Medicina popolare

per autodidatti

 

 

luglio 27, 2005


Indice della pagina

 

1.0 Basi

       1.1 Infezioni

       1.2 -DEMIE

       1.3 -ITÀ

       1.4 Immunità e immunizzazione

 

2.0 Germi, microrganismi

       2.1 Infezioni virali

       2.2 Infezioni batteriche

       2.3 Rickettsie e Clamidi

       2.4 Infezioni da funghi (micosi)

       2.5 Infezioni da protozoi

       2.6 Infezioni da parassiti

 

3.0 Tipi di infezioni

       3.1 Tipi di trasferimento di infezioni

       3.2 Vie infettive dei germi

       3.3 Portatori ed emettitori di germi

 

4.0 Sintomi caratteristici di malattie infettive

       4.1 Temperature normali corporee

       4.2 Tipi di febbre

       4.3 Curve febbrili

       4.4 ³Brividi²

       4.5 Sfebbramento

 

5.0 Metodi diagnostici

 

6.0 Metodi per combattere i germi

       6.1 Sterilizzazione

       6.2 Disinfezione da germi

       6.3 Disinfestazione da parassiti

       6.4 Pastorizzare

     6.5 Termini tecnici

PT 1.1

Generalità sulle malattie infettive

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate: MmP 6.2

MmP 6

 

 

 

 

 

7.0 Cura di malattie infettive

       7.1 Comportamento durante le infezioni

       7.2 Sostegno alle cure antibiotiche

       7.3 Autotrattamento di infezioni ³banali²

7.4 Principi di trattamento delle micosi

7.5 Oli eterici contro infezioni

 


1.0      Basi

Infezioni, -demie, -ità, immunità e immunizzazione.

       1.1 Infezioni

       1.2 -DEMIE

       1.3 -ITÀ

     1.4 Immunità e immunizzazione

1.1      Infezioni

Invasione di microrganismi nel corpo con sintomi di malattia infettiva.

              1.1.1   Cause di malattia

              1.1.2   Tipi di infezione

                         1.1.2.1   Locali

                         1.1.2.2   Acute cicliche

                         1.1.2.3   Sistemiche

                         1.1.2.4   Latenti

                         1.1.2.5   Aerobiche e anaerobiche

                         1.1.2.6   ³Focolai²

 

 

1.1.1     Fattori che giocano un ruolo nell¹ammalarsi

-   virulenza del microrganismo: sua ³vitalità, aggressività²

-   quantità di microrganismi invasori

-   durata di esposizione al microrganismo

-   stato immunitario del corpo: anticorpi, iporesistenza (freddo, fame, disturbi metabolici e emotivi, ...)

-   ³vitalitಠdell¹organismo colpito, ³costruzione² e ³predisposizione²: reattività.

1.1.2     Tipi di infezione

Locali, acute, cicliche, sistemiche, latenti, ³focolai².

1.1.2.1     Locali

Reazioni locali al luogo di infezione: infezione cutanea e di mucose.

Propagazione locale del microrganismo. Effetti sistemici tramite:

-   tossine prodotte da microrganismi e sostanze mediatrici del sistema immunitario

-  complicazione se il germe si propaga tramite il sangue (batteriemia)

-  infezione anaerobica di ferite

-  infezione sistemica.

Non si sviluppa un¹immunità duratura perché è prevalentemente coinvolto il sistema immunitario non specifico.

1.1.2.2     Acute cicliche

Si distinguono in:

-  incubazione: tempo che intercorre tra l¹invasione e l¹apparizione dei primi sintomi

-  manifestazione generale: i germi si propagano tramite il sangue (batteriemia, viremia) e possono essere scoperti nel sangue

-  normalmente febbre alta e forte sensazione di malessere

-  manifestazione organica: invasione nell¹organo preferenziale.

Superata la malattia normalmente si ha immunità a vita perché è coinvolto il sistema immunitario specifico con anticorpi e cellule di memoria.

Tipici rappresentanti: leptospirosi, pertosse, epatiti virali.

 

1.1.2.3     Sistemiche

I microrganismi invadono diversi organi o vaste regioni dell¹organismo:

-  batteriemia (infezione del sangue)

- diversi organi: difterite, gonorrea, enterite infettiva.

1.1.2.4     Latenti (o occulte)

L¹infezione non provoca sintomi evidenti. Si instaura una specie di equilibrio tra la virulenza del microrganismo e la capacità combattiva del sistema immunitario. Essa assorbe continuamente ³forze² del sistema immunitario e lo indebolisce in questo modo. Vedi anche ³focolai².

