PatologiaCircolatoria |
CSA |
Appunti CSA 2006: Terapisti complementari | | |
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Patologia: Patologia, Patologia generale, Patologia speciale: Cardiovascolare, Respiratorio, Infezioni, Digerente, Urinario, Ormonale, Metabolico, Muscoloscheletrico, Nervoso, Dermatico |
Relatori, Dispense: Dott.essa C. Gutti e Dr. A Bernasconi | |
Autrice: Bianca Buser | Categoria: CSA, Patologia, Cardiovascolare |
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| ![]() Sistema circolatorio |
(non contiene globuli rossi, è liquido acquoso)
Un'infiltrazione di liquido interstiziale nei tessuti dell'organismo è detto edema, ed è una tra le conseguenze più importanti nelle malattie del sistema circolatorio.
Normalmente il liquido interstiziale viene rimosso dal sistema linfatico, ma se vi è
un eccesso di liquido fuoriesce dai capillari.
Vedremo successivamente che questi tipi di edemi sono la diretta conseguenza dell'insufficienza cardiaca. La pressione idrostatica spinge verso il basso i liquidi.
La fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni in seguito alla loro rottura è detta emorragia, e le conseguenze variano con la quantità di sangue perduto e la rapidità della perdita.
Il luogo dove penetra il sangue emorragico determina il tipo di emorragia. Per esempio si parla di ematoma, se il sangue si accumula in un tessuto molle, o di ematotorace se la raccolta avviene nelle cavità pleuriche
(pag. 152 del libro di riferiment).
Il trombo è una massa solida, ben struttura che può formarsi all'interno di una cavità vascolare (vena, arteria, cavità cardiaca). Il processo di formazione dei trombi, detto trombosi, è dovuto all'attivazione del normale sistema di coagulazione (fig. 10.2. del libro di riferimento).
Normalmente vi sono dei meccanismi fisiologici che impediscono una trombosi eccessiva e la cascata coagulativa si arresta (fig. 10.3 del libro di riferimento), mentre nella trombosi patologica le capacità delle fibrolisine endogene vengono meno e il trombo continua ad ingrandirsi per sovrapposizione di strati di piastrine e fibrina, fino alla formazione di una massa che può occludere il vaso.
La trombosi può essere dovuta a tre fattori:
La trombosi può avvenire in qualsiasi sezione del sistema circolatorio. La trombosi è più frequente nelle vene, ma potrebbe succedere anche nelle arterie.
L'occlusione di un segmento di un vaso provocata da una massa di *materiale (*non necessariamente è sangue può essere anche gas o grasso) in movimento è detta embolismo, questa massa definita embolo, ed è dovuta nella maggior parte dei casi a frammenti di trombo passati nel torrente circolatorio (tromboempolismo). L'embolo viaggia fino a quando non incontra un vaso con un lume troppo piccolo per il suo passaggio, dove vi si arresta provocando un'occlusione vasale.
Una delle più frequenti cause di morte nei pazienti ospedalizzati è il tromboembolismo polmonare, causato da tromboemboli originati nel sistema venoso, che vanno ad arrestarsi nell'arteria polmonare o nei suoi rami. La terapia deve essere innanzitutto preventiva, perché spesso i sintomi e i segni sono aspecifici o clinicamente silenti (pag. 158).
morte di cellulle per ischemia
pressione sistolica inferiore alla frequenza cardiaca
Lo shock è una condizione clinica caratterizzata da un'insufficienza circolatoria acuta, con importante ipotensione arteriosa e riduzione del flusso di sangue e di ossigeno agli organi vitali. Lo shock è un'insufficienza acuta di circolo e può colpire un organo o tutto l'organismo; se non si interviene rapidamente e non regredisce spontaneamente, possono insorgere lesioni multiorgano, e, a questo punto, il quadro é irreversibile.
I fattori che causano uno shock sono molteplici, un danno primario del muscolo cardiaco causa uno shock cardiogeno, un'ostruzione al flusso arterioso è la causa di uno shock ostruttivo, mentre un'importante riduzione della massa ematica(emorragia) o perdita di plasma (ustioni), provocano uno shock ipovolemico.
L'aterosclerosi é la malattia più importante per incidenza epidemiologica (molto frequente). Il termine arteriosclerosi indica una rigidità ed un ispessimento della parte arteriosa, con conseguente perdita di elasticità e contrazione.
La lesione fondamentale è l' ateroma, cioè un accumulo di sostanze lipidiche, colesterolo e calcio, realizzatosi a livello intimale e subintimale. E' questa lesione o placca ateromasica, sostanzialmente irreversibile, a determinare il quadro clinico della malattia. Queste placche modificano la struttura della parte arteriosa, deformano il lume del vaso e possono occluderlo. La placca tende ad andare incontro a fenomeni di calcificazione e connettivizzazione e può divenire sede di nuovi processi patologici, come delle alterazioni endoteliali che predispongono alla formazione di trombi, o ulcerazione delle stesse con fuoriuscita di materiale, disseminazione embolica ed infiltrazioni emorragiche (fig. 10.13 e 10.14).
La malattia assume un rilievo clinico se le placche iniziano a complicarsi; l'estensione e l'aggravarsi delle placche, alterando le proprietà elastiche dei vasi, ostacolando il flusso sanguigno e in definitiva determinano uno stato ischemico a livello tissutale: mancando l'apporto di ossigeno le cellule vanno incontro a necrosi. :Esempio:Infarto del miocardio, gangrena (pag. 166).
