pochi anni fa di solito la formula di Broca per determinare il peso ideale/normale e quelli un pò arretrati e parte di giornalisti e pubblico la usano ancora:

 

Peso normale     =   altezza corporea in cm meno 100

Peso ideale         =   peso normale meno 10%

 

Esempio:             Peter:                                 1.76 m

                             Peso normale Broca:        76 kg

                             Peso ideale Broca:            76 - 7.6 = 68.4 kg

 

Espresso in ³body mass index² (indice di massa corporea) l¹esempio corrisponde a:

BMI = 76/(1.76*1.76) = BMI 24.5 ritenuto di un medico moderno come peso normale (BMI 20 Š 24.9) anche se la mortalità sarebbe statisticamente aumentata (fino a BMI 27 corrispondente a un peso di 84kg).

1.1.2     Body Mass Index (Indice di massa corporea) BMI

Un altro ³metro² è il BMI (Body Mass Index), usato da pochi anni da medici e dietologhi per classificare il peso di pazienti con:

BMI                               Classificazione

sotto 20       sottopeso

20Š24.9     peso normale

25Š29.9     sovrappeso

30Š40        adiposità

oltre 40        forte adiposità

Il BMI si calcola con ³peso in chili² diviso ³lunghezza corporea in metri al quadrato².

BMI = peso / (altezza*altezza).

 

Esempio:    Peter 1.76 m; 76 kg

                    BMI = 76 / (1.76*1.76) = 76 / 3.1 = 24.5

La seguente tabellina aiuta a rilevare i dati senza calcolo.

1.1.3     Mortalità e peso

Se il giro della vita è maggiore del giro dei fianchi aumenta la mortalità indipendentemente da altri criteri!

In diversi studi epidemiologici sono stati stabiliti (in base a dati statistici) dei limiti di peso, oltre e al di sotto dei quali aumenta la mortalità. Personalmente li uso per determinare tendenze verso l¹anoressia o l¹obesità.

 

                                                             Mortalità secondo studi epidemiologici:*

Classificazione medica:                                     Donne                                    Uomini

BMI (indipendente del sesso)                             BMI                      mortalità   BMI             mortalità

 

sotto 20             sottopeso                                    molto alta                                alta

20Š24.9           peso normale                             alta                                          aumentata

25Š29.9           sovrappeso                                 aumentata            27Š30       minima

30Š40              adiposità                    30Š35     minima                                   aumentata

oltre 40             forte adiposità                             aumentata                               alta

 

Per il rischio di ³obesitಠsi è dimostrato utile un criterio molto più semplice del BMI:

 

Esempio:  Peter 1.76 m; 76 kg

                  La ³durata vita² probabile diminuisce a partire da un peso oltre i 93 kg o sotto gli 84 kg. Il prossimo passo è di controllare la distribuzione dei grassi di Peter misurando i giri di vita e di fianchi:

                  Giro vita:        102 cm

                  Giro fianchi:   103 cm

                  La ³durata vita² probabile diminuisce se il giro vita è più grande del giro fianchi. Peter ha distribuito non idealmente i suoi grassi, anche se resta ancora entro un limite accettabile. Gli sconsiglio di aumentare notevolmente di peso. Lo invito invece a muoversi più frequentemente, il che migliorerà anche la distribuzione dei lipidi oltre ad abbassare il rischio di malattie cardiache.

1.2      Raccomandazioni dietetiche

È un campo dominato da ³sacerdoti e credenti dietologici² medici e paramedici, giornalisti e dell¹industria alimentare, basato su delle mode nutrizionali i cui paradigmi cambiano con ogni generazione:

-  A partire dal ¹55 ci si doveva nutrire prevalentemente di carne magra e verdura e i vegetariani sostituivano la carne con cereali e dolciumi.

-  A partire dal ¹75 erano diventati obsoleti i carboidrati, specialmente lo zucchero e l¹alcool, e ci si doveva nutrire di carne, grasso, verdura e surrogati di ³dolce²; i vegetariani sostituivano i carboidrati con oli pressati a freddo.

-  A partire dal ¹95 vennero scoperti i lipidi (grassi e oli) come nemici della salute e responsabili di ³obesitಠe improvvisamente, i carboidrati sono assolti e ci si nutre di verdura e carboidrati. La carne è diventata ³neutra², basta che sia magra.

 

Il relatore di questa lezione, proveniente piuttosto dalla ³evidence based medicine² si trova in serie difficoltà per i seguenti motivi:

-  Come insegnante sono scettico riguardo alle diete e mi baso su degli studi epidemiologici, invece che su delle trasmissioni televisive e il Readers Digest e mi sento vicino alla ³Evidence based medicine².

-  Come naturopata mi interessano criteri come mortalità, qualità di vita, serenità (assenza di stress), fattibilità, successo e plausibilità terapeutica più che pareri di professori con chissà quali interessi.

-  Come cittadino razionale detesto la megalomania umana di pretendere che milioni di anni di evoluzione fisiologica altamente sensata potrebbero essere ingannati con un paio di trucchi in nome di un ideale estetico o etico.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

1.2.1      Quantità e composizione dei cibi

1.2.2      Dimagrire, diete restrittive, mantenimento del peso referenza

1.2.1     Quantità e composizione dei cibi

L¹organismo umano, in milioni di anni di evoluzione, si è perfezionato per vivere bene con dei cibi molto diversi:

-   Gli eschimesi si nutrono quasi esclusivamente di carne e grasso.

-   I masai vivono con altissime dosi di grasso animale e carne ed è gente alta e snella.

-   Nel sud dell¹India si mangia vegetariano, con tanti carboidrati e oli vegetali.

-   Nel Mediterraneo si cura una cucina variata e gustosa.

-   In Giappone, la durata di vita è aumentata di scatto da quando hanno abbandonato i loro cibi tradizionali e si nutrono all¹americana (grasso e dolce).

 

Girano però innumerevoli tabelle e indicazioni per una nutrizione sana con criteri di sano e malsano che cambiano ad ogni stagione giornalistica.

I miei indicatori per una nutrizione ³naturale² sarebbero:

-      Alle nostre latitudini, con locali riscaldati e lavoro corporeo ridotto, ci servono ca. 2¹300 Š2¹500 kCal giornaliere per il fabbisogno energetico (variato secondo la persona).

-   La composizione ³naturale² della nutrizione secondo me (da studi epidemiologici) sarebbe:

     - Carboidrati ca. 50% (calorico).

     - Grassi ca. 35% (calorico).

     - Proteine ca. 15% (calorico).

     (I dietologi ³ex cathedra² mi ammazzeranno).

-   Mai mangiare senza appetito (solo perché è l¹ora del pasto).

-   Mangiare sempre quando c¹è l¹appetito.

-   Prendersi almeno venti minuti per un pasto (ci vuole per la sensazione di sazietà).

-   Pane e acqua con il cibo, perché saziano e sono buoni.

-   Cucina mediterranea variata secondo la stagione.

-   Niente perché è ³sano² o ³giusto² o ³consigliato².

-      Non abusare del cibo come surrogato o rimedio per problemi socio-psico-somatici.

-   Niente di ³light², perché o sono porcherie o perché stimolano l¹appetito o entrambi.

-   Meno possibile ³pasti prefabbricati² perché contengono porcherie e spesso sono privi di ³micronutrienti².

-   Frutta, verdura, legumi ³di stagione².

-   ³Cruditಠcon misura.

1.2.2     Dimagrire, diete restrittive, mantenimento del peso referenza

Per un organismo, il dimagrire è uno stress che non si dimentica più. Farà di tutto per riacquistare il peso perso, perché si tratta di un pericolo esistenziale, una carestia. Chi tenta di ingannare questo meccanismo, farà brutti fallimenti, perché tenta di ingannare processi biologici che stanno al di là della volontà e di altre belle invenzioni umane.

Dimagrire, a lungo aumenta il peso!

Certo che si può dimagrire, anche molto, ma è solamente una questione di tempo (normalmente ca. due anni) fino a quando la realtà biologica ha la sua rivincita (e normalmente con un po¹ più di chili).

 

Come medico naturalista responsabile e cosciente con il principio ³minor male² devo consigliare ai miei clienti di non dimagrire, ma di mantenere il loro ³peso referenza² attuale, determinato da eredità e propria storia. Ogni altro consiglio, oltre ad essere un¹illusione, sarebbe peggiore.

 

Il tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2

 

È ottimo mantenere il peso di referenza attuale!

Eventualmente aumentando leggermente con il passare degli anni.