1.1.2.5     Aerobiche e anaerobiche

-  aerobiche: germi che hanno bisogno di ossigeno per il loro metabolismo

-  anaerobiche: germi che non hanno bisogno di ossigeno per il loro metabolismo. Sono temuti perché necrotizzano il tessuto, ³avvelenano² il sangue e sono difficilissimi da sradicare.

1.1.2.6     ³Focolai²

Infezioni ³incapsulate² nel tessuto spesso per lunga durata senza sintomi. Possono diventare virulenti quando il sistema immunitario è indebolito o occupato altrove.

Hanno spesso effetti su organi distanti da quelli infettati a causa di reazioni della regolazione basale.

 

1.2      -demie

I termini con questa desinenza descrivono l¹apparizione geografica e temporale di malattie infettive.

              1.2.1   Epidemie

              1.2.2   Endemia

         1.2.3   Pandemia

1.2.1     Epidemie

Apparizione di una malattia infettiva frequente in un determinato luogo e in un determinato periodo. P.es. dopo un sisma con susseguenti scarse condizioni igieniche, vi è un¹epidemia di colera o di tifo addominale.

1.2.2     Endemia

Apparizione di una malattia infettiva duratura in un determinato luogo, p.es. endemia di malaria in posti paludosi tropicali.

1.2.3     Pandemia

Propagazione di una malattia infettiva oltre paesi e continenti, p.es. pandemia d¹influenza nel 1918 con la quale si infettarono milioni di persone in tutto il mondo.

 

1.3      -ità

I termini con questa desinenza descrivono frequenze (percentuali) di decessi e malattie.

              1.3.1   Morbidità

              1.3.2   Mortalità

         1.3.3   Letalità

1.3.1     Morbidità

Frequenza di malattia: p.es. morbidità 2% significa che su 100 persone se ne ammalano 2.

1.3.2     Mortalità

Frequenza di decesso: p.es. mortalità 1% significa che su 100 persone ne muore 1.

1.3.3     Letalità

Frequenza di decesso fra gli ammalati: p.es. letalità del colera 70% significa che di 10 persone con il colera ne muoiono 7.

1.4      Immunità e immunizzazione

L¹Immunità è l¹insensibilità dell¹organismo verso un determinato germe.

L¹immunizzazione è l¹atto di desensibilizzare.

Si distingue secondo i seguenti criteri:

-  immunità specifica e non specifica

-  immunità congenita e acquisita

-  immunità naturale e artificiale

-  immunità attiva e passiva.

Per i dettagli vedi i relativi capitoli sul ³sistema immunitario².

              1.4.1   Non specifica

              1.4.2   Specifica

              1.4.3   Congenita

              1.4.4   Acquisita

              1.4.5   Naturale

              1.4.6   Artificiale

              1.4.7   Immunizzazione attiva

         1.4.8   Immunizzazione passiva

1.4.1     Non specifica

Meccanismi del sistema immunitario ³protettivi² come:

-   acidità del derma

-   acidi, basi, enzimi antibatterici, fauna e flora nel tratto digestivo

-   cellule fagocitanti sul muco e tra i microvilli e i leucociti

-   azione di complemento (reazioni enzimatiche a catena).

1.4.2     Specifica

Reazione di anticorpi a specifici antigeni.  Si forma durante la vita per via di ³conflitti² fra germi e sistema immunitario. Nel neonato agiscono anticorpi materni.

Le vaccinazioni creano anticorpi.

 

 

1.4.3     Congenita

Contro germi che per l¹essere umano non sono infettivi perché non trovano un ambiente in cui possono sopravvivere.

1.4.4     Acquisita

-   Per aver superato una malattia infettiva

-   ³muta² per aver formato anticorpi dopo un¹infezione senza sintomi

-   per vaccinazione con germi ³indeboliti²

-   quelle del neonato, che acquista anticorpi con il latte materno.

1.4.5     Naturale

Congenita o per aver superato una malattia infettiva manifesta o ³muta².

1.4.6     Artificiale

Per vaccinazione attiva o passiva.

1.4.7     Immunizzazione attiva

Il corpo produce anticorpi per via di:

-   malattia infettiva manifesta

-   ³muta² (malattia infettiva occulta)

-   vaccinazione con germi indeboliti.

1.4.8     Immunizzazione passiva

Il corpo riceve anticorpi dall¹esterno.

