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Medicina popolareper autodidatti
ottobre 6, 2005 |
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INDICE:
1.0 Generalità
sulla nutrizione e sul metabolismo
1.1 Nutrizione
e trasformazioni digestive e metaboliche
1.2 Metabolismo
cellulare
2.0 Carboidrati
2.1 Sorgenti
dei carboidrati
2.2 Metabolismo
dei carboidrati
2.2.1 Fosforilazione
e idrolizzazione
2.2.2 Trasporto
del glucosio e fosforilazione
2.2.3 Glicolisi
2.2.4 Ciclo
dell¹acido citrico
2.2.5 Sistema
di trasporto di elettroni
2.2.6 Via
anaerobica
2.2.7 Glicogenesi
e glicogenolisi
2.2.8 Gluconeogenesi
2.2.9 Controllo
del metabolismo del glucosio
3.0 Lipidi
3.1 Sorgenti
di lipidi
3.2 Trasporto
dei lipidi
3.3 Metabolismo
dei lipidi
3.4 Lipidi
essenziali
4.0 Proteine
4.1 Sorgenti
di proteine
4.2 Metabolismo
delle proteine
4.3 Aminoacidi
essenziali
5.0 Vitamine
e minerali
5.1 Vitamine
5.2 Minerali
e oligoelementi (ortomolecole)
6.0 Valori
del metabolismo
6.1 Valore
del metabolismo
6.2 Valori
del metabolismo basale e totale
6.2.1 Valore
del metabolismo basale
6.2.2 Valore
del metabolismo totale
6.3 Equilibrio
energetico e peso
7.0 Meccanismi
per regolare l¹assunzione degli alimenti
7.1 Ipotalamo
e centri di appetito e sazietà
7.1.1 Centro
dell¹appetito
7.1.2 Centro
della sazietà
8.0 Modificazioni
nel corso della vita: nutrizione/metabolismo
8.1 Feto
8.2 Nutrienti
d¹interesse critico dal periodo fetale all¹infanzia
8.3 Adulto
in età avanzata
9.0 Quadro
generale: nutrizione, metabolismo e il corpo nell¹insieme
9.1 Cellule
e vie metaboliche
9.2 Vie
anaboliche
9.3 Vie
cataboliche
9.4 Vitamine
e minerali
9.5 Meccanismi
di ripartizione
10.0 Meccanismi
di malattia: disordini metabolici e nutrizionali
10.1 Errori
congeniti del metabolismo
10.2 Disordini
dell¹alimentazione
10.2.1 Anoressia
10.2.2 Bulimia
10.2.3 Obesità
10.3 Disordini
nutrizionali
10.3.1 Malnutrizione
calorica - proteica
10.3.2 Disordini
vitaminici
10.3.3 Disordini
elettrolitici
10.3.4 Disordini
dei ³micronutrienti²
1.0 Generalità sulla
nutrizione e sul metabolismo
Vengono trattati i seguenti
temi:
1.1 Nutrizione e
trasformazioni digestive e metaboliche
1.1 Nutrizione e
trasformazioni digestive e metaboliche
La nutrizione si riferisce ai
cibi che ingeriamo. Comprende tre tipi basilari di nutrienti:
- carboidrati,
- (grassi e oli) lipidi,
- proteine
a cui vanno aggiunte le vitamine
e i sali minerali (chiamati anche: oligoelementi, ortomolecole, micronutrienti,
Š)
La malnutrizione è definita come
deficienza nel consumo di cibo, vitamine e minerali e spesso si tratta più di
pregiudizi che di fatti, perché in questo campo ogni fesso si sente professore
e i veri studiosi del ramo ammettono, che si sa ben poco in merito.
Il seguente schizzo dà un¹idea
di come si trasformano delle sostanze alimentari in energia ed elementi
necessari all¹organismo. In questo processo, oltre all¹alimentazione, sono
coinvolti:
- Il tratto digestivo come preparatore di alimenti in sostanze
basilari assimilabili dall¹organismo.
- La circolazione cardiovascolare e linfatica come trasportatore
e distributore delle sostanze basilari, delle scorie e dei metaboliti (sostanze
trasformate).
- La respirazione come fornitore di ossigeno e smaltitore di
acqua e anidride carbonica.
- Le cellule come unità di decomposizione (catabolismo) e
ricomposizione (anabolismo) di sostanze.
- L¹interstizio (matrice basale) come tampone e reattore
biochimico per lo scambio di sostanze tra la circolazione e le cellule.
- I sistemi escretori (fecale, urinario, tegumentario) per
smaltire le scorie dei molteplici processi metabolici.
1.2 Metabolismo cellulare
(fig. 26-1)
Utilizzo dei nutrienti, processo
che ne comprende altri due:
- Catabolismo che suddivide gli alimenti in composti molecolari
più semplici e rilascia due forme elementari di energia: calorica e chimica, ma
anche dedotte come motorica ed elettrica.
- Anabolismo, i processi di sintesi o di ricomposizione di
sostanze (consumo di energia).
Entrambi i processi hanno luogo
all¹interno delle cellule continuamente e in reciproca concorrenza.