Fattori di rischio
La malattia è legata a fattori di rischio oramai ben individuati: ipertensione, iperlipidemia, tabagismo e diabete. Questi fattori di rischio maggiori interferiscono in modo diverso da caso a caso. La malattia dipende da fattori esogeni, soprattutto dieta e abitudini di vita.
La malattia ha generalmente un'evoluzione lenta, inizia precocemente nell'infanzia e progredisce fino a dare manifestazioni cliniche importanti nell'età media e nell'età anziana. Vi è una sfasatura nei due sessi: è più precoce nel maschio che nella donna per quanto riguarda le manifestazioni cliniche. L'aterosclerosi non va considerata un fenomeno dell'invecchiamento: è una malattia legata ai fattori di rischio e, agendo su di essi, la si può evitare o ridurre nelle sue manifestazioni cliniche (pag. 163).
L'aneurisma arterioso consiste in una dilatazione anormale e persistente di un segmento di parete arteriosa (pelle che si gonfia sempre di più) e, anche se possono colpire qualsiasi arteria, nella maggior parte dei casi sono localizzati in tratti dell'aorta o nelle arterie cerebrali. La maggior parte degli aneurismi rimane asintomatica per molti anni o per tutta la vita; causano sintomi perché possono andare incontro a rottura a seguito di un brusco aumento della pressione arteriosa o perché comprimono gli organi vicini.
Prevalentemente gli aneurismi colpiscono i maschi adulti soprattutto in caso di
aterosclerosi e di ipertensione arteriosa (pag. 165). Aneurisma cerebrale in genere è dovuto a malformazione congenita. Aneurisma dell'aorta è dovuto ad ateromi.
L'ipertensione arteriosa consiste in un aumento persistente della pressione arteriosa al di sopra dei valori ritenuti normali secondo l'età del soggetto. Si considera iperteso l'individuo adulto che presenta persistentemente valori di pressione massima o sistolica uguali o superiore a 160mmHg e minima o diastolica a 90mmHg.
Si distingue una ipertensione primaria, legata all'età e senza cause apparenti (90%): si pensa che i precedenti familiari, le diete ricche di sodio e lo stress siano allo base di un aumento persistente della pressione. Nell'ipertensione secondaria, il disturbo è dovuto a cause identificabili, come malattie renali, endocrine o cardiovascolari (10%).
Gli organi maggiormente colpiti dall'ipertensione arteriosa sono il cuore, i reni. il cervello e gli occhi. Le complicazioni più importanti sono Angina pectoris, infarto del miocardio, arresto cardiaco e insufficienza renale (fig. 10.22 pag. 168 del libro di riferimento).
Il trattamento comprende una dieta a basso contenuto di sodio, ma ad alto contenuto di potassio, astensione dal fumo e dall'alcool e, in alcuni casi la somministrazione di farmaci. Il paziente in genere non si accorge della malattia. Possono esserci dei rischi all'udito, mosche volanti alla vista, nervosismo, irrequietezza, pesantezza alla testa, sangue da naso ecc....
Il termine vasculite indica l'infiammazione di un vaso sanguigno. Il processo può interessare tutto il sistema vascolare e provoca, nella maggior parte dei casi, danni irreversibili alla parete vasale. Le vasculiti possono interessare singoli organi isolatamente o avere un'attività sistemica e coinvolgere l'intero sistema vascolare con un quadro clinico estremamente grave. Le vasculiti possono essere, tra le altre, causate da ipersensibilità a farmaci o a agenti patogeni (fig. 10.23 pag. 169 del libro di riferimento). Occasionalmente anche le grandi vene.
L'anormalità più frequente delle vene è la dilatazione e la congestione con sangue.
si realizzano soprattutto negli arti inferiori, o sono costituzionali o insorgono a causa di un'insufficienza valvolare, che lascia refluire il sangue dall'alto al basso: la stasi venosa che si viene a creare provoca il rilassamento della parete e la dilatazione della vena (la vena maggiormente colpita è la grande safena). Oltre al danno estetico ci possono essere molte complicazioni (pesantezza e il dolore alle gambe, edemi periferici dovuti ad una cattiva circolazione): tra le molte flebiti superficiali con infiammazione della parete venosa che si accompagna spesso alla formazione di trombi e formazione di ulcere venose.
sono delle vene dilatate dei plessi venosi anorettali. Possono esserci anche dei trombi all'interno degli emorroidi.
è la dilatazione permanente delle vene del funicolo spermatico e dello scroto (plesso pampiniforme).
Gli angiomi e mangiomi, sono dei tumori costituiti da vasi dilatati o neoformati; possono interessare vasi di grosso calibro (angioma cavernoso) o di piccolo calibro (angioma capillare'), sono frequenti gli angiomi di costituzione mista. L'origine di questi tumori è quasi sempre congenita. Una sede importante di malformazioni vascolari è l'encefalo, dove possono presentarsi come una piccola varice, come una dilatazione di un capillare o come una comunicazione artero-venosa. La sintomatologia dipende dalla localizzazione, clinicamente si manifestano con cefalea, fino a casi più gravi dove un sanguinamento spontaneo può causare emorragia intracranica.
MmP 14.1
MmP 14.4
PT 4.3
PT 4.4
MmP 14
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