-   Da parte della madre.

-   Per vaccinazione con anticorpi.

Quest¹immunità è passeggera ma immediata. Normalmente (se possibile) viene combinata con una vaccinazione attiva in caso in cui l¹infezione sia già in atto.

2.0      Germi, microrganismi

Virus, batteri, rickettsie e clamidi, funghi (miceti), protozoi, metazoi (parassiti).

       2.1 Infezioni virali

       2.2 Infezioni batteriche

       2.3 Rickettsie e Clamidi

       2.4 Infezioni da funghi (micosi)

       2.5 Infezioni da protozoi

     2.6 Infezioni da parassiti

 

 

2.1      Infezioni virali

I virus sono i ³germi² più piccoli. Non sono ancora ritenuti ³organismi² perché consistono solo di DNA e RNA con o senza una membrana proteica; si classificano come ³unità biochimiche². Non dispongono di un metabolismo proprio, ma necessitano di un ³oste² per procrearsi. Sono ³parassiti di cellule².

 

Il meccanismo infettivo:

-  il virus si attacca a determinati ricettori sulla membrana della cellula ospite

-  la cellula ³ingerisce² il virus per pinocitosi

-  RNA e DNA del virus inducono nella cellula ospite la riproduzione virale

-  i viri riprodotti vengono ³esportati² dalla cellula ospite e infettano altre cellule.

 

La cellula ospite, dopo un po¹ di tempo, tenta di difendersi contro il ³parassita intracellulare² producendo proteine come interferone e interleuchine (che sono virostatici) ed emette queste sostanze anche nel liquido interstiziale (atto ³altruistico² della cellula verso il suo ambiente vitale).

 

Quando l¹organismo identifica un tipo di virus, scatta il meccanismo di difesa cellulare con la produzione di anticorpi specifici.

 

I sintomi di un¹infezione virale sono generali in una prima fase (quando il virus si propaga nel sangue). Essi diventano specifici quando il virus raggiunge e si moltiplica nell¹organo bersaglio.

 

I sintomi generali sono:

-  stanchezza

-  mal di testa

-  febbre e ³brividi²

-  dolori muscolari e articolari

-  inappetenza

-    leucopenia (leucociti emigrati dal sangue nel tessuto connettivo lasso per combattere il virus).

 

I sintomi specifici dipendono ³dall¹organo bersaglio². Per reazione, normalmente, aumenta il numero dei linfociti nel sangue.

 

Le famiglie virali più note sono:

-  adenovirus: influenza, naso, gola

-  arbovirus: viene trasmesso da un insetto ematofago (zecche, zanzare)

-  enterovirus: poliomielite

-  herpes-virus: herpes simplex, herpes zoster

-  mixovirus: orecchioni

-  retrovirus: HIV => AIDS.

HIV

Herpes simplex

Malaria

 

 

2.2      Infezioni batteriche

I batteri sono organismi monocellulari capaci di procrearsi per mitosi nell¹organismo che li ospita come parassiti. Vivono tra altre cellule e nell¹interstizio tessutale dell¹organismo infetto. Il loro effetto patogeno consiste nel fatto che:

-  secernono tossine come prodotto del loro metabolismo (ectotossine) che determinano la sintomatologia specifica p.es botulismo, difterite, tetano

-    liberano tossine quando si decompongono (endotossine) che creano sintomi come:

       febbre, choc, leucopenia, iperglicemia che poi è spesso la ³crisi di guarigione² dall¹infezione.

 

Bacillus e clostridium sono dei sottogruppi di batteri in grado di ridursi a spore resistenti (come miceti). Essi possono sopravvivere in condizioni ambientali ostili e con un metabolismo molto ridotto.

A seconda delle forme dei batteri si distinguono in:

-  batteri ³sferici² (-cocchi)

 - streptococchi (a catena)

 - stafilococchi (a grappoli)

 - diplococchi (a coppia)

-  batteri bastiformi

-  pastorella come corinebattero

-  batteri spiraliformi

 - spirochete (flessibile, mobile)

 - spirilli (rigidi, immobili).

 

 

Bact. Staphylococcus  pneumoniae

Bact. Helicobacter  pylori

 

 

Bact. Campylobacter jejuni

Bact. Salmonella enteritidis

 

2.3      Rickettsie e Clamidi

Rickettsia: sono microrganismi tra i virus e i batteri, in quanto obbligatoriamente sopravvivono solo all¹interno della cellula:

-  Rickettsia prowazeki maculosa

-  Rickettsia burneti (febbre Q)

Clamidi: sono microrganismi tra virus e batteri parassitari delle cellule (come virus) ma strutturati in modo simile ai batteri:

-  Clamidia trachomatis (tracoma, lymphogranuloma inguinalis).