 

Le implicazioni terapeutiche sono notevoli e consistono maggiormente nello sradicare innumerevoli dogmi nutrizionali dalla convinzione del cliente. Non voglio entrare in merito; ogni bravo terapista deve fare questo lavoro dapprima per sé stesso.

Ma è un obiettivo terapeutico raggiungibile. A livello calorico è indispensabile determinare il fabbisogno energetico individuale del cliente. Per la composizione della dieta, si regola meglio da solo secondo le sue abitudini. Eventualmente bisogna controllare la parte ³non calorica² e specialmente il minimo proteico (0.7Š1,8gr/kg di peso corporeo).

Se le diete restrittive fossero medicamenti, i loro inventori finirebbero tutti in galera per lesione (intenzionale o colposa) dell¹integrità del prossimo perché:

Dimagrire mette in pericolo la salute!

-   Il metabolismo viene seriamente disturbato, essendo costretto a servirsi del capitale proteico per soddisfare il fabbisogno energetico. L¹alto tasso di ammoniaca non solo rende acido tutto l¹organismo, ma aumenta notevolmente i rischi tumorali e cirrotici nonché la gotta.

 

-   Dopo il primo disturbo, il metabolismo si adatta genialmente alla situazione cominciando ad ottimizzare l¹assimilazione, l¹assorbimento e lo sfruttamento delle poche sostanze messe a disposizione. Diventa economico in modo spaventoso, geniale, solo non nel senso di chi digiuna. Per calmare l¹anima di chi digiuna, produce anche delle sostanze ³esilaranti² nel cervello per pacificare un po¹ il povero affamato.

 

-   La digestione viene seriamente disturbata (specialmente la flora intestinale) per quantità e composizione insolita dei cibi, fino a seri disturbi di assorbimento di ³micronutrienti².

 

-   Abbassando la quantità del cibo diminuisce anche l¹apporto di elettroliti, minerali, vitamine, oligoelementi, lipidi e aminoacidi essenziali (tutte sostanze non caloriche, ma indispensabili per il complesso funzionamento dell¹organismo). Come conseguenza si osservano tutti i tipi di deficienze alimentari.

 

-   Lo stress (fisico) creato dalla dieta riduttiva, amplifica spaventosamente quasi tutti gli altri rischi di malattia.

Non intendo elencare le patologie collaterali del dimagrire perché sarebbe un¹opera a sé.

 

Ci sono anche dei rari casi di obesità con BMI oltre 45 (p.es. uomo 160kg/1.76m) con netta tendenza di aumento dove i rischi del peso potrebbero superare i rischi del dimagrire (principio del minor male). Un caso come questo, di evidente disfunzione metabolica, come medico naturalista ³generale² non mi sentirei all¹altezza di trattarlo, e non mi resta che sperare che il mio povero cliente trovi uno specialista in patologie metaboliche non indottrinato da stupidi concetti sociali.

1.3      Anoressia (anorexia nervosa), bulimia

Forma più frequente di sottopeso in nazioni industrializzate. Sono colpite prevalentemente le ragazze dopo l¹adolescenza; la bulimia colpisce prevalentemente fino a ca. 35 anni.

 

Il tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2.

Per l¹anoressia si ipotizza come causa una crisi di sviluppo psichico. Come terapista comincio ad approfondire con un BMI sotto 22 con tendenza di diminuzione. Esempio: Claudia, 19 anni, 60kg/1.65m, perde ogni mese ca. 1 kg.

Per fare un esempio lampante: Miss Svizzera 2000, ideale estetico per le ragazze, secondo i dati pubblicati è nettamente sottopeso e a gran rischio di anoressia o bulimia se non lo è già.

 

Sintomi tipici che indicano quando c¹è una tendenza all¹anoressia:

-  Reazione di rifiuto al cibo (inappetenza).

-  Perdita di peso.

-  Mancanza delle mestruazioni.

-  Pressione, polso e temperatura corporea diminuiscono.

Bulimia:

Fase di rifiuto del cibo alternata con fasi di estremo ingozzamento da cibo con susseguente vomito o purga forzata. È spesso frutto di cure dimagranti e molto frequente in professioni femminili che richiedono un¹immagine estetica più sociale che fisiologica.

Terapia:

Psicoterapia specializzata, a volte per anni.

-  Canapa, amari tonici, strychni (Nux vomica)

-  ric. ‹> A), B)

 

Per problemi che riguardano l¹anoressia, bulimia

(l¹alimentazione in generale) il Cantone Ticino dispone

di servizi, con specialisti, ai quali ci si può rivolgere:

-  Servizio medico pedagogico per i minorenni.

-  Servizio Psico-Sociale per gli adulti.

    (stessi numeri sia per i minorenni, sia per gli adulti)

    - Locarno e Valli tel. 751 49 58

    - Bellinzona e Valli tel. 821 41 81

    - Lugano e luganese tel. 922 02 91

    - Biasca tel. 862 25 76

    - Mendrisio e Mendrisiotto tel. 646 83 93

N.B.: presso il Servizio Psico-Sociale di Mendrisio

ci si può consultare con la signora Schmid che

gestisce la biblioteca, dove si possono prendere

anche dei libri per documentarsi.

Nella foto una ragazza anoressica:

Altezza 1.60 cm, peso 36 kg, BMI 14, le prognosi di sopravvivenza sono pessime.

1.4      Adiposità

I nostri medici parlano di ³sovrappeso² con un BMI tra 25Š30, di adiposità ³di solito² quando il BMI è tra 30 Š 40, di adiposità estrema se il BMI supera i 40. Visto il numero elevato di medici e dietologi che abbiamo, molti di loro propongono delle cure dimagranti a partire di un BMI superiore a 25 indistintamente se si tratta di uomini o donne.

 

Secondo delle statistiche epidemiologiche il rischio è minimo:

-  Per le donne con un BMI 30Š35 (adiposa secondo parere medico).

-  Per gli uomini con un BMI 27Š30 (sovrappeso secondo parere medico).

Quindi, secondo questi criteri l¹obesità va trattata negli uomini con un BMI nettamente superiore ai 30, nelle donne con un BMI nettamente superiore a 35.

 

Il tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2.

 

Cause per l¹obesità:

Cibo non energeticamente ³sfruttato² viene depositato in forma di grasso:

-  Sotto il derma.

-  Dietro il peritoneo (rischio aumentato, vita>fianchi).

-  Tra i muscoli.

-  Intorno ai reni e al cuore.

-  Ev. nel fegato.

-  Nelle donne, prevalentemente intorno alle cosce laterali e dietro la nuca (depositi per allattamento di bambini durante carestie con minimo rischio).

I lottatori ³sumo² giapponesi (tutti con un BMI superiore al 40) godono di ottima salute e diventano anziani senza nessuno dei seguenti sintomi, che vengono spesso abbinati a sovrappeso e obesità, ma che, come studi recenti hanno dimostrato, sono piuttosto la conseguenza di mancanza di movimento:

-  Per via del lavoro eccessivo del cuore: mancanza di fiato, polso accelerato, edemi intorno alle caviglie.

-  Spesso ipertonia.

-  Giunture/legamenti sovraccarichi.

-  Spesso diabete e/o gotta.

-  Spesso aumento di trigliceridi e

    colesterolo ematico.

 

Terapie:

-  Cura psichica, curare costipazione.

-  Bilancio energetico equilibrato per

    mantenere il peso.

-  Se le cure dimagranti risultano essere

    veramente ³il minor male²; solo sotto il

    controllo di uno specialista in metabolismo.

-  Come sostegno servono ogni

    tanto ‹> ric. C), D), E).

 

Nella foto un uomo che:

-  secondo il giudizio medico

    ³Estremamente obeso² e bisognoso

    di terapie dimagranti;

-  secondo gli studi epidemiologici ha una

    mortalità aumentata;

-  secondo la mia valutazione troppo grasso

    dietro il peritoneo (giro vita superiore del

    giro fianchi) e altamente bisognoso di

    movimento, con una nutrizione

    energetica equilibrata.

Altezza 1.76 cm, peso 136 kg, BMI 44

2.0      Disturbi del metabolismo lipidico

Vengono trattati i seguenti temi:

2.1      Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)

2.2      Ipolipidemia

2.3      Discorso sulle iperlipidemie

2.1      Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)

Aumentati valori di lipidi ematici:

-  Gliceridi (mono-, di-, tri-).

-  Colesterolo (libero e esteri).

