Medicina popolare

per autodidatti

 

 

ottobre 6, 2005


Indice della pagina

 

1.0  Generalità sulla nutrizione e sul metabolismo

1.1  Trasformazioni digestive e metaboliche

1.2  Metabolismo cellulare

 

2.0  Carboidrati

2.1  Sorgenti dei carboidrati

2.2  Metabolismo dei carboidrati

 

3.0  Lipidi

3.1  Sorgenti di lipidi

3.2  Trasporto dei lipidi

3.3  Metabolismo dei lipidi

3.4  Lipidi essenziali

 

4.0  Proteine

4.1  Sorgenti di proteine

4.2  Metabolismo delle proteine

4.3  Aminoacidi essenziali

 

5.0  Vitamine e minerali

5.1  Vitamine

5.2  Minerali e oligoelementi (ortomolecole)

 

6.0  Valori del metabolismo

6.1  Valore del metabolismo

6.2  Valori del metabolismo basale e totale

6.3  Equilibrio energetico e peso

 

7.0  Regolazione dell¹assunzione degli alimenti

7.1  Ipotalamo e centri di appetito e sazietà

 

8.0  Modificazioni di nutrizione/metabolismo

8.1  Feto

8.2  Nutrienti dal periodo fetale all¹infanzia

8.3  Adulto in età avanzata

AF 5.26

Nutrizione e metabolismo

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Secondo Thibodeau & Patton

 

Pagine correlate: Metabolismo MmP 12

Metabolismo del glucosio

 


9.0  Nutrizione, metabolismo e il corpo nell¹insieme

9.1  Cellule e vie metaboliche

9.2  Vie anaboliche

9.3  Vie cataboliche

9.4  Vitamine e minerali

9.5  Meccanismi di ripartizione

 

10.0    Disordini metabolici e nutrizionali

10.1    Errori congeniti del metabolismo

10.2    Disordini dell¹alimentazione

10.3    Disordini nutrizionali


INDICE:

 

1.0  Generalità sulla nutrizione e sul metabolismo

1.1   Nutrizione e trasformazioni digestive e metaboliche

1.2   Metabolismo cellulare

2.0  Carboidrati

2.1   Sorgenti dei carboidrati

2.2   Metabolismo dei carboidrati

2.2.1      Fosforilazione e idrolizzazione

2.2.2      Trasporto del glucosio e fosforilazione

2.2.3      Glicolisi

2.2.4      Ciclo dell¹acido citrico

2.2.5      Sistema di trasporto di elettroni

2.2.6      Via anaerobica

2.2.7      Glicogenesi e glicogenolisi

2.2.8      Gluconeogenesi

2.2.9      Controllo del metabolismo del glucosio

 

3.0  Lipidi

3.1   Sorgenti di lipidi

3.2   Trasporto dei lipidi

3.3   Metabolismo dei lipidi

3.4   Lipidi essenziali

4.0  Proteine

4.1   Sorgenti di proteine

4.2   Metabolismo delle proteine

4.3   Aminoacidi essenziali

5.0  Vitamine e minerali

5.1   Vitamine

5.2   Minerali e oligoelementi (ortomolecole)

6.0  Valori del metabolismo

6.1   Valore del metabolismo

6.2   Valori del metabolismo basale e totale

6.2.1      Valore del metabolismo basale

6.2.2      Valore del metabolismo totale

6.3   Equilibrio energetico e peso

7.0  Meccanismi per regolare l¹assunzione degli alimenti

7.1   Ipotalamo e centri di appetito e sazietà

7.1.1      Centro dell¹appetito

7.1.2      Centro della sazietà

8.0  Modificazioni nel corso della vita: nutrizione/metabolismo

8.1   Feto

8.2   Nutrienti d¹interesse critico dal periodo fetale all¹infanzia

8.3   Adulto in età avanzata

9.0  Quadro generale: nutrizione, metabolismo e il corpo nell¹insieme

9.1   Cellule e vie metaboliche

9.2   Vie anaboliche

9.3   Vie cataboliche

9.4   Vitamine e minerali

9.5   Meccanismi di ripartizione

10.0     Meccanismi di malattia: disordini metabolici e nutrizionali

10.1 Errori congeniti del metabolismo

10.2 Disordini dell¹alimentazione

10.2.1    Anoressia

10.2.2    Bulimia

10.2.3    Obesità

10.3 Disordini nutrizionali

10.3.1    Malnutrizione calorica - proteica

10.3.2    Disordini vitaminici

10.3.3    Disordini elettrolitici

10.3.4    Disordini dei ³micronutrienti²

 

 

1.0      Generalità sulla nutrizione e sul metabolismo

Vengono trattati i seguenti temi:

1.1  Nutrizione e trasformazioni digestive e metaboliche

1.2  Metabolismo cellulare

1.1      Nutrizione e trasformazioni digestive e metaboliche

La nutrizione si riferisce ai cibi che ingeriamo. Comprende tre tipi basilari di nutrienti:

-  carboidrati,

-  (grassi e oli) lipidi,

-  proteine

a cui vanno aggiunte le vitamine e i sali minerali (chiamati anche: oligoelementi, ortomolecole, micronutrienti, Š)

 

La malnutrizione è definita come deficienza nel consumo di cibo, vitamine e minerali e spesso si tratta più di pregiudizi che di fatti, perché in questo campo ogni fesso si sente professore e i veri studiosi del ramo ammettono, che si sa ben poco in merito.

 

Il seguente schizzo dà un¹idea di come si trasformano delle sostanze alimentari in energia ed elementi necessari all¹organismo. In questo processo, oltre all¹alimentazione, sono coinvolti:

-  Il tratto digestivo come preparatore di alimenti in sostanze basilari assimilabili dall¹organismo.