-  Clamidia psittaci (ornitosi).

-  Altre infezioni genitali e oculari.

  Clamidi in cellule infettate (chiaro)

2.4      Infezioni da funghi (micosi)

I funghi (miceti) sono cellule vegetali (senza clorofilla) con diversi nuclei cromosomici. Da una spora si forma un ³filo micelico² che intersecandosi con un altro, forma un ³fungo² che produce nuove spore.  Le spore sono molto resistenti, il micelio e i ³funghi² molto meno.

Le micosi infettano prevalentemente la cute e le mucose, i capelli e le unghie ma possono infettare anche i polmoni, le ossa e le meningi fino alla setticemia micotica con esito letale.

              2.4.1   Dermatofiti (tinea)

         2.4.2   Micosi ³da lievito²

2.4.1     Dermatofiti (tinea)

Funghi filiformi che infettano la cute, i capelli e le unghie. ³Tinea² indica che si tratta di un determatofito, poi segue la localizzazione (p.es. tinea pedum - mucosi del piede).

Si presenta normalmente come un focolaio rotondo, ovale o irregolare con bordo marcato, ev. più pallido verso il centro. Desquamazione verso il bordo, spesso prurito o bruciore. Luoghi prediletti: ascelle, inguine, pieghe del ventre.

 

 

  

Fungus Trychophyton tonsurans

2.4.2     Micosi ³da lievito²

Il rappresentante più noto è la candida albicans, naturale flora dell¹intestino umano che infetta prevalentemente la bocca, la vagina, il prepuzio creando uno strato biancastro che spesso prude.

Colpiti sono prevalentemente persone che sono:

-   diabetiche;

-   trattate massicciamente con antibiotici che disturbano la flora naturale delle mucose;

-   soggette ad uno stato immunitario decadente;

-   partner sessuale di persone infette.

Fungus Candida albicans

 

2.5      Infezioni da protozoi

(proto-: primo, -zoon: bestia). Microrganismi animali monocellulari, possono alternare una riproduzione sessuata ad una asessuata.

Le infezioni più note di protozoi sono:

-  toxoplasmosi gondii (può essere acquisita dal bambino ancora nell¹utero)

-  malaria (diverse forme di plasmodi)

-  diarrea amebica

-  trichomonas vaginale.

Toxoplasmosi

Trichomonas vaginalis

Amoeba proteus

Malaria

 

 

2.6      Infezioni da parassiti (metazoi)

Organismi animali pluri- e multicellulari che creano sintomi patologici poiché:

-  sfruttano sostanze nutritive dell¹organismo ospitante

-  secernono sostanze tossiche con il loro metabolismo

-  possono trasmettere virus.

 

I più noti parassiti dell¹umanità sono:

              2.6.1   Vermi

              2.6.2   Acari

              2.6.3   Pulci

              2.6.4   Pidocchi

         2.6.5   Zecche

2.6.1     Vermi

- Ascaridi;                    - trivuri;                         - cestodi.

- enterobi;                    - trichine;

   (Nematodis): Ascaridis lumbric.

 

2.6.2     Acari

Sono ragni. Il più noto è la scabbia.

   Acaris sull¹occhio di una mosca

2.6.3     Pulci

Insetti che succhiano il sangue umano. Lasciano un ³rossore² rotondo con in mezzo un puntino che prude fortemente. Possono trasmettere malattie come la peste e servono ai cestodi (tipo di verme intestinale) come ³intermediario².

 

 

2.6.4     Pidocchi

Insetti di diverse forme (sanguisughe):

-   dei capelli, specialmente nei bimbi, scomodi ma non pericolosi;

-   dei vestiti: possono mediare malattie virali pericolose come:

     - Rickettsia prowazeki.

     - Borrelia recurrentis.

     - Rickettsia quintana.

     - Peste.

-   Pubiche: noiose ma non pericolose.

   Pediculus capitis

2.6.5     Zecche

Insetti sanguisughe che possono trasportare la meningo-encefalite. Potrebbe anche essere possibile la diffusione di Rickettsie e Borrelie; di infezioni virali come arbovirus.

