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Disordini del sistema endocrino, Patologia, Terapia ormonale

Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 7, 2005


Indice della pagina

 

1.0  Introduzione

2.0  Disordini ipofisari

2.1      Disordini adenoipofisari

2.2      Disordini neuroipofisari

3.0  Disordini epifisari

4.0  Disordini tiroidali

4.1      Metodi di visita

4.2      Ipertiroidosi, Morbus Basedow

4.3      Ipotiroidosi

4.4      Struma

4.5      Tiroidite

4.6      Ricettario tiroide

5.0  Disordini paratiroidali

5.1      Visita

5.2      Iperparatiroidismo

5.3      Ipoparatiroidismo

6.0  Disordini timoidali

6.1      Ricettario timoidale

7.0  Disordini surrenali

7.1      Morbus Cushing

7.2      Morbus Addison

7.3      Sindrome di Conn

7.4      Sindrome adrenogenitale

7.5      Feocromocitoma (

8.0  Disordini pancreatici (diabete mellito)

8.1      Metodi di visita del diabete mellito

8.2      Tipi di diabete mellito

8.3      Stadi di diabete mellito

8.4      Cause di diabete mellito

8.5      Genesi sulla mancanza dell¹insulina

8.6      Mancanza dell¹insulina

8.7      Sintomi preliminari

8.8      Conseguenze tardive

8.9      Terapie del diabete mellito

8.10    Complicazioni acute

8.11    Ipoglicemia regolatoria

8.12    Terapie paliative Diabetes mellitus

PT 3.3

 

Disordini del sistema endocrino

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Secondo Thibodeau & Patton

 

Pagine correlate: MmP 18

 

 

 

 

 

 

 

 


INDICE: Disordini del sistema endocrino PT 3.3

1.0  Introduzione

2.0  Disordini ipofisari

2.1   Disordini adenoipofisari

2.1.1      Iposecrezione adenoipofisaria

2.1.1.1      Sindrome di Simmonds, sindrome di Sheehan

2.1.1.2      Nanismo ipofisario

2.1.2      Ipersecrezione adenoipofisaria

2.1.2.1      Gigantismo

2.1.2.2      Acromegalia

2.1.2.2.1      Aspetto: acromegalia femminile

2.1.2.2.2      Aspetto: acromegalia maschile

2.2   Disordini neuroipofisari

2.2.1      Ipersecrezione (ritenzione di umori)

2.2.2      Iposecrezione (diabete insipido)

2.2.3      Diabete insipido

3.0  Disordini epifisari (sviluppo sessuale)

4.0  Disordini tiroidali

4.1   Metodi di visita

4.1.1      Palpazione

4.1.2      Determinazione della rata metabolica basilare

4.1.2.1      Formula di Read

4.1.3      Misurazione ormoni tiroidei nel sangue

4.1.4      Scintigramma

4.1.5      Sonografia

4.1.6      Radiografia

4.2   Ipertiroidosi, Morbus Basedow

4.2.1      Sintomi di ipertiroidosi

4.2.2      Terapia ipertiroidosi

4.2.2.1      Stile di vita

4.2.2.2      Terapie cliniche

4.2.2.3      Terapie complementari

4.3   Ipotiroidosi

4.3.1      Forme di ipotiroidismo

4.3.1.1      Ipotiroidismo innato (cretinismo)

4.3.1.2      Ipotiroidismo acquisito

4.3.1.3      Ipotiroidismo primario

4.3.1.4      Ipotiroidismo secondario

4.3.2      Sintomi di ipotiroidismo (mucedemi)

4.3.3      Terapia dell¹ipotiroidismo

4.3.3.1      Terapia clinica

4.3.3.2      Terapia complementare

4.4   Struma

4.4.1      Aspetto di un leggero struma femminile

4.4.2      Aspetto di uno struma neoplastico maschile

4.5   Tiroidite

4.6   Ricettario tiroide

5.0  Disordini paratiroidali

5.1   Visita

5.2   Iperparatiroidismo

5.3   Ipoparatiroidismo

6.0  Disordini timoidali (carenze immunitarie)

6.1   Ricettario timoidale

7.0  Disordini surrenali

7.1   Morbus Cushing: Sovratasso dei corticosteroidi

7.1.1      Sintomi di Mb. Cushing

7.1.2      Alternative all¹uso cronico del Cortisone

7.1.2.1      Antistaminici (prurito, edemi, allergie)

7.1.2.2      Antiedematici

7.1.2.3      Antinfiammatori

7.1.2.4      Antiallergici

7.1.2.5      Antidolorifici

7.1.3      Aspetto Mb. Cushing infantile congenito

7.1.4      Aspetto Mb. Cushing iatrogeno sistemico

7.1.5      Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale muscolare

7.1.6      Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale dermico

7.2   Morbus Addison : mancanza di corticosteroidi

7.3   Sindrome di Conn (ipersecrezione degli aldosterone)

7.4   Sindrome adrenogenitale (ipersecrezione di androgeni)

7.5   Feocromocitoma (ipersecrezione di adrenalina/ noradrenalina)

 

8.0  Disordini pancreatici (diabete mellito)

8.1   Metodi di visita del diabete mellito

8.1.1      Controllo dell¹urina

8.1.2      Controllo del sangue

8.2   Tipi di diabete mellito

8.3   Stadi di diabete mellito

8.4   Cause di diabete mellito

8.5   Genesi sulla mancanza dell¹insulina

8.6   Conseguenze della mancanza dell¹insulina

8.7   Sintomi preliminari

8.8   Conseguenze tardive

8.8.1      Ulcerazione diabetica

8.8.2      Ipercheratosi (e micosi) diabetica

8.8.3      Gangrena diabetica e linfangite

8.9   Terapie del diabete mellito

8.10 Complicazioni acute

8.10.1    Choc ipoglicemico

8.10.2    Coma diabetico

8.11 Ipoglicemia regolatoria

8.11.1    Sintomi

8.11.2    Terapia per l¹ipoglicemia

8.11.3    Cromo, lievito primario, GTF per l¹ipoglicemia

8.11.4    Zinco

8.11.5    Manganese

8.11.6    Magnesio (ev. calcio)

8.11.7    Vitamina C

8.11.8    Complesso vitamina C

8.11.9    Potassio per l¹ipoglicemia

8.11.10  Triptofane per l¹insonnia ipoglicemica

8.11.11  Fenilalanina o tirosina contro le depressioni e il panico

8.11.12  Consigli dietetici

8.11.13  Indice del glucosio per gli alimenti scelti

8.12 Terapie paliative Diabetes mellitus

8.12.1    Microangiopatie/Neuropatie locali

8.12.2    Macroangiopatie

8.12.3    Micosi

8.12.4    Ferite, Infezioni, Ulcera, Decubiti

8.12.5    Medicazione ortomolecolare

8.12.6    Dieta per diabetici

 

LEAD Technologies Inc. V1.01

 

                                           

1.0  Introduzione

I disordini endocrini dell¹apparato genitale sono trattati nei relativi capitoli. In questo capitolo le cure e i ricettari sono ripartiti sotto le singole voci, perchè non si prestano a un altro tipo di raggruppamento sintetico.

 

2.0  Disordini ipofisari

adeno- e neuroepifisari

-  Disordini adenoipofisari.

-  Disordini neuroipofisari.

2.1   Disordini adenoipofisari

Sottofunzioni (iposecrezione) e sovrafunzione (ipersecrezione).

-  Iposecrezione adenoipofisaria.

-  Ipersecrezione adenoipofisaria.

2.1.1     Iposecrezione adenoipofisaria

-   Possibili cause: necrosi o trombosi cerebrali (sindrome di Simmonds), tumori, granulomi o infiammazioni.

-   Nei bambini senza causa conosciuta (idiopatico).

-   Sindrome di Simmonds, sindrome di Sheehan.

-   Nanismo ipofisario.

2.1.1.1     Sindrome di Simmonds, sindrome di Sheehan

-  Lesione dell¹adenoipofisi crea un¹iposecrezione degli ormoni di crescita, gonadotropi e glandotropi.

-  Conseguenze su tiroide, cort. surrenale e ghiandole procreative.