-  Secondo altre classificazioni VHDL, HDL e LDL (lipidi ultradensi, densi, leggeri) con aumentato rischio di arteriosclerosi.

-  Fosfolipidi.

 

Cause:

Nelle forme essenziali si sospetta un innato disturbo del metabolismo lipidico, nelle forme secondarie si accusano fattori come:

-  Obesità, abuso di alcolici (non confermato da studi).

-  Diabete, gotta.

-  Ipotiroidosi e malattie renali.

 

Sintomi:

Spesso visibili in:

-  Xantomi: noduli di lipidi.

-  Xantelasmi: ³macchie² di lipidi.

-  Cerchio corneale (depositi di colesterolo).

Spesso si nota anche obesità e/o fegato ingrossato ma è sospettoso il nesso causale.

 

Complicazioni:

Rischio di arteriosclerosi con ipertensione, infarto cardiaco, apoplessia e circolazione periferica impedita.

Terapie:

Non conoscendo bene le cause, ci si basa sull¹apparenza, proponendo:

-  Dieta scarsa di grassi saturi (non è dimostrato nessun nesso).

-  Di carboidrati (ancora meno nesso, e da dove prende l¹energia il soggetto?).

-  Di colesterolo (il quale viene prodotto dall¹organismo stesso).

-  Normalizzazione del peso (per non dire dimagrire; nessun nesso dimostrato, poi ho dei pazienti iperlipidemici con BMI di 22).

-  Movimento (va bene per il sistema motorio e ogni tanto serve).

 

Non oserei mai fare una proposta talmente oscena a un mio cliente. Per chi fa esami in naturopatia è meglio tenere presente anche questa stupidaggine.

 

Personalmente tento di capire le caratteristiche del metabolismo individuale del mio cliente, partendo dal funzionamento del fegato e dall¹elaborazione di ³micronutrienti². Con rimedi del genere si riesce spesso a migliorare la situazione. Normalmente l¹olio di pesce e l¹acido nicotico (B3) mettono a posto iperlipidemie.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

2.1.1      Sintomi di iperlipidemia

2.1.2      Xantelasmi

2.1.3      Xantomi sui tendini delle mani

2.1.4      Xantomi sul tendine d¹Achille

2.1.5      Anello corneale (arcus lipoides cornae, aura senilis)

2.1.1     Sintomi di iperlipidemia

Aumentato tasso di lipidi nel sangue, causa di disturbi metabolici da lipidi.

I noduli contengono lipoproteine.

2.1.2     Xantelasmi

Depositi piatti di lipoproteine prevalentemente intorno agli occhi (spesso senza valori ematici di lipidi aumentati).

2.1.3     Xantomi sui tendini delle mani

Spostabili e indolore sui tendini estensori delle dita.

2.1.4     Xantomi sul tendine d¹Achille

Spesso disturbo innato del metabolismo lipidico (sin da bambino)

2.1.5     Anello corneale (arcus lipoides cornae, aura senilis)

Deposito di lipidi circolare o segmentale nella cornea. Nei bambini spesso innato disturbo da metabolismo lipidico; in senescenza anche senza valori lipidici ematici aumentati.

2.2      Ipolipidemia

Bassi valori di lipidi ematici; innato difetto metabolico raro; crescita rallentata, astenia, disturbi nervosi.

2.3      Discorso sulle iperlipidemie

 

Il tema è approfondito nella relazione  Metabolismo MmP 12 e  in it.Wikipedia Colesterolo

 

Negli ultimi anni è da constatare una psicosi sanitocratica concernente i ³valori ideali² del colesterolo ematico, raffinata negli ultimi anni con la distinzione di laboratorio in LDL, HDL e VHDL - lipidi. Questa psicosi ha portato ad una vera fobia di certi clinici che è in netto contrasto con le osservazioni più ampie:

-  L¹OMS nota in una statistica, che l¹alto tasso di colesterolo nella popolazione francese e italiana corrisponde a una bassa incidenza di malattie cardiovascolari, assolutamente in contrasto con la fobia clinica.

-  I miei clienti con il tasso di colesterolo più alto sono stretti vegetariani che non consumano prodotti lattici o uova (in compenso inclini ad anemia e ipocalcemia).

 

Uno dei miei colleghi spiega il fatto di correlazione negativa, colesterolo/disordini cardiovascolari, con l¹abitudine degli italiani e dei francesi di consumare pane e acqua con i loro pasti e complicati ragionamenti metabolici susseguenti.

 

Il fatto vegetariano/colesterolo è plausibilmente spiegabile, visto che in media le cellule del corpo sintetizzano ca. la metà del colesterolo usato per la costruzione delle membrane cellulari e l¹altra metà viene ingerita con grassi animali: l¹organismo dei vegetariani ³colesterolici² sintetizza in eccesso il colesterolo per garantire una omeostasi fondamentale per la sopravvivenza cellulare.

 

Gli internisti fobici di colesterolo e anche parecchi dei miei colleghi assieme con gli azionisti delle fabbriche di margarina e apostoli/missionari di ideologie dietetiche, come prima misura fatale consigliano di evitare grassi animali. I poveri pazienti, ignari delle conseguenze, riducono o evitano anzitutto il consumo di latte, burro, panna, formaggio, yoghurtŠ e dopo breve tempo con questa dieta si possono notare i primi sintomi dei disturbi del metabolismo osseo e ogni tanto anche anemia (mancanza di diversi minerali, Vit. A, D, B12). Se capita poi nelle mani di un malformato ³terapista di Schüssler² che tenta di curare una deficienza materiale a livelli ³energetici² con diluizione/dinamizzazione di minerali D6ŠD20. Il povero cliente diventa così ³acido di rabbia², pisciando anche i resti dei suoi già scarsi minerali e andrà a finire come osteoporotico.

 

In realtà il metabolismo lipidico è molto più complesso. Nel sangue, i diversi valori di colesterolo e trigliceridi di vario tipo sono indicatori, ma per cosa? Il nesso tra colesterolo e malattie cardiache non fu mai dimostrato, l¹equilibrio tra trigliceridi di diversa densità è difficile da interpretare. Un indicatore veramente selettivo per l¹arteriosclerosi sarebbe la omocisteina, ma viene raramente rilevato.

 

L¹internista ipercauto inoltre dispone di armi più potenti (riduttori di lipidi), che sono una grazia per l¹umanità per casi veramente patologici, ma nelle mani di un ipersensibilizzato possono creare degli effetti collaterali più rischiosi che una ³leggera iperlipidemia²:

-  Disturbi gastrointestinali.

-  Mal di testa, vertigini, stanchezza.

-  Certi preparati, anche disturbi epatici e/o muscolari/dermici.

La naturopatia usa prevalentemente aglio e olio di merluzzo contro le iperlipidemie. Personalmente preferisco l¹aglio ursino al posto dell¹aglio (perché non lascia odore) e olio di semi di canapa (che contiene anche omega-acidi-lipidici) e ha meno effetti collaterali.

 

Personalmente guardo evidentemente tutti questi ³indicatori² e ³fattori rischio² e mi faccio le mie idee assieme con tante altre osservazioni. Ma non sono malattie e quindi non le curo. Se ho dei dubbi sulle vere malattie cardiovascolari, o disordini epatici, o metabolici, approfondisco e curo queste ma non gli ³indicatori².

 

Per il metabolismo lipidico epatico p.es. ho fatto ottime esperienze con un composto di carciofo, dente di leone e aglio orsino come aperitivo . ‹> ric. F).

Personalmente bevo un Cynar come aperitivo.

 

La terapia ortomolecolare offre una larga gamma di ³micronutrienti² per ³correggere² meccanismi metabolici ³al limite², ma questo richiede, oltre alle conoscenze specifiche e metaboliche, anche un notevole studio sulle esigenze individuali del cliente e non è risolvibile con un paio di ricette standardizzate.

 

2°.0    Disturbi di metabolismi di glucidi

Le due patologie più frequenti del metabolismo del glucosio sono

* Il diabete

* L'ipoglicemia regolatoria.

 

Del diabete si distinguono grossolanamente due tipi diversi come patogenesi e come come cura:

* il diabete I o diabete giovanile

* il diabete II o diabete di senescenza

2a.1 Diabete I

2a.2 Diabete II

2a.3 Ipoglicemia regolatoria

 

2a.1 Diabete I o diabete giovanile

Il diabete giovanile si caratterizza per il fatto, che le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina smettono di produrre quest'ultima. I motivi sono di solito meccanismi autoimmunitari, che distruggono queste cellule o malattie virali a combattere, le quali le cellule immunitarie confondono il virus con cellule pancreatiche.