 

3.0      Tipi di infezioni

Le malattie trasferibili sono di due tipi:

-  trasferibili da uomo a uomo (p.es. rosolia) dette anche contagiose;

-  non trasferibili da uomo ad uomo (p.es. malaria, solo da zanzara anofele).

La malaria è trasferibile, ma non contagiosa.

       3.1 Tipi di trasferimento di infezioni

       3.2 Vie infettive dei germi

       3.3 Portatori ed emettitori di germi

 

3.1      Tipi di trasferimento delle infezioni

-  Tramite goccioline:

    trasferimento tramite gocce salivari mentre si parla, si starnutisce, si tossisce. Molto frequente per quanto riguarda le infezioni da raffreddamento.

-  Tramite contatto:

    diretto da uomo ad uomo o mediante oggetti infetti p.es. difterite, rosolia.

-  Circuito fecale:

    per mancanza di igiene avviene la contaminazione attraverso le feci, l¹urina, il sangue, il pus p.es. tifo e colera.

-  Per inalazione:

    (contaminazione aerogena). Inalazione di polvere contaminata con feci p.es. ornitosi.

-  Attraverso il cibo e le bibite infette:

    erronea conservazione e immagazzinaggio che permette ai germi di procrearsi p.es. botulismo, salmonelle, listeriosi.

-  Attraverso lo scambio di liquidi corporei:

    riguarda i germi che al di fuori dell¹organismo umano non possono vivere. Infezione per trasfusione o ferite della pelle e delle mucose con un contatto diretto p.es. sifilide, AIDS.

-  Spostamento nel corpo:

    germi che si trovano in un posto fisiologicamente adatto (p.es. intestino) che si spostano in una zona dove il germe diventa patogeno (p.es. vie urinarie) come l¹escherichia coli, candida albicans e altri.

 

3.2      Vie infettive dei germi

Quando riescono a superare le barriere d¹entrata come:

-  tratto respiratorio

-  tratto digestivo

-  tratto urogenitale

-  derma, mucose, congiuntiva intatta, ferita o debole.

I germi raggiungono i loro ³organi bersaglio² tramite la circolazione sanguigna.

3.3      Portatori ed emettitori di germi

Dei portartori di germi possono manifestarsi non ammalati (o non ancora, oppure non più) a causa dei seguenti fattori:

-  tempo di incubazione non ancora passato

-  decorso muto (senza sintomi o con sintomi aspecifici)

-  immunità specialmente per infezioni con indice contagioso basso e malattie da raffreddamento banali

-  dopo un¹infezione manifesta o ³muta² con susseguente immunità i soggetti possono emettere costantemente germi con le feci p.es. colera, salmonelle, shigelle.

 

4.0      Sintomi caratteristici di malattie infettive

I sintomi caratteristici sono la febbre e nel caso il batterio si diffonda per via ematica, i brividi.

Nelle infezioni virali, spesso all¹inizio fanno male le ossa e le giunture (radicali liberi di combattimento sotto la cute ossea).

       4.1 Temperature normali corporee

       4.2 Tipi di febbre

       4.3 Curve febbrili

       4.4 ³Brividi²

     4.5 Sfebbramento

4.1      Temperature normali corporee

-  Ascellare: al di sotto di 36,8°C.

-  Sublinguale: ca. 0,2°C superiore all¹ascellare.

-  Rettale: ca. 0,5°C superiore all¹ascellare.

4.2      Tipi di febbre

Premessa: la temperatura basale di ogni persona è individuale e diversa!

Temperatura ascellare inferiore a 36,4°C: sottotemperatura (spesso ipoglicemia)

-  temperatura ascellare Š37,8°C. subfebbrile;

-  temperatura ascellare 37,8Š39°C: febbre;

-  temperatura ascellare superiore a 39°C: febbre alta.

NB: in alcune rare infezioni, es. colera, la temperatura può abbassarsi fino a 30°C.

 

4.3      Curve febbrili

Molte malattie infettive sono caratterizzate da curve febbrili tipiche.

-  Intermittente:

    attacchi febbrili che si intercalano con periodi di temperature normali ad intervalli di ore.

-  Remittente:

    variazione giornaliera di 1...1,5°C; ma non sfebbra completamente.

-  Settica:

    bassa al mattino e alta alla sera.

-  Continua:

       variazioni giornaliere minori di 1°C. Tipico del tifo addominale, ornitosi tifoide o polmonare.

