|
Medicina popolare
per autodidatti
ottobre 6, 2005 |
|
INDICE:
1.0 Disturbi del metabolismo in generale
1.1
Valutazione del peso corporeo
1.1.1
Formula di Broca
1.1.2
Body Mass Index (Indice di massa
1.1.3
Mortalità e peso
1.2
Raccomandazioni dietetiche
1.2.1
Quantità e composizione dei cibi
1.2.2
Dimagrire, diete restrittive, mantenimento
1.3 Anoressia (anorexia nervosa), bulimia
1.4 Adiposità
2.0 Disturbi del metabolismo lipidico
2.1
Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)
2.1.1
Sintomi di iperlipidemia
2.1.2
Xantelasmi
2.1.3
Xantomi sui tendini delle mani
2.1.4
Xantomi sul tendine d¹Achille
2.1.5
Anello corneale (arcus lipoides cornae,
2.2
Ipolipidemia
2.3
Discorso sulle iperlipidemie
3.0 Gotta (artrite urica)
4.0 Disturbi di metabolismo osseo
4.1
Osteoporosi
4.2
Osteomalazia
5.0 Iper- e ipovitaminosi
5.1
Disturbi nell¹economia della Vit. A (retinolo)
5.2
Disturbi dell¹economia nel complesso
5.3
Disturbi nell¹economia della Vit. C (acido
5.3.1
Ipovitaminosi C
5.3.2
Ipervitamonosi C
5.4
Disturbi nell¹economia della Vit. D (calciferole)
5.4.1
Ipovitaminosi D
5.4.2
Ipervitaminosi D
5.5
Disturbi nell¹economia della Vit. E (tocoferole)
5.6
Disturbi nell¹economia della Vit. K (fillochinone)
5.6.1
Ipovitaminosi K
5.6.2
Ipervitaminosi K
6.0 Disturbi dell¹economia elettrolitica
6.1
Sodio (Na) 2000 mg p.d.
6.1.1
Iponatriemia (Šdel sangue) < 135
6.1.2
Ipernatriemia (Šdel sangue) > 150
6.2
Cloro (Cl) 3000Š5000 mg p.d.
6.3
Calcio (Ca) 800 mg p.d.
6.3.1
Ipocalcemia (Šnel
6.3.2
Ipercalcemia (Šnel
6.4
Magnesio (Mg) 350 mg p.
6.4.1
Ipomagnesiemia (nel
6.4.2
Ipermagnesiemia (Š
6.5
Potassio (K) 2000 mg p.
6.5.1
Ipopotassiemia (Š
6.5.2
Iperpotassiemia (Š
6.6
Fosforo (P) 1300 mg p.d.
6.7
Zolfo (S)
7.0 Oligoelementi
7.1
Ferro (Fe) 15 mg p.d.
7.2
Iodio (I) 0.2 mg p.d.
7.3
Cromo (Cr), Manganese, Fluoro (F), Molibdeno (Mo),
8.0 Ricettario metabolico
8.1
Anoressia
8.2
Bulimia
8.3
Stabilizzare il peso
8.4
Obesità con leggero ipotiroidismo
8.5
Obesità
8.6
Iperlipidemia
8.7
Micronutrienti
8.7.1
Anoressia
8.7.2
Bulimia
8.7.3
Obesità, peso
8.7.4
Iperlipidemia
1.0 Disturbi del metabolismo in generale
Anoressia
e adiposità; valutati in base a ³sentenze² sul peso in relazione a dei criteri
più o meno sensati.
Il tema è approfondito nella relazione Dieta elementare DT1
Vengono
trattati i seguenti temi:
1.1 Valutazione del
peso corporeo
1.2 Raccomandazioni
dietetiche
1.3 Anoressia
(anorexia nervosa), bulimia
1.1 Valutazione del peso corporeo
A
seconda di culture, tempi e medici, variano i concetti di pesi ³normali² o
³ideali².
L¹opinione
pubblica nella società industrializzata postmoderna è:
- Stipulata da ³chierici dietologici²
universitari e dalle loro logge di nutrizione finanziate parzialmente
dall¹industria alimentare.
- Applicata fedelmente da medici e
paramedici dietologici nelle loro ³terapie nutrizionali².
- Divulgata dai mass-media e
- creduta inizialmente da noi tutti per poi
- essere registrata nei nostri cervelli.
Il
³consenso medico attuale² determina un ³body mass index² BMI (indice di massa corporea) oltre a 25
come ³sovrappeso² e bisognoso di ³terapia² o almeno di misure adatte (leggi:
diete restrittive). Gli studi epidemiologici invece dimostrano che ³sovrappeso²
(BMI 27Š30) negli uomini e ³adipositಠ(BMI 30 Š35) nelle donne minimizza la
mortalità. Questo contrasto tra la razionalità di studi epidemiologici e
³direttive mediche² / credenze pubbliche come medico naturale e terapista mi
disturba parecchio nel lavoro giornaliero. Persino i miei amici la trovano una
posizione strana in quanto controcorrente e secondo la loro immagine di me, la
interpretano come segue:
- Perché ti piacciono le femmine massicce
(è vero, ma mi piacciono anche le gracili).
- Ce l¹hai con i chierici nutrizionali
americani e germanici che criticano le tue preferenze per dolciumi e cotechini
(è anche vero perché non mi va ³la scienza² sussidiata dalle multinazionali
alimentari).
- Sei fobico contro i medici con ideali
snelli, nervosi, Š (sarà anche vero, perché il medico farebbe meglio a curare
le malattie, invece di inventarsele con strane classificazioni, perché ci sono
troppi concorrenti per le poche malattie).
- Sei intransigente con i dietologi
paramedici che insegnano la giusta alimentazione (anche vero, perché stressano
la gente che lavora, recitando il rosario dei chierici sopraccitati e di solito
hanno perso le lezioni di fisiologia, epidemiologia e di evoluzione biologica.
Cosa vuoi che sappiano loro di alimentazione!).
- Sei avversario di politici e funzionari
della sanità che sostengono queste idee irrealistiche (sì, anche se ho una
certa comprensione per loro, perché hanno seri problemi per finanziare l¹AVS di
una popolazione che continuamente aumenta di peso e vive più a lungo. Almeno i
credenti, capaci di vivere ³nella fede² muoiono prima).
- Hai la paranoia dei giornalisti e altri
³pettegoli della nazione² che rimuginano instancabilmente le mode nutrizionali
di cui sopra (in realtà mi fanno pena per la confusione nella quale devono
vivere e senza strumenti per riordinarla).
Di
seguito un po¹ di ordine. La seguente tabella indica la classificazione medica
del peso a sinistra e gli effetti statistici del medesimo sulla mortalità:
Mortalità
secondo studi epidemiologici:*
Classificazione medica: Donne Uomini
BMI (indipendente del sesso) BMI mortalità BMI mortalità
sotto 20 sottopeso molto
alta alta
20Š24.9 peso normale alta aumentata
25Š29.9 sovrappeso aumentata 27Š30 minima
30Š40 adiposità 30Š35 minima aumentata
oltre 40 forte
adiposità aumentata alta
*
Una bibliografia esauriente di studi originali in merito si trova
nell¹eccellente libro:
WORM, Nicolai: Diätlos glücklich; Hallwag,
Bern 1998
Esempio: Angela 72kg/1.68m =>
72/(1.68*1.68) = 72/2.82 = BMI 25.5 dovrebbe stressarsi notevolmente facendo
dieta! Che idiozia! La mortalità di Angela sarebbe minima con un BMI tra 30Š35
corrispondente a un peso tra 85Š99 kg. Sarebbe da valutare l¹età e il benessere
sociale visto che le donne ³massicciotte² sono valutate ingiustamente stupide,
pigre e indisciplinate.
Esempio: Berta 59kg/1.65m => BMI 21.7
Secondo la formula di Broca ha il peso ideale e viene lodata dal suo medico.
Criminale! Secondo gli studi epidemiologici, Berta è a rischio per malattie
infettive (polmoniti, influenza), osteoporosi e malattie tumorali e ha una
mortalità statistica notevolmente aumentata rispetto ad Angela dell¹esempio
precedente. Il suo peso di ³mortalità minima² sarebbe tra 82Š95 kg.
Esempio: Carlo 75kg/1.75m => BMI
24.5. Giudicato peso normale secondo Broca. I dati di ³minima mortalità²
sarebbero tra BMI 27Š30 (perché maschio) corrispondente a un peso tra 83Š92 kg.
Mentre
fino adesso ci siamo limitati a ragionamenti statistici / epidemiologici non è
da sottovalutare la varietà individuale. In fondo è assurdo voler
³normalizzare² un peso corporeo (anche se in funzione di Š).
Il
peso ³stabile² o di referenza individuale è dato da diversi criteri:
- Eredità genetica da madre e padre
(costituzione, ripartizione di tessuti muscolari e adiposi, caratteristiche
metaboliche).
- Eredità sociale di nutrizione in infanzia
(formazione di preferenze nutrizionali, tessuti muscolari e adiposi,
caratteristiche digestive).
- Abitudini nutrizionali e attività fisica
(adattamento al fabbisogno energetico e funzionale).
- Carestie,
digiuni e diete restrittive subite (memoria proteica e lipidica, mitosi di
cellule adipose).