L¹energia chimica rilasciata dal
catabolismo viene trasferita in legami ad alta energia dell¹ATP
(adenosintrifosfato) che forniscono energia direttamente alle reazioni che utilizzano
energia in tutte le cellule decomponendosi in ADP&P (adenosindifosfato
& fosforo). Esistono molteplici altre trasformazioni energetiche
chimiche-caloriche-motorie-elettriche.
2.0 Carboidrati
- C ‹> carbonio
- H ‹> idrogeno: molecole ³a catena²
tipo prevalentemente metabolico ³energetico² che con
- O ‹> ossigeno
producono soprattutto energia.
Sono però anche coinvolti in tante sostanze biochimiche strutturali (p.es. come
glicoproteine nella matrice basale, sintetizzati dai fibroblasti del tessuto
connettivo lasso).
La maggior parte di fabbisogno
energetico di un organismo ³animale² viene coperto da una reazione biochimica
(catabolica, di decomposizione) che trasforma glucosio (uno zucchero) e acidi
lipidici con ossigeno in acqua e anidride carbonica (come quella nell¹acqua
gasata) liberando energia (calorica):
*
C6H12O6 + O2 => H2O + CO2
+ E
glucosio & ossigeno trasformate in acqua & anidride
carbonica & Energia
Gli organismi vegetali (piante)
fanno il contrario: con acqua, anidride carbonica ed energia solare,
sintetizzano il glucosio liberando ossigeno:
*
H2O + CO2 + E => C6H12O6 & O2
acqua & anidride carbonica & energia trasformate
in glucosio & ossigeno
*Le formule, per non complicare
le cose, sono scritte senza quantitativi molecolari ed energetici.
Di seguito sono trattati i
seguenti temi:
2.2 Metabolismo dei carboidrati
Il metabolismo
del glucosio è approfondito nella tutoria.
2.1 Sorgenti dei
carboidrati
Carboidrati nella dieta possono
essere:
- Carboidrati complessi come:
-
Polisaccaridi - amidi; si trovano nei vegetali, nei cereali e nei ³bulbi² (come
le patate).
-
Glicogeno: trovasi nella carne come forma insolubile di carboidrato che serve
per ³immagazzinamento².
-
Cellulosa, componente di molti tessuti vegetali; passa attraverso il sistema
digerente senza essere digerita (fibre
vegetali) ma è di primordiale importanza come:
€
Nutriente e substrato di diverse stirpi di
flora intestinale che la ³digeriscono² formando metano (un gas che,
se prodotto in eccesso, dà sensazione di gonfiore addominale e liberazione di
aria dall¹intestino).
€ Tampone per sostanze nutrienti e metaboliche
aggressive nell¹intestino.
€ Diluente e voluminatore del chilo intestinale.
- Disaccaridi: si trovano nello zucchero raffinato; la loro
molecola dev¹essere rotta prima di essere assorbita.
- Monosaccaridi: si trovano nella frutta; passano direttamente
nell¹ambiente interno senza ulteriore trattamento digestivo p.es. destrosio.
- Glucosio: carboidrato utilizzato dalle cellule umane (assieme
ad acidi grassi) come ³carburante² e elemento costruttivo della matrice basale.
2.2 Metabolismo dei carboidrati
(fig. 26-3 Š 26-15)
Le cellule umane catabolizzano
molti carboidrati assorbiti dopo essere stati trasformati in glucosio e
anabolizzano una piccola parte di essi (uso prevalente nella matrice
interstiziale).
Vengono trattati i seguenti
temi:
2.2.1 Fosforilazione e idrolizzazione
2.2.2 Trasporto del glucosio e
fosforilazione
2.2.4 Ciclo dell¹acido citrico
2.2.5 Sistema di trasporto di elettroni
2.2.7 Glicogenesi e glicogenolisi
2.2.9 Controllo del
metabolismo del glucosio
2.2.1 Fosforilazione e idrolizzazione
Nei seguenti cicli metabolici
come in tanti altri processi metabolici è importante l¹immagazzinamento e la
liberazione di determinate porzioni energetiche tramite l¹adenosinfosfato (tri-
o di- cioè 3 o 2)
Fosforilazione ossidativa:
l¹unione di un gruppo fosfato all¹ADP per formare ATP (consuma energia). Il
processo all¹inverso (defosforilazione) stacca un atomo di fosforo dall¹ATP e
libera energia.
adenosindifosfato & fosforo & energia <=> adenosintrifosfato
ADP + P + E <=> ATP
Oltre a questo meccanismo di
trasferimento energetico tramite un atomo di fosforo sono spesso coinvolti
trasferimenti energetici con atomi di idrogeno (H: idrolizzazione e
deidrolizzazione) come:
nicotinamido-adenina-dinucleotide & idrogeno & energia <=> nicotinamido-adenina-dinucleotide
idrolizzato
NAD + H + E <=> NADH
flavina-adenina-dinucleotide & idrogeno & energia <=> flavina-adenina-dinucleotide
idrolizzato
FAD + H + E <=> FADH
2.2.2 Trasporto del glucosio e fosforilazione
Il glucosio reagisce con ATP
(adenosintrifosfato) per formare glucosio-6-fosfato. Questo passaggio prepara
il glucosio per ulteriori reazioni metaboliche ed è irreversibile eccetto che:
- nella mucosa intestinale,
- nel fegato e
- nei tubuli renali.