-  Diminuiscono la rate metabolica, la pressione, l¹attività fisica e mentale, le mestruazioni.

-  Pallido, stanco, sensibile al freddo.

-  Dopo un parto, si dice sindrome di Sheehan.

2.1.1.2     Nanismo ipofisario

-  Iposecrezione dell¹ormone di crescita (somatotropo) STH idiopatico o a causa di un tumore.

-  Altezza ca. 1.40, determinabile ca. dopo 2 anni. Ben proporzionato.

   Intelligenza normale.

-  Se a monte c¹è un tumore si riscontrano anche altri ³sintomi².

 

2.1.2     Ipersecrezione adenoipofisaria

Uno o diversi ormoni sovrabbondanti per via di iperplasie, adenomi o tumori.

-   Se si tratta dell¹ormone di accrescimento si nota gigantismo e/o acromegalia.

-   Gigantismo

-   Acromegalia

2.1.2.1     Gigantismo

Ipersecrezione prima dell¹adolescenza ‹> gigantismo (proporzionato).

2.1.2.2     Acromegalia

-  Ipersecrezione dopo l¹adolescenza.

-  Sovrasviluppo parti distali (mani, piedi, testa, mandibola, naso) e anche organi interni.

-  Donne spesso oligo-amenorrea.

-  Uomini spesso disturbi di libidine e potenza.

-  Rischio aumentato di diabete.

-  Se si aggiungono mal di testa e disturbi di vista ‹> indice per tumore ipofisario

 

 

2.1.2.2.1     Aspetto: acromegalia femminile

 

 

 

 

2.1.2.2.2     Aspetto: acromegalia maschile

 

 

 

2.2   Disordini neuroipofisari

-  In primo luogo disturbi nella secrezione di adiuretina.

-  Cause: iperplasie, adenomi o tumori.

2.2.1     Ipersecrezione (ritenzione di umori)

Rara: crea ritenzione di acqua e diluzione smisurata degli umori (avvelenamento acquoso).

Cura: somministrazione di inibitori di adiuretina / minimo consumo di liquidi.

2.2.2     Iposecrezione (diabete insipido)

-   Cause: traumi, lesioni operative, idiopatica (senza motivo riconoscibile), opp. innata.

-   Crea ‹> diabete insipido.

2.2.3     Diabete insipido

Disordine nel riassorbimento di acqua dai reni, che secernono:

-   Urina chiara.

-   Di peso specifico basso.

-   Da 4Š10 (30!) l p.d.

Fortissima sete perché bisogna bere le quantità di liquidi espulse.

Cura: somministrazione di un ormone antidiuretico / abbondante consumo di liquidi.

 

3.0  Disordini epifisari (sviluppo sessuale)

Tumori dell¹epifisi (melatonina) in età infantile crea pubertas praecox (inibitore dello sviluppo sessuale).

Visto che i casi sono rari, rinuncio a descriverli. Vengono trattati dagli oncologi.

 

4.0  Disordini tiroidali

Ipertiroidosi, ipotiroidosi, tiroidite, struma, tumori tiroidali.

 

Viste le funzioni degli ormoni tiroidali:

-  Rate metabolica.

-  Promozione crescita e maturazione scheletrica.

-  Accelerazione cardiaca.

-  Sensibilità reattiva del tessuto nervoso/muscolare.

Si possono dedurre degli effetti/sintomi dei disordini tiroidali che vengono trattati in seguito.

 

4.1   Metodi di visita

Palpazione, rate metabolica base, misurazione ormoni, scintigrafia, sonografia, radiografia.

4.1.1     Palpazione

Tastare da dietro grandezza, consistenza e dolori (simmetria dx./sin.) e ev. noduli (consistenza, spostabilità).

-   Duri e difficili da spostare ‹> indice per malignità.

-   Ingrandimento ‹> indice di ipotiroidosi e ipertiroidosi.

-   Floscio ‹> indice di micedemi (ipotiroidosi).

Palpazione o auscultazione di ³frullamento² ‹> indice di ipertiroidosi (circolazione esagerata nelle arterie che si può sentire con i polpastrelli o con lo stetoscopio).

 

 

4.1.2     Determinazione della rate metabolica basilare

Energia calorica che un organismo ha bisogno per garantire le funzioni basilari come circolazione e respirazione.

-   Idealmente da determinare sul cliente riposato, 12Š14 ore dopo l¹ultimo pasto in ambiente ben temperato.

-   Rate metabolica dipende dall¹età, sesso, superficie corporea, funzioni ormonali (spec. tiroide).

-   È aumentata non solo con ipertiroidismo ma anche in gravidanza, con febbre, tumori e fame e dipende anche dall¹attività fisica, digestione e regolazione della temperatura.

-   Si determina la rate metabolica:

-                   In laboratori specializzati con calorimetro.

-                   Clinicamente con spirometro/analisi gas di espirazione.

-                   Approssimativamente misurando la pressione/il polso con la formula di Read.

 

4.1.2.1     Formula di Read

Rate metabolica MR = 0,75 x (P + 0,74 x a) - 72  [%]

P = polso per minuto; a = differenza dei valori della pressione superiore/inferiore (sistole/diastole).

ESEMPI:

Pressione 120/80 -           Polso 75

a = 120 - 80 = 40

MR =  0,75 x    (75 + 0,74 x 40)      - 72

            0,75 x        (75 + 29,6)          - 72

            0,75 x             104,6              - 72

                      78,45                           - 72  =  + 6%

 

Pressione 150/90 -           Polso 82 ‹> MR = + 23%

Pressione   90/70 -           Polso 55 ‹> MR = - 20%

 

Come la variazione della pressione, anche la variazione della rate metabolica rispecchia l¹attività di un organismo. La valutazione basata anche su altri elementi (età, sesso Š) da parte del terapista è importante.

4.1.3     Misurazione ormoni tiroidei nel sangue

Determinazione indiretta di ormoni T3/T4 nel siero ematico.

4.1.4     Scintigrammi

Distribuzione dello iodio nella tiroide tramite lo iodio radioattivo. Detezione di zone con attività eccessiva o diminuita.

 

4.1.5     Sonografia

(per eco) detezione della forma, grandezza, consistenza della tiroide ed eventuali ³noduli² del tessuto che si manifesta più o meno nella norma.

4.1.6     Radiografia

Aberrazioni retrosternali (struma) con scostamenti di trachea/esofago.

Eseguito anche con l¹ecografia moderna.

 

4.2   Ipertiroidosi, Morbus Basedow

-  Sovrafunzione (- produzione) di tutta la tiroide o di una parte di essa (adenoma tossico).

-  Normalmente è benigno, ma ci sono anche delle forme maligne tumorali.

-  La sovraproduzione è ³autonoma² (senza coinvolgimento delle istanze superiori).

-  Oppure data da sovradosaggio degli ormoni tiroidali medicamentosi.

-  Frequente durante i periodi di cambiamenti ormonali: adolescenza, gravidanza e menopausa.

-  Sintomi di ipertiroidosi.

-  Terapia ipertiroidosi.

4.2.1     Sintomi di ipertiroidosi

³Triade di Merseburg²:

-   Struma.

-   Tachicardia.

-   Esoftalmo (bulbo oculare sporgente, occhi brillanti, rima palpebrale larga).

 

In più si trova spesso:

-   Sensibilità nervosa eccessiva con il tremore alle dita, la sudorazione, l¹intolleranza calorica, il nervosismo.

-   Sintomi cardiaci: tachicardia, aritmia, amplitude (differenza tra valore diastolico e sistolico) e/o pressione elevata.

-   Disturbi metabolici come la perdita di peso pur avendo un grande appetito.

-   Riflessi muscolari eccessivi.

 

4.2.2     Terapia ipertiroidosi

Comportamento, terapie cliniche e complementari.

4.2.2.1     Stile di vita

-  Evitare lo stress, le emozioni e le rotture esagerate.

-  Sono sconsigliate le vacanze al mare (per via dello iodio), in alta montagna o nelle regioni molto calde.