-  Ondulante:

    variazioni giornaliere ad intervalli di ore marcate. Tipico per brucellosi.

4.4      ³Brividi²

È tipico per certe infezioni prima della fase febbrile:

-  scuotimento grossolano con battito dei denti;

-  forte sensazione di freddo;

-  poi febbre oltre i 39°C.

Normalmente indica la presenza di un germe nella circolazione ematica. Tipico della malaria (ogni 3...4 giorni) e della pielonefrite (infezione renale). I bambini invece dello scuotimento possono avere delle convulsioni febbrili, che mimano una crisi epilettica con movimenti incontrollati degli arti, perdita di conoscenza con occhi girati all¹insù e incontinenza.

4.5      Sfebbramento

-  Per lisi:

    lenta e continua.

-  Per cristi:

    bruscamente, in modo massiccio; può avere ripercussioni sul sistema cardiovascolare.

 

5.0      Metodi diagnostici

Per scoprire dei microrganismi patogeni nel corpo:

-  ricerca col microscopio

-  culture per aumentare la quantità e testare antibiotici

-  iniezione di materiale sospetto ad animali con osservazione della reazione (se si ammalano) p.es. tubercolosi

-  ricerca di anticorpi nel sangue.

 

6.0      Metodi per combattere i germi

Ignaz Semmelweis, un ginecologo ungherese, ipotizzò, come causa per la setticemia puerperale, le mani infette di levatrici e medici.  Dopo accese guerre ideologiche, la medicina sviluppa i seguenti strumenti per combattere i germi patogeni: sterilizzazione, disinfezione, disinfestazione, pastorizzazione.

       6.1 Sterilizzazione

       6.2 Disinfezione da germi

       6.3 Disinfestazione da parassiti

       6.4 Pastorizzare

     6.5 Termini tecnici

 

 

6.1      Sterilizzazione

Distruzione di tutti i microrganismi su un oggetto (non solo patogeni). Due metodi:

-  Sterilizzazione ad aria calda: 180°C per 30 min.

-  Autoclave (a pressione):

    1 bar 120°C per 20 min (pentola a vapore).

    2 bar 134°C per 5 min.

Da notare che il tempo si conta a partire dalla temperatura raggiunta.

Per l¹uso ³casalingo² va benissimo una pentola a pressione (con un po¹ di acqua dentro).

6.2      Disinfezione da germi

Annientare germi patogeni per evitare infezioni. L¹oggetto non è ³sterile². Per disinfettare si usa:

-  spesso ingredienti chimici (p.es. alcool).

-  Anche metodi fisici come:

    - essiccamento;

    - raggi (ultravioletti, raggi X, sole);

    - congelamento.

-  Disinfettanti per locali: Idrolato (acqua) e Aeth. (olio essenziale) di lavanda come spay.

-  Disinfettante di ferite: Aeth. Lavandula (olio essenziale di Lavanda) puro sulla ferita (1Špoche gocce): fungi- e battericida, virostatico, cicatrizzante.

-  Disinfettante dermico: Aeth. Melaleucae (Tea Tree) soluto a 1Š10% in alcol o olio ³antibiotico² a largo spettro.

-  Disinfettante mani: p.es. STERILLIUM, HOSPISEPT: miscela di coliche fortemente disinfettanti e dermaprotettivi.

6.3      Disinfestazione da parassiti

Annientare parassiti come pulci con ingredienti chimici.

6.4      Pastorizzare

Riscaldamento ³mite² per poco tempo (p.es. latte: 85°C per 2 min.). Spore di funghi non vengono distrutte bensì germi di tifo, paratifo, shigellosi, tubercolosi, ...

6.5      Termini tecnici

-  cida: uccide (batteri-, fungi-, Š)

-  statico: impedisce la proliferazione (virus-, Š).

 

 

7.0      Cura di malattie infettive

Le malattie infettive, all¹inizio del secolo erano la maggior causa della mortalità e ancora oggi lo sono nei paesi ³sottosviluppati².

Nei paesi industrializzati sono stati ridotti notevolmente i rischi, grazie a:

-  il tenore di vita che rende molto più efficace il sistema immunitario delle persone (fame, freddo, stanchezza, stress esistenziale Š),

-  le condizioni sanitarie e igieniche che hanno ridotto enormemente la quantità di microrganismi nell¹ambiente e un¹eventuale esposizione ai germi,

-  per le malattie infettive batteriche, l¹uso di antibiotici è efficace a dare un ³colpo di mano² al sistema immunitario ³sovraccarico² in situazioni d¹emergenza critiche.