-  La circolazione cardiovascolare e linfatica come trasportatore e distributore delle sostanze basilari, delle scorie e dei metaboliti (sostanze trasformate).

-  La respirazione come fornitore di ossigeno e smaltitore di acqua e anidride carbonica.

-  Le cellule come unità di decomposizione (catabolismo) e ricomposizione (anabolismo) di sostanze.

-  L¹interstizio (matrice basale) come tampone e reattore biochimico per lo scambio di sostanze tra la circolazione e le cellule.

-  I sistemi escretori (fecale, urinario, tegumentario) per smaltire le scorie dei molteplici processi metabolici.

 

1.2      Metabolismo cellulare

(fig. 26-1)

Utilizzo dei nutrienti, processo che ne comprende altri due:

-  Catabolismo che suddivide gli alimenti in composti molecolari più semplici e rilascia due forme elementari di energia: calorica e chimica, ma anche dedotte come motorica ed elettrica.

 

-  Anabolismo, i processi di sintesi o di ricomposizione di sostanze (consumo di energia).

 

Entrambi i processi hanno luogo all¹interno delle cellule continuamente e in reciproca concorrenza.

 

L¹energia chimica rilasciata dal catabolismo viene trasferita in legami ad alta energia dell¹ATP (adenosintrifosfato) che forniscono energia direttamente alle reazioni che utilizzano energia in tutte le cellule decomponendosi in ADP&P (adenosindifosfato & fosforo). Esistono molteplici altre trasformazioni energetiche chimiche-caloriche-motorie-elettriche.

 

 

 

2.0      Carboidrati

-      C ‹> carbonio

-      H ‹> idrogeno: molecole ³a catena² tipo prevalentemente metabolico ³energetico² che con

-      O ‹> ossigeno

producono soprattutto energia. Sono però anche coinvolti in tante sostanze biochimiche strutturali (p.es. come glicoproteine nella matrice basale, sintetizzati dai fibroblasti del tessuto connettivo lasso).

 

La maggior parte di fabbisogno energetico di un organismo ³animale² viene coperto da una reazione biochimica (catabolica, di decomposizione) che trasforma glucosio (uno zucchero) e acidi lipidici con ossigeno in acqua e anidride carbonica (come quella nell¹acqua gasata) liberando energia (calorica):

  * C6H12O6   +          O2                    =>                H2O       +                  CO2                   +             E

    glucosio     &     ossigeno     trasformate in      acqua     &       anidride carbonica       &        Energia

 

Gli organismi vegetali (piante) fanno il contrario: con acqua, anidride carbonica ed energia solare, sintetizzano il glucosio liberando ossigeno:

      * H2O   +                CO2                 +         E                       =>                 C6H12O6        &           O2

      acqua   &    anidride carbonica     &    energia        trasformate in        glucosio         &       ossigeno

 

*Le formule, per non complicare le cose, sono scritte senza quantitativi molecolari ed energetici.

 

Di seguito sono trattati i seguenti temi:

2.1  Sorgenti dei carboidrati

2.2  Metabolismo dei carboidrati

 

Il metabolismo del glucosio è approfondito nella tutoria.

2.1      Sorgenti dei carboidrati

Carboidrati nella dieta possono essere:

 

-  Carboidrati complessi come:

    - Polisaccaridi - amidi; si trovano nei vegetali, nei cereali e nei ³bulbi² (come le patate).

    - Glicogeno: trovasi nella carne come forma insolubile di carboidrato che serve

      per ³immagazzinamento².

    - Cellulosa, componente di molti tessuti vegetali; passa attraverso il sistema digerente             senza essere digerita (fibre vegetali) ma è di primordiale importanza come:

       Nutriente e substrato di diverse stirpi di flora intestinale che la ³digeriscono² formando          metano (un gas che, se prodotto in eccesso, dà sensazione di gonfiore addominale e liberazione di aria dall¹intestino).

       Tampone per sostanze nutrienti e metaboliche aggressive nell¹intestino.

       Diluente e voluminatore del chilo intestinale.

 

-  Disaccaridi: si trovano nello zucchero raffinato; la loro molecola dev¹essere rotta prima di essere assorbita.

 

-  Monosaccaridi: si trovano nella frutta; passano direttamente nell¹ambiente interno senza ulteriore trattamento digestivo p.es. destrosio.

 

-  Glucosio: carboidrato utilizzato dalle cellule umane (assieme ad acidi grassi) come ³carburante² e elemento costruttivo della matrice basale.

2.2      Metabolismo dei carboidrati

(fig. 26-3 Š 26-15)

Le cellule umane catabolizzano molti carboidrati assorbiti dopo essere stati trasformati in glucosio e anabolizzano una piccola parte di essi (uso prevalente nella matrice interstiziale).

 

Vengono trattati i seguenti temi:

2.2.1   Fosforilazione e idrolizzazione

2.2.2   Trasporto del glucosio e fosforilazione

2.2.3   Glicolisi

2.2.4   Ciclo dell¹acido citrico

2.2.5   Sistema di trasporto di elettroni

2.2.6   Via anaerobica

2.2.7   Glicogenesi e glicogenolisi

2.2.8   Gluconeogenesi

2.2.9   Controllo del metabolismo del glucosio

2.2.1     Fosforilazione e idrolizzazione

Nei seguenti cicli metabolici come in tanti altri processi metabolici è importante l¹immagazzinamento e la liberazione di determinate porzioni energetiche tramite l¹adenosinfosfato (tri- o di- cioè 3 o 2)

Fosforilazione ossidativa: l¹unione di un gruppo fosfato all¹ADP per formare ATP (consuma energia). Il processo all¹inverso (defosforilazione) stacca un atomo di fosforo dall¹ATP e libera energia.

