Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 5, 2005


Indice della pagina

 

1.0 Terapie devianti (cutanee)

       1.1 Sudorifere

       1.2 Ruborifere

       1.3 Meccaniche (coppette asciutte)

                         1.3.2.1   Coppette ³asciutte²

                         1.3.2.2   Massaggio a coppette

2.0 Terapie di smaltimento

       2.1 Cutanee irritative

                         2.1.2.1   Vescicanti, cantaridi

                         2.1.2.2   Pustolanti e Baunscheidt

       2.2 Cutanee sanguinose

              2.2.1   Coppette  sanguinose

              2.2.2   Salasso

              2.2.3   Sanguisughe

       2.3 Cutanee vulnerative

              2.3.1   Cauterizzazione

              2.3.2   Fontanelle

       2.4 Gastrici (emetici)

       2.5 Intestinali (lassativi)

                         2.5.2.1   Purghe

                         2.5.2.2   Clisteri

                         2.5.2.3   Idrocolonterapia

       2.6 Renali (diuretici)

       2.7 Dell¹utero (emmenagoghi)

3.0 Annessi

       3.1 Zone di riflesso

              3.1.1   Riflessi dorsali

              3.1.2   Riflessi frontali

       3.2 Dermatomeri

       3.3 Modulo di documentazione

MN 4.11

 

Terapie devianti e

di smaltimento

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate: MmP 16.4

MmP 16

 

 

 

 

 

 


In grande parte le terapie devianti e di smaltimento sono descritte da Ippocrate, raffinate ed interpretate nei più diversi modi nei secoli e nelle diverse culture, in gran parte incontrate anche in culture indipendenti da quelle europee in tutto il mondo.

 

Secondo l¹idea antica, le terapie si basavano sul concetto degli umori ed erano classificate in:

- Devianti: ³tirar via, deviare² una ³malattia² dal suo posto (dolore, disturbo, impedimento).

- Di smaltimento: creare un¹uscita per gli ³umori patologici².

- Spesso erano combinate (deviandoli prima da un posto e poi smaltendoli dall¹altro).

 

Oggi interpretiamo un po¹ diversamente la faccenda in quanto sono stati notati:

- Effetti riflessivi secondo:

    - Le zone di Head.

    - I dermatomeri (zone cutanee).

    - Le zone d¹innervazione muscolari.

    - Meridiani e agopunti secondo l¹anatomia cinese.

- Effetti neurovegetativi (p.es. di emetici sul parasimpatico).

- Effetti immuno modulatori (induzione di micro infiammazioni e di diverse cellule immunitarie).

- Effetti ormonali tessutali (p.es. produzione di prostaglandine, istamine, citochine ...).

- Effetti di regolazione basale (p.es. fenomeno della puntura secondo Pischinger).

- Effetti biochimici e biofisici nella sostanza basale (p.es. deposito di irudine da sanguisughe).

- Effetti biomeccanici (p.es. distacco di tessuto connettivo subdermico con le coppette).

- Effetti metabolici (p.es tramite sudoriferi).

- Effetti di microcircolazione locale (p.es. tramite ruboriferi).

- Š

Molte di queste antiche tecniche mediche inducono vari degli effetti suddetti nelle diverse combinazioni.

 

 

Il naturopata e medico naturalista impara queste tecniche terapeutiche durante il ³tirocinio² perch si tratta di un artigianato. Nel seguente testo sono esse presentate sommariamente a livello nozionistic perché fa parte del mestiere almeno conoscerle.

 

È stato merito del prof.dr. Bernhard ASCHNER (22.1.1883 Š 9.3. 1960) l¹aver reintrodotto quest tecniche ipocratiche e popolari nuovamente nella medicina (almeno complementare). Lui stesso l applicava regolarmente e con grande successo a partire dal 1936 nelle grandi cliniche statunitensi

a New York).

 

Il testo seguente fa parte delle conoscenze basilari di ogni naturopata che si interessi alle tecnich mediche antiche:

€ ASCHNER, Bernhard: Technik der Konstitutionstherapie, HAUG, Heidelberg, ISBN 3-7760-1411-3

 

 

1.0 Terapie devianti (cutanee)

Le terapie devianti (cutanee) senza lesione della pelle possono essere applicate secondo la legge sanitaria Ticinese anche dai ³guaritori² ticinesi senza problemi.

Vengono trattati i seguenti temi:

       1.1 Sudorifere

       1.2 Ruborifere

       1.3 Meccaniche (coppette asciutte)

 

1.1 Sudorifere

Applicazione di tecniche e sostanze (diaforetici) che fanno sudare per stimolare lo smaltimento di sostanze non desiderate, tramite la pelle e per sostenere così i reni.

 

Dalla tradizione di molti popoli si conosce la sauna, il bagno turco e le capanne sudorifere, dai marinai il grog (limone, zucchero, acqua calda, rum) e altre applicazioni.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              1.1.1   Indicazioni e controindicazioni

              1.1.2   Tecniche e sostanze

 

1.1.1   Indicazioni e controindicazioni

- Trattamenti antiflogistici in generale.