 

Fino a pochi decenni fa, la malattia era letale, perché l'insulina è l'unica sostanza fino oggi nota a poter aprire le saracinesche per il glucosio nelle cellule. La terapia consiste essenzialmente nella sostituzione dell'insulina (che non viene più prodotta dall'organismo stesso) con insulina iniettabile. Malauguratamente non si può ingerirla perché l'insulina è una proteina, che nel tratto digestivo verrebbe decomposta in aminoacidi.

 

Per un diabetico di questo tipo è abbastanza impegnativo, perché il dosaggio va adattato il più esattamente possibile alla dieta per non creare sbalzi glicemici pericolosi.

 

* La conoscenza delle basi del metabolismo del glucosio è importante per potersi regolare come paziente

 

* meticolose istruzioni sulle abitudini nutrizionali e sulle modalità d'uso di insulina "veloce" e "ritardata" sono indispensabili.

 

* Ci vogliono al minimo tra 100 e 150 gr al giorno tra zuccheri e amidi per evitare delle acidosi chetoniche (corrisponde a 400 ... 600 kCal di carboidrati). Se il restante fabbisogno calorico si copre con oli, grassi e proteine, si può minimizzare l'insulina.

 

* Frequenti piccoli pasti diminuiscono gli sbalzi glicemici. Questo si può anche sostenere scegliendosi pasti maggiormente composti di alimentari con basso indice glicemico, p.es. fruttosio al posto di zucchero da cucina, più pasta che pane e così via (vedi tabelle).

 

* Sostanze come cromo, vitamina B3, zinco e manganese aumentano la "tolleranza al glucosio" tramite la stimolazione della produzione di somatostatina. Queste sostanze sono contenute riccamente nel lievito medicinale.

 

* Particolare attenzione è da dedicare alla prevenzione dei classici effetti collaterali del diabete che sono essenzialmente problemi  microcircolatori alle estremità, reni, occhi e nervosi.

 

* Non fare esperimenti con ciarlatanerie: sono offerti dal tè di cornetti, cannella, peperoncino fino alla vodka; tutte le stronzate per "migliorare il diabete". Esperimenti di questo tipo possono essere fatali.

2a.2 Diabete II di senescenza

Diversamente dal diabete I, in questa forma, di regola, la produzione insulinica è normale se non esagerata. Ma le saracinesche non reagiscono più bene ai segnali. Spesso in età diminuisce anche la quantità di ricettori (saracinesche). E' evidente che che in questi casi l'insulina non serve (o persino danneggia).

 

* La cura inizia con un regime alimentare ca. come descritto sopra.

* Servono particolarmente anche gli integratori alimentari sovracitati e naturalmente

* la prevenzioni di danni collaterali e nessun strano esperimento.

 

Molte volte tutto questo basta come cura e si riesce a tener sotto controllo la glicemia in limiti accettabili.

 

Se non bastano, come medicamenti si usano:

* Inibitori di assorbimento di carboidrati

* "Biguanidi" che oltre all'inibizione come sopra frenano la produzione epatica di glicogene e aumentano la resa del glucosio nelle cellule

* Sulfonylurea che stimola la produzione insulinica. Questo è indicato solo in rari casi, perché di solito conduce ad un rapido esaurimento delle cellule insulinaproducenti. Di seguito è indicato l'uso di insulina come nel diabete I.

 

2a.3 Ipoglicemia regolatoria

Secondo i medici è una forma rara, secondo noi è abbastanza divulgata e non diagnosticamente riconosciuta. Ma l'argomento è da conoscere anche da diabetici (specialmente di tipo I), perché temono con giusta ragione delle ipoglicemie causa di errate dosi o di errate appliccazioni di insulina "rapida" e "rallentata". E poi illustra molto bene una dinamica (evoluzione nel tempo) ipersensibile del metabolismo dei glucidi.

 

Il meccanismo è lo stesso come spiegato sopra con due differenze

* La reazione arriva tardi, su un livello già oltre 8

* In compenso, è molto violenta e le saracinesche aprono al massimo

 

Questo non causa solo sbalzi smisurati ma anche un'altalena di susseguenti ammortamenti tra iper- e ipoglicemie. In pratica questo è spesso corretto con spuntini con alti indici glicemici che tiene in moto l'oscillazione.

 

Si ipotizza, che vi sia una debole produzione di somatostatina che non riesce ad ammortizzare bene il gioco tra insulina e glucagone.

 

Il tema è approfondito nella relazione PTIA 2 Ipoglicemia reattiva

 

3.0      Gotta (artrite urica)

Disturbo del catabolismo di nuclei cellulari: la loro decomposizione nel fegato forma purina che va trasformata in acido urico per essere espulsa dai reni. Se la concentrazione è alta, l¹acido urico cristallizza nelle giunture, nel tessuto connettivo e nei reni (calcoli urici).

 

Il tema è approfondito nella relazione  Dietetica metabolica DT 2

 

Cause:

O deficienza di escrezione renale o formazione in eccesso di acido urico; anomalia innata e/o dieta. Sono colpiti 10 volte più frequentemente i maschi delle femmine.

Spesso in compagnia di adiposità, diabete mellito, colesterolo ematico elevato, ipertonia, ma è ignoto se il nesso è causale.*

 

Sintomi:

Valori eccessivi di acido urico ematico spesso senza sintomi.

Fase acuta spesso dopo l¹abuso di alcool, pasti eccessivi o sforzi fisici smisurati:

-  Colpiti spesso la giuntura base dell¹alluce, più raro nel pollice o un¹altra giuntura.

-  Forti dolori (cominciano di solito di notte).

-  Rossore, gonfiore, ev. febbre, leucocitosi.

-  Se non trattato può durare giorni o settimane.

-  Poi senza sintomi per mesi o anni.

Lo stadio cronico porta a deformazione delle giunture e deposito di cristalli nel tessuto (tofi), visibile alle orecchie, tendini, borseŠ Se depositate nei reni: calcoli urici

 

Terapia:

Fase acuta: con Colchysat (Bürger) vedi capitolo ³apparato motorio².

 

Fase cronica:

-  Dieta scarsa di purine (fegato, rene, frutti di mare Š) e alcool.

-  Mantenere un peso ragionevole.

-  Niente cure dimagranti per evitare decomposizione cellulare eccessiva.

-  In alternativa a medicamenti sintetici: solidago per i reni e Hb. Avenae rec. per il metabolismo.

 

* Vedi anche capitolo ³apparato motorio² e la dispensa ³MN 4.5 Elementi di psicosomatica²

  dove ho trattato sotto diversi aspetti la gotta.

 

Il tema è approfondito nella relazione DT 2.2 Gotta.

 

4.0      Disturbi di metabolismo osseo

Osteoporosi, osteomalazia.

 

Il metabolismo osseo è regolato da:

-  Paratormone

-  Estrogeni

-  Calcitonina

-  Vitamina D

 

Oltre alla funzione portante, le ossa hanno la funzione di deposito per i minerali:

-  Calcio

-  Fosforo

-  Magnesio

-  Sodio

Che trasferiscono (attraverso la circolazione) agli organi che ne hanno bisogno. Gli osteociti regolano il metabolismo interno, gli osteoblasti formano nuovo tessuto osseo mentre gli osteoclasti lo decompongono per liberare i minerali.

Disturbi:

-  Quello concernente la formazione/decomposizione di tessuto osseo si chiama osteoporosi.

-  Se è disturbata la mineralizzazione si parla di osteomalazia.

-  Quando dalla parte midollare si propaga del tessuto connettivo nella spongiosa si parla di osteodistrofia.

 

La patologia/terapia ossea è trattata nel la relazione Mototerapie e nella dispensa Malattie ossee

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

4.1      Osteoporosi

4.2      Osteomalazia

4.1      Osteoporosi

Diminuzione quantitativa del tessuto osseo con struttura ossea intatta. La diminuzione è sintomo di squilibrio tra formazione/decomposizione ossea.

 

Cause:

Non è in sé una malattia, ma sintomo di diverse possibili ³malattie/deficienze base² come:

-  Da inattività: causato p.es. da poliomielite, paralisi, mancanza di movimento.

-  Da senescenza.

-  Da malnutrizione / mal assorbimento, acidità cronica, alcolismo, mancanza di minerali/Vit. D nella nutrizioneŠ

-  Sindrome di Cushing: trattamento con cortisone per anni, tumori nella corteccia surrenale.