 

adenosindifosfato        &      fosforo         &         energia         <=>         adenosintrifosfato

ADP                              +       P                 +         E                   <=>         ATP

 

Oltre a questo meccanismo di trasferimento energetico tramite un atomo di fosforo sono spesso coinvolti trasferimenti energetici con atomi di idrogeno (H: idrolizzazione e deidrolizzazione) come:

 

nicotinamido-adenina-dinucleotide  & idrogeno    & energia  <=>     nicotinamido-adenina-dinucleotide idrolizzato

NAD                                                   +  H                +  E            <=>     NADH

flavina-adenina-dinucleotide            & idrogeno    & energia  <=>     flavina-adenina-dinucleotide idrolizzato

FAD                                                   +  H                +  E            <=>     FADH

2.2.2     Trasporto del glucosio e fosforilazione

Il glucosio reagisce con ATP (adenosintrifosfato) per formare glucosio-6-fosfato. Questo passaggio prepara il glucosio per ulteriori reazioni metaboliche ed è irreversibile eccetto che:

-   nella mucosa intestinale,

-   nel fegato e

-   nei tubuli renali.

 

Glucosio & ATP (adenosintrifosfato)    =>    Glucosio-6-fosfato  &     ADP (adenosindifosfato)

G   +        ATP                                       =>    G-6-P                       &     ADP

2.2.3     Glicolisi

(fig. 26-3)

È il primo processo del catabolismo dei carboidrati; consta di una serie di reazioni chimiche:

 

-   Parte dalla fosforilazione del glucosio e necessita di ADP (adenosindifosfato).

-   La glicolisi si svolge nel citoplasma di tutte le cellule umane.

-   Un processo anaerobico - il solo processo che fornisce energia alle cellule in condizioni di inadeguato apporto di ossigeno.

-   Rompe i legami chimici delle molecole del glucosio e rilascia circa il 5% dell¹energia immagazzinata in esse.

-   Prepara il glucosio per il secondo passaggio del catabolismo, il ciclo dell¹acido citrico.

 

Glucosio-6-fosfato & ADP (adenosindifosfato) & fosforo   =>   Acido piruvico  & ATP (adenosintrifosfato)

G-6-P                     +  ADP                                +  P            =>   PA                    + ATP

2.2.4     Ciclo dell¹acido citrico

(fig. 26-5)

Il ciclo dell¹acido citrico converte due molecole di acido piruvico in sei di anidride carbonica e in sei molecole di acqua nei mitocondri.

-   È chiamato anche ciclo dell¹acido tricarbossilico perché l¹acido citrico è chiamato anche acido tricarbossilico.

-   Una volta lo si chiamava ciclo di Krebs dal nome di Sir Hans Krebs che scoprì il processo.

 

Acido piruvico   & acqua    & ADP (adenosindifosfato)   & fosforo    =>   idrogeno    & anidride  carbonico     & ATP

                                                                                                                                                       (adenosintrifosfato)

PA                      + H2O        +  ADP                                   +  P            =>   H               +CO2                                +ATP

2.2.5     Sistema di trasporto di elettroni

(fig. 26-6)

Elettroni ad alta energia rimossi durante il ciclo dell¹acido citrico entrano in una catena di molecole che vengono incluse nella membrana interna dei mitocondri; quando gli elettroni si muovono discendendo la catena, rilasciano piccole scariche di energia per pompare protoni nello spazio tra le membrane interna ed esterna dei mitocondri.

 

Idrogeno  & ossigeno   & ADP(adenosindifosfato) & fosforo   =>   acqua & ATP   (adenosintrifosfato)

H             + O                +  ADP                                +  P            =>   H2O     +  ATP

2.2.6     Via anaerobica

La via anaerobica (senza uso di ossigeno) - una via per il catabolismo del glucosio; trasferisce energia all¹ATP usando solo la glicolisi; termina con la fosforilazione ossidativa dell¹ATP (pagamento del ³debito di ossigeno²).

Glicolisi:

Glucosio-6-fosfato    & ADP (adenosindifosfato)   & fosforo   =>   Acido piruvico  & ATP    (adenosintrifosfato)

G-6-P                         +  ADP                                   +  P            =>   PA                    + ATP

Fosforilizzazione:

adenosindifosfato     & fosforo                                & energia  =>   adenosintrifosfato

ADP                          +  P                                        +  E    =>    ATP

2.2.7     Glicogenesi e glicogenolisi

(fig. 26-12)

Processi che permettono lo stoccaggio di glucosio in una forma non solubile (glicogeno) in tessuti con un elevato catabolismo energetico come fegato e muscoli. La quantità di stoccaggio è limitata da 100 gr fino a 1 kg al massimo che è già accompagnato da ³dolori muscolari² e ³gonfiamento² (perché lega tanta acqua).

 

-   Glicogenesi - una serie di reazioni chimiche in cui le molecole del glucosio si uniscono per formare un filamento ramificato di glicogeno non solubile; un processo che opera quando il livello della glicemia (livello del glucosio nel sangue) supera i suoi valori di norma (immagazzinamento di carboidrati).

 

-   Glicogenolisi - l¹inverso della glicogenesi (demagazzinamento).

2.2.8     Gluconeogenesi

(fig. 26-13)

Formazione di nuovo glucosio catabolizzando (decomponendo) proteine. Avviene nel fegato e libera azoto (N) nelle forme di ammoniaca, trasformato in acido urico e urea.

