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Fisiologia del dolore .pdf Fonte: Categoria: Tutoria, Dolore, Redazione
it.Wikipedia Dolore: Indice, Introduzione, Fisiologia, Patologia, Terapie, Lucidi, Album, Fonti
Tutoria Autore: Peter Forster

Co-localisation of staining for neurofilament  (green) and the a3 subunit of the Na+/K+ ATPase (red) in DRG neurons.
Co-localisation of staining
for neurofilament (green)
and the a3 subunit of the
Na+/K+ ATPase (red) in
DRG neurons.



Modello fisiologico di dolor
Modello fisiologico
di dolori

La fisiologia medica descrive il funzionamento di cellule, tessuti, organi, sistemi e meccanismi biologici, come in questo caso del dolore.

Il dolore è una percezione cosciente sensoriale ed emotiva, associata a danno in atto o potenziale o espressa in termini di danno. Come tale dipende da elementi somatici, psichici e socioculturali a partire dagli stimoli interni ed esterni rispetto all'organismo. La fisiologia del dolore è pertanto correlata con la fisiologia dei sensi.

Sul piano fisiologico il dolore è essenzialmente interpretato dal sistema nervoso, ma anche un ruolo importante è sostenuto dai sistemi ormonale e immunitario, nonché da aspetti psichici e sociali, come descrive il grafico accanto.


1.  Corteccia cerebrale e sistema limbico

Elaborazione di segnali algesici in dolori
Elaborazione di segnali
algesici in dolori

Gli stimoli algogeni (dolorifici, nocicettivi) sono percepiti come tali a livello della corteccia cerebrale, dopo essere stati elaborati. Come tutti gli stimoli, anche quelli "dolorifici" passano prima il midollo spinale o l'equivalente nucleo discendente del V paio di nervi cranici per il capo, quindi il talamo, dove vengono integrati e smistati.

  • Una parte, la principale, giunge alla corteccia somatoestesica primaria e crea la base della sensazione.
  • Un'altra parte si porta nel sistema limbico, dove la sensazione, confrontata con i ricordi (inconsci), influisce sul comportamento e sull'umore.
  • Infine questa via si interfaccia con la corteccia prefrontale , e la sensazione dolore assume sfumature comportamentali legate alla personalità.
  • In un approccio generale a questo contesto si possono riconoscere nel cervello due strutture fondamentali, entrambe coinvolte nella sensazione del dolore.
  • La corteccia cerebrale: neocortex
  • Il sistema limbico

La corteccia cerebrale gestisce gli eventi coscienti e cioè:

  • i processi cognitivi
  • le attività pianificate
  • i movimenti intenzionali

I segnali algogeni (come tutti i segnali sensoriali) raggiungono la corteccia tramite il talamo. Dai nuclei ventro-postero-laterali talamici le informazioni vanno alla corteccia somestesica primaria (area presilviana), dove seguono le integrazioni della sensibilità generale. La percezione cosciente del dolore ha luogo quindi unicamente nella corteccia cerebrale: al 'dolore puro' della corteccia somestetica primaria vengono aggiunte le sfumature emotive da parte della corteccia cerebrale prefrontale.


2.  Sistema limbico e dolore

Alterazione del dolore nel sistema limbico
Alterazione del
dolore nel
sistema limbico

Il sistema limbico è un'assieme di strutture complesse che circondano il tronco cerebellare.
Sempre a partire dal talamo, per mezzo delle vie centrali talamo limbiche, i segnali algogeni raggiungono il sistema limbico, dove vengono elaborati come elementi emotivi e inconsci. Le piu importanti stazioni per l'elaborazione dei segnali algogeni sono:

  • L'ippocampo, che ha un ruolo centrale nella formazione e nell'elaborazione della memoria a breve termine
  • L'ipotalamo, che controlla fra l'altro l'ipofisi e quindi lo stato ormonale dell'organismo
  • L'amigdala, che stabilizza l'umore e regola l'aggressività e il comportamento sociale

La proiezione dei segnali algogeni al sistema limbico è la base per l'effetto che ha il dolore sullo stato d'animo (il dolore rende irrequieti e tristi). Tuttavia, il sistema limbico influenza anche la percezione cosciente del dolore (chi è euforico o sotto choc non sente dolore) e vicerversa (chi è ipocondriaco o ansioso sente in modo accentuato anche minimi dolori).


3.  Dolore acuto e cronico

Evoluzione del dolore acuto in dolore cronico
Evoluzione del dolore acuto in dolore cronico

È evidente che il dolore acuto ha una funzione difensiva: evita nuovi stimoli su una parte lesa. Il dolore acuto è un sintomo di una ferita, di una lesione o di una degenerazione organica.

L'approccio terapeutico corretto è quello di curare la malattia a monte e di mitigare i dolori con strumenti adatti al dolore acuto.

Se un dolore acuto per lungo tempo rimane invariato e / o se le condizioni socio-psicologiche sono alterate, esso si trasforma in dolore cronico:

Meccanismi di sensitizzazione periferica e centrale alterano i meccanismi percettivi, creando una condizione percettiva "differente", tale che alcuni bassi stimoli algici vengano interpretati come dolorosi (iperalgesia), oppure stimoli normalmente non dolorosi vengono interpretati come dolorosi (allodinia).