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
1.1.2 Body
Mass Index (Indice di massa corporea) BMI
1.1.1 Formula
di Broca
I
nostri medici usavano fino a pochi anni fa di solito la formula di Broca per
determinare il peso ideale/normale e quelli un pò arretrati e parte di
giornalisti e pubblico la usano ancora:
Peso normale = altezza corporea in cm meno 100
Peso ideale = peso normale meno 10%
Esempio: Peter: 1.76
m
Peso
normale Broca: 76
kg
Peso
ideale Broca: 76
- 7.6 = 68.4 kg
Espresso
in ³body mass index² (indice di massa corporea) l¹esempio corrisponde a:
BMI
= 76/(1.76*1.76) = BMI 24.5 ritenuto di un medico moderno come peso normale
(BMI 20 Š 24.9) anche se la mortalità sarebbe statisticamente aumentata (fino a
BMI 27 corrispondente a un peso di 84kg).
1.1.2 Body
Mass Index (Indice di massa corporea) BMI
Un
altro ³metro² è il BMI (Body Mass Index), usato da pochi anni da medici e
dietologhi per classificare il peso di pazienti con:
BMI Classificazione
sotto
20 sottopeso
20Š24.9 peso normale
25Š29.9 sovrappeso
30Š40 adiposità
oltre
40 forte
adiposità
Il
BMI si calcola con ³peso in chili² diviso ³lunghezza corporea in metri al
quadrato².
BMI
= peso / (altezza*altezza).
Esempio:
Peter 1.76 m; 76 kg
BMI
= 76 / (1.76*1.76) = 76 / 3.1 = 24.5
La
seguente tabellina aiuta a rilevare i dati senza calcolo.
1.1.3 Mortalità
e peso
Se
il giro della vita è maggiore del giro dei fianchi aumenta la mortalità
indipendentemente da altri criteri!
In
diversi studi epidemiologici sono stati stabiliti (in base a dati statistici)
dei limiti di peso, oltre e al di sotto dei quali aumenta la mortalità.
Personalmente li uso per determinare tendenze verso l¹anoressia o l¹obesità.
Mortalità
secondo studi epidemiologici:*
Classificazione medica: Donne Uomini
BMI (indipendente del sesso) BMI mortalità BMI mortalità
sotto 20 sottopeso molto
alta alta
20Š24.9 peso
normale alta aumentata
25Š29.9 sovrappeso aumentata 27Š30 minima
30Š40 adiposità 30Š35 minima aumentata
oltre 40 forte
adiposità aumentata alta
Per
il rischio di ³obesitಠsi è dimostrato utile un criterio molto più semplice
del BMI:
Esempio: Peter 1.76 m; 76 kg
La
³durata vita² probabile diminuisce a partire da un peso oltre i 93 kg o sotto
gli 84 kg. Il prossimo passo è di controllare la distribuzione dei grassi di
Peter misurando i giri di vita e di fianchi:
Giro
vita: 102
cm
Giro
fianchi: 103 cm
La
³durata vita² probabile diminuisce se il giro vita è più grande del giro
fianchi. Peter ha distribuito non idealmente i suoi grassi, anche se resta
ancora entro un limite accettabile. Gli sconsiglio di aumentare notevolmente di
peso. Lo invito invece a muoversi più frequentemente, il che migliorerà anche
la distribuzione dei lipidi oltre ad abbassare il rischio di malattie
cardiache.
1.2 Raccomandazioni dietetiche
È
un campo dominato da ³sacerdoti e credenti dietologici² medici e paramedici,
giornalisti e dell¹industria alimentare, basato su delle mode nutrizionali i
cui paradigmi cambiano con ogni generazione:
- A partire dal ¹55 ci si doveva nutrire
prevalentemente di carne magra e verdura e i vegetariani sostituivano la carne
con cereali e dolciumi.
- A partire dal ¹75 erano diventati
obsoleti i carboidrati, specialmente lo zucchero e l¹alcool, e ci si doveva
nutrire di carne, grasso, verdura e surrogati di ³dolce²; i vegetariani
sostituivano i carboidrati con oli pressati a freddo.
- A partire dal ¹95 vennero scoperti i
lipidi (grassi e oli) come nemici della salute e responsabili di ³obesitಠe
improvvisamente, i carboidrati sono assolti e ci si nutre di verdura e
carboidrati. La carne è diventata ³neutra², basta che sia magra.
Il
relatore di questa lezione, proveniente piuttosto dalla ³evidence based
medicine² si trova in serie difficoltà per i seguenti motivi:
- Come insegnante sono scettico riguardo
alle diete e mi baso su degli studi epidemiologici, invece che su delle
trasmissioni televisive e il Readers Digest e mi sento vicino alla ³Evidence
based medicine².
- Come naturopata mi interessano criteri
come mortalità, qualità di vita, serenità (assenza di stress), fattibilità,
successo e plausibilità terapeutica più che pareri di professori con chissà
quali interessi.
- Come cittadino razionale detesto la
megalomania umana di pretendere che milioni di anni di evoluzione fisiologica
altamente sensata potrebbero essere ingannati con un paio di trucchi in nome di
un ideale estetico o etico.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
1.2.1 Quantità
e composizione dei cibi
1.2.2 Dimagrire,
diete restrittive, mantenimento del peso referenza
1.2.1 Quantità e composizione
dei cibi
L¹organismo
umano, in milioni di anni di evoluzione, si è perfezionato per vivere bene con
dei cibi molto diversi:
- Gli eschimesi si nutrono quasi
esclusivamente di carne e grasso.
- I masai vivono con altissime dosi
di grasso animale e carne ed è gente alta e snella.
- Nel sud dell¹India si mangia
vegetariano, con tanti carboidrati e oli vegetali.
- Nel Mediterraneo si cura una cucina
variata e gustosa.
- In Giappone, la durata di vita è
aumentata di scatto da quando hanno abbandonato i loro cibi tradizionali e si
nutrono all¹americana (grasso e dolce).
Girano
però innumerevoli tabelle e indicazioni per una nutrizione sana con criteri di
sano e malsano che cambiano ad ogni stagione giornalistica.
I
miei indicatori per una nutrizione ³naturale² sarebbero:
- Alle
nostre latitudini, con locali riscaldati e lavoro corporeo ridotto, ci servono
ca. 2¹300 Š2¹500 kCal giornaliere per il fabbisogno energetico (variato secondo
la persona).
- La composizione ³naturale² della
nutrizione secondo me (da studi epidemiologici) sarebbe:
- Carboidrati ca. 50%
(calorico).
- Grassi ca. 35%
(calorico).
- Proteine ca. 15%
(calorico).
(I dietologi ³ex
cathedra² mi ammazzeranno).
- Mai mangiare senza appetito (solo
perché è l¹ora del pasto).
- Mangiare sempre quando c¹è
l¹appetito.
- Prendersi almeno venti minuti per
un pasto (ci vuole per la sensazione di sazietà).
- Pane e acqua con il cibo, perché
saziano e sono buoni.
- Cucina mediterranea variata secondo
la stagione.
- Niente perché è ³sano² o ³giusto² o
³consigliato².
- Non
abusare del cibo come surrogato o rimedio per problemi socio-psico-somatici.
- Niente di ³light², perché o sono
porcherie o perché stimolano l¹appetito o entrambi.
- Meno possibile ³pasti
prefabbricati² perché contengono porcherie e spesso sono privi di
³micronutrienti².
- Frutta, verdura, legumi ³di
stagione².
- ³Cruditಠcon misura.
1.2.2 Dimagrire,
diete restrittive, mantenimento del peso referenza
Per
un organismo, il dimagrire è uno stress che non si dimentica più. Farà di tutto
per riacquistare il peso perso, perché si tratta di un pericolo esistenziale,
una carestia. Chi tenta di ingannare questo meccanismo, farà brutti fallimenti,
perché tenta di ingannare processi biologici che stanno al di là della volontà
e di altre belle invenzioni umane.
Dimagrire,
a lungo aumenta il peso!
Certo
che si può dimagrire, anche molto, ma è solamente una questione di tempo
(normalmente ca. due anni) fino a quando la realtà biologica ha la sua rivincita
(e normalmente con un po¹ più di chili).
Come
medico naturalista responsabile e cosciente con il principio ³minor male² devo
consigliare ai miei clienti di non dimagrire, ma di mantenere il loro ³peso
referenza² attuale, determinato da eredità e propria storia. Ogni altro
consiglio, oltre ad essere un¹illusione, sarebbe peggiore.
Il
tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2
È
ottimo mantenere il peso di referenza attuale!
Eventualmente
aumentando leggermente con il passare degli anni.
Le
implicazioni terapeutiche sono notevoli e consistono maggiormente nello
sradicare innumerevoli dogmi nutrizionali dalla convinzione del cliente. Non
voglio entrare in merito; ogni bravo terapista deve fare questo lavoro dapprima
per sé stesso.
Ma
è un obiettivo terapeutico raggiungibile. A livello calorico è indispensabile
determinare il fabbisogno energetico individuale del cliente. Per la
composizione della dieta, si regola meglio da solo secondo le sue abitudini.
Eventualmente bisogna controllare la parte ³non calorica² e specialmente il
minimo proteico (0.7Š1,8gr/kg di peso corporeo).
Se
le diete restrittive fossero medicamenti, i loro inventori finirebbero tutti in
galera per lesione (intenzionale o colposa) dell¹integrità del prossimo perché:
Dimagrire
mette in pericolo la salute!
- Il metabolismo viene seriamente
disturbato, essendo costretto a servirsi del capitale proteico per soddisfare
il fabbisogno energetico. L¹alto tasso di ammoniaca non solo rende acido tutto
l¹organismo, ma aumenta notevolmente i rischi tumorali e cirrotici nonché la
gotta.