4.2.2.2     Terapie cliniche

-  Bloccanti medicamentosi della produzione T3

-  Radioiodio I 131: lede il tessuto parenchimale della tiroide. Il dosaggio è difficile e in seguito subentra l¹ipotiroidosi, in quanto il tessuto tiroidale è stato troppo leso.

 

-  Operazione (specialmente dello struma nodulare è rischioso e degli adenomi autonomi). Rischi: tetania (se viene lesa involontariamente la paratiroide), raucedine e dei disturbi della lingua (se lesa involontariamente la faringe) e l¹ipotiroidosi se viene levato troppo tessuto tiroidale.

4.2.2.3     Terapie complementari

-  Rimedi specifici sono Lycopus e Leonurus.

-  Si aggiunge spesso un leggero sedativo (Valeriana, Scutellaria).

-  Dell¹amaro (Urtica, Millefolii, Hyperici).

-  La cura fa effetto solo dopo 2 settimane e diventa efficace dopo 4 settimane.

-  Essa va proseguita per parecchi mesi ‹> ric. A, B, C.

4.3   Ipotiroidosi

Difetto della produzione T3 innato o acquisito con o senza struma.

4.3.1     Forme di ipotiroidismo

-   Ipotiroidismo innato (cretinismo).

-   Ipotiroidismo acquisito.

-   Ipotiroidismo primario.

-   Ipotiroidismo secondario.

4.3.1.1     Ipotiroidismo innato (cretinismo)

-  Lo sviluppo muscolo-scheletrico e dell¹intelligenza è impedito.

-  Se viene individuato in tempo, si cura con la tirossina sintetica.

-  I disturbi già acquisiti non sono ricuperabili (spec. intelligenza).

 

 

4.3.1.2     Ipotiroidismo acquisito

Vi sono delle forme che passano quasi inosservate

fino a quelle con dei sintomi gravi (micedemi).

4.3.1.3     Ipotiroidismo primario

La causa è la sottofunzione della tiroide stessa, p.es.:

-  Mancanza di iodio nell¹alimentazione.

-  Assorbimento difettoso di iodio.

-  Atrofizzazione del tessuto tiroidale.

 

In certe regioni del Canton Ticino il rifornimento naturale di iodio è scarso, p.es. Biasca, Mendrisiotto ca. 50µg p.d. invece dei ca. 150µg p.d. necessari. Quindi, in caso di un minimo sospetto di ipotiroidismo primario è consigliabile l¹uso di sale iodato nell¹alimentazione.

4.3.1.4     Ipotiroidismo secondario

Causa della sottofunzione all¹esterno della tiroide p.es. tumore della neuroipofisi o trauma cranico.

 

4.3.2     Sintomi di ipotiroidismo (micedemi)

-   Apatia e altri disordini psichici come l¹inclinazione alle depressioni.

-   Diminuzione del potenziale psicofisico.

-   Intolleranza al freddo.

-   Impassibilità mimica.

 

-   Metabolismo rallentato con il glucosio ematico basso, l¹anemia (disturbi del riassorbimento Fe e/o Vit. B12).

 

-   Aumento di peso.

-   Costipazione.

 

-   Riflessi muscolari rallentati.

 

 

Nelle forme gravi si sviluppa un micedema:

-   Paziente con l¹aspetto ³gonfio².

-   Derma e muscolatura edematica/pastosa.

-   Ogni tanto l¹ingrossamento del cuore (micedemico).

 

4.3.3     Terapia dell¹ipotiroidismo

Clinica e complementare.

4.3.3.1     Terapia clinica

Medicazione con tirossina sintetica.

4.3.3.2     Terapia complementare

-  Non conosco nessun fitoterapeutico che potrebbe concorrere con la tirossina sintetica o l¹estratto dalla tiroide dell¹animale (come veniva usato dai medici di un tempo e che sono tutt¹ora in commercio).

-  Se la causa fosse la mancanza dello iodio (nutrizione, assorbimento difettoso) come avviene spesso nei micedemi, oltre all¹uso regolare del sale iodato nell¹alimentazione, è consigliabile la tintura di fuculus vesciculosus, in quanto contiene parecchio iodio.

 

-  Inoltre è fattibile:

-    stimolare il metabolismo e l¹umore,

-    trattare un¹eventuale costipazione,

-    regolare dei disordini psichici.

 

-  Esempio della cura ‹> ric. D: da notare, che la ricetta va variata secondo la sintomatologia e che la dose giornaliera! di Fucus (se indicata per la mancanza di iodio) non dovrebbe superare i 2 ml di tintura.

 

4.4   Struma

Ogni ingrossamento della tiroide causato da:

-             ipertiroidosi,

-             ipotiroidosi (con o senza mancanza di iodio),

-             neoplasmi benigni o maligni,

-             per motivi ignoti.

 

Chiarirne in ogni caso clinicamente le cause. Il medico curerà con iodio, tirossina, tireostatica, operazione o radioiodioterapia secondo il caso.

 

Come terapie complementari/aggiuntive si hanno buoni successi con dei preparati omeopatici e/o fitoterapeutici, agopuntura e neuralterapia, secondo il caso con rimedi sia per iper- sia per ipotiroidismo ­> ricette A) Š F).

-  Aspetto di un leggero struma femminile.

-  Aspetto di uno struma neoplastico maschile.

4.4.1     Aspetto di un leggero struma femminile

4.4.2     Aspetto di uno struma neoplastico maschile

4.5   Tiroidite

-  Infezione dovuta a dei batteri o virus.

 

-  In caso acuto: rossore, gonfiore, accompagnati da forti dolori, difficoltà ad inghiottire, sensibilità al tocco ev. febbre.

 

-  In caso subacuto i disturbi si sviluppano lentamente durante ca. 1/2 anno.

 

-  La forma cronica viene spesso diagnosticata tardi, perché provoca pochi sintomi.

    Viene identificato come ipotiroidismo, quando il tessuto è già stato molto leso.

 

-  Trattamento clinico con degli antibiotici/virostatici.

 

-  Trattamento complementare locale ‹> ric. E. Esso serve spesso di più che gli antibiotici, i gargarismi e le inalazioni.

 

4.6   Ricettario tiroide

A) Ipertiroidismo

Rp.

Tinct. Hb. Lycopi                                        20                                frenante T3

Tinct. Scutellariae                                      10                                nervocalmante

Tinct. Hb. Hyperici                                     20                                amaro/nervino

D.S. Ingerire 3 p.d. 20 gtt.

 

B) Ipertiroidismo

Rp.

Thyreogutt (Schwabe)                                                 (90% TM Leonurus, 10% TM Lycopus)

D.S. Ingerire 3 p.d. 3-5-8 gtt.                     (Leonurus: cardiocalmante specifico)

 

C) Ipertiroidismo

Rp.

Mutellon (Klein)                                                            (Leonurus, Lycopus, Valeriana)

D.S. Ingerire 3 p.d. 30Š40 gtt.

 

D) Ipotiroidismo iodioindotto (micedemi): da variare secondo i sintomi

Rp.

Tinct. Fucus vesciculosus                         20                                (iodio)

Tinct.Assenzi                                                                                  (stim. metab.)

Tinct. Damianae                                                                             (invogliatore)

Tinct. Colae                                                                                    (stimolatore)

Tinct. Urticae                                                                                  (diuretico, tess.connet.)

Tinct. Rhamni frang.                                                                      (lassativo)

Tinct. Aloae                               aa              ad              60                                (stim. digest.)

D.S. Ingerire 3 p.d. prima dei pasti 2 ml in un po¹ d¹acqua

 

E) Tiroidite (complementare)

Rp.

O.E. Eucalipti                                                                                  (virostatico)

O.E. Melaleuca       aa                                01                                (antivirale)

O.E. Menthae                                                                                  (localanestetico freddo)

O.E. Garofano         aa                                00.5                             (localanestetico caldo)

Ol. Nigellae                                                 ad              30                                (antistaminico)

D.S. Spalmare ogni 2 ore poche gocce sul collo

 

F) Neoplasmi tiroidali (complementare)

Rp.

O.E. Cera d¹api                                          

O.E. Violae odorata                  aa                                01

Ol. Oenotherae                         ad              50                                                 

D.S. Spalmare dolcemente sul collo e sulla regione della tiroide.