- Stati febbrili di influenza.

- Altre infezioni come polmonite.

- Debolezze e sovraccarichi renali.

- Malattie reumatiche in pazienti che sudano poco.

 

Controindicazioni:

- Febbre oltre 39C.

- Serie malattie cardiovascolari (specialmente le applicazioni fisiche sono rischiose).

 

1.1.2   Tecniche e sostanze

- Applicazione fisica di acqua, vapore, impacchi.

- Applicazione di diaforetici.

 

Classici diaforetici sono:

- Fl. Tiliae.

- Cort. Cinnamomi.

- Fl. & Syrupi sambuci.

 

Una classica ricetta di ASCHNER è:

Rp.     Liq. Ammonii acet.               20

    Infus. Fl. Sambuci                150

    Succi Sambuci inspiss.       20

D.S.    1 cucchiaio da minestra ogni ora.

 

 

1.2  Ruborifere

Applicazione di tecniche e/o sostanze che irritano la pelle in modo da provocare una micro circolazione elevata locale ed ev. l¹apertura dei pori sudoriferi allo scopo di curare diverse malattie e disturbi.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              1.2.1   Indicazioni e controindicazioni

              1.2.2   Tecniche e sostanze

 

1.2.1 Indicazioni e controindicazioni

- Sciatica e lombalgite.

- Dolori della pleura.

- Reumatismi.

- Dolori nella zona cardiaca.

- Riscaldamento di piedi cronicamente freddi (spesso in pazienti con congestioni craniali e disturbi toracici).

 

Controindicazioni:

- Pazienti con allergie alle sostanze usate.

 

1.2.2   Tecniche e sostanze

- La più ³eroica² applicazione del genere, a me nota, è il frustare le parti artritiche con le ortiche fresche (è proprio un buon anti-artritico).

- L¹aromaterapia usa volentieri gli oli eterici di ginepro, garofano e rosmarino a questo scopo; in forma d¹applicazione concentrata locale, come aggiunta a oli di massaggio o come bagni.

- Ancora usate nella medicina popolare sono le applicazioni di impacchi di senape.

- Anche spezie di cucina come peperoncino (capsicum), pepe, zenzero, aglio, rafano e cipolle, servono allo stesso scopo (impacchi).

 

Impacchi di senape (o altre sostanze ruborifere) si fanno con ³farina di senape², mescolata con l¹acqua alla consistenza di ³pappa² e applicata su una garza per 1/4 ... 1/2 ora sulla parte dolente (brucia dopo un po¹ di tempo). Si toglie al più tardi dopo 1/2 ora, altrimenti possono formarsi vesciche o anche necrosi.

 

Pediluvi di 1Š2 cucchiai da minestra in un secchio d¹acqua calda (oltre ai polpacci) riscaldano i piedi e hanno anche un effetto emmenagogo.

 

1.3 Meccaniche (coppette asciutte)

L¹uso di coppette si osserva sui grafici della Mesopotamia, del vecchio Egitto e della Cina.

Nelle tecniche curative sciamane si conosce il succhiare fuori la malattia.

 

Nella tradizione Ippocrate, Paracelsus, Hufeland e all¹inizio del nostro secolo Aschner descrivono cautamente l¹applicazione di coppette asciutte e sanguinose per le più diverse malattie e disturbi.

 

La tecnica consiste nel fatto di creare un vacuo all¹interno di un serbatoio appoggiato sulla pelle che attira il tessuto superficiale con i seguenti effetti:

- Iperematizzazione locale.

- Effetti riflessivi su organi distanti causati dalla stimolazione locale.

- Dilatazione del tessuto connettivo subdermico con eventuale distacco di regioni ³indurite².

- Liberazione di vasi linfatici ³schiacciati².

- Eventualmente formazione di ematomi con relativa attivazione di processi immunitari.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              1.3.1   Indicazioni e controindicazioni

              1.3.2   Tecniche

 

 

1.3.1   Indicazioni e controindicazioni

- Ipomenorrea, dismenorrea e amenorrea: all¹interno delle cosce, sull¹inguine e sul sacrum.

- Metrorragie: sui capezzoli.

 

- Stati iniziali di bronchite, pleurite e polmonite: relativi dermatomeri paravertebrali.

 

- Asma e dolori nella zona cardiaca: relativi dermatomeri paravertebrali.

- Mal di testa ed emicrania: spalla e nuca.

 

- Reumatismi e parestesie (specialmente menopausali): locus dolenti, relativi dermatomeri paravertebrali, massaggio a coppette.

 

- Trattamenti riflessivi di organi interni; vedi annesso.

 

Controindicazioni:

- Disturbi di coagulazione sanguigna.

 

1.3.2   Tecniche

Come coppette si usano appositi vasi di vetro o anche di plastica a forma di campanula di diverse grandezze nelle quali si genera un vacuo che attira e solleva la pelle.