- Dopo il primo disturbo, il
metabolismo si adatta genialmente alla situazione cominciando ad ottimizzare
l¹assimilazione, l¹assorbimento e lo sfruttamento delle poche sostanze messe a
disposizione. Diventa economico in modo spaventoso, geniale, solo non nel senso
di chi digiuna. Per calmare l¹anima di chi digiuna, produce anche delle
sostanze ³esilaranti² nel cervello per pacificare un po¹ il povero affamato.
- La digestione viene seriamente
disturbata (specialmente la flora intestinale) per quantità e composizione
insolita dei cibi, fino a seri disturbi di assorbimento di ³micronutrienti².
- Abbassando la quantità del cibo
diminuisce anche l¹apporto di elettroliti, minerali, vitamine, oligoelementi,
lipidi e aminoacidi essenziali (tutte sostanze non caloriche, ma indispensabili
per il complesso funzionamento dell¹organismo). Come conseguenza si osservano
tutti i tipi di deficienze alimentari.
- Lo stress (fisico) creato dalla
dieta riduttiva, amplifica spaventosamente quasi tutti gli altri rischi di
malattia.
Non
intendo elencare le patologie collaterali del dimagrire perché sarebbe un¹opera
a sé.
Ci
sono anche dei rari casi di obesità con BMI oltre 45 (p.es. uomo 160kg/1.76m)
con netta tendenza di aumento dove i rischi del peso potrebbero superare i
rischi del dimagrire (principio del minor male). Un caso come questo, di
evidente disfunzione metabolica, come medico naturalista ³generale² non mi
sentirei all¹altezza di trattarlo, e non mi resta che sperare che il mio povero
cliente trovi uno specialista in patologie metaboliche non indottrinato da
stupidi concetti sociali.
1.3 Anoressia (anorexia nervosa), bulimia
Forma
più frequente di sottopeso in nazioni industrializzate. Sono colpite
prevalentemente le ragazze dopo l¹adolescenza; la bulimia colpisce
prevalentemente fino a ca. 35 anni.
Il
tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2.
Per
l¹anoressia si ipotizza come causa una crisi di sviluppo psichico. Come
terapista comincio ad approfondire con un BMI sotto 22 con tendenza di
diminuzione. Esempio: Claudia, 19 anni, 60kg/1.65m, perde ogni mese ca. 1 kg.
Per
fare un esempio lampante: Miss Svizzera 2000, ideale estetico per le ragazze,
secondo i dati pubblicati è nettamente sottopeso e a gran rischio di anoressia
o bulimia se non lo è già.
Sintomi
tipici che indicano quando c¹è una tendenza all¹anoressia:
- Reazione di rifiuto al cibo
(inappetenza).
- Perdita di peso.
- Mancanza delle mestruazioni.
- Pressione, polso e temperatura corporea
diminuiscono.
Bulimia:
Fase
di rifiuto del cibo alternata con fasi di estremo ingozzamento da cibo con
susseguente vomito o purga forzata. È spesso frutto di cure dimagranti e molto
frequente in professioni femminili che richiedono un¹immagine estetica più
sociale che fisiologica.
Terapia:
Psicoterapia
specializzata, a volte per anni.
- Canapa, amari tonici, strychni (Nux
vomica)
- ric. ‹> A), B)
Per
problemi che riguardano l¹anoressia, bulimia
(l¹alimentazione
in generale) il Cantone Ticino dispone
di
servizi, con specialisti, ai quali ci si può rivolgere:
- Servizio medico pedagogico per i
minorenni.
- Servizio Psico-Sociale per gli adulti.
(stessi numeri sia per i
minorenni, sia per gli adulti)
- Locarno e Valli tel. 751 49
58
- Bellinzona e Valli tel. 821
41 81
- Lugano e luganese tel. 922
02 91
- Biasca tel. 862 25 76
- Mendrisio e Mendrisiotto
tel. 646 83 93
N.B.:
presso il Servizio Psico-Sociale di Mendrisio
ci
si può consultare con la signora Schmid che
gestisce
la biblioteca, dove si possono prendere
anche
dei libri per documentarsi.
Nella
foto una ragazza anoressica:
Altezza
1.60 cm, peso 36 kg, BMI 14, le prognosi di sopravvivenza sono pessime.
1.4 Adiposità
I
nostri medici parlano di ³sovrappeso² con un BMI tra 25Š30, di adiposità ³di
solito² quando il BMI è tra 30 Š 40, di adiposità estrema se il BMI supera i
40. Visto il numero elevato di medici e dietologi che abbiamo, molti di loro
propongono delle cure dimagranti a partire di un BMI superiore a 25
indistintamente se si tratta di uomini o donne.
Secondo
delle statistiche epidemiologiche il rischio è minimo:
- Per le donne con un BMI 30Š35 (adiposa
secondo parere medico).
- Per gli uomini con un BMI 27Š30
(sovrappeso secondo parere medico).
Quindi,
secondo questi criteri l¹obesità va trattata negli uomini con un BMI nettamente
superiore ai 30, nelle donne con un BMI nettamente superiore a 35.
Il
tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2.
Cause
per l¹obesità:
Cibo
non energeticamente ³sfruttato² viene depositato in forma di grasso:
- Sotto il derma.
- Dietro il peritoneo (rischio aumentato,
vita>fianchi).
- Tra i muscoli.
- Intorno ai reni e al cuore.
- Ev. nel fegato.
- Nelle donne, prevalentemente intorno alle
cosce laterali e dietro la nuca (depositi per allattamento di bambini durante
carestie con minimo rischio).
I
lottatori ³sumo² giapponesi (tutti con un BMI superiore al 40) godono di ottima
salute e diventano anziani senza nessuno dei seguenti sintomi, che vengono
spesso abbinati a sovrappeso e obesità, ma che, come studi recenti hanno
dimostrato, sono piuttosto la conseguenza di mancanza di movimento:
- Per via del lavoro eccessivo del cuore:
mancanza di fiato, polso accelerato, edemi intorno alle caviglie.
- Spesso ipertonia.
- Giunture/legamenti sovraccarichi.
- Spesso diabete e/o gotta.
- Spesso aumento di trigliceridi e
colesterolo ematico.
Terapie:
- Cura psichica, curare costipazione.
- Bilancio energetico equilibrato per
mantenere il peso.
- Se le cure dimagranti risultano essere
veramente ³il minor male²;
solo sotto il
controllo di uno specialista
in metabolismo.
- Come sostegno servono ogni
tanto ‹> ric. C), D), E).
Nella
foto un uomo che:
- secondo il giudizio medico
³Estremamente obeso² e
bisognoso
di terapie dimagranti;
- secondo gli studi epidemiologici ha una
mortalità aumentata;
- secondo la mia valutazione troppo grasso
dietro il peritoneo (giro
vita superiore del
giro fianchi) e altamente
bisognoso di
movimento, con una nutrizione
energetica equilibrata.
Altezza
1.76 cm, peso 136 kg, BMI 44
2.0 Disturbi del metabolismo lipidico
Vengono
trattati i seguenti temi:
2.1 Iperlipidemia
(iperlipoproteinemia)
2.3 Discorso
sulle iperlipidemie
2.1 Iperlipidemia (iperlipoproteinemia)
Aumentati
valori di lipidi ematici:
- Gliceridi (mono-, di-, tri-).
- Colesterolo (libero e esteri).
- Secondo altre classificazioni VHDL, HDL e
LDL (lipidi ultradensi, densi, leggeri) con aumentato rischio di
arteriosclerosi.
- Fosfolipidi.
Cause:
Nelle
forme essenziali si sospetta un innato disturbo del metabolismo lipidico, nelle
forme secondarie si accusano fattori come:
- Obesità, abuso di alcolici (non
confermato da studi).
- Diabete, gotta.
- Ipotiroidosi e malattie renali.
Sintomi:
Spesso
visibili in:
- Xantomi: noduli di lipidi.
- Xantelasmi: ³macchie² di lipidi.
- Cerchio corneale (depositi di
colesterolo).
Spesso
si nota anche obesità e/o fegato ingrossato ma è sospettoso il nesso causale.
Complicazioni:
Rischio
di arteriosclerosi con ipertensione, infarto cardiaco, apoplessia e
circolazione periferica impedita.
Terapie:
Non
conoscendo bene le cause, ci si basa sull¹apparenza, proponendo:
- Dieta scarsa di grassi saturi (non è
dimostrato nessun nesso).
- Di carboidrati (ancora meno nesso, e da
dove prende l¹energia il soggetto?).
- Di colesterolo (il quale viene prodotto
dall¹organismo stesso).
- Normalizzazione del peso (per non dire
dimagrire; nessun nesso dimostrato, poi ho dei pazienti iperlipidemici con BMI
di 22).
- Movimento (va bene per il sistema motorio
e ogni tanto serve).
Non
oserei mai fare una proposta talmente oscena a un mio cliente. Per chi fa esami
in naturopatia è meglio tenere presente anche questa stupidaggine.
Personalmente
tento di capire le caratteristiche del metabolismo individuale del mio cliente,
partendo dal funzionamento del fegato e dall¹elaborazione di ³micronutrienti².
Con rimedi del genere si riesce spesso a migliorare la situazione. Normalmente
l¹olio di pesce e l¹acido nicotico (B3) mettono a posto
iperlipidemie.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
2.1.1 Sintomi
di iperlipidemia
2.1.3 Xantomi
sui tendini delle mani
2.1.4 Xantomi
sul tendine d¹Achille
2.1.5 Anello corneale
(arcus lipoides cornae, aura senilis)
2.1.1 Sintomi
di iperlipidemia
Aumentato
tasso di lipidi nel sangue, causa di disturbi metabolici da lipidi.