-  Iperparatiroidismo: (paratormone).

-  Mancanza di estrogeni: (dopo la menopausa diminuisce la produzione): teoria fortemente in discussione.

-  Se non si riesce a identificare una causa si chiama idiopatico.

 

Sintomi:

Inizialmente dolori tiranti nella spina dorsale e ossa delle estremità (facilmente confondibile con reumatismi) sotto carica, più in là duratura. Visto che la sostanza ossea è ridotta, succedono spesso fratture e deformazioni spontanee delle vertebre (anche del trocantere in senescenza).

 

Terapie:

vedi capitolo relativo ³apparato motorio².

4.2      Osteomalazia

Disturbo della mineralizzazione del tessuto osseo (mancano specialmente calcio, magnesio e fosfato) con deformazione ossea. Spesso combinato con osteoporosi.

 

Cause:

-  Mancanza di Vit. D o disturbo di metabolismo Vit. D.

-  Iperparatiroidismo.

 

Sintomi:

Inizialmente forti dolori ossei nella regione del bacino, ipersensibilità della cassa toracica in caso di tosse, starnuto, compressione. Più in là diminuisce l¹altezza corporea e causa dolori e disturbi nel camminare (a papera), deformazione del torace e bacino e debolezza muscolare.

 

Terapie:

vedi capitolo ³apparato motorio².

 

5.0      Iper- e ipovitaminosi

Ipervitaminosi sono eccessi, ipovitaminosi deficienze di apporto (formazione, assimilazione) di vitamine.

 

In alimenti non troppo ³raffinati, elaborati, conservati² si trovano le vitamine in abbondanza. Delle vitamine possono essere sintetizzate nel corpo stesso dalla flora intestinale (maggioranza delle Vit. del complesso B e K) o con sufficiente esposizione alla luce (Vit. A e D). Le vitamine liposolubili (A,D,E,K) possono essere depositate nell¹organismo (specialmente nel fegato).

 

Nelle nostre regioni per via del tenore di vita e la sovrabbondanza di alimenti sono diventate rare le ipovitaminosi vere e proprie. Più frequenti sono le leggere deficienze spesso non riconosciute perché creano sintomi non specifici (subclinici).

 

Le cause possono essere:

-  Nutrizione scarsa (anoressia).

-  Erronea (vegetarismo assoluto).

-  Diete dimagranti.

-  Alimentazione ideologica e/o esotica.

-  Mal assorbimento: malattie/disturbi gastrointestinali.

-  Flora intestinale lesa: antibiotici, droghe, alcool.

-  Disturbi/malattie del fegato: mancanti depositi delle vitamine liposolubili.

-  Aumento del fabbisogno: gravidanza, allattamento, stress, fumo, ³sforzi eccessivi².

In seguito sono citati i fabbisogni raccomandati (Šmg p.d. ‹> milligrammi per giorno) e gli alimenti appropriati.

 

Per approfondire: tabelle dietetiche con indicazioni quantificate.

 

A nessuno che si occupa di terapie alimentari dovrebbe mancare lo studio e la consultazione del seguente libro:

BURGERSTEIN, Lothar: Handbuch Nährstoffe; Haug , Heidelberg 1997

che tratta esaurientemente tutti i ³micronutrienti². Per questo motivo il seguente testo rimane molto sintetico.

Vengono trattati i seguenti temi: Disturbi nell¹economia della:

5.1      Disturbi nell¹economia della Vit. A (retinolo) 1 mg p.d.

5.2      Disturbi dell¹economia nel complesso della Vit. B

5.3      Disturbi nell¹economia della Vit. C (acido ascorbinico ) 75 mg p.d.

5.4      Disturbi nell¹economia della Vit. D (calciferole) 0.005 mg p.d.

5.5      Disturbi nell¹economia della Vit. E (tocoferole) 12 mg p.d.

5.6      Disturbi nell¹economia della Vit. K (fillochinone) 12 mg p.d.

5.1      Disturbi nell¹economia della Vit. A (retinolo) 1 mg p.d.

-  Sintetizzato dal corpo partendo dalla provitamina A (Betacarotene) in caso di sufficiente esposizione alla luce.

-  Depositato nel fegato (liposolubile).

-  Contenuta in: latte, uova, fegato, oli vegetali; provitamina A in frutta e verdura rossa, gialla, verde.

 

Usato come medicamento (cave! sovradosaggio) ogni tanto:

-  Psoriasis                               -  Certi tumori

 

La provitamina A chiamata betacarotene in oligoterapia è spesso usata (visto che in questa forma non è depositabile) da 3Š12 mg per diversi disordini.

 

Ipovitaminosi A:

Disturbi visivi, cecità notturna, più in là atrofia e indurimento pelle/mucose (sensibilità a germi); nei bambini ritardata crescita e disturbi nella formazione ossea, nella gravidanza: deformazione del feto.

 

Ipervitaminosi A:

Acuta:        dolori, vertigini, vomito.

Cronica:    gonfiore doloroso del periostio, irritabilità eccessiva, perdita di capelli.

                  In gravidanza lesione del feto.

5.2      Disturbi dell¹economia nel complesso della Vit. B

Formano normalmente un complesso, contenuto prevalentemente in alimenti animali come burro, latte, carne, uova; in parte anche in cereali, patate, verdura, leguminose, semi, lievito, germi di frumento.

 

Tiamina                          B1     1.4 mg        carne, lievito, noci, cereali integrali, leguminose.

Riboflavina                     B2     1.5 mg        latticini, uova, carne, lievito, cereali integrali, leguminose.

Nicotinamido, niacina    B3     1.8 mg        carne, pesce, cereali integrali, noci, funghi.

Acido folico                     B4     0.15 mg      carne, uova, latticini, lievito, cereali integrali,                                                                                                     leguminose, verdura.

Acido pantotenico           B5     7 mg           carne, uova, latticini, lievito, cereali integrali, verdura.

Piridossina                     B6     1.8 mg        carne, uova, latticini, patate, banane, noci, cereali                                                                                    integrali, verdura.

Biotina                             H       0.1 mg        latticini, cereali integrali, lievito, noci, uova.

Cobolamina                    B12   0.003 mg    carne, pesce, uova, latticini, crauti.

 

-  Il complesso è importante per un buon funzionamento degli enzimi metabolici.

-  Non depositabile a lungo nell¹organismo perché idrosolubile.

-  Usato come medicamento in funzione di antiossidante (neutralizzare radicali liberi) e per tanti altri disordini specifici in terapia ortomolecolare (specialmente per il sistema nervoso).

Ipovitaminosi compl. Vit. B:

-  Disturbi metabolici (bébés crampi).

-  Anemia perniciosa (B12).

-  Eczemi, allergie.

-  Infiammazioni ai nervi.

 

-  Spesso c¹è una leggera deficienza di B12 nei vegetariani (metabolismo ferro, anemia).

-  Deficienza B1: sintomi neurologici (Beri-Beri in Asia a causa della prevalente nutrizione con del riso spellato).

-  Deficienza B2: sintomi dermici, digestivi, neurologici (pellagra in paesi con una prevalente nutrizione di granoturco/miglio).

-  Deficienza B3 e B6: frequente nelle malattie psichiche.

-  Deficienza B4/B6/B12: malattie cardiovascolari come arteriosclerosi, coagoli renali, identificabile per l¹alto tasso di omocisteina ematico.

 

Ipervitaminosi:

Sconosciuta perché eliminata dal corpo in breve tempo.

5.3      Disturbi nell¹economia della Vit. C (acido ascorbinico ) 75 mg p.d.

Acido ascorbinico; controllo del metabolismo energetico nelle cellule, aumento delle difese organiche, assistenza nell¹assorbimento del ferro e altri oligoelementi.

 

Contenuto nei legumi e nella frutta. Tanti alimentari industriali si servono dell¹acido ascorbinico come conservante innocuo e a buon mercato. Non depositabile nell¹organismo (idrosolubile).

 

Spesso usato come medicamento per la prevenzione di malattie infettive e cardiovascolari in dosi da 1Š10! gr p.d.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

5.3.1      Ipovitaminosi C

5.3.2      Ipervitamonosi C

5.3.1     Ipovitaminosi C

Nei paesi industrializzati la mancanza di vitamina C si limita a persone in miseria.

I sintomi sono:

-   Aumentata sensibilità a infezioni, anemia e da ultimo scorbuto.

-   Anabolismo: disturbo del tessuto connettivo, rende i vasi fragili ‹> emazie generali, gengivite e perdita dei denti.