Il vacuo può essere creato con diversi mezzi:

- Scaldando l¹aria all¹interno della coppetta con una fiamma; subito appoggiata sulla pelle, il raffreddamento dell¹aria crea una diminuzione del volume e attira la pelle con forza media.

- Bruciando dell¹alcool sparso sulla parete interna e appoggiando con la fiamma viene consumato anche il resto di ossigeno e raffreddandosi attira la pelle fortemente.

- Coppette attrezzate con un pallone di gomma permettono di attirare la pelle dolcemente.

- Coppette attrezzate di una valvola permettono tramite una pompa manuale di vacuo di attirare la pelle in modo dosato tra dolcemente e fortemente.

 

Come guarnizione contro l¹entrata di aria nelle coppette si usa p.es. la vaselina (p.es. EUTRA) applicata sulla pelle o sul bordo della coppetta.

 

Dopo l¹uso si lavano cautamente le coppette e si disinfettano prima di metterle via.

Prima di usarle di nuovo si disinfetta ancora una volta. Non è necessario (con quelle di plastica non sarebbe neanche possibile) sterilizzarle finché si lavora ³asciutto².

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         1.3.2.1   Coppette ³asciutte²

                         1.3.2.2   Massaggio a coppette

 

1.3.2.1   Coppette ³asciutte²

Si applicano delle coppette sui diversi areali della pelle e si lasciano per parecchio tempo.

 

Procedura di lavoro:

- Si scelgono prima gli areali dove vanno applicati:

- Secondo la patologia e le indicazioni di riflesso (vedi annesso).

- Secondo il locus dolendi.

- In base a una diagnostica segmentale.

 

- Si prepara il materiale da usare a portata di mano:

- Coppette da usare disinfettate (quantità, grandezze, tipo).

- Ev. alcool, fiamma, ovatta o pompa a vacuo.

- Vaselina o altra pomata di guarnizione.

- Bacinella con acqua calda e tovaglioli di carta.

 

- Si dispone il cliente in posizione comoda, calda e accessibile per il lavoro.

- Si applicano le coppette, si controlla la sede e si segna la loro disposizione sul modulo di documentazione (vedi annesso)

- Si lascia in pace il cliente per 10Š20 minuti con le coppette applicate, controllando ogni 5 minuti.

- Si staccano le coppette (unghia sotto il bordo) e si mette in una bacinella con detersivo.

- Si completa la documentazione (ematomi?).

- Si toglie la vaselina dal cliente e si completa il servizio con un piccolo massaggio.

- Lavare, asciugare e disinfettare le coppette e mettere via il materiale.

 

 

1.3.2.2   Massaggio a coppette

Si applica una coppetta (grande) sul dorso e la si sposta sulla pelle unta lateralmente alla spina dorsale.

Normalmente si prosegue così:

- Si applica la coppetta e si inizia sull¹osso sacro.

- Si prosegue lungo il bordo del bacino fino ca. 1cm lateralmente ai processi trasversali delle vertebre.

- Si sposta la coppetta in direzione del cranio fino alla spalla.

- Si gira un po¹ più laterale e poi in direzione caudale fino al bordo del bacino.

- Si gira un po¹ più laterale e poi di nuovo in direzione craniale fino alle spalle.

- Si gira lungo la spalla sull¹altra parte della spina dorsale.

- Si ripete il gioco dall¹altra parte giù e su.

- Eventualmente anche intorno alle scapole.

(La descrizione è più complicata della manovra).

 

A un cliente, con il dorso molto peloso, conviene fare la depilazione qualche giorno prima.

 

Come unguento si può usare la vaselina, ma conviene prepararsi un unguento ³ematizzante² visto che si intende raggiungere proprio questo scopo, p.es. il seguente:

 

Olio ematizzante per massaggio a coppette:

Rp.     Aeth. Rosmarini                   5

           Aeth. Ginepro                       5

           Aeth. Lavanda                       5

           Oleum Hypericis ad            100

D.S.    Ungere bene tutto il dorso prima del massaggio.

 

Procedura di lavoro:

 

- Si prepara il materiale da usare a portata di mano:

- Coppette da usare disinfettate (quantità, grandezze, tipo).

- Ev. alcool, fiamma, ovatta o pompa a vacuo.

- Olio ematizzante di massaggio.

- Bacinella con acqua calda e tovaglioli di carta.

 

- Si dispone il cliente in posizione comoda, calda e accessibile per il lavoro.

- Si applica una coppetta (grande) sull¹osso sacro e si controlla la sede.

- Si procede con il massaggio come descritto sopra.

- Si staccano le coppette (unghia sotto il bordo) e si mettono in una bacinella con detersivo.

- Si marcano nella documentazione eventuali ematomi.

- Si completa il servizio con un piccolo massaggio.

- Lavare, asciugare e disinfettare le coppette e mettere via il materiale.