I
noduli contengono lipoproteine.
2.1.2 Xantelasmi
Depositi
piatti di lipoproteine prevalentemente intorno agli occhi (spesso senza valori
ematici di lipidi aumentati).
2.1.3 Xantomi
sui tendini delle mani
Spostabili
e indolore sui tendini estensori delle dita.
2.1.4 Xantomi
sul tendine d¹Achille
Spesso
disturbo innato del metabolismo lipidico
(sin da bambino)
2.1.5 Anello
corneale (arcus lipoides cornae, aura senilis)
Deposito
di lipidi circolare o segmentale nella cornea. Nei bambini spesso innato
disturbo da metabolismo lipidico; in senescenza anche senza valori lipidici
ematici aumentati.
2.2 Ipolipidemia
Bassi
valori di lipidi ematici; innato difetto metabolico raro; crescita rallentata,
astenia, disturbi nervosi.
2.3 Discorso sulle iperlipidemie
Il
tema è approfondito nella relazione
Metabolismo MmP 12
e in it.Wikipedia Colesterolo
Negli
ultimi anni è da constatare una psicosi sanitocratica concernente i ³valori
ideali² del colesterolo ematico, raffinata negli ultimi anni con la distinzione
di laboratorio in LDL, HDL e VHDL - lipidi. Questa psicosi ha portato ad una
vera fobia di certi clinici che è in netto contrasto con le osservazioni più
ampie:
- L¹OMS nota in una statistica, che l¹alto
tasso di colesterolo nella popolazione francese e italiana corrisponde a una
bassa incidenza di malattie cardiovascolari, assolutamente in contrasto con la
fobia clinica.
- I miei clienti con il tasso di
colesterolo più alto sono stretti vegetariani che non consumano prodotti
lattici o uova (in compenso inclini ad anemia e ipocalcemia).
Uno
dei miei colleghi spiega il fatto di correlazione negativa,
colesterolo/disordini cardiovascolari, con l¹abitudine degli italiani e dei francesi
di consumare pane e acqua con i loro pasti e complicati ragionamenti metabolici
susseguenti.
Il
fatto vegetariano/colesterolo è plausibilmente spiegabile, visto che in media
le cellule del corpo sintetizzano ca. la metà del colesterolo usato per la
costruzione delle membrane cellulari e l¹altra metà viene ingerita con grassi
animali: l¹organismo dei vegetariani ³colesterolici² sintetizza in eccesso il
colesterolo per garantire una omeostasi fondamentale per la sopravvivenza
cellulare.
Gli
internisti fobici di colesterolo e anche parecchi dei miei colleghi assieme con
gli azionisti delle fabbriche di margarina e apostoli/missionari di ideologie
dietetiche, come prima misura fatale consigliano di evitare grassi animali. I
poveri pazienti, ignari delle conseguenze, riducono o evitano anzitutto il
consumo di latte, burro, panna, formaggio, yoghurtŠ e dopo breve tempo con
questa dieta si possono notare i primi sintomi dei disturbi del metabolismo
osseo e ogni tanto anche anemia (mancanza di diversi minerali, Vit. A, D, B12).
Se capita poi nelle mani di un malformato ³terapista di Schüssler² che tenta di
curare una deficienza materiale a livelli ³energetici² con
diluizione/dinamizzazione di minerali D6ŠD20. Il povero cliente diventa così
³acido di rabbia², pisciando anche i resti dei suoi già scarsi minerali e andrà
a finire come osteoporotico.
In
realtà il metabolismo lipidico è molto più complesso. Nel sangue, i diversi
valori di colesterolo e trigliceridi di vario tipo sono indicatori, ma per
cosa? Il nesso tra colesterolo e malattie cardiache non fu mai dimostrato,
l¹equilibrio tra trigliceridi di diversa densità è difficile da interpretare.
Un indicatore veramente selettivo per l¹arteriosclerosi sarebbe la omocisteina,
ma viene raramente rilevato.
L¹internista
ipercauto inoltre dispone di armi più potenti (riduttori di lipidi), che sono
una grazia per l¹umanità per casi veramente patologici, ma nelle mani di un
ipersensibilizzato possono creare degli effetti collaterali più rischiosi che
una ³leggera iperlipidemia²:
- Disturbi gastrointestinali.
- Mal di testa, vertigini, stanchezza.
- Certi preparati, anche disturbi epatici
e/o muscolari/dermici.
La
naturopatia usa prevalentemente aglio e olio di merluzzo contro le iperlipidemie.
Personalmente preferisco l¹aglio ursino al posto dell¹aglio (perché non lascia
odore) e olio di semi di canapa (che contiene anche omega-acidi-lipidici) e ha
meno effetti collaterali.
Personalmente
guardo evidentemente tutti questi ³indicatori² e ³fattori rischio² e mi faccio
le mie idee assieme con tante altre osservazioni. Ma non sono malattie e quindi
non le curo. Se ho dei dubbi sulle vere malattie cardiovascolari, o disordini
epatici, o metabolici, approfondisco e curo queste ma non gli ³indicatori².
Per
il metabolismo lipidico epatico p.es. ho fatto ottime esperienze con un
composto di carciofo, dente di leone e aglio orsino come aperitivo . ‹> ric.
F).
Personalmente
bevo un Cynar come aperitivo.
La
terapia ortomolecolare offre una larga gamma di ³micronutrienti² per
³correggere² meccanismi metabolici ³al limite², ma questo richiede, oltre alle
conoscenze specifiche e metaboliche, anche un notevole studio sulle esigenze
individuali del cliente e non è risolvibile con un paio di ricette standardizzate.
2°.0 Disturbi di metabolismi di glucidi
Le due patologie più frequenti
del metabolismo del glucosio sono
* Il diabete
* L'ipoglicemia regolatoria.
Del diabete si distinguono grossolanamente due tipi diversi come
patogenesi e come come cura:
* il diabete I o diabete giovanile
* il diabete II o diabete di senescenza
2a.1 Diabete I o diabete giovanile
Il diabete giovanile si caratterizza per il fatto, che le cellule del
pancreas responsabili della produzione di insulina smettono di produrre
quest'ultima. I motivi sono di solito meccanismi autoimmunitari, che
distruggono queste cellule o malattie virali a combattere, le quali le cellule
immunitarie confondono il virus con cellule pancreatiche.
Fino a pochi decenni fa, la malattia era letale, perché l'insulina è
l'unica sostanza fino oggi nota a poter aprire le saracinesche per il glucosio
nelle cellule. La terapia consiste essenzialmente nella sostituzione
dell'insulina (che non viene più prodotta dall'organismo stesso) con insulina
iniettabile. Malauguratamente non si può ingerirla perché l'insulina è una
proteina, che nel tratto digestivo verrebbe decomposta in aminoacidi.
Per un diabetico di questo tipo è abbastanza impegnativo, perché il
dosaggio va adattato il più esattamente possibile alla dieta per non creare
sbalzi glicemici pericolosi.
* La conoscenza delle basi del metabolismo del glucosio è importante per
potersi regolare come paziente
* meticolose istruzioni sulle abitudini nutrizionali e sulle modalità
d'uso di insulina "veloce" e "ritardata" sono
indispensabili.
* Ci vogliono al minimo tra 100 e 150 gr al giorno tra zuccheri e amidi
per evitare delle acidosi chetoniche (corrisponde a 400 ... 600 kCal di
carboidrati). Se il restante fabbisogno calorico si copre con oli, grassi e
proteine, si può minimizzare l'insulina.
* Frequenti piccoli pasti diminuiscono gli sbalzi glicemici. Questo si
può anche sostenere scegliendosi pasti maggiormente composti di alimentari con
basso indice glicemico, p.es. fruttosio al posto di zucchero da cucina, più
pasta che pane e così via (vedi tabelle).
* Sostanze come cromo, vitamina B3, zinco e manganese aumentano la
"tolleranza al glucosio" tramite la stimolazione della produzione di
somatostatina. Queste sostanze sono contenute riccamente nel lievito
medicinale.
* Particolare attenzione è da dedicare alla prevenzione dei classici
effetti collaterali del diabete che sono essenzialmente problemi microcircolatori alle estremità, reni,
occhi e nervosi.
* Non fare esperimenti con ciarlatanerie: sono offerti dal tè di
cornetti, cannella, peperoncino fino alla vodka; tutte le stronzate per
"migliorare il diabete". Esperimenti di questo tipo possono essere
fatali.
Diversamente dal diabete I, in questa forma, di regola, la produzione
insulinica è normale se non esagerata. Ma le saracinesche non reagiscono più
bene ai segnali. Spesso in età diminuisce anche la quantità di ricettori
(saracinesche). E' evidente che che in questi casi l'insulina non serve (o
persino danneggia).
* La cura inizia con un regime alimentare ca. come descritto sopra.
* Servono particolarmente anche gli
integratori alimentari sovracitati e naturalmente
* la prevenzioni di danni collaterali e nessun strano esperimento.
Molte volte tutto questo basta come cura e si riesce a tener sotto
controllo la glicemia in limiti accettabili.
Se non bastano, come medicamenti si usano:
* Inibitori di assorbimento di carboidrati
* "Biguanidi"
che oltre all'inibizione come sopra frenano la produzione epatica di glicogene
e aumentano la resa del glucosio nelle cellule
* Sulfonylurea che stimola la produzione insulinica. Questo è indicato
solo in rari casi, perché di solito conduce ad un rapido esaurimento delle
cellule insulinaproducenti. Di seguito è indicato l'uso di insulina come nel
diabete I.