Glucosio & ATP
(adenosintrifosfato) => Glucosio-6-fosfato & ADP
(adenosindifosfato)
G + ATP => G-6-P & ADP
2.2.3 Glicolisi
(fig. 26-3)
È il primo processo del
catabolismo dei carboidrati; consta di una serie di reazioni chimiche:
- Parte dalla fosforilazione del glucosio e necessita di
ADP (adenosindifosfato).
- La glicolisi si svolge nel citoplasma di tutte le
cellule umane.
- Un processo anaerobico - il solo processo che fornisce
energia alle cellule in condizioni di inadeguato apporto di ossigeno.
- Rompe i legami chimici delle molecole del glucosio e
rilascia circa il 5% dell¹energia immagazzinata in esse.
- Prepara il glucosio per il secondo passaggio del
catabolismo, il ciclo dell¹acido citrico.
Glucosio-6-fosfato & ADP
(adenosindifosfato) & fosforo => Acido piruvico & ATP (adenosintrifosfato)
G-6-P + ADP + P => PA +
ATP
2.2.4 Ciclo dell¹acido citrico
(fig. 26-5)
Il ciclo dell¹acido citrico
converte due molecole di acido piruvico in sei di anidride carbonica e in sei
molecole di acqua nei mitocondri.
- È chiamato anche ciclo dell¹acido tricarbossilico perché
l¹acido citrico è chiamato anche acido tricarbossilico.
- Una volta lo si chiamava ciclo di Krebs dal nome di Sir
Hans Krebs che scoprì il processo.
Acido piruvico & acqua & ADP (adenosindifosfato) & fosforo => idrogeno & anidride carbonico & ATP
(adenosintrifosfato)
PA +
H2O + ADP + P => H +CO2 +ATP
2.2.5 Sistema
di trasporto di elettroni
(fig. 26-6)
Elettroni ad alta energia
rimossi durante il ciclo dell¹acido citrico entrano in una catena di molecole
che vengono incluse nella membrana interna dei mitocondri; quando gli elettroni
si muovono discendendo la catena, rilasciano piccole scariche di energia per pompare
protoni nello spazio tra le membrane interna ed esterna dei mitocondri.
Idrogeno & ossigeno & ADP(adenosindifosfato) & fosforo => acqua & ATP (adenosintrifosfato)
H +
O + ADP + P => H2O + ATP
2.2.6 Via
anaerobica
La via anaerobica (senza uso di
ossigeno) - una via per il catabolismo del glucosio; trasferisce energia
all¹ATP usando solo la glicolisi; termina con la fosforilazione ossidativa
dell¹ATP (pagamento del ³debito di ossigeno²).
Glicolisi:
Glucosio-6-fosfato & ADP (adenosindifosfato) & fosforo => Acido piruvico & ATP (adenosintrifosfato)
G-6-P + ADP + P => PA +
ATP
Fosforilizzazione:
adenosindifosfato & fosforo & energia => adenosintrifosfato
ADP + P + E => ATP
2.2.7 Glicogenesi e glicogenolisi
(fig. 26-12)
Processi che permettono lo
stoccaggio di glucosio in una forma non solubile (glicogeno) in tessuti con un
elevato catabolismo energetico come fegato e muscoli. La quantità di stoccaggio
è limitata da 100 gr fino a 1 kg al massimo che è già accompagnato da ³dolori muscolari²
e ³gonfiamento² (perché lega tanta acqua).
- Glicogenesi - una serie di reazioni chimiche in cui le
molecole del glucosio si uniscono per formare un filamento ramificato di
glicogeno non solubile; un processo che opera quando il livello della glicemia
(livello del glucosio nel sangue) supera i suoi valori di norma
(immagazzinamento di carboidrati).
- Glicogenolisi - l¹inverso della glicogenesi
(demagazzinamento).
2.2.8 Gluconeogenesi
(fig. 26-13)
Formazione di nuovo glucosio
catabolizzando (decomponendo) proteine. Avviene nel fegato e libera azoto (N)
nelle forme di ammoniaca, trasformato in acido urico e urea.
2.2.9 Controllo del metabolismo del glucosio
(fig. 26-14 e 26-15)
Dispositivi neurali e ormonali
mantengono l¹omeostasi della glicemia (fig. 26-15)
- L¹insulina secreta dalle cellule beta abbassa la
glicemia (fig. 26-14).
- Il glicogeno aumenta la glicemia aumentando l¹attività
dell¹enzima fosforilasi.
- Epinefrina - ormone
secreto in momenti di stress, aumenta l¹attività della fosforilasi.
- L¹ormone ACTH stimola la corteccia surrenale a secernere
glicocorticoidi.
- I glicocorticoidi accelerano la gluconeogenesi (proteine
‹> glucosio + azoto).
- L¹ormone dell¹accrescimento aumenta la glicemia
spostando il catabolismo dai carboidrati ai grassi.
- L¹ormone tireotropo ha effetti complessi sul metabolismo
energetico.