 

 

LEAD Technologies Inc. V1.01

 

 

2.0 Terapie di smaltimento

Le terapie di smaltimento senza lesione della pelle (emetici, lassativi, diuretici ed emmenagoghi) possono essere applicate secondo la legge sanitaria ticinese anche dai ³guaritori² ticinesi senza problemi, le altre (cutanee irritative, sanguinose e vulnerative) no, perché ledono la pelle.

 

Vengono trattati i seguenti temi:

       2.1 Cutanee irritative

       2.2 Cutanee sanguinose

       2.3 Cutanee vulnerative

       2.4 Gastrici (emetici)

       2.5 Intestinali (lassativi)

       2.6 Renali (diuretici)

       2.7 Dell¹utero (emmenagoghi)

 

 

2.1 Cutanee irritative

Le tecniche cutanee irritative creano vesciche, flittene o pustole sulla pelle per mezzo di irritazioni chimiche e /o meccaniche.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.1.1   Indicazioni e controindicazioni

              2.1.2   Tecniche

 

2.1.1   Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

- Effetti derivanti.

- Effetti antiflogistici.

- Effetti antidolorifici e spasmolitici.

- Effetti devianti.

- Effetti stimolanti sul sistema nervoso.

 

Controindicazioni:

Lesioni cutanee e patologie che impediscono il funzionamento cutaneo in modo che l¹irritazione terapeutica potrebbe causare necrosi (come p.es. edemi, cancrene, diabete mal guarigione cutanea, infezioni dermiche, Š).

 

L¹applicazione maggiore viene usata per le malattie reumatiche e artritiche di donne in menopausa e post-menopausa.

 

2.1.2   Tecniche

Applicazione di sostanze irritative sulla pelle, eventualmente dopo aver ferito leggermente la pelle per creare così flittene, vesciche o pustole.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         2.1.2.1   Vescicanti e cerotti di cantaridi

                         2.1.2.2   Pustolanti e Baunscheidt

 

2.1.2.1   Vescicanti e cerotti di cantaridi

Applicazione di sostanze irritative (normalmente polvere di Cantaridi inun impiastro) sulla pelle per creare sulla superficie cutanea delle vesciche.

 

2.1.2.2   Pustolanti e Baunscheidt

Applicazione di sostanze irritative (p.es. Hb. Ranunculus acerec) sulla pelle, ev. dopo aver ferito la superficie cutanea (apparecchio Baunscheidt) per creare delle pustole allo scopo di curare diverse malattie e disturbi. La tecnica è un po¹ dolorosa e lascia dei segni per molti mesi.

 

 

 

 

          

 

 

2.2 Cutanee sanguinose

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.2.1   Coppette  sanguinose

              2.2.2   Salasso

              2.2.3   Sanguisughe

 

2.2.1   Coppette  sanguinose

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         2.2.1.1   Indicazioni e controindicazioni

                         2.2.1.2   Tecniche di coppette sanguinose

 

 

2.2.1.1   Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

- Mal di testa, emicrania, (... sulla nuca e sulla schiena).

- Sordità, vertigini, tinnitus, otosclerosi (dietro l¹orecchio e sulla nuca).

- Laringite, tonsillite, ingrandimento nodi linfatici mandibolari, torcicollo reumatico (vicino all¹area dolente, sulla nuca, tra le scapole o sulla schiena).

- Asma bronchiale, enfisema, bronchite, pleurite e polmonite (sulla schiena).

- Angina pectoris e pericardite (vicino al cuore e sulla schiena).

- Coliche cistifelliche e renali, spasmi intestinali (vicino al luogo dolente e sulla schiena).

- Dolori artritici, reumatici, nevralgici (vicino al luogo dolente e sulla schiena).

- Disturbi circolatori delle estremità come spasmi vasali, parestesie (vicino al luogo colpito).

 

Controindicazioni:

- Lesioni cutanee e patologie che impediscono il funzionamento cutaneo in modo che l¹irritazione terapeutica potrebbe causare necrosi (come p.es. edemi, cancrene).

- Disturbi di coagulazione e anticoagulanti.

- Diabete

2.2.1.2   Tecniche di coppette sanguinose

- Dapprima si mettono le coppette ³asciutte² per provocare uno stato iperematico nella zona.

- Dopo si tolgono le coppette e si scarifica la pelle (1Š2mm), con apparecchi o con un ago di punzione monouso come usato per il prelievo di sangue capillare.

- Poi si applicano di nuovo le coppette e le si lasciano, fino a quando sono stati prelevati 1Š2cm3 di sangue.

 

2.2.2   Salasso

Si toglie tra 1Š5dl di sangue venoso (con una lancetta tubolare), ed ev. si sostituisce con un surrogato di plasma o soluzione fisiologica di sale. Metodi moderni si chiamano emodiluizione, aferesiŠ I donatori di sangue si sottopongono al procedimento senza scopi terapeutici.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         2.2.2.1   Indicazioni e controindicazioni

 

2.2.2.1   Indicazioni e controindicazioni:

Indicazioni:

- Depletorico e decongestivo ematico.

- Antiflogistico.

- Stimolante del metabolismo.

- Risolvente.

- Sedativo, spasmolitico, analgesico.