-   Nei bambini disturbi di ossificazione.

5.3.2     Ipervitamonosi C

Diarrea, ogni tanto disturbi di sonno e nervosismo.

 

5.4      Disturbi nell¹economia della Vit. D (calciferole) 0.005 mg p.d.

-  Promuove il deposito di calcio, fosforo e altri minerali nella struttura ossea.

-  Viene sintetizzata nell¹organismo dalle sue provitamine in esposizione alla luce ultravioletta. Liposolubile, depositata nel fegato, liberata in forma attiva vasi (ormonesimile).

 

Contenuta nel: fegato, burro, tuorlo dell¹uovo, olio di merluzzo, pesce, funghi, lievito.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

5.4.1      Ipovitaminosi D

5.4.2      Ipervitaminosi D

5.4.1     Ipovitaminosi D

Nei bambini:   rachitici, deformazioni della spina dorsale, torace, gambe, cranio.

Negli adulti:    osteomalazia ‹> ³PT 2.2 Malattie scheletriche².

 

La terapia ortomolecolare usa la vitamina D in dosi terapeutiche da 20Š40 mcg (0.020Š0.040mg) per delle patologie specifiche.

5.4.2     Ipervitaminosi D

Sintomi di intossicazione già in piccoli sovradosaggi: irascibilità, mancanza di appetito, costipazione, vomito, debolezza muscolare.

Se il sovradosaggio persiste: calcoli renali con lesioni renali irriversibili e arteriosclerosi.

5.5      Disturbi nell¹economia della Vit. E (tocoferole) 12 mg p.d.

Coinvolta nel funzionamento dell¹apparato motorio, cervello, vasi sanguigni e apparato riproduttivo.

 

Contenuta nei grassi animali e vegetali (spec. olio di germe di frumento), è stabile anche ad alte temperature.

 

Ipovitaminosi nei casi di disturbi di riassorbimento dei lipidi.

 

I sintomi di ipervitaminosi sono sconosciuti.

 

Si usa come medicamento contro processi infiammatori delle giunture (artrite) in dosi da 600Š800 mg p.d. (come antiossidante all¹interno delle sinoviali), contro la fibrosi cistica toracica in dosi fino a 1.2 grammi e per tanti altri disordini nella terapia ortomolecolare.

5.6      Disturbi nell¹economia della Vit. K (fillochinone) 12 mg p.d.

Essenziale per la coagulazione del sangue tramite la formazione di protrombina nel fegato.

Contenuta: in tutte le piante verdi, fegato e cavolfiore.

Liposolubile, sintetizzabile dalla flora intestinale.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

5.6.1      Ipovitaminosi K

5.6.2      Ipervitaminosi K

5.6.1     Ipovitaminosi K

Manca quasi esclusivamente se c¹è un disturbo di riassorbimento dei lipidi (gastrointestinale, bile) o flora intestinale lesa (p.es. da cure antibiotiche). Crea coagulazione ematica ridotta ‹> ematomi.

5.6.2     Ipervitaminosi K

Sintomi sconosciuti.

 

6.0      Disturbi dell¹economia elettrolitica

L¹organismo ha bisogno degli elettroliti in piccole quantità per scopi fisiologici e per mantenere l¹omeostasi elettrolitica (mmol/l ‹> millimol per litro, misura di concentrazione di elettroliti).

 

Vengono trattati i seguenti temi:

6.1      Sodio (Na) 2000 mg p.d.

6.2      Cloro (Cl) 3000Š5000 mg p.d.

6.3      Calcio (Ca) 800 mg p.d.

6.4      Magnesio (Mg) 350 mg p.d.

6.5      Potassio (K) 2000 mg p.d.

6.6      Fosforo (P) 1300 mg p.d.

6.7      Zolfo (S)

6.1      Sodio (Na) 2000 mg p.d.

Fabbisogno giornaliero 2Š3 gr. corrispondente a 5Š7.5 g di sale da cucina (NaCl), in media ne viene consumato ca. il doppio.

Compiti principali: omeostasi dei liquidi corporei (interstizio, sangue, liquor) e regolazione nervosa/muscolare.

I disturbi dell¹economia di sodio incidono direttamente sull¹economia idrica dell¹organismo. I reni dispongono di una sviluppata capacità di escrezione/riassorbimento di sodio.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

6.1.1      Iponatriemia (Šdel sangue) < 135 mmol/l

6.1.2      Ipernatriemia (Šdel sangue) > 150 mmol/l

6.1.1     Iponatriemia (Šdel sangue) < 135 mmol/l

Causa primaria:

-   Abitudini dietetiche ³senza sale² (mancante approvvigionamento).

-   Lavoro corporeo forzato (aumentato fabbisogno): raro.

Da considerare durante attività sportive intense (sudore).

 

Causa secondaria:

-   Malattie renali.

-   Vomito.

-   Diarrea.

-   Impiego di diuretici (anche eccesso di bibite).

-   Cure dimagranti.

-   Disturbi ormonali (M. Addison).

Sono più frequenti e sfuggono ogni tanto all¹occhio clinico del terapista.

 

L¹iponatriemia crea come sintomi:

-   Una gran voglia di brodo.

-   Ipotonia.

-   Tachicardia (fino al collasso).

-   Astenia.

-   Ev. crampi e scombussolamento.

 

Per tanti anni vigeva il parere che l¹ipertonia fosse creata da un esagerato consumo di sale, il che non poté mai essere dimostrato in uno studio. In pratica, il corpo si regola da sé e solo in caso di disturbi renali è da chiarire una eventuale regola di consumo.

6.1.2     Ipernatriemia (Š del sangue) > 150 mmol/l

Causata da esagerato consumo, insufficienza renale.

 

L¹ipernatriemia crea (spesso, non sempre):

-   Una grande sete, che con bibite e reni funzionanti, tramite una estesa urinazione, ripristina l¹equilibrio elettrolitico.

-   Ipertonia (non confermato).

-   Tendenza ad edemi (ritenzione di acqua nel corpo).

 

6.2      Cloro (Cl) 3000 Š 5000 mg p.d.

Fabbisogno giornaliero: da 5Š7.5 gr di sale da cucina (NaCl).

 

Compiti principali:

-  Omeostasi dei liquidi corporei.

-  Formazione di acido cloridrico nello stomaco come antibiotico naturale e digerente.

 

I disturbi dell¹economia di cloro incidono direttamente sull¹economia idrica dell¹organismo.

 

I sintomi sono simili ai disturbi di sodio, in più:

-  La ipocloremia può creare sintomi di dispepsia gastrica e a lungo disturbi della flora intestinale perché non vengono più disinfettati efficacemente i nutrienti crudi.

6.3      Calcio (Ca) 800 mg p.d.

99% del calcio nell¹organismo si trova depositato nelle ossa e nei denti.

 

Oltre alle funzioni strutturali ossee il calcio ha:

-  un importante ruolo nella contrazione muscolare e

-  per la coagulazione ematica.

-  Inoltre ha effetti:

    - antiallergici,

    - antinfiammatori e

    - vasoprotettori e serve

    - alla regolazione del livello ematico tramite paratormone e calcitonina.

 

Contenuto: nei prodotti lattici, nelle noci, nel cavolo (secondo il terreno di coltivazione).

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

6.3.1      Ipocalcemia (Šnel sangue) < 2.1 mmol/l siero

6.3.2      Ipercalcemia (Šnel sangue) > 2.6 mmol/l siero

6.3.1     Ipocalcemia < 2.1 mmol/l siero

Deficienze di calcio sono dovute a:

-   Mancanze dietetiche: calcio e vit. D in prodotti lattici.

-   Scarso contenuto di calcio del suolo che fa crescere alimenti poveri di calcio.

-   Disturbi della regolazione calcioematica (p.es. dovuti alla mancanza di magnesio).

-   Aumentato fabbisogno nelle situazioni come la gravidanza, l¹acidosi corporea, Š

-   Iperparatiroidismo.

-   Malattie renali e pancreatiche.

-   Morbo di Cushing (cortisone in eccesso).

 

Ipocalcemia crea:

- Eccesso di irritazione muscolare fino a spasmi e tetania spec. delle membrane.

- Tendenza a ematomi.

Sono normalmente quadri clinici gravi che vengono facilmente scoperti e trattati.

 

Una deficienza di calcio invece non si scopre così facilmente, perché la regolazione ematica del calcio è mantenuta nei limiti stretti. Prima uno ³piscia² fuori le riserve calcaree dal corpo e da ultimo manca nel sangue. Ci vogliono altri indicatori per scoprire delle deficienze (chiamate subcliniche).

