Medicina popolare

per autodidatti

 

 

luglio 27, 2005


Indice della pagina

 

1.0             Introduzione

 

2.0             Basi e concetti

2.1.            Concetto naturopatico di tumori

2.2             Concetto clinico di tumori

 

3.0             Diagnostica tumorale

3.1             Clinica

3.2             Diagnostica tumorale complementare

 

4.0             Terapie dei tumori

4.1             Terapie cliniche

4.2             Terapie naturopatiche e complementari

 

5.0             Modelli terapeutici complementari

5.1             Modelli naturopatici

5.2             Matrice extracellulare

5.3             Immunologia tumorale

5.4             Biochimica tumorale

 

6.0             Terapie naturopatiche di tumori

6.1             Sinottica di terapie complementari

6.2             Vischio

6.3             Peptidi di timo

6.4             Peptidi di milza e fegato, organosieri

6.5             Terapia ortomolecolare

6.6             Terapia sistemica enzimatica

6.7             Ipertermia

6.8             Psicologia tumorale

PT 1.2

Elementi di oncologia clinica e complementare

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate: MmP 6.4

MmP 6

 

 

 

 

 

 

 

 


Testi usati e raccomandabili:

 

Pianezza, M.:            Cancro oltre la chemioterapia,

                                    Edizioni Raphael, 1998

Richiede un po¹ di conoscenze fisiologiche, biochimiche e immunitarie. Contiene una esauriente bibliografia.

 

Kuno M. D.:              Krebs in der Naturheikunde,

                                    Pflaum 2002

Richiede conoscenze naturopatiche. Discute i concetti e le applicazioni terapeutiche.

 

Hobohm:                  Wegweiser zur Krebsheilung,

                                    Edizioni Irisiana, 2000

Presentazione e valutazione di terapie complementari anche per non professionisti.

 

 

Grossarth-Maticek R.:              Systemische Epidemiologie Š,

                                    de Gruyter, 1999

Descrive prevalentemente fattori rischio comportamentali e relative prevenzioni  ³razionali².

 


 

1.0      Introduzione

Basi e concetti, diagnosi tumorale, terapie di tumori, modelli terapeutici complementari e terapie naturopatiche.

Cellule tumore al seno

Cellula carcinoma al seno

Cellule leucemiche nel sangue

Cellule immunitarie "killer" attaccano  cellula cancerosa

 

 

2.0      Basi e concetti

Naturopatici e clinici.

2.1.     Concetto naturopatico di tumori

2.2      Concetto clinico di tumori

 

 

2.1      Concetto naturopatico di tumori

I naturopati partono prevalentemente da un modello multifattoriale con diversi disturbi funzionali e deficienze nell¹organismo del paziente come:

 

-  deficienze del sistema immunitario

-  disturbi ormonali

-  disturbi elettrolitici e di oligoelementi

-  deficienze di vitamine

-  disturbi nell¹economia calorica

-  disturbi d¹equilibrio acido-base

-  disturbi di ³disintossicazione² e defecazione

-  disturbi digestivi intestinali

-  disturbi di respirazione cellulare

-  disturbi ³psico-mentali-spirituali².

2.2      Concetto clinico di tumori

Classificazione, cellula patogena e patogenesi.

2.2.1      Classificazione di tumori

2.2.2      Caratteristiche della cellula cancerogena (rispetto ad una ³sana²)

2.2.3      Patogenesi

2.2.1     Classificazione di tumori

Secondo l¹effetto patologico in benigni, maligni e semimaligni.

2.2.1.1      Benigni

2.2.1.2      Maligni

2.2.1.3      Semimaligni

2.2.1.1     Tumori benigni

I tumori benigni crescono lentamente e sono ben delimitati dal tessuto vicino. Possono scostare il tessuto adiacente, ma non lo invadono. Non creano metastasi.

 

Se si escludono i problemi dovuti all¹effetto di massa del tumore stesso, ma ad eccezione dei tumori benigni del cervello, che a secondo della loro massa e localizzazione possono compromettere funzioni vitali, normalmente questi tumori non sono letali.