Il dolore cronico è quindi una malattia (non un sintomo)! L'inutilità, la differenza, le ridondanza ed il potenziamento delle risposte caratterizzano l'alterazione della trasmissione integrazione dell'informazione dolore.

L'approccio terapeutico, pertanto, può essere molto diverso rispetto al dolore acuto, farmaci che modulano le risposte e le relazioni tra neuroni diventano più importanti (antiepilettici, antidepressivi, oppioidi, benzodiazepine).


3.1  Modelli di dolore acuto e cronico

Elaborazione somatica dei dolori acuti e cronici
Elaborazione somatica dei dolori acuti e cronici

Nel dolore acuto (nocicettivo) sono maggiormente coinvolti:

  • nocicettori
  • riflessi spinali
  • integrazioni talamiche
  • corteccia
  • riflessi e intenzioni corticali
  • reazioni ormonali
  • reazioni vegetative

Anche la parte limbica è coinvolta.

Nel dolore cronico invece gli stessi elementi funzionano in maniera "diversa", fenomeni di sensitizzazione, lo sprouting neuronale (la neoformazione di sinapsi) riarrangiamenti dell'anatomia e della fisiologia recettoriale, portano ad un funzionamento anomalo, tale che non viene più sentito dal sistema come "self", e venga interpretato il "rumore di fondo" patologicamente amplificato come dolore.

Il dolore percepito è come quello acuto (risulato indistinguibile) e anche le reazioni ormonali e vegetative: in questo caso, però, al dolore si aggiungono grande irrequietezza e tristezza. Inoltre diventa distress cronico.


3.2  Reazioni ai segnali nervosi algogeni

Reazioni a segnali algogeni
Reazioni ai segnali algogeni

Si capisce che il dolore, sia acuto (nocicettivo, sintomatico) che cronico (patologico) è da evitare.

Come illustra il grafico accanto, le reazioni ai segnali algogeni sono molteplici: riflessi motori, reazioni neurovegetative, ormonali e immunitarie, fino alle reazioni di carattere psichico e sociale. Tutte queste reazioni fanno parte di circuiti di regolazione sistemica.


3.3  Nocicettori, trasmissione dei segnali

Tipi di nocicettori
Tipi di nocicettori

I nocicettori sono neuroni con "terminali liberi". I "terminali" (ma sarebbe meglio dire "iniziali") si trovano ovunque nel tessuto connettivo lasso, in particolare nei tessuti connettivi dermici, mucotici, viscerali, vasali e di cute ossea (periostio).

È sbagliato pensare che le sensazioni dolorose siano create esclusivamente dai nocicettori: esistono infatti

  • nocicettori specifici che rispondono a stimoli sopra soglia dolorosi, e
  • neuroni ad ampio "range" dinamico che rispondono a stimoli polivalenti (p. es. recettori meccanotermici)

Questi ultimi, infatti, esistono in stretta vicinanza con altri neuroni sensoriali, di tatto, di temperatura e di vibrazione e sono raggruppati negli stessi nervi e gangli. Nel loro percorso dalla periferia al midollo e fino alla corteccia cerebrale sono concatenati tra di loro per produrre alla fine una sensazione più o meno chiara. Non esiste un percorso netto di segnali solo nocicettivi.
Pare che i nocicettori forniscano segnali anche per stimoli fisici (pressione, trazione, temperatura) e stimoli chimici (acidità, alcalinicità esagerati).

Si distinguono due classi diverse di fibre nocicettive:

  • Fibre C
  • Fibre A-delta

Le fibre A-delta sono ben mielinizzate e a conduzione rapida, mentre le fibre C (non mielinizzate) sono a conduzione lenta. si riesce a distinguere coscientemente il tipo di fibra dal tipo di dolore: dopo uno stimolo doloroso la prima sensazione è chiara, pungente, acuta, superficiale mentre la seconda (più tardi) è ottusa duratura e profonda.


3.4  Nocicettori e sostanze

Neurotrasmettitori intorno alle sinapsi spinali
Neurotrasmettitori intorno alle sinapsi spinali

La trasmissione dei segnali potenziali di un neurone nocicettivo viene operata tramite glutammato-peptidi con la mediazione di calcio (Ca+), che aprono i cancelli del Sodio / Potassio (Na+ / K+), il che provoca la depolarizzazione del neurone successivo.

Gli oppioidi (come la morfina) inibiscono questo processo.


4.  Aggiunte

4.1  Album


Co-localisation of staining for neurofilament  (green) and the a3 subunit of the Na+/K+ ATPase (red) in DRG neurons.
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Modello fisiologico di dolor
Modello fisiologico
Elaborazione di segnali algesici in dolori
Elaborazione segnali
Alterazione del dolore nel sistema limbico
Alterazioni dolore



Evoluzione del dolore acuto in dolore cronico
Evoluzione dolore
Elaborazione somatica dei dolori acuti e cronici
Elaborazione dolori
Reazioni ai segnali algogeni
Reazione ai segnali
Tipi di nocicettori
Nocicettori



Neurotrasmettitori intorno alle sinapsi spinali
Neurotrasmettitori



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