-   Tendenza a malattie ossee come osteoporosi e osteomalazia.

-   Tendenza ad allergie ed eczemi.

-   Tendenza alle irritazioni e infiammazioni intestinali (tampona sostanze aggressive nell¹intestino). Studi dimostrano un nesso epidemiologico tra mancanza di calcio e tumori intestinali.

 

La popolazione ticinese è abbastanza afflitta da deficienze calcaree (subclinici) visto che né acqua né suolo (specialmente del Sopraceneri) contengono calcio. Combinato con una fobia verso i prodotti lattici (provocata dagli apostoli della nutrizione senza indicare la somministrazione di calcio sostitutivo) è diventata una vera carenza endemica.

6.3.2     Ipercalcemia > 2.6 mmol/l siero

-   Deficienza di escrezione renale.

-   Decomposizione ossea smisurata (acidità).

-   Disturbi di regolazione calcemica (p.es.troppo magnesio).

 

Un livello aumentato cronico di calcio ematico può creare calcoli renali e/o arteriosclerosi. Tutti e due i fatti non sono confermati, anzi: uno studio epidemiologico americano ha dimostrato che non esiste nessun nesso tra consumo di calcio e calcoli renali. Per l¹arteriosclerosi non conosco studi del genere, ma in base a un ragionamento fisiologico/metabolico/anatomico mi sembra abbastanza ridicolo.

Un tasso notevolmente aumentato temporaneamente crea:

-   Perdita di appetito.

-   Sete.

-   Poliuria.

-   Nausea e vomito.

-   L¹eccitabilità muscolare diminuisce:

     - atonia muscolare,

     - costipazione fino paralisi atoniche.

6.4      Magnesio (Mg) 350 mg p.d.

Nei muscoli, ossa e sangue regola il tasso di calcio ematico.

 

Contenuto in tanti alimentari:

-  Cereali integrali.

-  Prodotti lattici.

-  Noci.

-  Verdura.

-  Legumi.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

6.4.1      Ipomagnesiemia (nel sangue) < 0.8 mmol/l

6.4.2      Ipermagnesiemia (Šnel sangue) > 1.3 mmol/l

6.4.1     Ipomagnesiemia < 0.8 mmol/l

Raro, perché normalmente sufficiente negli alimenti.

 

Possibile con:

-   Insufficienza renale.

-   Sottonutrizione (anoressia, cure dimagranti forzate, diete ideologiche, carestie).

-   Alcolismo cronico.

-   Coma diabetico.

 

Sintomi:

-   Tremore.

-   Tetanie e crampi.

-   Stati deliranti.

-   Per il resto sintomi come deficienza di calcio perché regola la calcemia.

6.4.2     Ipermagnesiemia > 1.3 mmol/l

Causa di:

-   Deficienza renale.

-   Uremie.

-   Eccesso d¹ingerimento (avvelenamento galenico).

 

In casi gravi blocca i terminali sinaptici muscolari: paralisi.

6.5      Potassio (K) 2000 mg p.d.

Fondamentale per il funzionamento delle cellule:

-  Processi elettrici nei nervi e muscoli.

-  Omeostasi osmotica nella cellula.

-  Funzioni nel metabolismo di proteine e carboidrati nelle cellule.

-  Formazione/funzionamento degli eritrociti.

 

Contenuto in tanti alimenti: verdura, frutta, legumi, leguminose, funghi, carne.

I brodi (siano di carne, pesce legumi o verdura) contengono notevoli dosi di potassio, perché è solubile in acqua. Chi mangia la verdura (o la carne) cotta senza il suo brodo perde il potassio in essi contenuti.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

6.5.1      Ipopotassiemia (Šsangue) < 3.5 mmol/l

6.5.2      Iperpotassiemia (Šsangue) > 5.0 mmol/l

6.5.1     Ipopotassiemia (Š sangue) < 3.5 mmol/l

Cause:

-   Sottonutrizione (anoressia, cure dimagranti forzate, diete ideologiche, carestie).

-   Disturbi gastrointestinali (vomito, bulimia, diarrea, lassativi).

-   Insufficienza renale.                   -   Diuretica.

 

Sintomi:

-   Atonia.                                         -   Costipazione.

-   Apatia.                                         -   Diminuzione riflessi.

-   In casi gravi: paresi, ileo paralitico, coma.

 

Contrariamente a ciò che vale per il sodio, i reni non dispongono di un meccanismo di recupero del potassio. In tutte le eccessive demolizioni delle cellule, il potassio va perso (cure dimagranti, sforzi fisici smisurati, ustioni, ferite gravi, terapie distruttive come chemio e radioterapie, Š ma anche tutte le malattie che richiedono immobilità, per il deperimento muscolare). Per la riparazione dei tessuti occorre quindi parecchio potassio.

 

Il miglior fornitore di potassio naturale è il brodo. Il minestrone di legumi e la verdura di stagione, con olio d¹oliva, tanto formaggio grattugiato e pane e un bicchiere di vino è veramente un piatto che fornisce una grande parte dei nutrienti e micronutrienti per vivere e bene! Peccato che non è più tanto di moda.

6.5.2     Iperpotassiemia (Šsangue) > 5.0 mmol/l

Causa:

-   Eccessivo apporto (avvelenamento galenico).

-   Eccessiva decomposizione di eritrociti.

-   Insufficienza renale.

-   M. Addison (insufficienza corteccia surrenale).

 

Sintomi:

-   Debolezza.               -    Paresi atoniche.

-   Confusione.              -    Aritmia cardiaca.

-   Parestesie.               -    Bradicardia fino al fermo cardiaco.

6.6      Fosforo (P) 1300 mg p.d.

-  90% depositato nelle ossa e nei denti.

-  Metabolismo energetico ADP <‹> ATP.

-  Nel sangue per l¹omeostasi acido/base.

 

Contenuto in pressoché tutti gli alimenti: cereali, verdure, carne, formaggi, legumi,

 

È raramente scarso perché viene aggiunto o concentrato in tanti alimenti industriali come p.es. in ³formaggi spalmabili².

 

Nei bambini iperattivi si trova spesso un eccesso di fosforo.

6.7      Zolfo (S)

Fabbisogno sconosciuto.

 

Partecipa:

-  Alla formazione di tessuto connettivo/sostegno.

-  Coinvolto in processi di disintossicazione.

 

Contenuto: in pressoché tutti gli alimenti ³proteici² come aminoacidi zolfatati.

7.0      Oligoelementi

Gli oligoelementi hanno delle funzioni biologiche importanti.

-  Come regolatori dei processi omeostatici di diversi organi.

-  Come attivatori di enzimi.

-  Come elementi di enzimi.

Alcuni di loro fungono anche come potenti antiossidanti o disintossicanti.

 

A chi intende approfondire l¹argomento consiglio:

BURGERSTEIN, Lothar: Handbuch Nährstoffe; Haug, Heidelberg 1997, che tratta esaurientemente tutti i ³micronutrienti². Per questo motivo il seguente testo rimane molto sintetico.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

7.1      Ferro (Fe) 15 mg p.d.

7.2      Iodio (I) 0.2 mg p.d.

7.3      Cromo (Cr), Manganese (Mn), Cobalto (Co), Zinco /Zn), Selenio (Se), Rame (Cu),

           Fluoro (F), Molibdeno (Mo), Silicio (Si), Nichelio (Ni), Vanadio (V), Stagno (Sn)

7.1      Ferro (Fe) 15 mg p.d.

-  Depositato nel corpo 4Š5 g in eritrociti, fegato, milza, midollo osseo.

-  Funzione prevalente: trasporto di ossigeno nel corpo.

-  Mancanza: anemia ‹> capitolo ³sangue².

Sovratasso pericoloso ‹> capitolo ³sangue²

 

Contenuto: in cereali integrali, leguminose, carne, lievito, funghi.

7.2      Iodio (I) 0.2 mg p.d.

-  Depositato nella tiroide.

-  Produzione di ormone tiroideo.

-  Mancanza: ipotiroidismo ‹> capitolo ³tiroide².

 

Contenuto in:

-  Pesce.

-  Frutti di mare.

-  Qualche legume secondo il tasso di iodio del terreno.

-  Preparati di certe alghe.

 

In Ticino, specie nel Sopraceneri la mancanza di iodio è endemica. Consiglio l¹uso del sale iodato.