 

I tumori benigni sono:

-  adenoma: ghiandole

-  polipi: mucose

-  fibromi: tessuto connettivo

-  lipomi: tessuto lipidico

-  miomi: tessuto muscolare

-  osteomi: tessuto osseo

-  condroma: tessuto cartilagineo

-  angioma: tessuto di vasi sanguigni.

 

2.2.1.2     Tumori maligni

I tumori maligni si sviluppano velocemente, non sono ben delimitati verso il tessuto circostante e lo invadono, possono diffondersi attraverso i vasi sanguigni e linfatici e formare metastasi (tumori secondari in organi lontani). L¹integrità del paziente viene seriamente lesa fino alla cachessia (deperimento con estrema magrezza e perdita delle forze) e la morte.

Tumori maligni sono:

-  carcinoma: epitelio

-  sarcoma: mesenchima.

2.2.1.3     Tumori semimaligni

Sono invasivi localmente, ma non formano metastasi come p.es. il basalioma.

2.2.2     Caratteristiche della cellula cancerogena (rispetto a una ³sana²)

-   Grandezza e forma dei nuclei variabili

-   membrana non sferica

-   plasma e organuli più variati

-   aumentato metabolismo energetico

-   rate di proliferazione aumentata

-   rate apoptosi (suicidio cellulare) diminuita.

2.2.3     Patogenesi

Dopo un¹ipotesi di Pott 1775 sui cancerogeni e una di Ramazzini 1700 sui fattori di rischio, nel 1949 si univano i due pareri in un modello che spiega le modalità e le cause possibili dello sviluppo di un tumore.

 

All¹origine si pensa che ci sia un¹interazione tra i fattori cancerogeni e il materiale genetico delle cellule, in modo che la procreazione della cellula consiste in una mutazione della cellula stessa (funziona diversamente). L¹iniziazione può essere un singolo evento, che non basta però per permettere alla mutazione di procrearsi rapidamente e di invadere. Per questo si pensa sia necessario un ³promotore² continuamente presente che favorisca lo smisurato ripetersi delle mutazioni.

 

 

Il modello lascia aperte diverse domande come, ad esempio, le condizioni genetiche per la sopravvivenza di mutanti o il ruolo del sistema immunitario di neutralizzare quest¹ultimi.

 

Si pensa che i tumori abbiano una durata di latenza che varia da 10 ai 20 anni. Questo concetto è in contrasto con l¹esistenza dei tumori infantili.

2.2.3.1      Cancerogeni e nascita dei tumori

2.2.3.2      Promotori e fattori a rischio

 

 

2.2.3.1     Cancerogeni e nascita dei tumori

Sono molti i fattori cancerogeni conosciuti:

-  agenti chimici come gli idrocarburi policiclici prodotti da processi di combustione incompleti

-  amine aromatici, nitrosamine, amianto con fumo, arsenico

-  tossine di diversi miceti come aflatossine (muffa di noci)

-  cancerogeni fisici come raggi ionizzanti, ultravioletti, implantati

-  cancerogeni virali.

2.2.3.2     Promotori e fattori a rischio

Si sa poco e si specula molto; ³di moda² sono gli episomi (sostanza genetica di virus in forma di un libero anello di DNA nel nucleo della cellula) che dovrebbe permettere al tumore di diventare invasivo.

 

Come fattori ³a rischio² si cita spesso il fumo (moltiplicatore 15Š20) per neoplasmi di polmoni, laringe, esofago, stomaco, la ³nutrizione² (ma non è chiaro quale e in che misura promuove e che tipi di neoplasmi) nonché lo stress (moltiplicatore 10Š20) per le diverse forme di pressoché tutti i neoplasmi.

Sono note più di diverse sostanze specifiche cancerogene e condizioni ³mutagini² che aumentano i rischi.

Nonostante l¹importanza preventiva e di sanità pubblica della conoscenza dei fattori rischio (e di diagnostica) ho la forte impressione, che le centinaia di miliardi di dollari investiti negli ultimi 50 anni nella ricerca del cancro hanno reso risultati terapeutici deludenti. Ogni tanto penso che la moda medica di trattare rischi distrae solo dal brutto fatto di incapacità curativa.