Secondo i medici è una forma rara, secondo noi è abbastanza divulgata e
non diagnosticamente riconosciuta. Ma l'argomento è da conoscere anche da
diabetici (specialmente di tipo I), perché temono con giusta ragione delle
ipoglicemie causa di errate dosi o di errate appliccazioni di insulina
"rapida" e "rallentata". E poi illustra molto bene una
dinamica (evoluzione nel tempo) ipersensibile del metabolismo dei glucidi.
Il meccanismo è lo stesso come spiegato sopra con due differenze
* La reazione arriva tardi, su un livello già oltre 8
* In compenso, è molto violenta e le saracinesche aprono al massimo
Questo non causa solo sbalzi smisurati ma anche un'altalena di
susseguenti ammortamenti tra iper- e ipoglicemie. In pratica questo è spesso
corretto con spuntini con alti indici glicemici che
tiene in moto l'oscillazione.
Si ipotizza, che vi sia una debole produzione di somatostatina che non
riesce ad ammortizzare bene il gioco tra insulina e glucagone.
Il tema è approfondito nella relazione PTIA 2 Ipoglicemia reattiva
3.0 Gotta (artrite urica)
Disturbo
del catabolismo di nuclei cellulari: la loro decomposizione nel fegato forma
purina che va trasformata in acido urico per essere espulsa dai reni. Se la
concentrazione è alta, l¹acido urico cristallizza nelle giunture, nel tessuto
connettivo e nei reni (calcoli urici).
Il tema è approfondito nella relazione Dietetica metabolica DT 2
Cause:
O
deficienza di escrezione renale o formazione in eccesso di acido urico;
anomalia innata e/o dieta. Sono colpiti 10 volte più frequentemente i maschi
delle femmine.
Spesso
in compagnia di adiposità, diabete mellito, colesterolo ematico elevato,
ipertonia, ma è ignoto se il nesso è causale.*
Sintomi:
Valori
eccessivi di acido urico ematico spesso senza sintomi.
Fase
acuta spesso dopo l¹abuso di alcool, pasti eccessivi o sforzi fisici smisurati:
- Colpiti spesso la giuntura base
dell¹alluce, più raro nel pollice o un¹altra giuntura.
- Forti dolori (cominciano di solito di
notte).
- Rossore, gonfiore, ev. febbre,
leucocitosi.
- Se non trattato può durare giorni o
settimane.
- Poi senza sintomi per mesi o anni.
Lo
stadio cronico porta a deformazione delle giunture e deposito di cristalli nel
tessuto (tofi), visibile alle orecchie, tendini, borseŠ Se depositate nei reni:
calcoli urici
Terapia:
Fase
acuta: con Colchysat (Bürger) vedi capitolo ³apparato motorio².
Fase
cronica:
- Dieta scarsa di purine (fegato, rene,
frutti di mare Š) e alcool.
- Mantenere un peso ragionevole.
- Niente cure dimagranti per evitare
decomposizione cellulare eccessiva.
- In alternativa a medicamenti sintetici:
solidago per i reni e Hb. Avenae rec. per il metabolismo.
*
Vedi anche capitolo ³apparato motorio² e la dispensa ³MN 4.5 Elementi di
psicosomatica²
dove ho trattato sotto diversi aspetti
la gotta.
Il tema è approfondito
nella relazione DT 2.2 Gotta.
4.0 Disturbi di metabolismo osseo
Osteoporosi,
osteomalazia.
Il
metabolismo osseo è regolato da:
- Paratormone
- Estrogeni
- Calcitonina
- Vitamina D
Oltre
alla funzione portante, le ossa hanno la funzione di deposito per i minerali:
- Calcio
- Fosforo
- Magnesio
- Sodio
Che
trasferiscono (attraverso la circolazione) agli organi che ne hanno bisogno.
Gli osteociti regolano il metabolismo interno, gli osteoblasti formano nuovo
tessuto osseo mentre gli osteoclasti lo decompongono per liberare i minerali.
Disturbi:
- Quello concernente la
formazione/decomposizione di tessuto osseo si chiama osteoporosi.
- Se è disturbata la mineralizzazione si
parla di osteomalazia.
- Quando dalla parte midollare si propaga
del tessuto connettivo nella spongiosa si parla di osteodistrofia.
La
patologia/terapia ossea è trattata nel la relazione Mototerapie e nella
dispensa Malattie
ossee
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
4.1 Osteoporosi
Diminuzione
quantitativa del tessuto osseo con struttura ossea intatta. La diminuzione è
sintomo di squilibrio tra formazione/decomposizione ossea.
Cause:
Non
è in sé una malattia, ma sintomo di diverse possibili ³malattie/deficienze
base² come:
- Da inattività: causato p.es. da
poliomielite, paralisi, mancanza di movimento.
- Da senescenza.
- Da malnutrizione / mal assorbimento,
acidità cronica, alcolismo, mancanza di minerali/Vit. D nella nutrizioneŠ
- Sindrome di Cushing: trattamento con
cortisone per anni, tumori nella corteccia surrenale.
- Iperparatiroidismo: (paratormone).
- Mancanza di estrogeni: (dopo la menopausa
diminuisce la produzione): teoria fortemente in discussione.
- Se non si riesce a identificare una causa
si chiama idiopatico.
Sintomi:
Inizialmente
dolori tiranti nella spina dorsale e ossa delle estremità (facilmente
confondibile con reumatismi) sotto carica, più in là duratura. Visto che la
sostanza ossea è ridotta, succedono spesso fratture e deformazioni spontanee
delle vertebre (anche del trocantere in senescenza).
Terapie:
vedi
capitolo relativo ³apparato motorio².
4.2 Osteomalazia
Disturbo
della mineralizzazione del tessuto osseo (mancano specialmente calcio, magnesio
e fosfato) con deformazione ossea. Spesso combinato con osteoporosi.
Cause:
- Mancanza di Vit. D o disturbo di
metabolismo Vit. D.
- Iperparatiroidismo.
Sintomi:
Inizialmente
forti dolori ossei nella regione del bacino, ipersensibilità della cassa
toracica in caso di tosse, starnuto, compressione. Più in là diminuisce
l¹altezza corporea e causa dolori e disturbi nel camminare (a papera),
deformazione del torace e bacino e debolezza muscolare.
Terapie:
vedi
capitolo ³apparato motorio².
5.0 Iper-
e ipovitaminosi
Ipervitaminosi
sono eccessi, ipovitaminosi deficienze di apporto (formazione, assimilazione)
di vitamine.
In
alimenti non troppo ³raffinati, elaborati, conservati² si trovano le vitamine
in abbondanza. Delle vitamine possono essere sintetizzate nel corpo stesso
dalla flora intestinale (maggioranza delle Vit. del complesso B e K) o con
sufficiente esposizione alla luce (Vit. A e D). Le vitamine liposolubili
(A,D,E,K) possono essere depositate nell¹organismo (specialmente nel fegato).
Nelle
nostre regioni per via del tenore di vita e la sovrabbondanza di alimenti sono
diventate rare le ipovitaminosi vere e proprie. Più frequenti sono le leggere
deficienze spesso non riconosciute perché creano sintomi non specifici
(subclinici).
Le
cause possono essere:
- Nutrizione scarsa (anoressia).
- Erronea (vegetarismo assoluto).
- Diete dimagranti.
- Alimentazione ideologica e/o esotica.
- Mal assorbimento: malattie/disturbi
gastrointestinali.
- Flora intestinale lesa: antibiotici,
droghe, alcool.
- Disturbi/malattie del fegato: mancanti
depositi delle vitamine liposolubili.
- Aumento del fabbisogno: gravidanza,
allattamento, stress, fumo, ³sforzi eccessivi².
In
seguito sono citati i fabbisogni raccomandati (Šmg p.d. ‹> milligrammi per
giorno) e gli alimenti appropriati.
Per
approfondire: tabelle dietetiche con indicazioni quantificate.
A
nessuno che si occupa di terapie alimentari dovrebbe mancare lo studio e la
consultazione del seguente libro:
BURGERSTEIN,
Lothar: Handbuch Nährstoffe; Haug , Heidelberg 1997
che
tratta esaurientemente tutti i ³micronutrienti². Per questo motivo il seguente
testo rimane molto sintetico.
Vengono
trattati i seguenti temi: Disturbi nell¹economia della:
5.1 Disturbi nell¹economia della Vit. A
(retinolo) 1 mg p.d.
5.2 Disturbi dell¹economia nel complesso
della Vit. B
5.3 Disturbi
nell¹economia della Vit. C (acido ascorbinico ) 75 mg p.d.
5.4 Disturbi
nell¹economia della Vit. D (calciferole) 0.005 mg p.d.
5.5 Disturbi nell¹economia della Vit. E
(tocoferole) 12 mg p.d.
5.6 Disturbi nell¹economia
della Vit. K (fillochinone) 12 mg p.d.
5.1 Disturbi nell¹economia della Vit. A (retinolo) 1 mg p.d.
- Sintetizzato dal corpo partendo dalla
provitamina A (Betacarotene) in caso di sufficiente esposizione alla luce.
- Depositato nel fegato (liposolubile).
- Contenuta in: latte, uova, fegato, oli vegetali; provitamina A
in frutta e verdura rossa, gialla, verde.
Usato
come medicamento (cave! sovradosaggio) ogni tanto:
- Psoriasis - Certi tumori
La
provitamina A chiamata betacarotene in oligoterapia è spesso usata (visto che
in questa forma non è depositabile) da 3Š12 mg per diversi disordini.