2.2.9     Controllo del metabolismo del glucosio

(fig. 26-14 e 26-15)

Dispositivi neurali e ormonali mantengono l¹omeostasi della glicemia (fig. 26-15)

-   L¹insulina secreta dalle cellule beta abbassa la glicemia (fig. 26-14).

-   Il glicogeno aumenta la glicemia aumentando l¹attività dell¹enzima fosforilasi.

-   Epinefrina - ormone secreto in momenti di stress, aumenta l¹attività della fosforilasi.

-   L¹ormone ACTH stimola la corteccia surrenale a secernere glicocorticoidi.

-   I glicocorticoidi accelerano la gluconeogenesi (proteine ‹> glucosio + azoto).

-   L¹ormone dell¹accrescimento aumenta la glicemia spostando il catabolismo dai carboidrati ai grassi.

-   L¹ormone tireotropo ha effetti complessi sul metabolismo energetico.

 

Gli ormoni che aumentano la glicemia sono iperglicemizzanti (glicogeno, epinefrina, ACTH, glicocorticoidi, parzialmente tireotropo). L¹insulina è ipoglicemizzante perché abbassa il livello glicemico.

 

3.0      Lipidi

C ‹> carbonio; H ‹> idrogeno; altre componenti (spesso P ‹> fosfato)

prevalentemente metabolismo ³energetico².

 

I lipidi assomigliano funzionalmente molto ai carboidrati, essendo prevalentemente fornitori di energia con la differenza che:

-  Per unità di peso forniscono più di due volte l¹energia dei carboidrati (9 kCal invece 4 kCal per grammo).

-  Possono essere immagazzinati quasi illimitatamente nelle cellule adipose dell¹organismo.

 

Benché i carboidrati abbiano diverse funzioni anche strutturali (p.es. glicoproteine), i lipidi e i loro rappresentanti essenziali (come gli acidi omega-lipidici e linolici) sotto questo aspetto sono più importanti.

-  Come magazzino energetico (certo più importante ai tempi dei trogloditi che nei nostri locali riscaldati).

-  Come ³fonte² di fosfato (per l¹adenosinfosfato).

-  Nella sintesi delle guaine mieliniche.

-  Come ingrediente delle membrane cellulari.

-  Come tessuto adiposo di assorbimento meccanico e termico.

-  Come elemento di molecole ormonali.

-  Come solvente delle vitamine A, D, E, K.

 

Vengono trattati i seguenti temi:

3.1  Sorgenti di lipidi

3.2  Trasporto dei lipidi

3.3  Metabolismo dei lipidi

3.4  Lipidi essenziali

 

Il metabolismo dei lipidi è approfondito in it.Wikipedia.

3.1      Sorgenti di lipidi

Della dieta:

-  Trigliceridi - i lipidi più comuni - composti di unità di glicerolo cui si legano tre acidi grassi.

-  Fosfolipidi - lipidi importanti che si trovano in tutti gli alimenti.

-  Colesterolo - che si trova soltanto negli alimenti animali. In una nutrizione ³mediterranea² ca. la metà del colesterolo proviene dall¹alimentazione, l¹altra metà l¹organismo la sintetizza da solo.

 

Grassi della dieta:

-  Grassi saturi - contengono catene di acidi grassi prive di doppi legami e sono spesso solidi.

-  Grassi insaturi - contengono catene di acidi grassi con alcuni doppi legami e sono normalmente liquidi (oli).

 

Meno conosciuti perché attualmente non di moda presso i professori della dieta è la distinzione in:

-  Grassi a molecole brevi (come i grassi lattici e di pesce).

-  Grassi a molecole medie (come i grassi di bestiame).

-  Grassi a molecole lunghe (come i grassi sintetici nella margarina).

 

I ³grassi² in prodotti sintetici del tipo ³light² biochimicamente non sono grassi, ma proteine o amidi che con dell¹acqua e una preparazione forzata chemiofisica(emulgatori e densificatori come gelatina)  assumono una consistenza e un aspetto ³lipidosimile². Per questo fatto non sono usabili per friggere perché si decompongono in carbonio e ammoniaca.

 

Un olio per friggere ³dietetico² (assolutamente non calorico) invece è in uso negli Stati Uniti. Viene sintetizzato dagli acidi lipidici di gasolio (per simulare quelli degli alimenti naturali) e saccarosio (zucchero da cucina per simulare il glicerolo), legandoli in una simulazione di trigliceride. Il tratto gastrointestinale, non conoscendo la sostanza (perché in natura non esiste), non la assimila e viene defecata come viene ingerita. Ci vogliono i pannolini, perché lo sfintere anale non è abituato a trattenere lipidi. I pannolini si comprano dalla stessa ditta che produce l¹olio. Geniale! Delle ditte affiliate producono poi un miscuglio di vitamine A, D, E, K sintetiche da ingerire tra i pasti, perché quelle dei pasti, legandosi all¹olio miracoloso non calorico, vengono defecate con quest¹ultimo.

3.2      Trasporto dei lipidi

Vengono trasportati nel sangue come chilomicroni (trigliceridi emulsionati in bile), lipoproteine (concatenati con proteine) e acidi grassi (concatenati con idrogeno).

 

Nella fase dell¹assorbimento sono presenti diversi chilomicroni nel sangue (scappati alle vie linfatiche). Fase successiva all¹assorbimento - il 95% dei lipidi è in forma di lipoproteine:

 

-  Le lipoproteine consistono di lipidi e proteine e si formano nel fegato ‹> sangue. Il sangue contiene tre tipi di lipoproteine:

    - A molto bassa densità VLDL.

    - A bassa densità LDL.

    - Ad alta densità HDL.