Gli ormoni che aumentano la
glicemia sono iperglicemizzanti (glicogeno, epinefrina, ACTH, glicocorticoidi,
parzialmente tireotropo). L¹insulina è ipoglicemizzante perché abbassa il
livello glicemico.
3.0 Lipidi
C ‹> carbonio; H ‹>
idrogeno; altre componenti (spesso P ‹> fosfato)
prevalentemente metabolismo
³energetico².
I lipidi assomigliano
funzionalmente molto ai carboidrati, essendo prevalentemente fornitori di
energia con la differenza che:
- Per unità di peso forniscono più di due volte l¹energia dei
carboidrati (9 kCal invece 4 kCal per grammo).
- Possono essere immagazzinati quasi illimitatamente nelle
cellule adipose dell¹organismo.
Benché i carboidrati abbiano
diverse funzioni anche strutturali (p.es. glicoproteine), i lipidi e i loro
rappresentanti essenziali (come gli acidi omega-lipidici e linolici) sotto
questo aspetto sono più importanti.
- Come magazzino energetico
(certo più importante ai tempi dei trogloditi che nei nostri locali
riscaldati).
- Come ³fonte² di fosfato (per l¹adenosinfosfato).
- Nella sintesi delle guaine mieliniche.
- Come ingrediente delle membrane cellulari.
- Come tessuto adiposo di assorbimento meccanico e termico.
- Come elemento di molecole ormonali.
- Come solvente delle vitamine A, D, E, K.
Vengono trattati i seguenti
temi:
Il metabolismo dei
lipidi è approfondito in it.Wikipedia.
3.1 Sorgenti di
lipidi
Della dieta:
- Trigliceridi - i lipidi più
comuni - composti di unità di glicerolo cui si legano tre acidi grassi.
- Fosfolipidi - lipidi importanti che si trovano in tutti gli
alimenti.
- Colesterolo - che si trova soltanto negli alimenti animali. In
una nutrizione ³mediterranea² ca. la metà del colesterolo proviene
dall¹alimentazione, l¹altra metà l¹organismo la sintetizza da solo.
Grassi della dieta:
- Grassi saturi - contengono
catene di acidi grassi prive di doppi legami e sono spesso solidi.
- Grassi insaturi - contengono catene di acidi grassi con alcuni
doppi legami e sono normalmente liquidi (oli).
Meno
conosciuti perché attualmente non di moda presso i professori della dieta è la
distinzione in:
- Grassi a molecole brevi (come i grassi lattici e di pesce).
- Grassi a molecole medie (come i grassi di bestiame).
- Grassi a molecole lunghe (come i grassi sintetici nella
margarina).
I ³grassi² in prodotti sintetici
del tipo ³light² biochimicamente non sono grassi, ma proteine o amidi che con
dell¹acqua e una preparazione forzata chemiofisica(emulgatori e densificatori
come gelatina) assumono una consistenza
e un aspetto ³lipidosimile². Per questo fatto non sono usabili per friggere
perché si decompongono in carbonio e ammoniaca.
Un olio per friggere ³dietetico²
(assolutamente non calorico) invece è in uso negli Stati Uniti. Viene
sintetizzato dagli acidi lipidici di gasolio (per simulare quelli degli
alimenti naturali) e saccarosio (zucchero da cucina per simulare il glicerolo),
legandoli in una simulazione di trigliceride. Il tratto gastrointestinale, non
conoscendo la sostanza (perché in natura non esiste), non la assimila e viene
defecata come viene ingerita. Ci vogliono i pannolini, perché lo sfintere anale
non è abituato a trattenere lipidi. I pannolini si comprano dalla stessa ditta
che produce l¹olio. Geniale! Delle ditte affiliate producono poi un miscuglio
di vitamine A, D, E, K sintetiche da ingerire tra i pasti, perché quelle dei
pasti, legandosi all¹olio miracoloso non calorico, vengono defecate con
quest¹ultimo.
3.2 Trasporto dei
lipidi
Vengono trasportati nel sangue
come chilomicroni (trigliceridi emulsionati in bile), lipoproteine (concatenati
con proteine) e acidi grassi (concatenati con idrogeno).
Nella fase dell¹assorbimento
sono presenti diversi chilomicroni nel sangue (scappati alle vie linfatiche).
Fase successiva all¹assorbimento - il 95% dei lipidi è in forma di
lipoproteine:
- Le lipoproteine consistono di lipidi e proteine e si formano
nel fegato ‹> sangue. Il sangue contiene tre tipi di lipoproteine:
-
A molto bassa densità VLDL.
-
A bassa densità LDL.
-
Ad alta densità HDL.
- Gli acidi grassi vengono trasportati dalle cellule di un
tessuto a quelle di un altro in forma di acidi grassi liberi.
3.3 Metabolismo dei
lipidi
(fig. 26-16)
Catabolismo dei lipidi:
- I trigliceridi vengono idrolizzati per produrre acidi grassi e
glicerolo.
- Il glicerolo è convertito in gliceraldeide -3- fosfato che
entra nella via della glicolisi.
- Gli acidi grassi vengono rotti mediante betaossidante e poi
catabolizzati attraverso il ciclo dell¹acido citrico.