 

3.0      Diagnostica tumorale

La diagnosi di tumori è diventata un elemento importante di economia clinica e medica. È in tanti casi discutibile la relazione tra impegno ed effetto.

3.1      Clinica

3.2      Diagnostica tumorale complementare

 

 

3.1      Clinica

Ricerca del tumore tramite:

-  ultrasuoni

-  radiografie

-  risonanza magnetica

-  endoscopia

-  isotopi radioattivi (medicina nucleare)

-  tomografia assiale computerizzata (TAC).

 

Quando c¹è un sospetto, in certi casi si procede ad una biopsia (con ago o operazione) e si cerca la verifica con analisi di laboratorio, tramite:

-  marcatori diretti o indiretti di tumori e/o

-  disturbi funzionali organici (chimica clinica, ematologia).

 

Vi sono anche ³markers² = (indizi, marcatori) tumorali, in genere proteine prodotte dal tumore, che si possono rilevare nel sangue. Sono esami per la maggior parte aspecifici, che vanno usati in un contesto clinico. Raramente indirizzano verso una diagnosi (eccezione per fetoproteina nel caso di carcinoma epatico), ma sono di utilità nel follow-up (monitoraggio) del paziente durante e dopo la chemioterapia.

3.2      Diagnostica tumorale complementare

-  Microscopia citoplasmatica a campo scuro.

-  Procedure di essicazione/cristallizzazione del sangue.

-  Procedure bioelettriche/biorisonanza.

-  Radioestesia, diagnostica dell¹occhio.

-  Procedure biochimiche.

-  Stati immunologici.

 

Lo stato immunologico determina la composizione della popolazione di cellule immunoattive. L¹esperto in materia riesce:

-  a dedurre l¹attuale attività e coinvolgimento dei diversi ³riparti² del sistema immunitario

-  a intervenire applicando determinate sostanze per stimolare la produzione di certe subpopolazioni

-  a controllare l¹esito di interventi.

 

Anche queste analisi sono impegnative visto che durante una terapia sarebbero necessarie abbastanza frequentemente, ma permettono una buona gestione della terapia.

 

Nelle cure tumorali complementari a richiesta ci rivolgiamo spesso al sistema immunitario ³riparto tumorcontrollo² e ci serviamo quindi di questa diagnostica per programmare le misure e controllarne l¹esito. Questo, se gli oncologi o il medico di condotta collaborano, perché la prescrizione a carico delle casse malati è monopolizzata, mentre a farli privatamente é abbastanza caro (ca. 300.- Fr. per analisi di ogni prelievo).

 

4.0      Terapie dei tumori

Clinicamente si trattano i tumori:

-  chirurgicamente

-  con farmaci (chemioterapia)

-  con raggi ionizzanti (radioterapia).

 

Spesso si trattano i tumori anche con una combinazione di queste terapie, sempre nel tentativo di ³sradicare² il tessuto mutato. Poco si fa invece per rendere difficile la procreazione del tessuto e per fortificare i meccanismi di autodifesa dell¹organismo.

4.1      Terapie cliniche

4.2      Terapie naturopatiche e complementari

4.1      Terapie cliniche

-  Distruzione di cellule aberrate con sostanze chimiche (chemioterapia), con raggi ionizzanti (radioterapia) e interventi chirurgici

-  come prevenzione diverse misure farmacologiche (es. terapie ormonali)

-  come coadiuvanti psicoterapie specializzate (oncopsicoterapia, psiconcologia).

4.1.1      La chirurgia

4.1.2      La chemioterapia

4.1.3      La radioterapia

4.1.4      Le arti cliniche

 

 

4.1.1     La chirurgia

Essa tenta di asportare in modo più completo possibile il tessuto infetto, cosa non facile:

-   vista la difficoltà di trovarlo nel corpo e poi

-   di distinguere quello malato da quello sano.

 

Se c¹è un dubbio di propagazione si devono anche asportare i nodi linfatici, che drenano la zona. In più si deve garantire il funzionamento degli organi ridotti (p.es. intestino) e prevedere un risultato esteticamente accettabile (p.es. mammella).

Asportando i tumori localizzati, la maggior parte di massa tumorale, la ³sopravvivenza  5 anni² aumenta del 10Š20% verso ³non trattamento² secondo il tipo del tumore, la grandezza ed eventualmente metastasi.