 

-  Gli acidi grassi vengono trasportati dalle cellule di un tessuto a quelle di un altro in forma di acidi grassi liberi.

3.3      Metabolismo dei lipidi

(fig. 26-16)

Catabolismo dei lipidi:

-  I trigliceridi vengono idrolizzati per produrre acidi grassi e glicerolo.

-  Il glicerolo è convertito in gliceraldeide -3- fosfato che entra nella via della glicolisi.

-  Gli acidi grassi vengono rotti mediante betaossidante e poi catabolizzati attraverso il ciclo dell¹acido citrico.

 

L¹anabolismo dei lipidi serve alla sintesi di:

-  Trigliceridi (gastrointestinale).

-  Colesterolo (membrane cellulari).

-  Fosfolipidi, prostaglandine (ormoni) e altri per strutture lipidiche come guaine mieliniche nervose Š

 

Al controllo del metabolismo dei lipidi presiedono i seguenti ormoni:

-  Insulina.

-  Ormone dell¹accrescimento.

-  ACTH (stimola la corteccia surrenale a secernere glicocorticoidi).

-  Glicocorticoidi.

3.4      Lipidi essenziali

Diversi lipidi a scopo ³funzionale² non possono essere anabolizzati (sintetizzati) dall¹organismo e devono far parte della dieta (p.es. div. oli linolici e omega-acidi). Sono contenuti in piccole quantità; certi negli oli di semi, noci, cereali altri in pesce e frutti di mare; in quantità rilevanti negli oli speciali come l¹enotera, borragine, lino, nigella, seme di canapa e olio di pesce. Molte diete non rispettano la necessità di ingerire lipidi comuni ed essenziali.

 

4.0      Proteine

C ‹> carbonio; H ‹> idrogeno; N ‹> azoto

Prevalentemente metabolismo ³costruttivo². Gli innumerevoli tipi di proteine sono costruiti con sequenze e quantità variabili di molecole degli aminoacidi. Le proteine vegetali e animali ingerite sono prima decomposte nel tratto gastrointestinale in aminoacidi e peptidi (catena ³corte² di aminoacidi) poi messe in circolazione e fornite alle cellule che dispongono dei ricettori per i vari tipi dei venti aminoacidi. Le cellule, secondo le istruzioni degli RNA, con i ribosomi e nel reticolo endoplasmatico compogono con questi ³mattoni² le proprie proteine che eventualmente sono completate nell¹apparato del Golgi con zuccheri (come proteoglicani) o con lipidi (lipoproteine).

In una nutrizione equilibrata, ricca di proteine vegetale e animale, sono contenuti tutti i 20 aminoacidi. Ca. la metà di loro (i meno frequenti), in caso di carenza, le cellule riescono a sintetizzarli, l¹altra metà è essenziale in quanto devono arrivare tramite la nutrizione. In seguito, una lista degli aminoacidi essenziali e sintetizzabili. Gli essenziali si incontrano spesso come ³rimedi, aggiunte alimentari² in cure naturopatiche come p.es. metionina, fenilalanina e triptofano.

 

Aminoacidi:

Essenziali:                  Sintetizzabili:

(Istidina)                       Alanina

Isoleucina                     Arginina

Leucina                         Asparagina

Lisina                            Acido aspartico

Metionina                     Cisteina

Fenilalanina                 Acido glutammico

Treonina                       Glutammina

Triptofano                     Glicina

(Tirosina)                     Prolina

Valina                           Serina

 

Vengono trattati i seguenti temi:

4.1  Sorgenti di proteine

4.2  Metabolismo delle proteine

4.3  Aminoacidi essenziali

4.1      Sorgenti di proteine

Le proteine vengono assemblate da un pool di ca. 20 differenti aminoacidi. L¹organismo sintetizza aminoacidi da altri composti organici (contenenti azoto). Nel corpo possono essere prodotti circa la metà dei tipi di aminoacidi necessari; i rimanenti devono essere forniti dalla dieta - si trovano nella carne, nelle uova, nei prodotti lattici, nel pesce e nei vegetali (specialmente nei leguminosi).

4.2      Metabolismo delle proteine

(fig. 26-18)

L¹anabolismo (sintetizzazione di proteine ³costruttive²) è primario, il catabolismo (decomposizione e uso come ³combustibile²) è secondario (metabolismo ³distruttivo²).

 

Anabolismo proteico: processo di sintesi delle proteine ad opera dei ribosomi delle cellule.

 

Catabolismo delle proteine: la deaminazione (decomposizione e isolamento dell¹azoto) ha luogo nelle cellule epatiche ove si forma una molecola di ammoniaca (che è convertita in urea ed eliminata con l¹urina) e una molecola di chetoacido che viene ossidata o convertita in glucosio o grasso.

 

Equilibrio proteico: l¹entità dell¹anabolismo proteico equilibra il catabolismo proteico (a lungo andare).

 

Equilibrio dell¹azoto: la quantità di azoto prodotta è uguale all¹azoto necessario alla demolizione delle proteine.

Si conoscono due tipi di squilibrio proteico e azotato:

-  Equilibrio azotato negativo: il catabolismo proteico supera l¹anabolismo delle proteine; vengono catalizzate più proteine tessutali di quelle rimpiazzate mediante la sintesi per esempio in diete riducenti.

-  Equilibrio azotato positivo: l¹anabolismo proteico supera il catabolismo.

 

Controllo del metabolismo delle proteine: vi presiedono gli ormoni.

4.3      Aminoacidi essenziali

Circa la metà degli aminoacidi sono essenziali (non possono essere sintetizzati dall¹organismo) e richiedono quindi di essere assorbiti tramite gli alimenti. Molte diete non rispettano questo fatto.