 

5.0  Disordini paratiroidali

La sovra- o sottoproduzione del paratormone mette fuori equilibrio prevalentemente il metabolismo del calcio nel quale sono coinvolti:

-  la tiroide con la calcitonina,

-  i reni con il D- ormone e secrezione di Ca,

-  le ossa con mobilizzazione e deposito di Ca,

-  l¹intestino con il riassorbimento di Ca,

-  gli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, androgeni) come regolatori della costruzione/decomposizione ossea.

Il tutto viene ³tamponato² dal calcio ematico.

-      Visita.

-      Iperparatiroidismo.

-      Ipoparatiroidismo.

5.1   Visita

Controllo del livello del calcio ematico/urinario. Metodi dell¹analisi della struttura ossea.

5.2   Iperparatiroidismo

Cause: adenoma, iperplasia o molto raramente carcinoma. Viene secreto troppo paratormone, aumentando il calcio ematico, che l¹organismo tenta di eliminare con dei sintomi di:

-             Ipercalcemia.

-  Poliuria.

-             Polidipsia.

-  Fosfaturia.

 

Le conseguenze si manifestano con dei sintomi come:

-             Disturbi gastrointestinali.

-             Chole- o nefrolitiasi (calcoli cistifellea e reni).

-             Disturbi del ritmo cardiaco.

-             Diminuzione della forza muscolare.

-             Parestesie.

-             Osteoporosi.

 

La terapia clinica è l¹estirpazione dell¹adenoma o l¹ectomia subtotale delle paratiroidi con una profilassi tetanica postoperativa con Ca/Vit. D.

 

Non conosco nessuna alternativa fitoterapeutica se non delle cure palliative per questi sintomi.

5.3   Ipoparatiroidismo

-  Spesso in seguito a delle operazioni della tiroide/paratiroide.

 

-  Insufficienza che si manifesta anche in gravidanza, durante l¹allattamento a causa delle  infezioni.

 

-  La paratiroide secerne troppo poco paratormone, abbassando il livello del calcio ematico con delle conseguenze sintomatiche come:

-   Tetania, iperriflessi muscolari (segno di Chvostek).

-   Cataratte, crescita disturbata delle unghie e dei capelli.

-   Osteosclerosi.

 

-  Terapia: sostituzione duratura con Vit. D3 o calcitriole pavatormone, controllo/correzione del Ca sierale ematico ev. urinario.

 

 

6.0  Disordini timoidali (carenze immunitarie)

Si conoscono pochi dettagli. Certo è che:

-  La ghiandola del timo secerne timosina che funge da attivatore/specificatore principale della difesa immunitaria cellulare T.

-  Con l¹età questa ghiandola si ³atrofizza² e quindi lavora in modo molto ridotto.

-  Questa parte del sistema immunitario è impiegata soprattutto nei processi autoimmunitari, neoplasmatici, ma anche in quelli infettivi.

 

In caso venisse dubitato un malfunzionamento timoidale (o di un maggior bisogno) è consigliabile l¹uso dei peptidi di timo (estratti dalle ghiandole del timo del vitello) e applicati sin dall¹inizio del secolo:

-  Per delle malattie autoimmunitarie: THYM-UVOCAL (Cave! seguire attentamente le indicazioni e le controindicazioni del produttore).

-  Per delle debolezze immunitarie (ogni tanto anche in caso di malattie infettive persistenti e recidive): THYM-UVOCAL.

-  Per neoplasmi (THYMOJECT)

6.1   Ricettario timoidale

A)           Disturbi immunitari

Rp.

THYM-UVOCAL

D.S. Ingerire 1Š2 compresse p.d.

 

B)           Terapie neoplasmi

In caso di una stagnazione immunologica (aumento complessi immunologici ematici) - sono prevalentemente da normalizzare innanzitutto con:

Rp.

MULSAL                                   (enzimi proteolitici)

D.S. Secondo le indicazioni del produttore

- In seguito se le cellule T infer. 800/ml: (medico!). Proseguire con:

 

Rp.

THYMOJECT        (polipeptidi di timo)

D.S. Fino a 2 volte per settimana 8 ml i.v. oppure s.c. (iniziare 1 volta alla settimana con 2 ml e ev. progredire).

(Cave! Il trattamento complementare dei neoplasmi è polipragmatico. Esso richiede anche delle altre misure che devono essere applicate da un terapista con una vasta esperienza).

 

 

7.0  Disordini surrenali

Morbo di: Cushing, Addison; Sindrome di: Conn, adrenogenitale; feocromocitoma.

7.1   Morbus Cushing: eccesso dei corticosteroidi

Sovraproduzione del cortisole innato (raro) o oggi spesso causato da un abuso dei corticosteroidi (cortisone).

 

Il cortisone è un ottimo rimedio per l¹uso locale (derma, giunture) o sistemico, in caso acuto da ingerire. Esso diventa problematico quando dev¹essere applicato per mesi e anni, specialmente a un livello sistemico. Causa dei disturbi sulle diverse funzioni generalmente metaboliche, una sintomologia chiamata Mb. di Cushing.

 

Corticosteroidi sistemici sono usati per delle forme gravi allergiche/autoimmunitarie e come antiademici/ antinfiammatori e così indirettamente come antidolorifici.

-  Sintomi del Mb. Cushing.

-  Alternative all¹uso cronico di Cortisone.

-  Aspetto Mb. Cushing infantile congenito.

-  Aspetto Mb. Cushing iatrogene sistemico.

-  Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale muscolare.

-  Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale dermico.

7.1.1     Sintomi di Mb. Cushing

Sintomi:

-   Viso come una ³luna piena².

-   Adipositas del tronco (non delle membra).

-   ³Nuca di bufalo².

-   Striature rosso/blu addominali.

 

-   Irsutismo e amenorrea nelle donne.

-   Disturbi virili negli uomini.

 

-   Ipertensione.

-   Diabete mellito.

-   Osteoporosi.

-   Debolezza muscolare.

 

-   Bambini: ritenzione di crescita.

-   Glaucoma.

7.1.2     Alternative all¹uso cronico del Cortisone

La naturopatia tenta di procedere in maniera meno sintomatica e di curare il disturbo più ³a monte². Ciò non sempre porta a un esito sufficientemente positivo. Ma ci sono delle alternative valide applicabili molti casi.

-   Antistaminici naturali (prurito, edemi, allergie).

-   Antiedematici.                                              - Antiallergici.

-   Antinfiammatori.                                          - Antidolorifici.

7.1.2.1     Antistaminici naturali (prurito, edemi, allergie)

Sembra che alcuni olii abbiano degli effetti simili a quelli dei corticosteroidi, specialmente l¹olio di nigella sativa, sia ad uso locale (allergie), sia a quello sistemico senza gli effetti collaterali specialmente in caso di una gravidanza o nei bambini:

 

Rp. Antistaminico

Nigellae sat. Oleum                                             50

D.S                  - Trattamento locale: spalmare sulla parte che prude più volte al giorno                             poche gocce.

      - Trattamento sistemico: ingerire 3 p.d. 1 c.t.

 

7.1.2.2     Antiedematici

Non tenendo conto dei diuretici e dei trattamenti manuali come il linfodrenaggio, a un livello sistemico conosco unicamente la resina dell¹incenso in apposite preparazioni.

 

Per uso topico servono specialmente:

-  Olio di Enotera.

-  Aeth. Incensi.

-  Aeth. Geranio.

Nelle apposite preparazioni da spalmare sulle zone edematose.

L¹olio di enotera è molto utile a un livello sistemico (da ingerire) per via di scompensi dell¹umore come p.es. nella sindrome premestruale, grazie a degli effetti di equilibrio della prostaglandina e degli altri ormoni steroidei.

7.1.2.3     Antinfiammatori

Un¹alternativa a delle infiammazioni specialmente del tipo ³reumatico², oltre alla nigella sono gli antiossidanti (come la Vit.C oltre 1¹000mg p.d. e specialmente la Vit. E a partire da 600mg p.d.) e degli specifici fitoterapici come il Harpagophytum (artigli del diavolo) in apposite preparazioni. Anche gli oli di pesce e specialmente gli enzimi proteolitici (WOBENZYMN) sono dei potenti antinfiammatori.