7.3      Cromo (Cr), Manganese (Mn), Cobalto (Co), Zinco /Zn), Selenio (Se), Rame (Cu), Fluoro (F), Molibdeno (Mo), Silicio (Si), Nichelio (Ni), Vanadio (V), Stagno (Sn)

Attivano o fanno parte di specifici enzimi.

 

La maggior parte è contenuta in:

-  Noci.                             -   Leguminose.              -   Cereali integrali.

 

Altri in:

-  Prodotti lattici.              -   Uova.

 

Altri in:

-  Pesce                           -   Funghi.                       -   Lievito

Il contenuto nella frutta, verdura e legumi, è spesso scarso e molto variabile a seconda del terreno coltivato.

 

La terapia ortomolecolare si serve ampiamente degli oligoelementi in dosi terapeutiche per specifici disordini metabolici, il che richiede di conoscere:

- In modo specifico i micronutrienti.

- In modo professionale la fisiologia metabolica.

- Il metabolismo individuale del cliente.

 

8.0      Ricettario metabolico

Sono trattati i seguenti argomenti:

8.1      Anoressia

8.2      Bulimia

8.3      Stabilizzare il peso

8.4      Obesità con leggero ipotiroidismo

8.5      Obesità

8.6      Iperlipidemia

8.7      Micronutrienti

8.1      Anoressia

Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!

 

A) Anoressia

           Colpo di mano in fase di avvio terapeutico.

           Rp.     Tinct. Belladonnae                 05              distensivo muscolatura liscia.

                     Tinct. Aurantii                        20              corrigens, amaro stomachico.

                     Tinct. Strychni     ad              30              stimolante neurovegetativo.

                     (Tinct. Cannabis  ad              100)           stimolante appetito.

                     D.S. 3 p.d. 20 gtt. (60 gtt.) 1/4 d¹ora prima dei pasti in un po¹ d¹acqua.

 

8.2      Bulimia

Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!

 

B) Bulimia

           Colpo di mano in fase di avvio terapeutico.

           Rp.     Aeth. Menthae      pip.            002            antiemetico, regolatore appetito.

                     Aeth. Melissae                       002            calmante.

                     Tinct. Aurantii                        050            corrigens, amaro stomachico.

                     Tinct. Altheae       ad              100            mucillaginoso.

                     D.S. in ogni attacco di voragine prima di divorare cibi 40 gtt. in un po¹ d¹acqua.

8.3      Stabilizzare il peso

Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!

C) Stabilizzare il peso.

-  Nessuna dieta ideologica.

-  Niente digiuno.

-  Mantenere il fabbisogno energetico (poco sotto 2¹300Š2¹500 kCal) secondo la taratura individuale.

-  Antipasto ³carboidrato² p.es. pane 1/4 d¹ora prima dei pasti.

-  Prevalenza carboidrati con indice di glucosio basso.

-  Pasti al giorno secondo le abitudini.

-  Non mangiare in piedi, prendersi il tempo per il cibo, nessun¹altra attività.

 

-  Mai mangiare senza appetito.

-  Sempre mangiare in caso di fame (anche se è solo una caramella).

 

-  Carboidrati in caso di appetito: miele/dextrosi per uso immediato, fiocchi di avena e fruttosio a lunga portata; carboidrati (ca. 50% calorico).

-  Oli invece di grassi (ca. 35 % calorico).

-  Nessun surrogato di zuccheri (inganna l¹organismo).

-  Abbondanza di proteine (ca. 14 % calorico, 7Š20gr/kg p.c.).

-  Abbondanza di minerali, oligoelementi, vitamine, acqua.

 

-  Eccesso di fibre (cellulosa, pectine, Š) cave! aumentato fabbisogno di micronutrienti e flatulenza (normale).

-  Rispettare le caratteristiche nutrizionali del proprio corpo.

-  Prevalentemente alimenti della regione e della stagione.

-  Decide la ³voglia² non il ³sano².

 

-  Non stressare l¹organismo (sete, fame, temperatura, rumore, odori, luci, insonnia, rompiscatole Š).

-  Equilibrio acido/base; Basica.

 

-  Ev. inibitori di appetito in fase di avvio (simpatotonici, menta).

-  Ev. stimolatori tiroidei in fase di avvio (cave! tiroidismo).

 

-  Ev. regolazione urinazione in fase di avvio (cave! elettroliti/acqua; acido/base).

-  Ev. regolazione digestione in fase di avvio (cave! elettroliti/acqua; acido/base; impigrimento dell¹intestino).

8.4      Obesità con leggero ipotiroidismo

Vedi anche le racommandazioni delle terapie ortomolecolari!

 

D) Obesità con leggero ipotiroidismo.

Nella fase di avvio della stabilizzazione del peso:

Rp.         Fucus vesiculos.                          050            (iodio).

               Fruct. Anisi                                                     (corrigens).

               Rad. Liquiritiae           aa              ad              100            (corrigens).

               M.f. Species. D.S. Decotto 1Š2 c.t./tazza 10 min. mattina per molti mesi Š anni.

8.5      Obesità

Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!

 

E) Obesità.

Nella fase di avvio della stabilizzazione del peso:

Rp.         Cort. Frangulae                                              060            (lassativo).

               Rad. Taraxaci                                                                  (epatico).

               Fruct. Petroselini                                                             (diuretico).

               Fruct. Foeniculi                                                                (carminativo).

               Fol. Menthae pip.  aa ad              140            (corrigens, antiappetito).

               M.f. Species. D.S. Infuso 2 c.m ./ 1/2 l acqua, 1/2 ora bere la mattina freddo.

8.6      Iperlipidemia

Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!

 

F) Leggera iperlipidemia.

Rp.         Tinct. Cynarae                                               070

               Tinct. Taraxaci                                               090

               Tinct. Alii ursini                            ad              400

               Aeth. Menthae            pip.           gtt.             X

               D.S. 9 ml p.d. (3 p.d. 3 ml prima dei pasti).

8.7      Micronutrienti in disturbi metabolici

8.7.1      Anoressia

8.7.2      Bulimia

8.7.3      Obesità, peso

8.7.4      Iperlipidemia

8.7.1     Anoressia

Rp. Gluconato di zinco

  (p.es. BURGERSTEIN Zinkvital 15mg, UNIZINK 50mg)

D.S. Inizialmente 3x15mg aumentando lentamente fino a 3x50mg per almeno 4 mesi.

 

Rp. Preparato Multivitaminico/Multiminerale per sostituire le deficienze e oli omega-5 e omega-6. Critici sono di solito Vit. B12, Mg, K, Acido folico e Biotina.

 

Rp. Proteine bassomolecolari

(p.es. Protein BURGERSTEIN)

D.S. almeno 7gr/kg p.c. al giorno.

 

Rp. Ripristinare la Flora intestinale

  BACMSUBTIL

  Lievito medicinale

D.S. Secondo le istruzioni del produttore.

8.7.2     Bulimia

Come l¹anoressia. Importante dieta o micronutrienti stabilizzanti la glicemia (lievito medicinale, GTF ‹> Glucose - Tolerance - Factor).

8.7.3     Mantenere il peso, obesità

Preparato multiminerale/multivitaminico.

Aiutano spesso dosi terapeutiche di Vit. C, Zn, Cr, omega-6, FA, TF, ARG, CAR, Q10 secondo la tipologia e altri sintomi.

8.7.4     Iperlipidemia

Normalmente si riesce a stabilizzare con dosi terapeutiche di olio di fegato di Merluzzo (EPA) e Vit. B3. Secondo il caso servono anche: B6, C, Mn, Cr, Cu, Va, omega-6, LE, ARG, TAU, CAR, DMG, INO.


Impressum


Peter Forster, medico naturista NVS, docente di ³Materia medica Popolare² e terapista di tecniche corporee.


Bianca Buser, terapista di tecniche corporee, terapia ortomolecolare, aromaterapia e Þtoterapia applicata.

 

Testo a cura di  Benedetta Ceresa, linfodrenaggio manuale e terapia dell¹edema, terapia ortomolecolare e metodi naturali.

 

Responsabile corso

Bianca Buser

6953 Lugaggia, Svizzera
Tel. & Fax: 091 943 57 93
E-mail: bianca.buser@bluewin.ch

Segretariato Sabrina Bettosini (raggiungibile dalle ore 14.00) 079 423 82 71

Impaginazione e stampa:
Laser - Fondazione Diamante - Lugano

Patologia & Terapia, 2a Edizione

© 2003 by  P. Forster e B. Buser

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