Ipovitaminosi
A:
Disturbi
visivi, cecità notturna, più in là atrofia e indurimento pelle/mucose
(sensibilità a germi); nei bambini ritardata crescita e disturbi nella
formazione ossea, nella gravidanza: deformazione del feto.
Ipervitaminosi
A:
Acuta: dolori,
vertigini, vomito.
Cronica: gonfiore doloroso del
periostio, irritabilità eccessiva, perdita di capelli.
In
gravidanza lesione del feto.
5.2 Disturbi dell¹economia nel complesso della Vit. B
Formano
normalmente un complesso, contenuto prevalentemente in alimenti animali come
burro, latte, carne, uova; in parte anche in cereali, patate, verdura,
leguminose, semi, lievito, germi di frumento.
Tiamina B1 1.4 mg carne,
lievito, noci, cereali integrali, leguminose.
Riboflavina B2 1.5 mg latticini,
uova, carne, lievito, cereali integrali, leguminose.
Nicotinamido, niacina B3 1.8 mg carne,
pesce, cereali integrali, noci, funghi.
Acido folico B4 0.15 mg carne, uova,
latticini, lievito, cereali integrali, leguminose,
verdura.
Acido pantotenico B5 7 mg carne,
uova, latticini, lievito, cereali integrali, verdura.
Piridossina B6 1.8 mg carne,
uova, latticini, patate, banane, noci, cereali integrali,
verdura.
Biotina H 0.1 mg latticini,
cereali integrali, lievito, noci, uova.
Cobolamina B12 0.003 mg carne, pesce, uova, latticini, crauti.
- Il complesso è importante per un buon
funzionamento degli enzimi metabolici.
- Non depositabile a lungo nell¹organismo
perché idrosolubile.
- Usato come medicamento in funzione di
antiossidante (neutralizzare radicali liberi) e per tanti altri disordini
specifici in terapia ortomolecolare (specialmente per il sistema nervoso).
Ipovitaminosi
compl. Vit. B:
- Disturbi metabolici (bébés crampi).
- Anemia perniciosa (B12).
- Eczemi, allergie.
- Infiammazioni ai nervi.
- Spesso c¹è una leggera deficienza di B12
nei vegetariani (metabolismo ferro, anemia).
- Deficienza B1: sintomi neurologici
(Beri-Beri in Asia a causa della prevalente nutrizione con del riso spellato).
- Deficienza B2: sintomi dermici,
digestivi, neurologici (pellagra in paesi con una prevalente nutrizione di
granoturco/miglio).
- Deficienza B3 e B6: frequente nelle
malattie psichiche.
- Deficienza B4/B6/B12: malattie
cardiovascolari come arteriosclerosi, coagoli renali, identificabile per l¹alto
tasso di omocisteina ematico.
Ipervitaminosi:
Sconosciuta
perché eliminata dal corpo in breve tempo.
5.3 Disturbi nell¹economia della Vit. C (acido ascorbinico )
75 mg p.d.
Acido
ascorbinico; controllo del metabolismo energetico nelle cellule, aumento delle
difese organiche, assistenza nell¹assorbimento del ferro e altri oligoelementi.
Contenuto nei legumi e nella frutta. Tanti alimentari
industriali si servono dell¹acido ascorbinico come conservante innocuo e a buon
mercato. Non depositabile nell¹organismo (idrosolubile).
Spesso
usato come medicamento per la prevenzione di malattie infettive e
cardiovascolari in dosi da 1Š10! gr p.d.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
5.3.1 Ipovitaminosi
C
Nei
paesi industrializzati la mancanza di vitamina C si limita a persone in
miseria.
I
sintomi sono:
- Aumentata sensibilità a infezioni,
anemia e da ultimo scorbuto.
- Anabolismo: disturbo del tessuto
connettivo, rende i vasi fragili ‹> emazie generali, gengivite e perdita dei
denti.
- Nei bambini disturbi di
ossificazione.
5.3.2 Ipervitamonosi C
Diarrea,
ogni tanto disturbi di sonno e nervosismo.
5.4 Disturbi nell¹economia della Vit. D (calciferole) 0.005
mg p.d.
- Promuove il deposito di calcio, fosforo e
altri minerali nella struttura ossea.
- Viene sintetizzata nell¹organismo dalle
sue provitamine in esposizione alla luce ultravioletta. Liposolubile,
depositata nel fegato, liberata in forma attiva vasi (ormonesimile).
Contenuta
nel: fegato, burro, tuorlo dell¹uovo, olio di merluzzo, pesce, funghi, lievito.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
5.4.1 Ipovitaminosi
D
Nei bambini: rachitici,
deformazioni della spina dorsale, torace, gambe, cranio.
Negli adulti: osteomalazia
‹> ³PT 2.2 Malattie scheletriche².
La
terapia ortomolecolare usa la vitamina D in dosi terapeutiche da 20Š40 mcg
(0.020Š0.040mg) per delle patologie specifiche.
5.4.2 Ipervitaminosi D
Sintomi
di intossicazione già in piccoli sovradosaggi: irascibilità, mancanza di
appetito, costipazione, vomito, debolezza muscolare.
Se il sovradosaggio persiste: calcoli renali con lesioni
renali irriversibili e arteriosclerosi.
5.5 Disturbi nell¹economia della Vit. E (tocoferole) 12 mg
p.d.
Coinvolta
nel funzionamento dell¹apparato motorio, cervello, vasi sanguigni e apparato
riproduttivo.
Contenuta
nei grassi animali e vegetali (spec. olio di germe di frumento), è stabile
anche ad alte temperature.
Ipovitaminosi nei casi di disturbi di
riassorbimento dei lipidi.
I
sintomi di ipervitaminosi sono sconosciuti.
Si
usa come medicamento contro processi infiammatori delle giunture (artrite) in
dosi da 600Š800 mg p.d. (come antiossidante all¹interno delle sinoviali), contro
la fibrosi cistica toracica in dosi fino a 1.2 grammi e per tanti altri
disordini nella terapia ortomolecolare.
5.6 Disturbi nell¹economia della Vit. K (fillochinone) 12 mg
p.d.
Essenziale
per la coagulazione del sangue tramite la formazione di protrombina nel fegato.
Contenuta:
in tutte le piante verdi, fegato e cavolfiore.
Liposolubile,
sintetizzabile dalla flora intestinale.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
5.6.1 Ipovitaminosi
K
Manca
quasi esclusivamente se c¹è un disturbo di riassorbimento dei lipidi
(gastrointestinale, bile) o flora intestinale lesa (p.es. da cure
antibiotiche). Crea coagulazione ematica ridotta ‹> ematomi.
5.6.2 Ipervitaminosi K
Sintomi
sconosciuti.
6.0 Disturbi dell¹economia elettrolitica
L¹organismo
ha bisogno degli elettroliti in piccole quantità per scopi fisiologici e per
mantenere l¹omeostasi elettrolitica (mmol/l ‹> millimol per litro, misura di
concentrazione di elettroliti).
Vengono trattati i seguenti
temi:
6.2 Cloro
(Cl) 3000Š5000 mg p.d.
6.1 Sodio (Na) 2000 mg p.d.
Fabbisogno
giornaliero 2Š3 gr. corrispondente a 5Š7.5 g di sale da cucina (NaCl), in media
ne viene consumato ca. il doppio.
Compiti
principali: omeostasi dei liquidi corporei (interstizio, sangue, liquor) e
regolazione nervosa/muscolare.
I
disturbi dell¹economia di sodio incidono direttamente sull¹economia idrica
dell¹organismo. I reni dispongono di una sviluppata capacità di
escrezione/riassorbimento di sodio.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
6.1.1 Iponatriemia
(Šdel sangue) < 135 mmol/l
6.1.2 Ipernatriemia
(Šdel sangue) > 150 mmol/l
6.1.1 Iponatriemia
(Šdel sangue) < 135 mmol/l
Causa
primaria:
- Abitudini dietetiche ³senza sale²
(mancante approvvigionamento).
- Lavoro corporeo forzato (aumentato
fabbisogno): raro.
Da
considerare durante attività sportive intense (sudore).
Causa
secondaria:
- Malattie renali.
- Vomito.
- Diarrea.
- Impiego di diuretici (anche eccesso
di bibite).
- Cure dimagranti.
- Disturbi ormonali (M. Addison).
Sono
più frequenti e sfuggono ogni tanto all¹occhio clinico del terapista.
L¹iponatriemia
crea come sintomi:
- Una gran voglia di brodo.
- Ipotonia.
- Tachicardia (fino al collasso).
- Astenia.
- Ev. crampi e scombussolamento.
Per
tanti anni vigeva il parere che l¹ipertonia fosse creata da un esagerato
consumo di sale, il che non poté mai essere dimostrato in uno studio. In
pratica, il corpo si regola da sé e solo in caso di disturbi renali è da
chiarire una eventuale regola di consumo.
6.1.2 Ipernatriemia
(Š del sangue) > 150 mmol/l
Causata
da esagerato consumo, insufficienza renale.
L¹ipernatriemia
crea (spesso, non sempre):
- Una grande sete, che con bibite e
reni funzionanti, tramite una estesa urinazione, ripristina l¹equilibrio
elettrolitico.
- Ipertonia (non confermato).
- Tendenza ad edemi (ritenzione di
acqua nel corpo).
6.2 Cloro (Cl) 3000 Š 5000 mg p.d.
Fabbisogno
giornaliero: da 5Š7.5 gr di sale da cucina (NaCl).