7.1.2.4     Antiallergici

Oltre alla nigella si usa a un livello sistemico spesso la Tinct. Ephedrae. Sono consigliabili pure i metodi naturopatici dalle diete fino alla desensibilizzazione p.es. quella con il proprio sangue. Anche il calcio e specialmente l¹aminoacido Metionina nella combinazione con la vitamina B6 sono potenti antiallergici.

7.1.2.5     Antidolorifici

Nel caso in cui il cortisone viene indirettamente usato come un antidolorifico sarebbe opportuno considerare anche l¹efficacia degli oppiacei. Essi hanno meno effetti collaterali (praticamente solo la costipazione che è controllabile). L¹assuefazione, se vengono somministrati in modo corretto, è una leggenda. Come naturopati non abbiamo a disposizione questo strumento, ma ogni tanto ce ne servono degli altri:

 

A un livello sistemico, prevalentemente:

-  Tinct. Petasiti                                  (spasmolitico/ antidolorifico).

-  Tinct. Spirae ulmariae  (inibitore sintesi prostaglandine; salicilato).

-  SPENGLERSAN K & Om              (immunomodulatore).

 

A un livello topico servono prevalentemente:

-  Aeth. Menthae

-  Aeth Caryophylli                             (chiodo di garofano).

-  Tinct. Napelli                                   (Cave! molto velenoso se ingerito).

-  Olio di Giusciamo                           (Cave! psicotropico/ velenoso se ingerito).

In apposite preparazioni.

 

 

7.1.3     Aspetto Mb. Cushing infantile congenito

 

 

7.1.4     Aspetto Mb. Cushing iatrogeno sistemico

Provocato da un uso di cortisone sistemico per parecchi anni a causa di una malattia autoimmunitaria.

7.1.5     Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale muscolare

Causato da un¹iniezione al cortisone.

 

7.1.6     Aspetto Mb. Cushing iatrogeno locale dermico

Causato da una crema al cortisone contro l¹acne.

 

 

7.2   Morbus Addison : mancanza dei corticosteroidi

Mancanza dei corticosteroidi e dei glucocorticosteroidi specialmente il cortisole e l¹aldosterone.

 

-  Causato spesso dai tumori o dalla tubercolosi, noto anche come una forma innata autonoma e insufficienza della adenoipofisi (ACTH).

 

-  Sintomi:

-   Pigmentazione aumentata della pelle e della mucose.

-   Debolezza e mancanza di motivazione.

-   Pressione bassa.

-   Distonia gastrica con dei sintomi come la nausea, il vomito, la costipazione/diarrea.

-   Gravi squilibri di economia elettrolitica nell¹organismo.

 

-  Trattamento clinico: sostituzione immediata degli ormoni (corticosteroidi e glucocorticosteroidi) ed elettroliti.

 

-  Non conosco terapie complementari.

7.3   Sindrome di Conn (ipersecrezione di aldosterone)

Aumentata produzione dell¹Aldosterone con la ritenzione di Na e la perdita di K:

 

-  Sintomi:

-   Pressione alta.

-   Sete con l¹esigenza di bere molto.

-   Debolezza muscolare e costipazione.

 

-  Trattamento clinico: in caso di neoplasmi, c¹è l¹operazione, altrimenti trattamento con degli antagonisti dell¹Aldosterone.

 

-  Non conosco delle terapie complementari.

 

7.4   Sindrome adrenogenitale (ipersecrezione di androgeni)

Aumentata produzione degli androgeni con i seguenti sintomi:

-  In ragazzi pubertas praecox (vedi illustrazione 1).

-  In ragazze forme ermafrodite (vedi illustrazione 2).

-  In donne mature virilizzazione/irsutismo.

 

 

7.5   Feocromocitoma (ipersecrezione di adrenalina/ noradrenalina)

Sovrafunzione del midollo surrenale con la sovraproduzione di adrenalina/noradrenalina.

 

-  Attacchi con dei sintomi di eccessiva simpatotonia:

-   Pressione alta.

-   Tachicardia.

-   Vertigini.

-   Attacchi di sudore.

 

 

8.0  Disordini pancreatici (diabete mellito)

Disordine metabolico cronico con dei disturbi del metabolismo degli idrocarburi (ev. anche proteine e lipidi).

-  Metodi di diagnosi del diabete mellito.

-  Tipi di diabete mellito.

-  Stadi di diabetes mellitus.

-  Cause del diabete mellito.

-  Genesi di mancanza dell¹insulina.

-  Conseguenze della mancanza dell¹insulina.

-  Sintomi preliminari.

-  Conseguenze tardive.

-  Terapie del diabete mellito.

-  Complicazioni acute.

-  Ipoglicemia regolativa.

-  Terapie paliative Diabetes mellitus-.

8.1   Metodi di diagnosi del diabete mellito

Analisi dell¹urina e del sangue.

8.1.1     Controllo dell¹urina

Si tratta solo di una prima verifica, alfine di poter individuare un eventuale dubbio da approfondire. Con le strisce indicatrici si determina se i valori dei chetoni e del glucosio sono aumentati nell¹urina.

8.1.2     Controllo del sangue

Si determina il glucosio nel sangue con la striscia e l¹apparecchio: mediante un ago sterile si punge il polpastrello, si mette una goccia di sangue sulla striscia e la si infila nell¹apparecchio che ne determina il valore.

 

Analisi postprandiale: ca. 1 ora dopo la colazione. A digiuno ha poco senso, perché il glucosio può essere giusto, anche se viene secretata poca insulina.

 

Tolleranza glucosio: a digiuno si determina il glucosio. poi il paziente beve una determinata quantità di glucosio in un lasso di tempo, e dopo un certo periodo si controlla.

 

Profilo giornaliero: si controlla diverse volte durante la giornata

8.2   Tipi di diabete mellito

Primario:

Tipo I  -  giovanile tra i 15Š20 anni, persone snelle con una sottoproduzione dell¹insulina;

Tipo II -  senile tra i 50Š60 anni, spesso con una produzione sufficiente dell¹insulina ,ma un suo uso difettoso da parte dell¹organismo (insufficienza dei ricettori insulinici sulle membrane cellulari). Persone obese.

 

Secondario: sintomo di un disturbo a monte come:

-             Malattie o estirpazione del pancreas.

-  Sovrafunzione tiroidale.

-  Acromegalia.

-  Morbus Cushing.

-  Feocromocitoma.

Causato anche dai medicamenti come i bloccanti dell¹ovulazione, glucocorticoidi (cortisone), e i tiacioli (diuretici).

 

8.3   Stadi di diabetes mellitus

Potenziale ereditario:

-  Dalla nascita fino alla prima manifestazione. Tipo I

-  Sospetto: Tipo I & Tipo II

-   Carica ereditaria (anche due genitori diabetici),

-   Madri con un bambino che pesa più di 4,5 kg alla nascita,

-   Madri che hanno subito diversi aborti spontanei.

 

Latente: si manifesta solo in determinate situazioni: gravidanza, obesità, stress, malattie infettive.

 

Subclinica: glucosio a digiuno normale, test di tolleranza patologico.

 

Manifesto: glucosio a digiuno elevato (>120 mg/dl) e test di tolleranza patologico.

8.4   Cause del diabete mellito

Mancanza dell¹insulina: completo o parziale. Tipo I

 

Troppi antagonisti: insulina normale ma antagonisti elevati. Tipo II

-             Glucagone.

-             Cortisole.

-  Adrenalina.

-             Ormone adrenocorticotropo ACTH.

 

Anticorpi: all¹insulina (autoimmunitario) che ne bloccano l¹effetto. Tipo I

 

Risposta organica: gli organi che immagazzinano il glucosio in forma di glicogene (fegato, muscoli, tessuto adiposo) non rispondono più adeguatamente all¹insulina (recettori). Tipo II

8.5   Genesi sulla mancanza dell¹insulina

Se l¹insulina non è in grado di abbassare il glucosio nel sangue (relativo), Tipo II, il pancreas secerne più insulina (compensazione). Col tempo si esaurisce il potenziale (assoluto). Tipo I

8.6   Conseguenze della mancanza dell¹insulina

-  Glicogenesi ridotta (glucosio ‹> glicogene):                          iperglicemia.