 

5.0      Vitamine e minerali

Metabolismo ³funzionale².

 

Vengono trattati i seguenti temi:

5.1  Vitamine

5.2  Minerali e oligoelementi (ortomolecole)

5.1      Vitamine

(tab. 26-3)

(Molecole organiche essenziali).

Molecole organiche necessarie per lo svolgimento normale del metabolismo; si legano agli enzimi e li aiutano nel loro lavoro.

-  Il corpo non produce le vitamine necessarie, esse devono essere introdotte con la dieta.

-  Il corpo immagazzina vitamine liposolubili (A, D, E, K), ma non le vitamine idrosolubili.

5.2      Minerali e oligoelementi (ortomolecole)

(tab. 26-4)

(Elementi chimici essenziali)

Elementi inorganici o sali che si trovano nel terreno; si legano agli enzimi e collaborano al loro lavoro e funzione nelle reazioni chimiche. Grandi quantità di alcuni minerali possono essere tossiche.

 

6.0      Valori del metabolismo

Vengono trattati i seguenti temi:

6.1  Valore del metabolismo

6.2  Valori del metabolismo basale e totale

6.3  Equilibrio energetico e peso

6.1      Il valore del metabolismo

Esprime la quantità di energia ceduta con il catabolismo (metabolismo ³energetico²). Viene misurato nei laboratori ³a quarantena² in modo esatto.

 

Un¹approssimazione si raggiunge tramite la formula di READ che determina la rate metabolica di sistole, diastole e polso:

Rate metabolica    =    0.75       *   (polso   +      0.74     *      differenza diastole/sistole)  -    74

Esempio                =    0.75       *   (75        +      0.74     *      140                -             92      )    -     74

                               =    0.75       *   (75        +      0.74     *                            48                    )    -     74

                                      0.75       *   (75        +                  35.52                                            )    -     74

                                      0.75       *   (            110.52                                                               )    -     74

                                                   82.89                                                                                       -     74

Rate metabolica    =                                                                                                                +8.89%

 

Esistono poi delle tabelle che in funzione dell¹età e del sesso permettono la valutazione dell¹approssimazione per degli scopi diagnostici.

6.2      I valori del metabolismo basale e totale

Si esprimono in due modi:

-  In base al numero di kilocalorie di energia calorica cedute per ora o per giorno.

-  Come valore normale o come percentuale al di sopra o al di sotto della norma.

-  Una kilocaloria è l¹energia termica necessaria per aumentare la temperatura di 1 litro di acqua di 1°C.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

6.2.1   Valore del metabolismo basale

6.2.2   Valore del metabolismo totale

6.2.1     Valore del metabolismo basale

Il valore dell¹energia calorica spesa sotto condizioni basali. Fattori:

-   Dimensioni della superficie corporea.

-   Peso.

-   Sesso.

-   Età.

-   Ormone tiroideo.

-   Temperatura corporea e ambientale.

-   Droghe, altri fattori.

6.2.2     Valore del metabolismo totale

(fig. 26-20)

Quantità di energia dispersa in una data quantità di tempo.

 

Determinanti principali:

-   Il valore del metabolismo basale.

-   L¹energia usata nel lavoro dei muscoli scheletrici.

-   L¹effetto termico degli alimenti.

-   La temperatura ambientale.

 

6.3      Equilibrio energetico e peso

Il corpo tende a mantenere uno stato di equilibrio energetico tramite pulsioni di sazietà e appetito:

 

-  Il corpo mantiene il peso quando le calorie totali dei cibi ingeriti e assimilati sono uguali al valore metabolico totale.

-  Il peso corporeo aumenta quando l¹energia acquistata supera l¹energia dispersa.

-  Il peso del corpo diminuisce quando il dispendio energetico supera la quantità di energia acquisita.

 

Pare che il corpo tenda a raggiungere una massa proteica e una saturazione delle sue cellule adipose. La referenza per questi due valori dipende dai seguenti fattori:

-  Eredità genetica (costituzione muscolare e adiposa).

-  Abitudini infantili e da adulto di nutrizione (determina la mitosi e la quantità di cellule adipose).

-  Diete restrittive, digiuni, carestie subite (reazione regolativa dell¹organismo, la mitosi e quindi l¹aumento delle cellule adipose che fanno salire la referenza adiposa).

-  Questo processo non è rivoltabile secondo le conoscenze attuali (l¹evoluzione ci ha messo milioni di anni per svilupparlo e perfezionarlo, non è probabile che la povera mente di poche generazioni di scienziati riesca a ingannarlo, meno ancora i manager dell¹industria alimentare e i professori della dietetica).

 

Da ricordare:

-  Ricordarsi del nesso tra peso e mortalità; descritto in un altro contesto.

-  Rimanere sulla referenza data senza grandi sbalzi di appetito inghiottimento per non spostare le referenze.

-  Sufficiente movimento per mantenere la massa proteica (muscolare).

-  Mai mangiare senza appetito, sempre con l¹appetito.

-  Mangiare con calma, con pane e bibite fino alla sazietà (dura almeno 20 minuti). Pane e acqua come accompagnatori del pasto riempiono lo stomaco.

-  Curare ansia, solitudine, frustrazione, noia, monotonia, mancante autonomia, Š non con la nutrizione, ma con dei rimedi più adatti.

 

 

7.0      Meccanismi per regolare l¹assunzione degli alimenti

(fig. 26-21)

Nell¹assunzione del cibo ha un ruolo di controllo diretto l¹ipotalamo con i centri dell¹appetito e della sazietà. Viene a sua volta influenzato da diversi meccanismi solo in parte noti:

-  Meccanismi ormonali come tiroidali, catecolamine, Š

-  Grado di riempimento dello stomaco / tratto gastrointestinale.