Compiti
principali:
- Omeostasi dei liquidi corporei.
- Formazione di acido cloridrico nello
stomaco come antibiotico naturale e digerente.
I
disturbi dell¹economia di cloro incidono direttamente sull¹economia idrica
dell¹organismo.
I
sintomi sono simili ai disturbi di sodio, in più:
- La ipocloremia può creare sintomi di
dispepsia gastrica e a lungo disturbi della flora intestinale perché non
vengono più disinfettati efficacemente i nutrienti crudi.
6.3 Calcio (Ca) 800 mg p.d.
99%
del calcio nell¹organismo si trova depositato nelle ossa e nei denti.
Oltre
alle funzioni strutturali ossee il calcio ha:
- un importante ruolo nella contrazione
muscolare e
- per la coagulazione ematica.
- Inoltre ha effetti:
- antiallergici,
- antinfiammatori e
- vasoprotettori e serve
- alla regolazione del
livello ematico tramite paratormone e calcitonina.
Contenuto:
nei prodotti lattici, nelle noci, nel cavolo (secondo il terreno di
coltivazione).
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
6.3.1 Ipocalcemia
(Šnel sangue) < 2.1 mmol/l siero
6.3.2 Ipercalcemia
(Šnel sangue) > 2.6 mmol/l siero
6.3.1 Ipocalcemia
< 2.1 mmol/l siero
Deficienze
di calcio sono dovute a:
- Mancanze dietetiche: calcio e vit.
D in prodotti lattici.
- Scarso contenuto di calcio del
suolo che fa crescere alimenti poveri di calcio.
- Disturbi della regolazione
calcioematica (p.es. dovuti alla mancanza di magnesio).
- Aumentato fabbisogno nelle
situazioni come la gravidanza, l¹acidosi corporea, Š
- Iperparatiroidismo.
- Malattie renali e pancreatiche.
- Morbo di Cushing (cortisone in
eccesso).
Ipocalcemia
crea:
-
Eccesso di irritazione muscolare fino a spasmi e tetania spec. delle membrane.
-
Tendenza a ematomi.
Sono
normalmente quadri clinici gravi che vengono facilmente scoperti e trattati.
Una
deficienza di calcio invece non si scopre così facilmente, perché la
regolazione ematica del calcio è mantenuta nei limiti stretti. Prima uno
³piscia² fuori le riserve calcaree dal corpo e da ultimo manca nel sangue. Ci
vogliono altri indicatori per scoprire delle deficienze (chiamate subcliniche).
- Tendenza a malattie ossee come
osteoporosi e osteomalazia.
- Tendenza ad allergie ed eczemi.
- Tendenza alle irritazioni e
infiammazioni intestinali (tampona sostanze aggressive nell¹intestino). Studi
dimostrano un nesso epidemiologico tra mancanza di calcio e tumori intestinali.
La
popolazione ticinese è abbastanza afflitta da deficienze calcaree (subclinici)
visto che né acqua né suolo (specialmente del Sopraceneri) contengono calcio.
Combinato con una fobia verso i prodotti lattici (provocata dagli apostoli
della nutrizione senza indicare la somministrazione di calcio sostitutivo) è
diventata una vera carenza endemica.
6.3.2 Ipercalcemia
> 2.6 mmol/l siero
- Deficienza di escrezione renale.
- Decomposizione ossea smisurata
(acidità).
- Disturbi di regolazione calcemica
(p.es.troppo magnesio).
Un
livello aumentato cronico di calcio ematico può creare calcoli renali e/o
arteriosclerosi. Tutti e due i fatti non sono confermati, anzi: uno studio
epidemiologico americano ha dimostrato che non esiste nessun nesso tra consumo
di calcio e calcoli renali. Per l¹arteriosclerosi non conosco studi del genere,
ma in base a un ragionamento fisiologico/metabolico/anatomico mi sembra abbastanza
ridicolo.
Un
tasso notevolmente aumentato temporaneamente crea:
- Perdita di appetito.
- Sete.
- Poliuria.
- Nausea e vomito.
- L¹eccitabilità muscolare
diminuisce:
- atonia muscolare,
- costipazione fino
paralisi atoniche.
6.4 Magnesio (Mg) 350 mg p.d.
Nei
muscoli, ossa e sangue regola il tasso di calcio ematico.
Contenuto
in tanti alimentari:
- Cereali integrali.
- Prodotti lattici.
- Noci.
- Verdura.
- Legumi.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
6.4.1 Ipomagnesiemia
(nel sangue) < 0.8 mmol/l
6.4.2 Ipermagnesiemia
(Šnel sangue) > 1.3 mmol/l
6.4.1 Ipomagnesiemia
< 0.8 mmol/l
Raro,
perché normalmente sufficiente negli alimenti.
Possibile
con:
- Insufficienza renale.
- Sottonutrizione (anoressia, cure
dimagranti forzate, diete ideologiche, carestie).
- Alcolismo cronico.
- Coma diabetico.
Sintomi:
- Tremore.
- Tetanie e crampi.
- Stati deliranti.
- Per il resto sintomi come
deficienza di calcio perché regola la calcemia.
6.4.2 Ipermagnesiemia > 1.3 mmol/l
Causa
di:
- Deficienza renale.
- Uremie.
- Eccesso d¹ingerimento
(avvelenamento galenico).
In
casi gravi blocca i terminali sinaptici muscolari: paralisi.
6.5 Potassio (K) 2000 mg p.d.
Fondamentale
per il funzionamento delle cellule:
- Processi elettrici nei nervi e muscoli.
- Omeostasi osmotica nella cellula.
- Funzioni nel metabolismo di proteine e
carboidrati nelle cellule.
- Formazione/funzionamento degli
eritrociti.
Contenuto
in tanti alimenti: verdura, frutta, legumi, leguminose, funghi, carne.
I
brodi (siano di carne, pesce legumi o verdura) contengono notevoli dosi di
potassio, perché è solubile in acqua. Chi mangia la verdura (o la carne) cotta
senza il suo brodo perde il potassio in essi contenuti.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
6.5.1 Ipopotassiemia
(Šsangue) < 3.5 mmol/l
6.5.2 Iperpotassiemia
(Šsangue) > 5.0 mmol/l
6.5.1 Ipopotassiemia
(Š sangue) < 3.5 mmol/l
Cause:
- Sottonutrizione (anoressia, cure
dimagranti forzate, diete ideologiche, carestie).
- Disturbi gastrointestinali (vomito,
bulimia, diarrea, lassativi).
- Insufficienza renale. - Diuretica.
Sintomi:
- Atonia. - Costipazione.
- Apatia. - Diminuzione riflessi.
- In casi gravi: paresi, ileo paralitico, coma.
Contrariamente a ciò che vale per il sodio, i reni non
dispongono di un meccanismo di recupero del potassio. In tutte le eccessive
demolizioni delle cellule, il potassio va perso (cure dimagranti, sforzi fisici
smisurati, ustioni, ferite gravi, terapie distruttive come chemio e
radioterapie, Š ma anche tutte le malattie che richiedono immobilità, per il
deperimento muscolare). Per la riparazione dei tessuti occorre quindi parecchio
potassio.
Il
miglior fornitore di potassio naturale è il brodo. Il minestrone di legumi e la
verdura di stagione, con olio d¹oliva, tanto formaggio grattugiato e pane e un
bicchiere di vino è veramente un piatto che fornisce una grande parte dei
nutrienti e micronutrienti per vivere e bene! Peccato che non è più tanto di
moda.
6.5.2 Iperpotassiemia (Šsangue) > 5.0 mmol/l
Causa:
- Eccessivo apporto (avvelenamento
galenico).
- Eccessiva decomposizione di
eritrociti.
- Insufficienza renale.
- M. Addison (insufficienza corteccia
surrenale).
Sintomi:
- Debolezza. - Paresi atoniche.
- Confusione. - Aritmia cardiaca.
- Parestesie. - Bradicardia fino al fermo
cardiaco.
6.6 Fosforo (P) 1300 mg p.d.
- 90% depositato nelle ossa e nei denti.
- Metabolismo energetico ADP <‹> ATP.
- Nel sangue per l¹omeostasi acido/base.
Contenuto
in pressoché tutti gli alimenti: cereali, verdure, carne, formaggi, legumi,
È
raramente scarso perché viene aggiunto o concentrato in tanti alimenti
industriali come p.es. in ³formaggi spalmabili².
Nei
bambini iperattivi si trova spesso un eccesso di fosforo.
6.7 Zolfo (S)
Fabbisogno
sconosciuto.
Partecipa:
- Alla formazione di tessuto
connettivo/sostegno.
- Coinvolto in processi di disintossicazione.
Contenuto:
in pressoché tutti gli alimenti ³proteici² come aminoacidi zolfatati.
7.0 Oligoelementi
Gli
oligoelementi hanno delle funzioni biologiche importanti.
- Come regolatori dei processi omeostatici
di diversi organi.
- Come attivatori di enzimi.
- Come elementi di enzimi.
Alcuni
di loro fungono anche come potenti antiossidanti o disintossicanti.
A
chi intende approfondire l¹argomento consiglio:
BURGERSTEIN,
Lothar: Handbuch Nährstoffe; Haug, Heidelberg 1997, che tratta esaurientemente
tutti i ³micronutrienti². Per questo motivo il seguente testo rimane molto
sintetico.