-  Gliconeogenesi aumenta (proteine, lipidi ‹> glicogene):       iperglicemia.

-  Lipolisi aumentata (lipidi ‹> glucosio)                                    chetoni, fegato ³ingrassa².

-  Proteolisi aumentata (proteine ‹> glucosio)                           perdita di peso.

 

I sintomi sono conseguenti uno all¹altro:

Iperglicemia ‹> glucosuria (glucosio nell¹urina) ‹> Poliuria (aumento volume urina) ‹> polidipsia (grande sete) ‹> essiccosi (perdita liquidi/minerali corporei).

8.7   Sintomi preliminari

Poliuria e polidipsia.

-  L¹organismo perde gli zuccheri, ciò porta alla stanchezza,

    alla diminuzione del rendimento e del peso.

-  Possibili sono anche i disturbi alla vista, il prurito genitale

    ed anale, i foruncoli sulla nuca o ³strane alterazioni della pelle².

-  Parestesie p.es. sul palmo dei piedi.

-  Alterazione della pelle sopra il ginocchio in caso di diabete

    mellito lieve.

 

Se non si nota in tempo e non viene corretto,

le conseguenze possono essere gravi.

 

Alterazione della pelle dovuta al diabete

 

 

 

8.8   Conseguenze tardive

Le più gravi sono le angiopatie (malattie dei vasi) e le neuropatie.

 

Macroangiopatie: se curato bene, anche dopo 20 anni i disturbi non sono così rilevanti, invece se curato male, già dopo 5 anni ci sono una serie di lesioni dei vasi coronari/cefalici/gambe (cancrene). L¹80% dei diabetici, muore di malattie cardiovascolari (infarto, apoplessia).

 

Microangiopatie: capillari lesi come retinopatia, nefropatia, neuropatia e indebolimento del sistema immunitario con delle conseguenze come l¹inclinazione alle infezioni e alle micosi con una guarigione rallentata delle ferite.

-  Ulcerazione diabetica.

-  Ipercheratosi (e micosi) diabetica.

-  Gancrena diabetico e lifangite.

 

8.8.1     Ulcerazione diabetica

Causata dalle neuropatie ai piedi: mancante sensibilità sulle ferite e insufficiente circolazione per guarirle.

 

8.8.2     Ipercheratosi (e micosi) diabetica

Causata dalla microangiopatia e un insufficiente potenziale immunitario per guarire la micosi.

 

8.8.3     Cancrena diabetica e lifangite

Infezione di una ferita che fa marcire i tessuti, causata dalla circolazione difettosa e dalle deficenze immunitarie locali.

 

 

8.9   Terapie del diabete mellito

Disturbi leggeri:

Le proposte naturopatiche sono essenzialmente le seguenti:

-  Regolazione del tenore di vita e una dieta adatta (fatta da un esperto del ramo).

-  Normalizzare il peso e trattare ev. costipazione.

-  Fitoterapia con Phaseolus, Auriculae, Bardana, Potentilla aurea, Galega, Mirtilli, Poterium.

 

Personalmente non uso la fitoterapia per il diabete, ma punto piuttosto sul tenore di vita, dieta e medicamenti (derivati di sulfanil-Š, insulina).

 

Nella fase iniziale del diabete mellito serve soprattutto la somministrazione del cromo e dello zinco in preparazioni ortomolecolari (facilmente assorbibile dall¹organismo) perchè i due elementi facilitano il trapasso del glucosio tramite le membrane cellulari:

 

Rp. Diabete I

GLUCOSE TOLERANCE FACTOR (complesso di cromo-chelato).

(Biofrid, D27316 Hoya).

D.S. secondo le istruzioni del produttore.

 

Rp. Diabete I          

Burgerstein Lievito primario

D.S. secondo le istruzioni del produttore.

 

Per eventi sporadici prescrivo:

Rp.

Legumin. Phaseoli                    200

D.S. Una manciata di buccia. Cuocere in 1/2 litro di acqua fino a ridurla alla metà. Bere il decotto in 2 porzioni (mattina e sera).

 

Disturbi medi e gravi: vanno curati dal medico che dispone non solo dei medicamenti ma che indica anche le procedure di controllo e di somministrazione. L¹aggiunta di Cr e Zn come sopra indicato può diminuire notevolmente l¹uso di insulina.

Il Diabete II va curato dal paziente stesso. Questo richiede primordialmente una buona istruzione diagnostica, dietetica e farmacologica da parte dei medici e dietisti. Questa è spesso scarsa visto i costi, impegno di tempo necessario e le vigenti ³ideologie infondate² in merito. È un ottimo campo d¹impegno per dei naturopati ben istruiti in materia. I requisiti indispensabili sono:

  pratica nell¹uso di strumenti analitici per misurare la glicemia e nell¹interpretazione dei risultati;

  pratica nel determinare i fabbisogni nutritivi quantitativi e qualitativi in funzione del peso corporeo, l¹attività fisica, la rate metabolica, il tenore e le condizioni di vita;

  pratica nell¹uso di tabelle dietetiche e indici di glucosio per comporre pasti più e meno indicati;

  dimestichezza nell¹uso di micronutrienti come agenti terapeutici e preventivi;

  doti di motivazione verso il cliente;

  doti didattiche per insegnare al cliente il ³fai da te²;

  doti di sorveglianza per controllare i risultati e per eventualmente correggere il tiro.

 

8.10 Complicazioni acute

Choc ipoglicemico e coma diabetico. Sono facilmente confondibili, per colui che è inesperto, e si richiedono interventi appositi.

-  Choc ipoglicemico.

-  Coma diabetico.

8.10.1   Choc ipoglicemico

Cause:

-   Sovradosaggio dell¹insulina.

-   Vomito, digiuno, diarrea.

-   Lavoro muscolare ed eccessivo.

-   Abuso massiccio di alcol.

 

Sintomi:

-   Fame eccessiva.

-   Sudorazione.

-   Irrequietezza motoria.

-   Tremore, spasmi.

-   Debolezza, stanchezza.

-   Confusione, fino alla:

-   perdita di coscienza, in questo caso:

-  polso elevato

-  pressione normale, respirazione normale

-  pelle umida

-  glucosio < 40 mg%

 

Intervento:

-   Se é cosciente: somministrare degli zuccheri.

-   Se ha perso la coscienza, immediatamente al pronto soccorso.

8.10.2   Coma diabetico

Glucosio > 40 mg%

 

Sintomi: si sviluppano lentamente fino alla perdita di coscienza.

-   Sete eccessiva.

-   Poliuria.

-   Mancanza dell¹appetito, stanchezza.

-   Polso difficilmente rilevabile.

-   Pressione bassa.

-   Pelle secca.

-   Respirazione ³a bacio², odore ³fruttoso² (chetoni).

 

Misure: pronto soccorso, il medico darà dell¹insulina e sostituirà i liquidi persi.

 

8.11 Ipoglicemia regolatoria

L¹ipoglicemia regolatoria è un¹iperreattività degli ormoni glandotropi coinvolti nel metabolismo del glucosio. Nelle forme gravi provoca dei disturbi psichici anche molto gravi, che assomigliano somaticamente all¹ipoglicemia di un diabetico dopo essersi iniettato erroneamente una dose troppo alta di insulina. Va curata con del cromo di una determinata forma organica (GTF: Glucose Tolerance Factor), sostenendo l¹assorbimento con del lievito primario e accompagnato dallo zinco e dal manganese. Per dei casi gravi e a titolo palliativo si usano anche ³psicofarmaci ortomolecolari² come la triptofane, fenilalanina (o tirosina) e vitamina B6.

 

 

Un esempio illustrativo per un caso viene descritto all¹inizio di questo testo.