4.1.2     La chemioterapia

Essa tenta di avvelenare le cellule tumorali senza ledere troppo quelle sane. Si tiene in considerazione il fatto che le cellule tumorali sono un po¹ più sensibili a certi agenti tossici delle cellule ³normali². Cosa altrettanto difficile è il dosaggio che deve essere ³sicuramente² letale per le cellule tumorali ma non per il paziente.

La ³sopravvivenza 5 anni² aumenta 1Š5%, molto di più se combinate con terapie complementari, perché spesso la clinica licenzia questi pazienti in stati pietosi cachessici e serie deficienze immunitarie. Così noi naturopati abbiamo il nobile compito di combattere effetti collaterali, curare diete e integratori alimentari di riconvalescenza, ripristinare flore mucotiche e riattare funzioni immunitarie.

4.1.3     La radioterapia

Anch¹essa tiene in considerazione il fatto che le cellule tumorali sono più sensibili ai raggi ionizzanti (e al calore da essi sviluppato) delle cellule ³normali².

Difficile è stabilire la dose di raggi, e con quale intermittenza somministrarli, e su quale area di tessuto, per evitare gravi ustioni.

La ³sopravvivenza 5 anni² aumenta 5Š10%. Del resto per le terapie complementari vale (in misura meno drammatica) quello che è detto sotto ³chemioterapia² in più spesso delle ustioni ed effetti tardivi di ustioni (bruciore, prurito, Š)

4.1.4     Le arti cliniche

Queste si occupano:

-   della cura dei pazienti spesso gravemente lesi sistematicamente e organicamente

-   delle cure palliative dagli effetti collaterali

-   della prevenzione (specialmente per quanto riguarda i tumori ormone-dipendenti)

-   della diagnostica e del controllo accurato.

Visto che le cliniche sono poco dotate di esperti e strumenti per cure complementari, i medici di condotta spesso ³tagliati fuori² dagli specialisti oncologi e le casse non disposte a spendere soldi in merito, questo settore è diventato vergognoso (salvo rare eccezioni).

4.2      Terapie naturopatiche e complementari

Esse non possono e non vogliono concorrere con quelle cliniche. Vedono il loro contributo piuttosto in modo complementare, cercando di:

-  preparare ed accompagnare il cliente per e durante le terapie cliniche

-  effettuare una terapia complementare ³postclinica²

-  prevenire alle recidive.

 

L¹idea sarebbe quella di fornire all¹organismo gli strumenti per auto difendersi e di preparare un terreno sfavorevole al tumore, piuttosto che voler ³sradicare le cellule tumorali².

4.2.1      Naturopatiche coadiuvanti

4.2.2      Oncologia antroposofica

 

 

4.2.1     Naturopatiche coadiuvanti

-   Basate sul rinforzo del sistema immunitario con diverse sostanze da Se, Zn, estratto della ghiandola del timo, echinacea, phytolacca.

 

-   Basate su antiradicali come la Vitamina C, compl. Vit. B, Vit. E e tante altre

-   diverse proposte dietetiche, ambientali e comportamentali (es. antistress)

-   ³oncopsicoterapie² come il libro dei Simonton e programmi antistress

-   diverse tecniche di terapie corporee (riflessologia, Feldenkrais, Alexander, osteopatia craniosacrale e altri)

-   palliative per rendere più sopportabili gli effetti collaterali di terapie cliniche (es.fitoterapia, aromaterapia, Š).

 

-   Proposte di diverse medicine di altre culture (tibetana, indiana, cinese Š)

-   cliniche e medici alternativi di diverso tipo con metodi come p.es. ipertermia

-   scoperte e credenze di singoli naturopati difficilmente valutabili e riproducibili.

4.2.2     Oncologia antroposofica

Farmacologia originale in base al vischio, oncopsicoterapia e terapie espressionistiche secondo R. Steiner applicate da medici antroposofici specializzati ev. in clinica specializzata (Ita Wegmann-Klinik, Arlesheim).