L¹anabolismo dei lipidi serve
alla sintesi di:
- Trigliceridi (gastrointestinale).
- Colesterolo (membrane cellulari).
- Fosfolipidi, prostaglandine (ormoni) e altri per strutture
lipidiche come guaine mieliniche nervose Š
Al controllo del metabolismo dei
lipidi presiedono i seguenti ormoni:
- Insulina.
- Ormone dell¹accrescimento.
- ACTH (stimola la corteccia surrenale a secernere
glicocorticoidi).
- Glicocorticoidi.
3.4 Lipidi essenziali
Diversi lipidi a scopo
³funzionale² non possono essere anabolizzati (sintetizzati) dall¹organismo e
devono far parte della dieta (p.es. div. oli linolici e omega-acidi). Sono
contenuti in piccole quantità; certi negli oli di semi, noci, cereali altri in
pesce e frutti di mare; in quantità rilevanti negli oli speciali come
l¹enotera, borragine, lino, nigella, seme di canapa e olio di pesce. Molte
diete non rispettano la necessità di ingerire lipidi comuni ed essenziali.
4.0 Proteine
C ‹> carbonio; H ‹>
idrogeno; N ‹> azoto
Prevalentemente metabolismo
³costruttivo². Gli innumerevoli tipi di proteine sono costruiti con sequenze e
quantità variabili di molecole degli aminoacidi. Le proteine vegetali e animali
ingerite sono prima decomposte nel tratto gastrointestinale in aminoacidi e
peptidi (catena ³corte² di aminoacidi) poi messe in circolazione e fornite alle
cellule che dispongono dei ricettori per i vari tipi dei venti aminoacidi. Le
cellule, secondo le istruzioni degli RNA, con i ribosomi e nel reticolo
endoplasmatico compogono con questi ³mattoni² le proprie proteine che
eventualmente sono completate nell¹apparato del Golgi con zuccheri (come
proteoglicani) o con lipidi (lipoproteine).
In una nutrizione equilibrata,
ricca di proteine vegetale e animale, sono contenuti tutti i 20 aminoacidi. Ca.
la metà di loro (i meno frequenti), in caso di carenza, le cellule riescono a
sintetizzarli, l¹altra metà è essenziale in quanto devono arrivare tramite la
nutrizione. In seguito, una lista degli aminoacidi essenziali e sintetizzabili.
Gli essenziali si incontrano spesso come ³rimedi, aggiunte alimentari² in cure
naturopatiche come p.es. metionina, fenilalanina e triptofano.
Aminoacidi:
Essenziali: Sintetizzabili:
(Istidina) Alanina
Isoleucina Arginina
Leucina Asparagina
Lisina Acido
aspartico
Metionina Cisteina
Fenilalanina Acido
glutammico
Treonina Glutammina
Triptofano Glicina
(Tirosina) Prolina
Valina Serina
Vengono trattati i seguenti
temi:
4.2 Metabolismo
delle proteine
4.1 Sorgenti di
proteine
Le proteine vengono assemblate
da un pool di ca. 20 differenti aminoacidi. L¹organismo sintetizza aminoacidi
da altri composti organici (contenenti azoto). Nel corpo possono essere
prodotti circa la metà dei tipi di aminoacidi necessari; i rimanenti devono
essere forniti dalla dieta - si trovano nella carne, nelle uova, nei prodotti
lattici, nel pesce e nei vegetali (specialmente nei leguminosi).
4.2 Metabolismo delle
proteine
(fig. 26-18)
L¹anabolismo (sintetizzazione di
proteine ³costruttive²) è primario, il catabolismo (decomposizione e uso come
³combustibile²) è secondario (metabolismo ³distruttivo²).
Anabolismo proteico: processo di
sintesi delle proteine ad opera dei ribosomi delle cellule.
Catabolismo delle proteine: la
deaminazione (decomposizione e isolamento dell¹azoto) ha luogo nelle cellule
epatiche ove si forma una molecola di ammoniaca (che è convertita in urea ed
eliminata con l¹urina) e una molecola di chetoacido che viene ossidata o
convertita in glucosio o grasso.
Equilibrio proteico: l¹entità
dell¹anabolismo proteico equilibra il catabolismo proteico (a lungo andare).
Equilibrio dell¹azoto: la
quantità di azoto prodotta è uguale all¹azoto necessario alla demolizione delle
proteine.
Si conoscono due tipi di
squilibrio proteico e azotato:
- Equilibrio azotato negativo: il catabolismo proteico supera
l¹anabolismo delle proteine; vengono catalizzate più proteine tessutali di
quelle rimpiazzate mediante la sintesi per esempio in diete riducenti.
- Equilibrio azotato positivo: l¹anabolismo proteico supera il
catabolismo.
Controllo del metabolismo delle
proteine: vi presiedono gli ormoni.
4.3 Aminoacidi essenziali
Circa la metà degli aminoacidi
sono essenziali (non possono essere sintetizzati dall¹organismo) e richiedono
quindi di essere assorbiti tramite gli alimenti. Molte diete non rispettano
questo fatto.
5.0 Vitamine e
minerali
Metabolismo ³funzionale².