8.11.1   Sintomi

Si trovano spesso dei sintomi con una tendenza depressiva, attacchi di panico, ansia/nervosismo in unione con delle caratteristiche fisiologiche come esaurimento/debolezza, pressione e temperatura bassa. Anche dei sintomi come i seguenti:

20                frequente debolezza

21                sfinimento dopo un breve sforzo

22                facili scombussolamenti

23                frequente mancanza di concentrazione

36                frequente impressione di svenimento

37                frequente nervosismo occulto o manifesto

38                irrascibilità occulta o manifesta

39                frequente ansia e paura

40                frequente depressione e malinconia

41               frequente smemoratezza

80                frequenti vertigini

81                frequente tremore cronico

82                palpitazione cardiaca

83                ogni tanto impressione di ³uno oscuramento davanti agli occhi²

84                pressione tendenzialmente bassa

85                temperatura tendenzialmente bassa

86                attacchi di sudore (freddo).

 

 

8.11.2   Terapia per l¹ipoglicemia

Centrale per la cura dell¹ipoglicemia è la somministrazione  di cromo in una specifica forma organica (GTF Glucose Tolerance Factor), sostenuta dalla somministrazione del lievito primario per migliorare l¹assorbimento intestinale e con l¹aggiunta di zinco e di manganese nonché una dieta che tiene in considerazione ³l¹indice di glucosio² degli alimenti, cioè la rapidità della trasformazione dei carboidrati in glucosio nel tratto gastrointestinale.

-   Un cauto e accurato controllo dello stato generale somatico e ³micronutrizionale² (stato dei minerali, vitaminico, immunitario), dato che questi clienti spesso soffrono anche di altre deficienze (che i medici clinici e i psichiatri spesso non notano o valutano come ³subclinici²).

-   Visto che tanti ipoglicemici si nutrono prevalentemente di carboidrati, si prescrive spesso un preparato combinato minerale-vitaminico a basso dosaggio e preferibilmente senza rame (antagonista dello zinco). La somministrazione di un preparato di lievito fa lo stesso effetto (combinato con il GTF). Altri minerali spesso critici per gli ipoglicemici sono il potassio (patate e brodo) , il magnesio e nella nostra regione il calcio. La vitamina C invece migliora l¹assorbimento del cromo.

-   Importante è la stretta collaborazione con il medico e lo psichiatra curante per la coordinazione delle medicazioni cliniche con quelle complementari.

-   Se necessario, prendere anche un accompagnamento psicoterapeutico professionale, in quanto i disturbi psichici non hanno solo una dimensione metabolica-ormonale-fisiologica, ma anche sociale-relazionale-emotiva che va curata con altrettanta attenzione.

8.11.3   Cromo, lievito primario, GTF per l¹ipoglicemia

Cromo in forma GTF (Glucose Tolerance Factor) ha una funzione centrale nel metabolismo dei carboidrati-glucosio. Non si conosce ancora esattamente il meccanismo, ma pare che catalizzi la reazione tra l¹insulina e il suo specifico ricettore cellulare. Questo spiegherebbe anche perché serve in egual misura sia per l¹ipoglicemia che per i diabetici.

 

Il fabbisogno statistico di persone sane è di 50Š200 mcg (microgrammi: 1¹000mcg = 1 mg), contenuto negli alimenti come la carne di maiale, i cereali integrali, la melassa nera, il lievito di birra e il pollo.

 

A coloro che soffrono di ipoglicemia si prescrivono 300Š700 mcg di GTF più 6 g di lievito primario (saccharomyces cervisiae) al giorno.

 

Il lievito primario contiene, oltre al GTF, anche tanti altri minerali e le vitamine del complesso B in dosi rilevanti. Con un prodotto controllato (p.es. BURGERSTEIN ³Primärhefe²), del quale si conosce la composizione esatta potrebbe fare a meno di un prodotto multiminerale-vitamine.

 

La vitamina C sostiene l¹assorbimento del cromo e viene normalmente aggiunta per questo motivo.

 

8.11.4   Zinco

Lo zinco è coinvolto in dozzine di funzioni metaboliche di tutto l¹organismo. Nel contesto ha delle funzioni nel metabolismo dell¹insulina.

 

Le dosi terapeutiche indicate sono dai 20 ai 100 mg. Il fabbisogno statistico delle persone sane è di 12Š15 mg al dì contenuti negli alimenti come il fegato, le ostriche, le leguminose, i cereali integrali, le uova, Š

Per gli ipoglicemici prescrivo una dose di 30 mg al giorno.

8.11.5   Manganese 

Il manganese, tra le altre funzioni, nel contesto è coinvolto nel metabolismo del glucosio e anche nella modulazione dei neurotrasmettitori: per esempio facilita la trasmissione degli impulsi nervosi alle cellule muscolari. Visto che degli stati spastici e convulsivi accompagnano spesso l¹ipoglicemia, conviene usare il manganese per alleviare questi sintomi.

 

Le dosi terapeutiche indicate sono da 2 a 50 mg: per l¹ipoglicemia di 20 mg.

Il fabbisogno statistico di un adulto sano è di 2Š5 mg, contenuti negli alimenti come i fiocchi d¹avena, il frumento integrale, le leguminose, le noccioline, i fagioli, Š

8.11.6   Magnesio (ev. calcio)

Il magnesio, tra le tante funzioni, è coinvolto nella glicolisi (ritrasformazione di glicogene in glucosio) e nell¹ordinario funzionamento del sistema nervoso e muscolare.

Quindi conviene controllare e compensare eventuali deficienze. Vista anche la frequente deficienza del calcio nella nostra regione e il fatto che quest¹ultimo è coinvolto anche nella trasmissione degli stimoli nervosi, normalmente prescrivo un preparato combinato Ca/Mg come BURGERSTEIN ³Dolomit².

 

Il fabbisogno statistico del magnesio delle persone sane è di 280Š350 mg per dì, contenuto in alimentari come la soia e altre leguminose, cereali integrali, cioccolato, noci e acque minerali ricche di magnesio, Š

 

Agli ipoglicemici ticinesi prescrivo spesso 6 compresse di ³Dolomit² per dì corrispondenti a 720 mg di calcio e 360 mg di magnesio al giorno; per mancanza di calcio nella regione.

8.11.7   Vitamina C

Nel contesto, la vitamina C è coinvolta nella produzione dei due neurotrasmettitori: norepinefrina (noradrenalina) e la serotonina facilita l¹assorbimento del cromo nel tratto gastrointestinale.

 

Le dosi terapeutiche indicate sono tra i 50 e i 10¹000 mg, per l¹ipoglicemia dai 1¹000 fino ai 2¹000 mg (1Š2 grammi), normalmente viene somministrato in forma di acido ascorbinico. Il fabbisogno statistico di persone sane è di 60Š75 mg al giorno, contenuti negli alimenti come la frutta, la verdura e i legumi.

8.11.8   Complesso vitamina B

Autori come BURGERSTEIN, ZIMMERMANN, SCHURGAST propongono per l¹ipoglicemia almeno 50 mg di vitamina B1, B3 e B6, probabilmente come palliativo per i diversi rispettivi sintomi. Personalmente preferisco insistere sulla somministrazione del lievito primario, che contiene (con pochi costi) in 6 grammi non solo un approvvigionamento di base delle vitamine del complesso B, ma anche diversi minerali e aminoacidi. Poi preferisco, secondo il caso e la dieta, ³correggere la cura² individualmente.

8.11.9   Potassio per l¹ipoglicemia

Tra le tante funzioni del potassio la sua funzione è rivolta alla trasformazione di glicogene in glucosio.

 

Le dosi dei minimali per un adulto sano sono stimate a ca. 2 g al dì, la media statistica assunta con gli alimenti  è di 2Š3 g, le dosi di una prevenzione cardiovascolare va da 4 a 5 g. Alimenti ricchi di potassio sono le leguminose, le banane, le patate, il pesce, la carne, Š

 

La somministrazione di un eccesso di potassio può creare sintomi come aritmie cardiache, debolezza, stanchezza, nausea e diminuzione della pressione. Personalmente lo prescrivo molto raramente e solo dopo aver visto dei valori di laboratorio; parecchio inferiori ai 100mmol/RBC. Questo dato è un indicatore affidabile della mancanza di potassio nei tessuti, la quale ha ben altre conseguenze di quelle che potrebbe avere l¹ipoglicemia.