 

Controindicazioni:

- Debolezza, anemia.

- Costituzione astenica.

- Ipotonia.

- Durante le mestruazioni.

- Vomito e diarrea.

 

2.2.3   Sanguisughe

Si applicano da 2Š10 sanguisughe (hirudo medicinalis officinalis) sul posto indicato, sfruttando le proprietà anticoagulanti, antinfiammatorie e spasmolitiche dell¹irudina iniettata dalla sanguisuga.

 

Un testo moderno in merito che descrive e illustra tutti gli aspetti terapeutici è:

PUKOWNIK, Peter: Blutegel-Therapie, Südwest-Verlag.

 

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         2.2.3.1   Indicazioni e controindicazioni

                         2.2.3.2   Tecnica

 

 

 

2.2.3.1   Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

- Malattie di vario tipo di testa, orecchie, occhio, gola.

- Malattie cardiache.

- Malattie polmonari.

- Malattie di diversi organi addominali.

- Malattie di organi urinari e sessuali.

- Infiammazioni dell¹apparato motorio.

- Malattie delle vene (trombosi, flebiti, vene varicose emorroidi) sono la più recente applicazione e la più usata.

 

Controindicazioni:

- Malattie ematiche.

- Diabetici ed altri con rischio di cancrene e scarse capacità di guarigione di feriti.

 

 

2.2.3.2   Tecnica

- Si conservano le sanguisughe ³affamate² (provenienti dalla St. Peter

Apotheke, Basel) in vasi con acqua fresca (cambiata ogni due giorni) all¹ombra fino all¹uso.

- L¹applicazione sul paziente disteso richiede un po¹ di esperienza (preparazione, applicazione, sorveglianza per ca. un¹ora) e avviene in tardo autunno fino all¹inizio della primavera.

- Saziate, le sanguisughe si staccano da sole e vanno messe in un vaso di acqua fino alla loro morte forzata. Procedura che richiede esperienza.

- Il cliente va medicato in maniera che resista bene alla susseguente leggera emazia che può durare anche 24 ore.

 

2.3 Cutanee vulnerativi

Sono tecniche che oggi si usano molto raramente, perché sono dolorose e lasciano delle cicatrici e forse anche per la procedura, in quanto, al giorno d¹oggi si dispongono degli strumenti meno eroici. Mia nonna li usava poche volte per forme artritiche (ginocchio, anca) resistenti a tutti gli altri tentativi terapeutici.

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.3.1   Cauterizzazione

              2.3.2   Fontanelle

 

 

2.3.1   Cauterizzazione

Si crea una ferita artificiale con un ferro ardente allo scopo di curare

diverse malattie e disturbi, tramite i riflessi provocati e la ³deviazione²  di

³danni e malanni vicini².

 

2.3.2   Fontanelle

Si crea una ferita artificiale con il bisturi, sostanze corrosive, cantaridi o cauterizzando, nella quale si inserisce un materiale irritante per mantenere una piccola infiammazione allo scopo di curare diverse malattie e disturbi tramite effetti derivanti (pus).

 

2.4 Gastrici (emetici)

Applicazione di sostanze emetiche, per provocare lo svuotamento dello stomaco/duodeno con un forte impulso sul sistema vegetativo e delle contrazioni muscolari allo scopo di curare diverse malattie e disturbi tramite un riequilibrio neurovegetativo. Il regolare uso di emetici è devastante (come lo dimostra la patologia della bulimia) per i susseguenti disturbi idroelettrolitici e di assorbimento.

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.4.1   Effetti

              2.4.2   Indicazioni e controindicazioni

              2.4.3   Tecniche e materiali

 

2.4.1   Effetti

Gli effetti prevalenti sono:

- Effetto locale, meccanico, derivante.

- Stimolazione del plesso solare.

- Effetto eccitante sul vegetativo.

- Stimolazione secretiva ed escretiva.

- Effetto antagonistico-derivante.

- Effetto di riassorbimento di umori organici.

 

 

2.4.2   Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

- Malattie craniali come mal di testa, emicrania, e nevralgie.

- Malattie boccali e collari come stomatite aftosa, angina, difteria, e struma.

- Malattie respiratorie come asma, bronchite cronica, edemi polmonari, pleurite, polmonite, ed embolie polmonari.

- Angina pectoris.

- Malattie gastriche come atonia, dispepsia, spasmi, gastrite.

- Malattie infettive all¹inizio se persiste nausea, lingua giallastra o grigiastra, alito cattivo.

- Malattie dermiche come orticaria, erisipele.

- Reumatismi.

 

Controindicazioni:

- Malattie gastriche infiammatorie come emazie, ulcera ventricoli e duodeni, carcinoma.

 

2.4.3   Tecniche e materiali

Esistono dei metodi meccanici e farmaceutici per provocare l¹impulso emetico:

- Meccanicamente in molte persone basta irritare la faringe con un dito o un oggetto.

- Come farmaci bastano spesso soluzioni di zucchero e sale o di miele e aceto in acqua tiepida in quantità elevate.