 

Molte volte nel mio lavoro come naturopata mi sembra persino ³ribaltata² la problematica:

-  il tenore di vita rende noiosa e ideologicamente conflittuale la vita al punto da stressarsi per mancanza di sfida esistenziale e per incapacità di adattamento, ciò indebolisce di nuovo il sistema immunitario;

-  l¹igiene eccessiva evita all¹organismo di formare anticorpi durante l¹infanzia ed elimina le barriere fisico-chimiche del sistema immunitario, mentre tante sostanze ³sintetiche² devono essere elaborate dall¹organismo (prodotti igienici, cosmetici, alimentari, invece di microrganismi);

-  si tenta di sostituire con i medicamenti il lavoro del sistema immunitario togliendogli la possibilità di diventare calmo ed efficace, rendendolo tendenzialmente ipersensibile, impanicabile e perciò poco efficace.

 

Le cure per specifiche malattie infettive sono descritte sotto i relativi capitoli degli organi infetti.

 

Alcune regole per le malattie infettive:

-    immediatamente dal medico con sospetto di malattie infettive obbligatorie di denuncia

       (vedi allegato: ³Ordinanza concernente la dichiarazione delle malattie trasmissibili dell¹uomo², 818.141.1);

-  mai interrompere una medicazione con antibiotici: si rischia di facilitare lo sviluppo di batteri resistenti all¹antibiotico;

-  nessuna automedicazione con antibiotici. Il medico responsabile lo fa solo in caso di accertate:

-  infezioni batteriche secondo precisi criteri clinici:

    -   clinico-empirico secondo la probabilità del germe responsabile per la malattia

    -   eventualmente dopo aver diagnosticato il battere e, potendo, conoscere le resistenze.

 

    Dopo una cura con antibiotici è consigliabile la cura dell¹apparato digestivo, perché spesso l¹antibiotico indebolisce notevolmente la fauna e la flora intestinale.

       7.1 Comportamento durante le infezioni

       7.2 Sostegno alle cure antibiotiche e guarigione infettiva

       7.3 Autotrattamento di infezioni ³banali²

7.4 Principi di trattamento delle micosi

7.5 Oli eterici contro infezioni

7.1      Comportamento durante le infezioni

Un¹infezione richiede notevoli sforzi del sistema immunitario; è quindi controindicato caricarlo ulteriormente:

-  riposo (a letto) per qualche giorno

-  evitare stress di ogni forma

-  rispettare le esigenze dell¹organismo specialmente i segnali di: fame, sete, caldo, sonno, tranquillità

-  concedersi un tempo di convalescenza (riassestamento dell¹organismo).

 

7.2      Sostegno alle cure antibiotiche e alla guarigione dell¹infezione

-  Fino ad una settimana dopo la cura aggiunta di Vit. C (ca. 2 gr/giorno) e complesso Vit. B. Preparato combinato: 2 compr. BEROCCA p.d. (C e B). Zinco 50 mg p.d. per stimolare la fagocitosi

-  Dopo la cura mettere a posto la flora intestinale p.es. con tanto yoghurt e Bioflorin, MUTAFLOR, OMNIFLORA.

-  Uso di tisane (o altri preparati fitoterapeutici):

    - amaro stomachico

    - nervinotonici

    - leggermente diuretici

    - linfostimolanti

      secondo il tipo dell¹infezione.

Una potente alternativa agli antibiotici sono gli estratti di ghiandole del timo di vitello (p.es. THYM-UVOCAL): amplificano notevolmente la difesa specifica infettiva immunitaria e sono anche compatibili a tutte le altre misure antinfettive (anche con antibiotici).

Rinforzano la flora mucotica e intestinale.

 

Sono specialmente indicate:

-  urtica dioica                  diuretica                                         -  iperico              virostatico

-  genziana                       amaro ³digestivo²                          -  fitolacca            immunostimolante

-  rhiz. hydrastis              amaro ³mucosi²                            -  cipolla               antibiotico zolfatato

-  avena                            nervinotonico                                 -  aglio ursino      antibiotico zolfatato

-  Hb. galii aparines         linfatico, immunitario                    -  Š

-  echinacea                     immunitario

-  absinthii                        amaro,antisettico

-  aglio                              antisettico, antibiotico

 

Sostituzione di liquidi (sudore) e di potassio (REKEWAN, brodo di manzo, p.es. Liebig) in caso di diarrea severa e tè di tiglio (diaforetico).