 

Ai miei clienti che soffrono di questo disturbo, prescrivo giornalmente del minestrone, della minestra, minestrina o brodo, perché il potassio, come gli altri minerali contenuti nei legumi e nella carne, si trova sciolto nell¹acqua dopo la cottura, che spesso viene poi buttata via.

 

8.11.10 Triptofane per l¹insonnia ipoglicemica

Il triptofane è un aminoacido essenziale coinvolto, fra l¹altro, nella sintesi della serotonina (neurotrasmettitore cerebrale).

È interessante come l¹organismo riesca a trasformare il triptofane in niacina (vitamina B3). Il fabbisogno statistico di un adulto sano è di ca. 3.5 mg per kg di peso corporeo (ca. 250 mg per un adulto di 70 kg), contenuto negli alimenti come la carne di vitello, i semi e l¹olio di girasole, il tonno, il pollo, il manzo, l¹avena, le uova, i formaggi Š

 

Se il sonno è impedito, in caso di ipoglicemia si usa l¹ L-triptofane (500...1000 mg prima di andare a dormire), invece dei soliti sonniferi o calmanti. L¹unica controindicazione è la somministrazione di certi psicofarmaci (come i benzoediazepami, gli inibitori del riciclaggio di serotonina e altri) che non sono compatibili tra di loro.

8.11.11 Fenilalanina o tirosina contro le depressioni e il panico

È un aminoacido essenziale coinvolto nella sintesi di molteplici neurotrasmettitori (tiramina, dopamina, norepinefrina, epinefrina) e ormoni (tiroidali) e ha degli effetti antidolorifici perché inibisce la decomposizione delle encefaline.

 

È un concorrente metabolico del triptofane e ha l¹effetto contrario. Nelle forme gravi di ipoglicemia viene usato contro gli stati depressivi e di panico alla mattina perché aumenta notevolmente la resistenza contro lo stress e migliora l¹umore. Per i suoi meccanismi metabolici, non è compatibile con diversi psicofarmaci.

Il fabbisogno statistico di un adulto sano è di ca. 14 mg per kg di peso corporeo (ca. 1 grammo per un adulto di 70 kg), contenuto negli alimenti come la soia, le mandorle, il pesce, il manzo, i prodotti lattici, le uova, Š

 

Per le depressioni e il panico ipoglicemico servono solo le forme di L-fenilalanina o di tirosina in dosi da 200 a 8¹000 mg alla mattina a stomaco vuoto. Superfluo dire che vanno prescritti da un professionista addetto.

8.11.12 Consigli dietetici

Alimentazione piuttosto scarsa di carboidrati con un indice di glucosio alto, nonché l¹alcool e il caffè.

8.11.13 Indice del glucosio per gli alimenti scelti

La seguente tabella mostra ³l¹indice glucosio² per i diversi alimenti. Un indice alto significa che i carboidrati contenuti nell¹alimento si trasferiscono molto rapidamente nel sangue (ordine di grandezza decine di minuti, in forma di glucosio) mentre un indice basso significa che ciò avviene lentamente (ordine di grandezza ore). Per un ipoglicemico significa che la somministrazione di alimenti con un indice di glucosio basso garantisce un rifornimento lento e costante di glucosio nel sangue ed evita di chiamare una regolazione insulinica smisurata. Si può imparare tanto dai diabetici in merito perché si servono del medesimo meccanismo, gestendo il disturbo contrario.

altissimo                 alto                       moderato                 basso                   bassissimo

miele                       pane int.               saraceno                 pasta                    noci

patate                       riso nat.               avena                       fagioli                   soia

carote                      uvette                   granoturco               arance                 lenticchie

pane bianco             banane                 piselli                       fruttosio              

cornflakes                                                                            mele                   

riso normale                                                                        lattici                   

birra, vino                                                                             pomodoro           

zucchero

 

Sembrano curiosi due fatti:

-   La pasta ha un indice basso, mentre il pane (fatto dello stesso frumento) ne ha uno altissimo: la pasta è fatta di ³semolina² che nel tratto gastrointestinale si decompone molto più lentamente della finissima farina del pane. L¹ipoglicemico informato preferisce quindi la pasta al pane.

-   Il saccarosio dello zucchero di rape o di canna, così come del miele hanno un indice altissimo, mentre il fruttosio (apparentemente uguale salvo il prezzo) ne ha uno basso: la trasformazione di fruttosio in glucosio impegna parecchio di più gli enzimi carboidrolitici del tratto gastrointestinale che il saccarosio.

     Per l¹ipoglicemico conviene quindi la sostituzione.

 

8.12 Terapie paliative Diabetes mellitus

Neuropatie, ulcera/decubiti, micosi, microangiopatie ai piedi e alle gambe, macroangiopatie indotte.

8.12.1   Microangiopatie/Neuropatie locali

Per il trattamento locale è molto efficace il seguente rimedio se applicato a lunghissima scadenza:

R.p.

Oleum Arnicae                                                                   (microcircolazione)

Oleum Calendulae                                                             (curativo/dermico)

Oleum Hyperici           aa              ad              50              (calmante/nervoso)

D.S. Spalmare regolarmente dopo la doccia poche gocce sul piede e sulla gamba.

 

Altri rimedi noti in naturopatia possono essere aggiunti, specialmente integratori alimentari che promuovono la circolazione capillare / nutrizione nervosa periferica.

8.12.2   Macroangiopatie

Come prevenzione e regolarmente a livello sistemico. Abassa progressivamente i depositi sclerotici nelle arterie (ca. 40% all¹anno) e ha il vantaggio di non lasciare l¹odore di aglio:

R.p.

TM Alium ursinum                                          2¹200         (dose annua)

D.S. Ingerire giornalmente 6 ml in un po¹ di acqua regolarmente.

 

Altri rimedi noti in naturopatia per delle forme arteriosclerotiche possono essere aggiunti, specialmente gli integratori alimentari.

8.12.3   Micosi

Curare bene i piedi e usare il rimedio appena sorge il minimo dubbio di una micosi per almeno tre settimane di seguito:

R.p.

Oleum Frumenti                                              27              (micostatico)

Aeth. Melaleucae                                             2                (germicida)

Aeth. Lavandulae                                              0.5             (cicatrizzante)

Aeth.  Myrrhae                                                 0.5             (funghicida)

D.S. Spalmare poche gocce 2 volte al dì sulle parti infette fino a 3 settimane dopo che sono spariti i sintomi.

 

8.12.4   Ferite, Infezioni, Ulcera, Decubiti

Le proprietà di un ottimo olio eterico di lavanda si prestano per la cura delle ferite in quanto sono disinfettanti, ricostruiscono il tessuto quanto possibile e cicatrizzano bene:

R.p.

Aeth. Lavandulae                                              10              (curativo)

D.S. 1 goccia 2 volte al dì sulla ferita fino a 1 settimana dopo la cicatrizzazione.

 

8.12.5   Medicazione ortomolecolare

L¹esperienza dimostra che serve una medicazione ortomolecolare (integratori alimentari) sia per aumentare la tolleranza al glucosio (Cr, Zn, Mn, Š) sia per prevenire i sintomi secondari (cardiovascolari, degenerativi, neuropatici).

La seguente proposta tiene conto delle rispettive sostituzioni:

 

 

8.12.6   Dieta per diabetici

A riguardo della dieta per diabetici sono in vigore diversissime raccomandazioni concernenti sia l¹ammontare energetico sia la composizione. La più divulgata nei nostri paraggi è curata dalla: Fondazione Nutrizione e Diabete, Bremgartenstrasse115-3012 Berna dove è anche reperibile il relativo materiale.

 

Come terapista non sono per niente convinto dei suggerimenti di questa fondazione, perché alcuni relativi studi australiani, statunitensi e scandinavi rivelano ben altri risultati.

 

Stando alle loro raccomandazioni e alle mie esperienze come terapista consiglio una dieta ³lipoproteica² (con indice di glucosio basso), sufficiente movimento e luce e niente cure dimagranti in quanto a lunga scadenza portano a un aumento del peso corporeo).

 

 


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