 

La medicina popolare di molti popoli elenca numerose droghe come emetici come Scilla, Tart.stib., Helleborus, Veratrum, Asarus, Vincetoxicus. Le sconsiglio tutte, perché in dosaggi sbagliati o se non vengono completamente vomitate possono causare seri effetti collaterali cardiaci, respiratori o renali.

 

Secondo Paracelsus, Sydenham riportato da Aschner e secondo le mie proprie esperienze la seguente è innocua e efficace:

Rp. Cortex Sambucis viridis 20...50 (corteccia verde di sambuco)

F. decotto in 1 litro di acqua e latte da cuocere fino alla metà del volume, filtrare.

D.    bere in porzioni di 1 dl con pause di 10 minuti fino al vomito.

 

2.5 Intestinali (lassativi)

Le purghe con olio di paraffina o olio di ricino facevano parte una volta dei rituali primaverili nella famiglia e non si capisce bene se lo scopo era quello di purgarsi dai parassiti intestinali o una credenza popolare per ripulire l¹organismo.

 

In altre forme, delle cure ³depurative primaverili² hanno resistito e, ogni tanto certi prodotti, rientrano di moda come ultimamente l¹aloe. Secondo me hanno più degli scopi occulti dimagranti che depurativi.

 

In tutti e due i casi, senza la stretta indicazione terapeutica, sono nocivi e, usati regolarmente o frequentemente, pericolosi:

- Disturbano in modo rilevante l¹equilibrio idro-elettrolitico.

- Causano malassorbimenti intestinali anche preoccupanti.

- L¹aloe (come senna, frangula, rheum, Š) contenente anthrachinoni, oltre a ledere (se

regolarmente usate) i dendriti del plesso mesenterico, rischiano di inibire a lungo andare l¹ordinario funzionamento della peristalsi.

I venditori di queste sostanze per un uso regolare sono dei criminali, e non capisco, perché le autorità sanitarie non intervengono insistendo almeno sull¹obbligatorio foglietto illustrativo con le indicazioni e le controindicazioni.

 

I medici di una volta distinguevano tra:

- Lassativi ³raffreddanti², come il Sal Glauberi, tamarinda, cort. frangulae e olio di ricino, con effetti decongestivi e antiflogistici sugli organi addominali e tutto l¹organismo e

- Lassativi ³scaldanti² come senna, aloe e altre droghe resinose con effetti ³congestivi² e ³stimolanti² e ³riscaldanti² sul metabolismo.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.5.1   Indicazioni e controindicazioni

              2.5.2   Tecniche

 

 

2.5.1   Indicazioni e controindicazioni

Indicazioni:

- Dispepsia e costipazione.

- Disturbi epatici e di cistifellea.

- Emorroidi e congestioni pelviche.

- Mal di testa e emicrania.

- Depressione, melanconia, schizofrenia.

- Sindrome gastrocardiale.

- Dermatiti.

- Diversi disturbi metabolici come iperuremia, iperglicemia, iperlipidemia.

 

Controindicazioni:

- Uso regolare o frequente a lungo termine.

- Costituzione astenica indebolita.

- Disturbi nell¹equilibrio idro-elettrolitico.

- Quasi tutti i lassativi per riflesso neurovegetativo hanno anche effetti più o meno abortivi.

Le seguenti droghe non vanno mai applicate a lungo, perché contengono anthrachinoni (Senna, Aloe, Rheum, Frangula, Š) che oltre a essere lassativi (che disturba il riassorbimento e l¹equilibrio idro-elettrolitico), ledono a lungo andare i dendriti del plesso mesenterico e quindi la peristalsi intestinale.

 

2.5.2   Tecniche

Oltre a una dieta anticostipativa (vedi anche patologia intestinale) si usano sostanze lassative per provocare delle purghe e se questo metodo non è tollerato per motivi di debolezza o vomito: dei clisteri, clismi o idrocolonterapia.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

                         2.5.2.1   Purghe

                         2.5.2.2   Clisteri

                         2.5.2.3   Idrocolonterapia

 

2.5.2.1    Purghe

Applicazione di sostanze lassative, per provocare lo svuotamento dell¹intestino e un impulso sul sistema vegetativo, allo scopo di curare diverse malattie e disturbi tramite un riequilibrio neurovegetativo.

 

Un esempio per un lassativo decongestivo e antiflogistico ³refrigerante² (originale secondo Aschner è il Sal Glauberi) che usiamo anche oggi ogni tanto all¹inizio di cure metaboliche:

 

Rp.     Natr. sulf. siccum (Sal mirabilis Glauberi)         10

       D .tal.dos. X ad chartam. S. ingerire la mattina a digiuno 1 bustina sciolta in un bicchiere di acqua tiepida.