5.0      Modelli terapeutici complementari

5.1      Modelli naturopatici

5.2      Matrice extracellulare

5.3      Immunologia tumorale

5.4      Biochimica tumorale

 

 

5.1      Modelli naturopatici

Diversi modelli e ³approcci² si intercettano. Ogni ³scuola² mette il peso sulla sua parte prediletta. Non è né distinto né ben chiarito in diversi meccanismi, se è l¹alterazione fisiologica a causare il tessuto tumorale o viceversa.

 

5.2      Matrice extracellulare

Liquidi e strutture extracellulari coinvolti nei processi tessutali. Substrato principale della difesa immunitaria.

 

                                            Sistema della matrice extracellulare (regolazione umorale).

 

 

5.3      Immunologia tumorale

Meccanismi di difesa contro cellule tumorali. Difesa immunocellulare:

funzioni della risposta immunitaria.

 

5.4. Biochimica tumorale

Il modello biochimico focalizza i processi chimici/fisici che promuovono mutazioni cancerogene di cloni cellulari.

 

 

 

6.0      Terapie naturopatiche di tumori

6.1      Sinottica di terapie complementari

6.2      Vischio

6.3      Peptidi di timo

6.4      Peptidi di milza e fegato, organosieri

6.5      Terapia ortomolecolare

6.6      Terapia sistemica enzimatica

6.7      Ipertermia

6.8      Psicologia tumorale

 

6.1      Sinottica di terapie complementari

6.2      Vischio

R. Steiner ha proposto, nel 1920, preparati di vischio per la cura di tumori. La sua collega, medico Ita Wegmann, ha realizzato il progetto nella sua clinica di Arlesheim (Basilea Campagna).

6.2.1       Preparati

 

 

 

Baumholz: legno dell¹albero oste

Rinde: corteccia

Jahr: anno (10Š60)

 

6.2.1     Preparati

Il più noto della WELEDA, ISCADOR per applicazione s.c. Diversi tipi secondo l¹albero ³oste².

 

M: Mela; A: Abete; P: Pino

In parte in diluzione omeopatica fino D7 (1:10 milioni, potenziato 7 volte)

L¹applicazione richiede l¹accompagnamento di un medico o di un naturopata istruito.

 

La seguente tabella mostra alcune sostanze contenute in estratti di vischio e il loro effetto su cellule tumorali e immunitarie:

6.3      Peptidi di timo

I peptidi di timo a partire dal 1922 (Merck, Hoffmann-La Roche) sono usati per aumentare la resistenza contro le infezioni. Il loro uso è quasi sparito dopo la seconda guerra mondiale a causa dell¹introduzione di antibiotici.

In naturopatia sono ancora usati per gli ³squilibri² del sistema immunitario (allergie, reumatologia, autoimmunitarie e terapie complementari tumorali)

La seguente tabella presenta alcune sostanze contenute in preparati di timo (p.es. THYM-UVOCAL) e il loro effetto sul sistema immunitario.

1)           Compensa una deficienza della ghiandola TIMO, effetti endocrini, radioprotettivo

2)           prestadio di timosina alfa

3)           effetto su maturazione intratimica di cellule linfoidi

4)           effetto su: maturazione e differenz.  timociti, produz. linfochini, interferoni

5)           attivazione cellule T-soppressori

6)           stimola fagocitosi di macrofagi

7)           stimola maturazione timociti, produzione cellule T-helper

8)           induce differenziazione di T-linfociti           

9)           inibizione di cellule T-sopressori

 

Esistono preparati ³freschi² per iniezioni i-m., s.c. e i.v. e delle pastiglie.

 

6.4      Peptidi di milza e fegato, organosieri

I peptidi di milza/fegato (p.es. FACTOR AF2) sono usati da naturopati prevalentemente durante le radio-/chemioterapie, perché aumentano la sopportabilità di queste terapie e diminuiscono il rischio di recidive.

 

Le proprietà generali sono:

-  immunostimolante specifico e non specifico monociti/macrofagi

-  protezione radiologica e del parenchima epatico

-  inibitorio cellule maligne

-  nessuna tossicità.

Un preparato spesso usato: NEY-Tumorin, iniezione i.m. e i.v.