Vengono trattati i seguenti
temi:
5.2 Minerali e
oligoelementi (ortomolecole)
5.1 Vitamine
(tab. 26-3)
(Molecole organiche essenziali).
Molecole organiche necessarie
per lo svolgimento normale del metabolismo; si legano agli enzimi e li aiutano
nel loro lavoro.
- Il corpo non produce le vitamine necessarie, esse devono
essere introdotte con la dieta.
- Il corpo immagazzina vitamine liposolubili (A, D, E, K), ma
non le vitamine idrosolubili.
5.2 Minerali e
oligoelementi (ortomolecole)
(tab. 26-4)
(Elementi chimici essenziali)
Elementi inorganici o sali che
si trovano nel terreno; si legano agli enzimi e collaborano al loro lavoro e
funzione nelle reazioni chimiche. Grandi quantità di alcuni minerali possono
essere tossiche.
6.0 Valori del
metabolismo
Vengono trattati i seguenti
temi:
6.2 Valori del
metabolismo basale e totale
6.3 Equilibrio
energetico e peso
6.1 Il valore del
metabolismo
Esprime la quantità di energia
ceduta con il catabolismo (metabolismo ³energetico²). Viene misurato nei
laboratori ³a quarantena² in modo esatto.
Un¹approssimazione si raggiunge
tramite la formula di READ che determina la rate metabolica di sistole,
diastole e polso:
Rate metabolica = 0.75 * (polso + 0.74 * differenza
diastole/sistole) - 74
Esempio = 0.75 * (75 + 0.74 * 140 - 92 ) - 74
= 0.75 * (75 + 0.74 * 48 ) - 74
0.75 * (75 + 35.52 ) - 74
0.75 * ( 110.52 ) - 74
82.89 - 74
Rate metabolica = +8.89%
Esistono poi delle tabelle che
in funzione dell¹età e del sesso permettono la valutazione dell¹approssimazione
per degli scopi diagnostici.
6.2 I valori del metabolismo basale e totale
Si esprimono in due modi:
- In base al numero di kilocalorie di energia calorica cedute
per ora o per giorno.
- Come valore normale o come percentuale al di sopra o al di
sotto della norma.
- Una kilocaloria è l¹energia termica necessaria per aumentare
la temperatura di 1 litro di acqua di 1°C.
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
6.2.1 Valore del metabolismo basale
6.2.2 Valore del metabolismo totale
6.2.1 Valore
del metabolismo basale
Il valore dell¹energia calorica
spesa sotto condizioni basali. Fattori:
- Dimensioni della superficie corporea.
- Peso.
- Sesso.
- Età.
- Ormone tiroideo.
- Temperatura corporea e ambientale.
- Droghe, altri fattori.
6.2.2 Valore
del metabolismo totale
(fig. 26-20)
Quantità di energia dispersa in
una data quantità di tempo.
Determinanti principali:
- Il valore del metabolismo basale.
- L¹energia usata nel lavoro dei muscoli scheletrici.
- L¹effetto termico degli alimenti.
- La temperatura ambientale.
6.3 Equilibrio energetico
e peso
Il corpo tende a mantenere uno
stato di equilibrio energetico tramite pulsioni di sazietà e appetito:
- Il corpo mantiene il peso quando le calorie totali dei cibi
ingeriti e assimilati sono uguali al valore metabolico totale.
- Il peso corporeo aumenta quando l¹energia acquistata supera
l¹energia dispersa.
- Il peso del corpo diminuisce quando il dispendio energetico
supera la quantità di energia acquisita.
Pare che il corpo tenda a
raggiungere una massa proteica e una saturazione delle sue cellule adipose. La
referenza per questi due valori dipende dai seguenti fattori:
- Eredità genetica (costituzione muscolare e adiposa).
- Abitudini infantili e da adulto di nutrizione (determina la
mitosi e la quantità di cellule adipose).
- Diete restrittive, digiuni, carestie subite (reazione
regolativa dell¹organismo, la mitosi e quindi l¹aumento delle cellule adipose
che fanno salire la referenza adiposa).
- Questo processo non è rivoltabile secondo le conoscenze
attuali (l¹evoluzione ci ha messo milioni di anni per svilupparlo e
perfezionarlo, non è probabile che la povera mente di poche generazioni di
scienziati riesca a ingannarlo, meno ancora i manager dell¹industria alimentare
e i professori della dietetica).
Da ricordare:
- Ricordarsi del nesso tra peso e mortalità; descritto in un
altro contesto.
- Rimanere sulla referenza data senza grandi sbalzi di appetito
inghiottimento per non spostare le referenze.
- Sufficiente movimento per mantenere la massa proteica
(muscolare).
- Mai mangiare senza appetito, sempre con l¹appetito.
- Mangiare con calma, con pane e bibite fino alla sazietà (dura
almeno 20 minuti). Pane e acqua come accompagnatori del pasto riempiono lo
stomaco.
- Curare ansia, solitudine, frustrazione, noia, monotonia,
mancante autonomia, Š non con la nutrizione, ma con dei rimedi più adatti.