 

7.3      Autotrattamento di infezioni ³banali²

Visto che le infezioni si esprimono generalmente in determinati organi, sono trattati nei relativi capitoli. In seguito presenterò alcune piante con effetto sistemico in caso di infezioni.

Innanzitutto sono da rispettare le raccomandazioni dei precedenti due capitoli (comportamento, sostegno).

Seguono delle osservazioni su:

              7.3.1   Fitoterapeutici germostatici

              7.3.2   Febbre e diaforetici

              7.3.3   Infezioni acute

              7.3.4   Infezioni virali persistenti

 

 

7.3.1     Fitoterapeutici germostatici

-   mirra                                           germostatico, stim. leucociti

-   eucalipto                                     virostatico

-   Rad. babtisiae tinctoria              germostatico, antifebbrile

-   Hb. Tropaeoli                             germostatico

-   alium                                           virostatico, diaforetico

-   echinacea                                   germostatico, immunostimolatore

-   thymus                                        germostatico

-   absinthii                                      anaflogistico

-   melaleuca                                   germostatico a largo spettro.

7.3.2     Febbre e diaforetici

I diaforetici stimolano il corpo alla sudorazione tramite l¹alzamento della temperatura corporea, la dilatazione di pori sudiferi e la stimolazione di circolazione periferica. Questo processo scarica i reni, eliminando certe ³scorie² tramite la pelle e sostiene i processi immunitari. Sono indicati specialmente in caso di infezioni accompagnate da febbre:

-   tiglio                                            diaforetico, diuretico

-   angelica                                      diaforetico, diuretico

-   sambuco                                     diaforetico, diuretico, immunostimolante

-   zingiberis                                    diaforetico, stimolante

-   paprika                                        diaforetico, salivastimolante, stimolante, antisettico

-   menta                                          diaforetico, antiemetico, antisettico

-   eupatorio perfol.                         diaforetico

-   hyssopus                                    diaforetico, calmante

-   millefoglia                                   diaforetico astringente

7.3.3     Infezioni acute

In caso di infezione acuta si usa come base un diaforetico e un immunostimolante (ev. anche un ³antibiotico²) p.es.:

tiglio                    millefolia              diaforetici

sambuco            echinacea            immunostimolante

timo                    mirra                    antibiotico.

 

Se sono coinvolte le ghiandole linfatiche si aggiunge galium aparines (odore di aglio) e/o calendulae. Se sono coinvolte le mucose serve Hydrastis e/o Eupatorio perfol. In caso di irrequietezza si aggiunge camomilla e/o scutellaria. Se prude la pelle, si lava il corpo spesso con Acquae Hamamelis (astringente).

7.3.4     Infezioni virali persistenti

La seguente ricetta serve spesso:

Rp.

Rad. Babtisiae                                                  (³indago², virostatico)

Rad. Phytolaccae decan.                                 (immunostimolante)

Rad. Echinaceae angust.                                 (germostatico, immunostimolante)

Hb. Absinthiiaa                                                 (anaflogistico, amaro)

Res. Myrrhae pulv       ad              100            (germostatico, immunostimolante)

 

m.f. species D.S. Decotto 10 min. 1 c.t. per tazza 3 p.d.

 

(Si guarisce per non più dover bere questa tisana molto amara e schifosissima, la tintura è più sopportabile).

 

7.4      Principi di trattamento delle micosi

-  Ai funghi piace un ambiente caldo e umido, su un substrato alcalino (p.es. piedi ben lavati con sapone in calze di fibra sintetica in scarpe chiuse d¹estate);

-  detestano un substrato oleoso, ambiente secco e piuttosto acido e salato;

-  le spore si propagano grattandosi e con la biancheria e sono eliminabili solo a temperatura superiore ai 75°C;

-  i fungicidi eliminano il micelio e i funghi, ma non le spore che hanno un ³periodo di germinazione² di ca. 2 settimane. La cura deve proseguire per altre 3 settimane per garantire che vengano colpiti anche gli ultimi ³germogli² prima che si formino nuove spore.

7.5      Oli eterici contro infezioni

I seguenti oli eterici sono molto efficaci contro le infezioni. Si consiglia vivamente di non ingerirli, perché sono troppo concentrati. Servono per una terapia locale; vanno spalmati o usati per inalazioni e, oppure, gargarismi. Caso mai si ricorre alle piante per fare degli infusi con delle tisane.

 


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