Vengono
trattati i seguenti argomenti:
7.3 Cromo
(Cr), Manganese (Mn), Cobalto (Co), Zinco /Zn), Selenio (Se), Rame (Cu),
Fluoro
(F), Molibdeno (Mo), Silicio (Si), Nichelio (Ni), Vanadio (V), Stagno (Sn)
7.1 Ferro (Fe) 15 mg p.d.
- Depositato nel corpo 4Š5 g in eritrociti,
fegato, milza, midollo osseo.
- Funzione prevalente: trasporto di
ossigeno nel corpo.
- Mancanza: anemia ‹> capitolo ³sangue².
Sovratasso
pericoloso ‹> capitolo ³sangue²
Contenuto:
in cereali integrali, leguminose, carne, lievito, funghi.
7.2 Iodio (I) 0.2 mg p.d.
- Depositato nella tiroide.
- Produzione di ormone tiroideo.
- Mancanza: ipotiroidismo ‹> capitolo
³tiroide².
Contenuto
in:
- Pesce.
- Frutti di mare.
- Qualche legume secondo il tasso di iodio
del terreno.
- Preparati di certe alghe.
In
Ticino, specie nel Sopraceneri la mancanza di iodio è endemica. Consiglio l¹uso
del sale iodato.
7.3 Cromo (Cr), Manganese (Mn), Cobalto (Co), Zinco /Zn), Selenio
(Se), Rame (Cu), Fluoro (F), Molibdeno (Mo), Silicio (Si), Nichelio (Ni),
Vanadio (V), Stagno (Sn)
Attivano
o fanno parte di specifici enzimi.
La
maggior parte è contenuta in:
- Noci. - Leguminose. - Cereali integrali.
Altri in:
- Prodotti lattici. - Uova.
Altri in:
- Pesce - Funghi. - Lievito
Il
contenuto nella frutta, verdura e legumi, è spesso scarso e molto variabile a
seconda del terreno coltivato.
La
terapia ortomolecolare si serve ampiamente degli oligoelementi in dosi
terapeutiche per specifici disordini metabolici, il che richiede di conoscere:
-
In modo specifico i micronutrienti.
-
In modo professionale la fisiologia metabolica.
-
Il metabolismo individuale del cliente.
8.0 Ricettario metabolico
Sono
trattati i seguenti argomenti:
8.4 Obesità con leggero ipotiroidismo
8.1 Anoressia
Vedi
anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!
A)
Anoressia
Colpo
di mano in fase di avvio terapeutico.
Rp. Tinct. Belladonnae 05 distensivo
muscolatura liscia.
Tinct.
Aurantii 20 corrigens,
amaro stomachico.
Tinct.
Strychni ad 30 stimolante
neurovegetativo.
(Tinct.
Cannabis ad 100) stimolante
appetito.
D.S.
3 p.d. 20 gtt. (60 gtt.) 1/4 d¹ora prima dei pasti in un po¹ d¹acqua.
8.2 Bulimia
Vedi anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!
B) Bulimia
Colpo
di mano in fase di avvio terapeutico.
Rp. Aeth. Menthae pip. 002 antiemetico,
regolatore appetito.
Aeth.
Melissae 002 calmante.
Tinct.
Aurantii 050 corrigens,
amaro stomachico.
Tinct.
Altheae ad 100 mucillaginoso.
D.S. in ogni attacco di voragine prima di divorare
cibi 40 gtt. in un po¹ d¹acqua.
8.3 Stabilizzare il peso
Vedi
anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!
C)
Stabilizzare il peso.
- Nessuna dieta ideologica.
- Niente digiuno.
- Mantenere il fabbisogno energetico (poco
sotto 2¹300Š2¹500 kCal) secondo la taratura individuale.
- Antipasto ³carboidrato² p.es. pane 1/4
d¹ora prima dei pasti.
- Prevalenza carboidrati con indice di
glucosio basso.
- Pasti al giorno secondo le abitudini.
- Non mangiare in piedi, prendersi il tempo
per il cibo, nessun¹altra attività.
- Mai mangiare senza appetito.
- Sempre mangiare in caso di fame (anche se
è solo una caramella).
- Carboidrati in caso di appetito:
miele/dextrosi per uso immediato, fiocchi di avena e fruttosio a lunga portata;
carboidrati (ca. 50% calorico).
- Oli invece di grassi (ca. 35 % calorico).
- Nessun surrogato di zuccheri (inganna
l¹organismo).
- Abbondanza di proteine (ca. 14 %
calorico, 7Š20gr/kg p.c.).
- Abbondanza di minerali, oligoelementi,
vitamine, acqua.
- Eccesso di fibre (cellulosa, pectine, Š)
cave! aumentato fabbisogno di micronutrienti e flatulenza (normale).
- Rispettare le caratteristiche
nutrizionali del proprio corpo.
- Prevalentemente alimenti della regione e
della stagione.
- Decide la ³voglia² non il ³sano².
- Non stressare l¹organismo (sete, fame,
temperatura, rumore, odori, luci, insonnia, rompiscatole Š).
- Equilibrio acido/base; Basica.
- Ev. inibitori di appetito in fase di
avvio (simpatotonici, menta).
- Ev. stimolatori tiroidei in fase di avvio
(cave! tiroidismo).
- Ev. regolazione urinazione in fase di
avvio (cave! elettroliti/acqua; acido/base).
- Ev. regolazione digestione in fase di
avvio (cave! elettroliti/acqua; acido/base; impigrimento dell¹intestino).
8.4 Obesità
con leggero ipotiroidismo
Vedi
anche le racommandazioni delle terapie ortomolecolari!
D)
Obesità con leggero ipotiroidismo.
Nella
fase di avvio della stabilizzazione del peso:
Rp. Fucus
vesiculos. 050 (iodio).
Fruct.
Anisi (corrigens).
Rad.
Liquiritiae aa ad 100 (corrigens).
M.f.
Species. D.S. Decotto 1Š2 c.t./tazza 10 min. mattina per molti mesi Š anni.
8.5 Obesità
Vedi
anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!
E)
Obesità.
Nella
fase di avvio della stabilizzazione del peso:
Rp. Cort.
Frangulae 060 (lassativo).
Rad.
Taraxaci (epatico).
Fruct.
Petroselini (diuretico).
Fruct.
Foeniculi (carminativo).
Fol.
Menthae pip. aa ad 140 (corrigens,
antiappetito).
M.f.
Species. D.S. Infuso 2 c.m ./ 1/2 l acqua, 1/2 ora bere la mattina freddo.
8.6 Iperlipidemia
Vedi
anche le raccomandazioni delle terapie ortomolecolari!
F)
Leggera iperlipidemia.
Rp. Tinct.
Cynarae 070
Tinct.
Taraxaci 090
Tinct.
Alii ursini ad 400
Aeth.
Menthae
pip. gtt. X
D.S.
9 ml p.d. (3 p.d. 3 ml prima dei pasti).
8.7 Micronutrienti in disturbi metabolici
8.7.1 Anoressia
Rp.
Gluconato di zinco
(p.es. BURGERSTEIN Zinkvital 15mg,
UNIZINK 50mg)
D.S. Inizialmente 3x15mg aumentando lentamente fino a
3x50mg per almeno 4 mesi.
Rp.
Preparato Multivitaminico/Multiminerale per sostituire le deficienze e oli
omega-5 e omega-6. Critici sono di solito Vit. B12, Mg, K, Acido folico e
Biotina.
Rp.
Proteine bassomolecolari
(p.es. Protein BURGERSTEIN)
D.S.
almeno 7gr/kg p.c. al giorno.
Rp.
Ripristinare la Flora intestinale
BACMSUBTIL
Lievito medicinale
D.S.
Secondo le istruzioni del produttore.
8.7.2 Bulimia
Come
l¹anoressia. Importante dieta o micronutrienti stabilizzanti la glicemia
(lievito medicinale, GTF ‹> Glucose - Tolerance - Factor).
8.7.3 Mantenere il peso, obesità
Preparato
multiminerale/multivitaminico.
Aiutano
spesso dosi terapeutiche di Vit. C, Zn, Cr, omega-6, FA, TF, ARG, CAR, Q10
secondo la tipologia e altri sintomi.
8.7.4 Iperlipidemia
Normalmente
si riesce a stabilizzare con dosi terapeutiche di olio di fegato di Merluzzo
(EPA) e Vit. B3. Secondo il caso servono anche: B6, C, Mn, Cr, Cu, Va, omega-6,
LE, ARG, TAU, CAR, DMG, INO.
Peter Forster, medico naturista NVS, docente di ³Materia medica Popolare² e
terapista di tecniche corporee.
Bianca Buser, terapista di tecniche corporee, terapia ortomolecolare,
aromaterapia e Þtoterapia applicata.
Testo a cura di Benedetta Ceresa, linfodrenaggio
manuale e terapia dell¹edema, terapia ortomolecolare e metodi naturali.
Responsabile corso
Bianca Buser
6953 Lugaggia, Svizzera
Tel. & Fax: 091 943 57 93
E-mail: bianca.buser@bluewin.ch
Segretariato Sabrina Bettosini
(raggiungibile dalle ore 14.00) 079 423 82 71
Impaginazione e stampa:
Laser - Fondazione Diamante - Lugano
Patologia & Terapia, 2a Edizione
© 2003 by P. Forster e B. Buser
Fr. 11.
|
|||||||
|
|
||||||
|
© 2005 P. Forster & B. Buser via Tesserete,
CH-6953 Lugaggia, Switzerland Everyone is permitted to copy
and distribute verbatim copies of this license document, but changing it is
not allowed. GFDL Gnu Free Documentation
License Il materiale contenuto in questo sito può essere
usato secondo le leggi Statunitensi sul (non per scopi di lucro; citazione della fonte). |