-  Stimoli sensuali come visivi, olfattivi, gustativi.

-  ³Memoria² lunga (lenta) circa la massa proteica organica.

-  ³Memoria² lunga (lenta) circa il ³riempimento² di cellule lipidiche.

-  Glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue).

-  Regolazione immunitaria come durante le malattie.

-  Pulsioni istintive come in gravidanza o in caso di deficienza di determinate sostanze nutritive.

-  Abitudini culturali e sociali.

-  Pulsioni psichiche sostitutive.

-  Š

7.1  Ipotalamo e centri di appetito e sazietà

 

7.1      Ipotalamo e centri di appetito e sazietà

Vengono trattati i seguenti argomenti:

7.1.1   Centro dell¹appetito

7.1.2   Centro della sazietà

7.1.1     Centro dell¹appetito

Gruppo di neuroni della parte laterale dell¹ipotalamo che, se stimolata, dà la sensazione di aumento dell¹appetito.

7.1.2     Centro della sazietà

Gruppo di neuroni della parte ventro-mediale dell¹ipotalamo che, se stimolata, comporta la diminuzione dell¹appetito.

 

8.0      Modificazioni nel corso della vita: nutrizione/metabolismo

Vengono trattati i seguenti temi:

8.1  Feto

8.2  Nutrienti d¹interesse critico dal periodo fetale all¹infanzia

8.3  Adulto in età avanzata

8.1      Feto

Ottiene i nutrienti dal sangue materno.

8.2      Nutrienti d¹interesse critico dal periodo fetale all¹infanzia

-  Proteine richieste per lo sviluppo del sistema nervoso, del tessuto muscolare e di altre strutture vitali.

 

-  Calcio richiesto per lo sviluppo dello scheletro e di altri tessuti.

 

-  La mancanza di nutrienti essenziali può causare, per conseguenza, problemi strutturali e funzionali permanenti (aminoacidi, lipidi, vitamine, minerali, oligoelementi).

 

-  Sufficienti carboidrati per coprire il bisogno energetico dei processi anabolici della crescita.

 

-  Sufficienti grassi (il latte materno è prevalentemente grasso e dolce oltre a contenere proteine e alti tassi di minerali, vitamine e oligoelementi) per funzioni strutturali (come guaine mieliniche del sistema nervoso, cellule lipidiche) e funzionali (oli essenziali per ormoni, solventi per vitamine liposolubili).

 

8.3      Adulto in età avanzata

Declino dei valori metabolici; può essere necessario un aumento dell¹apporto di nutrienti per alleviare le condizioni dipendenti dall¹età.

 

9.0      Quadro generale: nutrizione, metabolismo e il corpo nell¹insieme

Vengono trattati i seguenti argomenti:

9.1  Cellule e vie metaboliche

9.2  Vie anaboliche

9.3  Vie cataboliche

9.4  Vitamine e minerali

9.5  Meccanismi di ripartizione

9.1      Cellule e vie metaboliche

Ogni cellula del corpo ha necessità di mantenere attive le vie metaboliche per sopravvivere:

-  Le vie cataboliche per ³produrre² l¹energia per i processi anabolici e di trasporto e informazione.

-  Le vie anaboliche per sintetizzare le diverse sostanze per il funzionamento della cellula stessa e per l¹esportazione.

9.2      Le vie anaboliche

Costruiscono le varie componenti strutturali e funzionali delle cellule secondo i piani della RNA.

Necessità di proteine, sostanze essenziali (aminoacidi, vitamine, lipidi, minerali, oligoelementi)

9.3      Le vie cataboliche

Convertono energia in una forma utilizzabile e degradano grandi molecole in subunità utilizzate nelle vie anaboliche.

Necessità di carboidrati/lipidi.

9.4      Vitamine e minerali

Le cellule richiedono appropriate quantità di vitamine e minerali per produrre le componenti strutturali e funzionali necessarie al metabolismo cellulare.

9.5      Meccanismi di ripartizione

Altri meccanismi del corpo operano nel senso di assicurare che i nutrienti raggiungano le cellule (vascocircolatorio, linfatico, interstizio).

 

10.0    Meccanismi di malattia: disordini metabolici e nutrizionali

Vengono trattati i seguenti argomenti:

10.1    Errori congeniti del metabolismo

10.2    Disordini dell¹alimentazione

10.3    Disordini nutrizionali

10.1    Errori congeniti del metabolismo

Gruppi di situazioni genetiche dipendenti dalla deficienza di un particolare enzima (p.es. fibrosi cistica).

10.2    Disordini dell¹alimentazione

Vengono trattati i seguenti argomenti:

10.2.1 Anoressia

10.2.2 Bulimia

10.2.3 Obesità

10.2.1   Anoressia

Malattia che interessa soprattutto i giovani adulti (individui che hanno un¹immagine distorta di sé, paura dell¹obesità, dieta ristretta, da essere quasi un digiuno), caratterizzata da una perdita del 20%-25% della massa corporea con compromissione delle funzioni intellettuali; il trattamento comporta l¹intervento medico e psicologico.

10.2.2   Bulimia

Alterazione caratterizzata dal ciclo ³mangiare e purgarsi²; il trattamento comporta consigli nutrizionali e psicologici, spesso terapia per contrastare la depressione.

10.2.3   Obesità

Sintomo di una sovra-alimentazione cronica; anormale aumento del grasso nel corpo; può dipendere anche da disordini metabolici e fattori genetici.

