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Medicina popolare
per
autodidatti
ottobre 31, 2005 |
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Indice della
pagina
Struttura e composizione
ossea Flusso
e trasformazioni del materiale Regolazione
del metabolismo osseo Cercare su questa pagina: * cliccare sulla voce dell'indice, oppure * Explorer:Composizione:Cerca ..., oppure *
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© Peter Forster Bianca Buser Pagine correlate: Lucidi: Malattie motorie MmP
22.2 Dispensa:Osteoporosi PT 2.2.3.1.3 Tutoria: Terapia
dell'osteoporosi
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Il metabolismo osseo consiste da una parte nel
metabolismo proteico e dall'altra nel metabolismo minerale, visto che l'osso
è composto da ca. 1/3 di proteine e 2/3 di minerali. 1) Struttura
e composizione ossea
L'osso
è una complessa struttura di tessuto connettivo denso, mineralizzato e con i
dotti sanguigni, linfatici e nervosi per l'approvvigionamento, lo smaltimento
e l'informatica. Il
tessuto mineralizzato consiste in: * un
' impalcatura di fibrille proteiche (collagene) *
coperto da strati minerali * con
sulla superficie e all'interno delle cellule che ne garantiscono il
metabolismo.
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Hydroxil-Apatite
locality near Snarum (Norway)
Come riassunto: l'osso
è materialmente composto da ca. il 30% di sostanza organica e dal 70% di
sostanza minerale.

Il tessuto mineralizzato
è maggiormente composto di calcio Ca e fosforo P, di cui ca. 60% di calcio.
Il calcio nel corpo
umano fa ca. 1.5% del peso corporeo (a 70 kg ca. 100 gr). Per giorno viene
scomposto ca. 1/2 grammo di calcio dai osteoclasti. Vuol dire, che in ca.
sette mesi, lo scheletro viene disfatto e rifatto (100gr / 0.5gr/dì). Questo
richiede evidentemente notevoli sforzi metabolici.
E' dato del fatto, che
il corpo necessità di
* Calcio per il funzionamento
nervoso e muscolare
* Fosforo per il
metabolismo energetico (adenosinfosfato)
Tutte due sono molto
variabili secondo l'attività fisica. Nel sangue (come fornitore e smaltitore
di sostanze) p.es. è regolato entro stretti limiti la concentrazione di
calcio (calcemia 2.25 - 2.6 mmol/l).
Lo scheletro funge oltre
alle sue funzioni di sostenimento anche como magazzino tampone per calcio e
fosforo. Se la calcemia si abbassa, gli osteoclasti intensano il loro lavoro
di di scomposizione. Se invece la calemia si aumenta, gli osteclasti
producono più fibrille sulle quali si può depositare l'idrossilapatite. Per
il fosforo, le condizioni sono simili.
Il seguente schizzo
illustra grossolanamente il flusso e trasformazione di materiali maggiormente
coinvolti nella continua rigenerazione ossea.

Nell' infanzia e in
gioventù, gli Osteoblasti lavorano più degli Osteoclasti e il tessuto osseo
cresce. Intorno ai 30 anni è raggiunta la maggior massa ossea. Man mano
prendono il sopravvento gli osteoclasti e scompongono di più. In senescenza
lavorano nettamente di più degli osteoblasti e la massa ossea diminuisce.
Il
seguente schizzo riassume genericamente la regolazione del metabolismo osseo
e specificamente le regolazioni del metabolismo del calcio.
Oltre
alle variazioni continue della calcemia, ci sono vari ormoni (non solo la
vitamina D3) che stimolano o inibiscono il lavoro di osteoblasti e
osteoclasti. Anche diverse condizioni, genetiche, patologiche e di stile di
vita influiscono notevolmente sulla regolazione.
Il
metabolismo del calcio è un po' meno complesso, ma si capisce che le
condizioni alimentari e diversi stati organici, specialmente di intestino e reni,
giocano ruoli importanti.

Al
momento è tanto di moda "l'osteoporosi" come malattia e le relative
paranoie "preventive". Il grafico qui sopra fa capire che una
riduzione della somministrazione di calcio e vitamina D e dei litigi
sull'assunzione di estrogenici dopo la menopausa servono ben poco come
prevenzione e sono persino antiterapeutici, se non sono preceduti da una
diagnosi differenziale molto complessa:
*
perché gli osteoblasti lavorano poco?
*
perché gli osteoclasti lavorano troppo?
* è a
posto il metabolismo di calcio, fosforo e proteine?
*
com'è con gli sforzi fisici e il tempo passato alla luce del giorno?
* si
tratta piuttosto di mancanze proteiche (impalcatura) o di minerali?
e così
via.
La
maggior parte dei medici e terapisti non sa neanche distinguere mancanze
minerali (osteomalazia: deformazioni ma non rotture) da mancanze proteiche
(alto rischio di rotture). E finché è così, ogni medicamento è buono, ma
spesso per la malattia sbagliata.
Marina Gut-Ramelli curavit
© 2005 P. Forster & B. Buser
via
Tesserete, CH-6953 Lugaggia, Switzerland
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