7.0 Meccanismi per regolare l¹assunzione
degli alimenti
(fig. 26-21)
Nell¹assunzione del cibo ha un
ruolo di controllo diretto l¹ipotalamo con i centri dell¹appetito e della
sazietà. Viene a sua volta influenzato da diversi meccanismi solo in parte
noti:
- Meccanismi ormonali come tiroidali, catecolamine, Š
- Grado di riempimento dello stomaco / tratto gastrointestinale.
- Stimoli sensuali come visivi, olfattivi, gustativi.
- ³Memoria² lunga (lenta) circa la massa proteica organica.
- ³Memoria² lunga (lenta) circa il ³riempimento² di cellule
lipidiche.
- Glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue).
- Regolazione immunitaria come durante le malattie.
- Pulsioni istintive come in gravidanza o in caso di deficienza
di determinate sostanze nutritive.
- Abitudini culturali e sociali.
- Pulsioni psichiche sostitutive.
- Š
7.1 Ipotalamo e
centri di appetito e sazietà
7.1 Ipotalamo e
centri di appetito e sazietà
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
7.1.1 Centro
dell¹appetito
Gruppo di neuroni della parte
laterale dell¹ipotalamo che, se stimolata, dà la sensazione di aumento dell¹appetito.
7.1.2 Centro
della sazietà
Gruppo di neuroni della parte
ventro-mediale dell¹ipotalamo che, se stimolata, comporta la diminuzione
dell¹appetito.
8.0 Modificazioni nel
corso della vita: nutrizione/metabolismo
Vengono trattati i seguenti
temi:
8.2 Nutrienti
d¹interesse critico dal periodo fetale all¹infanzia
8.1 Feto
Ottiene i nutrienti dal sangue
materno.
8.2 Nutrienti d¹interesse
critico dal periodo fetale all¹infanzia
- Proteine richieste per lo sviluppo del sistema nervoso, del
tessuto muscolare e di altre strutture vitali.
- Calcio richiesto per lo sviluppo dello scheletro e di altri
tessuti.
- La mancanza di nutrienti essenziali può causare, per
conseguenza, problemi strutturali e funzionali permanenti (aminoacidi, lipidi,
vitamine, minerali, oligoelementi).
- Sufficienti carboidrati per coprire il bisogno energetico dei
processi anabolici della crescita.
- Sufficienti grassi (il latte materno è prevalentemente grasso
e dolce oltre a contenere proteine e alti tassi di minerali, vitamine e
oligoelementi) per funzioni strutturali (come guaine mieliniche del sistema
nervoso, cellule lipidiche) e funzionali (oli essenziali per ormoni, solventi
per vitamine liposolubili).
8.3 Adulto in età
avanzata
Declino dei valori metabolici;
può essere necessario un aumento dell¹apporto di nutrienti per alleviare le
condizioni dipendenti dall¹età.
9.0 Quadro generale:
nutrizione, metabolismo e il corpo nell¹insieme
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
9.5 Meccanismi
di ripartizione
9.1 Cellule e vie
metaboliche
Ogni cellula del corpo ha
necessità di mantenere attive le vie metaboliche per sopravvivere:
- Le vie cataboliche per ³produrre² l¹energia per i processi
anabolici e di trasporto e informazione.
- Le vie anaboliche per sintetizzare le diverse sostanze per il
funzionamento della cellula stessa e per l¹esportazione.
9.2 Le vie anaboliche
Costruiscono le varie componenti
strutturali e funzionali delle cellule secondo i piani della RNA.
Necessità
di proteine, sostanze essenziali (aminoacidi, vitamine, lipidi, minerali,
oligoelementi)
9.3 Le vie cataboliche
Convertono energia in una forma
utilizzabile e degradano grandi molecole in subunità utilizzate nelle vie
anaboliche.
Necessità di carboidrati/lipidi.
9.4 Vitamine e
minerali
Le cellule richiedono
appropriate quantità di vitamine e minerali per produrre le componenti
strutturali e funzionali necessarie al metabolismo cellulare.
9.5 Meccanismi di ripartizione
Altri meccanismi del corpo
operano nel senso di assicurare che i nutrienti raggiungano le cellule
(vascocircolatorio, linfatico, interstizio).
10.0 Meccanismi di malattia: disordini metabolici e nutrizionali
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
10.1 Errori congeniti del
metabolismo
10.2 Disordini
dell¹alimentazione
10.1 Errori congeniti del
metabolismo
Gruppi di situazioni genetiche
dipendenti dalla deficienza di un particolare enzima (p.es. fibrosi cistica).
10.2 Disordini dell¹alimentazione
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
10.2.1 Anoressia
Malattia che interessa
soprattutto i giovani adulti (individui che hanno un¹immagine distorta di sé,
paura dell¹obesità, dieta ristretta, da essere quasi un digiuno),
caratterizzata da una perdita del 20%-25% della massa corporea con
compromissione delle funzioni intellettuali; il trattamento comporta
l¹intervento medico e psicologico.
10.2.2 Bulimia
Alterazione caratterizzata dal
ciclo ³mangiare e purgarsi²; il trattamento comporta consigli nutrizionali e
psicologici, spesso terapia per contrastare la depressione.