 

Un esempio per un lassativo congestionante negli organi pelvici, ³riscaldante² e quindi usato come emmenagogo e in casi di emorroidi dolenti è a base di Aloe (originale secondo Aschner):

 

Rp.     Extr. Aloe                                            5

           Rad. et Extr. Rhei qu.s. f. pil.            Nr. 50

           S. tre volte al giorno 1Š2 pillole.

 

Lassativi a lunga durata normalmente impediscono la peristalsi. Se sono necessari (p.es. per persone inferme) abbiamo fatto buone esperienze con il seguente preparato:

 

Rp.     TM Berberis

           TM Taraxacis

           TM Rhamni

           TM Rhei                     aa              20

           TM Foeniculis                             10

           TM Centaurii                    ad       100

           D.S. Solo in caso di stitichezza, ingerire da 40Š80 gocce fino a 3 volte al giorno in un po¹ d¹acqua tiepida.

 

Cave! Mai usare la TM (tintura madre) di Cort. Franguli, perché viene preparata dalla corteccia fresca che contiene sostanze nocive (va bene per dilazioni omeopatiche), bensì la Tinct. (tintura officinale) che viene preparata con la corteccia stagionata un anno o due e che così perde completamente le sostanze nocive.

 

 

2.5.2.2    Clisteri

Irrigazione di liquidi (acqua, caffè, latte, tè, lisciva di sapone, infusioni/ decotti di piante) nell¹ano.

 

La medicina antica si serviva di clisteri di olio di ricino o di sesamo ogni 6 ore.

Oggi si usa acqua, soluzione fisiologica di sale da cucina o tè di camomilla. Inizialmente si da spesso 50Š100 grammi di glicerina.

 

Aschner descrive un clistere di senna che dava 2Š4 giorni dopo laparotomie:

Decotto di ca. 2 cucchiai da minestra in un litro di acqua. Clistere, che viene trattenuto per 1/4Š1/2 ora. Gas intestinali si liberano, spesso anche le feci, ferma la nausea e i rutti.

 

2.5.2.3    Idrocolonterapia

Nella idrocolonterapia si usa un apparecchio di flusso con temperatura, volume e pressione e tempo regolabile per ³risciacquare il colon² come dicono i relativi terapisti. Personalmente e per motivi ³tecnici² non credo che sia possibile un ³risciacquo² che vada notevolmente oltre il sigmoideo. È però pensabile, che lo stimolo idraulico abbia degli effetti neurovegetativi.

 

2.6 Renali (diuretici)

Applicazione di sostanze diuretiche per stimolare la funzione dei reni allo scopo di smaltire sostanze indesiderate.

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.6.1   Indicazioni e controindicazioni

              2.6.2   Tecniche

 

2.6.1   Indicazioni e controindicazioni

Le indicazioni prevalenti della medicina tradizionale erano:

- Disfunzioni renali connesse a secrezione qualitativamente o quantitativamente insufficienti.

- Calcoli renali.

- Insufficienza cardiaca connessa con relativi edemi.

- Disturbi respiratori come essudati pleurici, idrotorace e asma bronchiale.

- Malattie dermiche come orticaria ed edemi della pelle.

- Disturbi metabolici come iperlipidemia e diabete.

- Artrite cronica e diverse forme reumatiche.

Controindicazioni:

- Disturbi idroelettrolitici sono da compensare con la sostituzione di relativi elettroliti.

- Certi disturbi renali peggiorano con l¹uso di diuretici (vedi patologia renale).

 

2.6.2   Tecniche

Aschner da come esempio le seguenti ricette:

 

Calcoli renali:

Rp.     Hb. Serpylli

                      Hb. Hyperici              aa                     40

                      m.f. species. D. S. infuso 2 c.t. per tazza 3 volte al giorno

 

       Cistite:

       Rp.         Fruct. Lauri contus.

                      Hb Lauri

                      Rad. Calami              aa                     15

                      Fruct. Juniperi contus.

                      Sem. Lini

                      Hb. Rosmarini

                      Rad. Liquiritiae

                      Ribes nigri

                      Rad. Petroselini         aa                     30

                      Croci                                                   10

                      m.f. species D. S. infuso 2 c.t. per tazza 3 volte al giorno.

 

 

       Diuretico edemi renali:

       Rp.         Rad. Levistici

                      Rad. Ononidis

                      Fruct. Juniperi

                      Rad. Liquiritiae          aa       ad          100

                      m.f. species D.S. decotto 2 c.t. per tazza 3 volte al giorno.

 

       Diuretico edemi cardiali:

       Rp.         Tinct. Petroselini

                      Tinct. Asparagi          aa       ad          100

                      D.S. Ingerire 40 gocce 3 volte al giorno in un po¹ d¹acqua tiepida.

 

       Diuretico ³artritico²:

       Rp.         Tinct. Fol. Betullae

                      Tinct. Rad. Taraxaci

                      Tinct, Hb. Urticale     aa      ad          100

                      D.S. Igerire tre volte al giorno 2ml (80 gocce) in un decilitro di acqua.

 

2.7 Dell¹utero (emmenagoghi)

Applicazione di tecniche o di sostanze per regolare delle mestruazioni rare o scarse ed eventuali disturbi connessi.