Le definizioni di obesità attualmente sono determinate meno dai criteri fisiologici che dagli ideali estetici; religiosi nutrizionali e interessi di medici, dietologi e dell¹industria alimentare. Una breve illustrazione che confronta studi epidemologici e consigli medici:

 

                          Consiglio medico               Studi epidemiologici:      mortalità minima

                                         BMI                      peso ideale? BMI            peso ideale per

                                                                                                              mortalità minima

Maschio  1.75m     < 25        < 77 kg          27Š30                          83Š92 kg

Donna      1.68m     < 25        < 71 kg          30Š35                          85Š99 kg

 

Da dove prendono i consigli i medici per i loro criteri ³ideali²; non mi è noto. Si argomenta spesso, l¹incidenza con le malattie cardiovascolari che secondo degli studi epidemiologici non regge. È invece dimostrato che i pesi ³bassi² aumentano l¹incidenza delle mortalità per le malattie infettive (p.es. polmonite, influenza), seguite da osteoporosi e tumori.

 

10.3    Disordini nutrizionali

Vengono trattati i seguenti argomenti:

10.3.1 Malnutrizione calorica - proteica

10.3.2 Disordini vitaminici

10.3.3 Disordini elettrolitici

10.3.4 Disordini dei ³micronutrienti²

10.3.1   Malnutrizione calorico-proteica

Condizione che dipende dalla deficienza di calorie in generale e di proteine in particolare; è più frequente in parti del mondo in cui non vi è disponibilità di alimenti ricchi di proteine; se ne conoscono due tipi:

-   Marasma - risulta dalla eccessiva mancanza di calorie e proteine; caratterizzato dalla progressiva alterazione dei muscoli, del sottocutaneo e dell¹equilibrio idro-elettrolitico.

-   Kwashiorkor - deficienza di apporto proteico in presenza del sufficiente apporto calorico; è caratterizzata dalla distruzione dei tessuti, ascite, dermatite desquamante.

 

10.3.2   Disordini vitaminici

-   Deficienza di vitamine (avitaminosi) può provocare gravi problemi metabolici quali, ad esempio, lo scorbuto. Sono frequenti nei paesi del terzo mondo e nelle nostre latitudini in soggetti dipendenti dalle diete restrittive o vegetariane e in persone con un¹alimentazione unilaterale o dei problemi di mal assorbimento intestinale (poveri, anziani, tossicodipendenti, ammalati del tratto gastrointestinale). Spesso queste deficienze sono ancora ³subcliniche² e creano sintomi diffusi e poco chiari.

 

-   Eccesso di vitamine (ipervitaminosi) è anch¹esso un problema serio. L¹eccesso di vitamine liposolubili (A,D,E,K) in genere è più grave di quello che interessa le idrosolubili (complesso B e C). Sono casi rari perché i prodotti veramente critici sono reperibili alle nostre latitudini solo con la ricetta medica.

10.3.3   Disordini elettrolitici

Specialmente di K (potassio), Na (sodio), Ca (calcio) e Mg (magnesio) si riscontra spesso e anche ³subclinico² nei casi di:

-   Vomito e diarree prolungate.

-   Anoressia e bulimia.

-   Ideologie dietetiche, diete restrittive e digiuni.

-   Tossicodipendenze.

10.3.4   Disordini dei ³micronutrienti²

Intesi come minerali, oligoelementi, vitamine, lipidi e aminoacidi essenziali. Succedono spesso e ³subclinici², causati da:

-   Produzione alimentare sui terreni poveri di certi minerali e oligoelementi.

-   Vomito e diarree prolungate.

-   Anoressia e bulimia.

-   Ideologie dietetiche, diete restrittive e digiuni.

-   Tossicodipendenze.

-   Nelle persone con un fabbisogno elevato come in gravidanza, crescita.

-   Nelle persone con un¹alimentazione unilaterale e/o problemi di malassorbimento intestinale (poveri, anziani, ammalati del tratto gastrointestinale).

-   Sovraconsumo di pasti industrialmente prefabbricati.


 

IMPRESSUM

 

Relatore:

Peter Forster, medico naturista NVS, docente di   ³Materia medica Popolare² e terapista

di tecniche corporee.  

 

Bianca Buser, terapista di tecniche corporee, terapia ortomolecolare, aromaterapia

e fitoterapia applicata.

 

Testo a cura di  

Benedetta Ceresa, linfodrenaggio manuale e terapia dell¹edema, terapia ortomolecolare

e metodi naturali.

 

Responsabile 

Bianca Buser corso  6953 Lugaggia, Svizzera   Tel. & Fax: 091 943 57 93  

E-mail: bianca.buser@bluewin.ch

 

Segretariato

Sabrina Bettosini (raggiungibile dalle ore 14.00)   079 423 82 71  

 

Impaginazione e stampa:

Laser - Fondazione Diamante - Lugano    

 

Anatomia & Fisiologia, 2a Edizione   ©2003 by P. Forster  e B. Buser

 


Programma

Corso MmP

Seminari

Conferenze

 

Lucidi

Dispense

Strumenti

Novità

 

Forum

 

Studio

Vari

Webmaster

HOME

Scopo

Struttura

 

Collaboratori

Colleghi

Impressum

Amministrazione, Recapiti

 

© 2005 P. Forster & B. Buser

via Tesserete, CH-6953 Lugaggia, Switzerland

Everyone is permitted to copy and distribute verbatim copies of this license document, but changing it is not allowed.

GFDL Gnu Free Documentation License

 

Il materiale contenuto in questo sito può essere usato secondo le leggi Statunitensi sul

  Fair Use

(non per scopi di lucro; citazione della fonte).