6.5      Terapia ortomolecolare

La terapia ortomolecolare ha tre aspetti diversi:

-  garantire un rifornimento adeguato di biomolecole in caso di carenza latente e/o passeggera causata da malnutrizione, stress, carico ambientale, riconvalescenza

-  sostituire Vitamine (A, C, E, K, alcune del gruppo B) e acidi lipidici essenziali distrutti da terapie aggressive e sostenere il catabolismo di tossine provenienti dal tumore con aminoacidi (p.es. Methionin, BURGERSTEIN), Selenio, Gluthation

-  effetti diretti su certe forme tumorali (p.es. A, B3, Gluthation) o proprietà immunomodulatorie di sostanze come Vit. B1, B2, B6, C, Biotina, acido alfa-liponico, Selenio e Zinco.

6.6      Terapia sistemica enzimatica

John Beard 1911 ha proposto l¹uso di enzimi animali contro i tumori. Problematica nella miscela di enzimi animali (pancreas) e di piante (ananas, papaya) con sostanze vasoprotettive (rutina).

Impiego recente:

-  reumatologia, autoimmunitarie: MULSAL, WOBENZYM, BROMELAIN

-  infiammazioni croniche: PHLOGENZYM, BROMELAIN

-  tumorali: WOBE MUGOS, WOBENZYM, MULSAL.

 

Gli enzimi proteolitici usati nella terapia di tumori hanno i seguenti effetti:

-  sopprimono la formazione di molecole di adesione (meccanismo di metastasi)

-  sopprimono la capacità delle cellule tumorali di ³mascherarsi² con fibrine (WRBA) o acido ialuronico

-  stimolano il sistema immunitario umorale e cellulare (attività fagocitica, produzione IL1, livello immunocomplessi soppressivi)

-  anti-edemigeni

-  inibitore di aggregazione trombociti. Cave! 3 giorni prima di un¹operazione interrompere.

6.7      Ipertermia

Le cellule tumorali sono un po¹ più sensibili a temperature alte che le cellule normali; si usa per distruggere le cellule cancerogene.

 

Ipertermia attiva: iniezione di sostanze che generano febbre. Difficile da dosare e da controllare, perché reazioni individuali.

 

Ipertermia passiva: riscaldamento del corpo a 41oC in un apparecchio e poi surriscaldamento della zona tumorale a 42oŠ43oC.

 

Pare che oltre all¹effetto diretto sulle cellule tumorali ci siano anche effetti immunologici, molecolari e biofisici propensi alla terapia antitumorale.

 

 

6.8      Psicologia tumorale

Nella struttura ³psicospirituale² di pazienti tumorali si incontra spesso una struttura di valori dominata dalla triade ³sacrificio-armonia-colpa²:

-  conosco tante persone con questa struttura che non hanno tumori

-  conosco cani con tumori che non soffrono di questa ³ideologia².

Nel lavoro psiconcologico può servire come modello quello di scoprire ³valori propri inconsci² patogeni. Ci servono però anche lavori comportamentali (risorse di autostima e autoregolazione) oltre a ³strategie di combattimento mentale².

6.8.1      Accompagnamento psico-socio-spirituale

6.8.1     Accompagnamento psico-socio-spirituale

Durante una terapia tumorale ritengo importante un accompagnamento ³psico-socio-spirituale² professionale, perché sono notevolmente scombussolati l¹identità, le relazioni e i ruoli sociali del paziente oltre allo stress organico che deve subire al medesimo tempo.

Come introduzione al tema di ³psicooncologia² servono le opere di LESHAN, SIMONTON,

GROSSARTH-MATICEK


Programma

Corso MmP

Seminari

Conferenze

 

Lucidi

Dispense

Strumenti

Novità

 

Forum

 

Studio

Vari

Webmaster

HOME

Scopo

Struttura

 

Collaboratori

Colleghi

Impressum

Amministrazione, Recapiti

 

© 2005 P. Forster & B. Buser

via Tesserete, CH-6953 Lugaggia, Switzerland

Everyone is permitted to copy and distribute verbatim copies of this license document, but changing it is not allowed.

GFDL Gnu Free Documentation License

 

Il materiale contenuto in questo sito può essere usato secondo le leggi Statunitensi sul

  Fair Use

(non per scopi di lucro; citazione della fonte).