 

Mestruazioni rare o scarse per i medici antichi erano anche un indicatore per disturbi sistemici.

Si nota spesso che amenorrea e dismenorrea provocano sintomi che spesso si incontrano in menopausa come:

- Caldane, congestioni, disturbi cardiaci.

- Reumatismi, iperlipidemia, obesità e disposizione infiammatoria.

- Mal di testa, emicrania, depressioni.

- Disturbi biliari ed epatici.

- Disturbi dermici.

- Disturbi di occhi e orecchie.

Per gli antichi medici era scontato trattare prevalentemente i disturbi mestruali, perché i connessi sintomi sopracitati si perdevano senza ulteriore trattamento dopo una regolazione riuscita.

Secondo il caso si curava prevalentemente:

 

€ In donne asteniche, sottopeso, scarse di sangue con:

- Metodi roborizzanti: bagni caldi del bacino, fango, pediluvi ev. con farina di senape.

- Ferro ed ev. altri oligoelementi scarsi.

- Dieta stimolante ricca di carne, alcolici, speziata.

- Rimedi gastrotonificanti e aumento di peso corporeo.

 

€ In donne obese e disturbate nel metabolismo con:

- Regolazione della dieta all¹effettivo fabbisogno calorico.

- Salassi, coppette, sanguisughe.

- Eventualmente trattamento del fegato, costipazione, diarrea e altre funzioni metaboliche.

 

€ In tutti i casi durante i giorni mestruali:

- Evitare sforzi, cercare calma e distensione e ricreazione.

- Evitare raffreddamenti e surriscaldamenti.

 

Spesso con questi comportamenti si riesce a regolare le mestruazioni. Solo quando non bastavano, si ricorreva a rimedi emmenagoghi interni come:

- Senna, Aloe, Gratiolae e oggigiorno

- a fitormoni come agnus castus e cimicifuga.

 

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              2.7.1   Indicazioni e controindicazioni

              2.7.2   Tecniche

 

 

2.7.1   Indicazioni e controindicazioni

Le indicazioni sono evidentemente tutte le forme di amenorrea e dismenorrea.

 

Le controindicazioni sono altrettanto evidenti:

- Non usare queste tecniche e rimedi in casi di mestruazioni regolari (prevenzionale o ³paranoico²) possono disturbare il sottile equilibrio nervoso - ormonale ­ metabolico del ciclo femminile.

- Perché essendo anche lassative sono da osservare anche le controindicazioni in merito.

- Tutte queste sostanze (salvo i fitoormoni) sono tendenzialmente abortive (specialmente la gratiola, che non per niente in tedesco si chiama ³erba della grazia divina²) e sono strettamente da osservare le relative controindicazioni.

 

2.7.2   Tecniche

Le tecniche roborizzanti e di smaltimento applicate sono descritte precedentemente.

Di seguito un paio di ricette ³antiche² emmenagoghe. Delle ricette più recenti in merito si trovano nel capitolo sulla patologia degli organi genitali femminili.

 

Le seguenti ricette non vanno mai applicate a lungo, perché le droghe contenenti anthrachinoni (Senna, Aloe, Rheum, Frangula, Š) oltre a essere lassative (che disturba il riassorbimento e l¹equilibrio idro-elettrolitico) ledono a lungo i dendriti del plesso mesenterico e quindi la peristalsi.

 

Emenagogo ³metabolico²:

Rp.     Fol. Sennae

                             Rad. Liquiritiae

                             Fruct. Foeniculi aa 30

m.f. species. D. S. infuso 2 c.t. per tazza la sera. Cave! La liquirizia tende a promuovere la ritenzione di acqua  e la volemia / pressione.

 

Emmenagogo ³astenico²:

Rp.     Tinct. Aloae 30

                      Tinct. Croci

                      Tinct. Myrrae

                      (ev. Tinct. Gratiolae) aa ad 50 cave! emorragie*

                      D.S. 3 volte al giorno 20Š50 gocce in un po¹ di acqua tiepida.

           La gratiola come sabina, yohimbina e cantaridi nei secoli scorsi e in dosi massicce vennero usate spesso come abortivi (e afrodisiaci maschili). Sono obsoleti, perché possono causare seri danni organici per via di diversi effetti collaterali.

 

3.0 Annessi

Vengono trattati i seguenti temi:

- Zone di riflesso.

- Dermatomeri.

- Modulo di documentazione.

 

3.1 Zone di riflesso

secondo GLEDITSCH Jochen M.: Reflexzonen und Somatotopien Š;WBV, Schorndorf D

Sono indicate per l¹applicazione di coppette (asciutte e sanguinose), Baunscheidt, sanguisughe, Moxa o altre terapie riflessive.

Vengono trattati i seguenti argomenti:

              3.1.1   Riflessi dorsali

              3.1.2   Riflessi frontali

 

 

 

3.1.1 Riflessi dorsali

 

 

3.1.2   Riflessi frontali

 

 

3.2 Dermatomeri

 

3.3 Modulo di documentazione

 

 


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