10.2.3 Obesità
Sintomo di una
sovra-alimentazione cronica; anormale aumento del grasso nel corpo; può
dipendere anche da disordini metabolici e fattori genetici.
Le definizioni di obesità
attualmente sono determinate meno dai criteri fisiologici che dagli ideali
estetici; religiosi nutrizionali e interessi di medici, dietologi e
dell¹industria alimentare. Una breve illustrazione che confronta studi
epidemologici e consigli medici:
Consiglio
medico Studi
epidemiologici: mortalità
minima
BMI peso
ideale? BMI peso
ideale per
mortalità
minima
Maschio 1.75m <
25 <
77 kg 27Š30 83Š92
kg
Donna 1.68m <
25 <
71 kg 30Š35 85Š99
kg
Da dove prendono i consigli i
medici per i loro criteri ³ideali²; non mi è noto. Si argomenta spesso,
l¹incidenza con le malattie cardiovascolari che secondo degli studi
epidemiologici non regge. È invece dimostrato che i pesi ³bassi² aumentano
l¹incidenza delle mortalità per le malattie infettive (p.es. polmonite,
influenza), seguite da osteoporosi e tumori.
10.3 Disordini nutrizionali
Vengono trattati i seguenti
argomenti:
10.3.1 Malnutrizione calorica - proteica
10.3.3 Disordini elettrolitici
10.3.4 Disordini dei
³micronutrienti²
10.3.1 Malnutrizione calorico-proteica
Condizione che dipende dalla
deficienza di calorie in generale e di proteine in particolare; è più frequente
in parti del mondo in cui non vi è disponibilità di alimenti ricchi di
proteine; se ne conoscono due tipi:
- Marasma - risulta dalla eccessiva mancanza di calorie e
proteine; caratterizzato dalla progressiva alterazione dei muscoli, del
sottocutaneo e dell¹equilibrio idro-elettrolitico.
- Kwashiorkor - deficienza di apporto proteico in presenza
del sufficiente apporto calorico; è caratterizzata dalla distruzione dei
tessuti, ascite, dermatite desquamante.
10.3.2 Disordini
vitaminici
- Deficienza di vitamine (avitaminosi) può provocare gravi
problemi metabolici quali, ad esempio, lo scorbuto. Sono frequenti nei paesi
del terzo mondo e nelle nostre latitudini in soggetti dipendenti dalle diete
restrittive o vegetariane e in persone con un¹alimentazione unilaterale o dei
problemi di mal assorbimento intestinale (poveri, anziani, tossicodipendenti,
ammalati del tratto gastrointestinale). Spesso queste deficienze sono ancora
³subcliniche² e creano sintomi diffusi e poco chiari.
- Eccesso di vitamine (ipervitaminosi) è anch¹esso un
problema serio. L¹eccesso di vitamine liposolubili (A,D,E,K) in genere è più
grave di quello che interessa le idrosolubili (complesso B e C). Sono casi rari
perché i prodotti veramente critici sono reperibili alle nostre latitudini solo
con la ricetta medica.
10.3.3 Disordini
elettrolitici
Specialmente di K (potassio), Na
(sodio), Ca (calcio) e Mg (magnesio) si riscontra spesso e anche ³subclinico²
nei casi di:
- Vomito e diarree prolungate.
- Anoressia e bulimia.
- Ideologie dietetiche, diete restrittive e digiuni.
- Tossicodipendenze.
10.3.4 Disordini
dei ³micronutrienti²
Intesi come minerali,
oligoelementi, vitamine, lipidi e aminoacidi essenziali. Succedono spesso e
³subclinici², causati da:
- Produzione alimentare sui terreni poveri di certi
minerali e oligoelementi.
- Vomito e diarree prolungate.
- Anoressia e bulimia.
- Ideologie dietetiche, diete restrittive e digiuni.
- Tossicodipendenze.
- Nelle persone con un fabbisogno elevato come in
gravidanza, crescita.
- Nelle persone con un¹alimentazione unilaterale e/o
problemi di malassorbimento intestinale (poveri, anziani, ammalati del tratto
gastrointestinale).
- Sovraconsumo di pasti industrialmente prefabbricati.
IMPRESSUM
Relatore:
Peter Forster, medico
naturista NVS, docente di
³Materia medica Popolare² e terapista
di tecniche corporee.
Bianca Buser, terapista di
tecniche corporee, terapia ortomolecolare, aromaterapia
e fitoterapia applicata.
Benedetta Ceresa,
linfodrenaggio manuale e terapia dell¹edema, terapia ortomolecolare
e metodi naturali.
Bianca Buser corso 6953 Lugaggia, Svizzera Tel. & Fax: 091 943 57
93
E-mail: bianca.buser@bluewin.ch
Sabrina Bettosini
(raggiungibile dalle ore 14.00)
079 423 82 71
Impaginazione e stampa:
Laser - Fondazione Diamante -
Lugano
Anatomia & Fisiologia, 2a Edizione ©2003 by P. Forster e B. Buser
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© 2005 P. Forster & B. Buser via Tesserete,
CH-6953 Lugaggia, Switzerland Everyone is permitted to copy
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not allowed. GFDL Gnu Free Documentation
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