Medicina popolare

per autodidatti

 

 

settembre 23, 2005


Indice della pagina

 

Indice

 

1.0 Metodo

1.1      Neuraltrapia iniettiva (Huneke): trattamento

       1.2      Metodi paragonabili

 

2.0 Storia e concetti

       2.1      Anestetici locali

       2.2      Ferdinand Huneke e la neuralterapia

       2.3      Campi irritativi, focolai e riflessi

       2.4      Zone di riflesso di Head

       2.5      Riflesso cuteo-viscerale e mio-viscerale

       2.6      Teoria segmentale e riflesso cuteo-viscerale

2.7      Teoria dei trigger points e riflesso cuteo-muscolare

       2.8      Teoria della regolazione basale

       2.9      Teoria del sistema del ³gate control²

       2.10   Teoria della pompa potassio/sodio della cellula

 

3.0  Diagnostica

 

4.0 Tecnica

 

5.0 Applicazione

 

6.0 Rischi e controindicazioni

 

7.0 Durata della cura

 

8.0 Letteratura

 

9.0 Indirizzi

MN 4.8

 

Elementi di

neuralterapia

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

 

 

 

Pagine correlate:

Temi di medicina popolare MmP 1

 

 

 

 

 

 

 


Indice MN 4.8:  Elementi di neuralterapia

 

1.0 Metodo

1.1      Neuraltrapia iniettiva (Huneke): trattamento

                  1.1.1   Locale

                  1.1.2   Segmentale

                  1.1.3   Del focolaio ipotizzato

                  1.1.4   Di gangli nervosi

                  1.1.5   Venoso

       1.2      metodi paragonabili

                  1.2.1   Elettroneuraldiagnostica (Croon)

                  1.2.2   Stimolazione nervosa transdermale TENS

                  1.2.3   Trigger point treatment

                  1.2.4   Criodesensibilizzazione di cicatrici

                  1.2.5   Anestesia locale e nebulizzazione

2.0 Storia e concetti

       2.1      Anestetici locali

       2.2      Ferdinand Huneke e la neuralterapia

       2.3      Campi irritativi, focolai e riflessi

       2.4      Zone di riflesso di Head

       2.5      Riflesso cuteo-viscerale e mio-viscerale

       2.6      Teoria segmentale e riflesso cuteo-viscerale

       2.7      Teoria dei trigger points e riflesso cuteo-muscolare

       2.8      Teoria della regolazione basale

       2.9      Teoria del sistema del ³gate control²

       2.10    Teoria della pompa potassio/sodio della cellula

3.0 Diagnostica

4.0 Tecnica

5.0 Applicazione

6.0 Rischi e controindicazioni

7.0 Durata della cura

8.0 Letteratura

9.0 Indirizzi

 


1.0 Metodo

Il metodo originale e classico è quello scoperto da Huneke.

1.1      Neuraltrapia iniettiva (Huneke): trattamento

       1.2      Metodi paragonabili

 

1.1 Neuralterapia iniettiva (Huneke)

Iniezione di anestetici locali (Procaina/ Xylocaina) nella o sotto la pelle, in muscoli, giunture o altri organi o in altri punti nevralgici (come cicatrici) allo scopo di eliminare focolai, centri di irritazione o di riattivare circuiti di regolazione disturbati per guarire molteplici malattie.

                  1.1.1   Locale

                  1.1.2   Segmentale

                  1.1.3   Del focolaio ipotizzato

                  1.1.4   Di gangli nervosi

                  1.1.5   Venoso

 

1.1.1   Trattamento locale

Iniettando nel locus dolendi.

 

1.1.2   Trattamento segmentale

Iniettando nel segmento di riflesso cuteo-viscerale corrispondente.

 

1.1.3   Trattamento del focolaio ipotizzato

Iniettando nel focolaio (cicatrice, focolaio infettivoŠ).

 

1.1.4   Trattamento di gangli nervosi

Iniettando nel relativo ganglio (³centrale di smistamento² nervoso).

 

1.1.5   Trattamento venoso

Iniettando nella vena o nella vena cubitale interessata.

 

1.2 Metodi paragonabili

Il metodo più vicino alla neuralterapia, secondo il prof. Pischinger, è l¹agopuntura. Appoggiandosi sulla teoria della regolazione basale egli ritiene che il meccanismo di funzionamento sia paragonabile.

Altri metodi simili sono:

                  1.2.1   Elettroneuraldiagnostica (Croon)

                  1.2.2   Stimolazione nervosa transdermale TENS

                  1.2.3   Trigger point treatment

                  1.2.4   Criodesensibilizzazione di cicatrici

                  1.2.5   Anestesia locale e nebulizzazione

 

1.2.1   Elettroneuraldiagnostica (Croon)

Misurazione elettrica di diversi punti cutanei allo scopo di scoprire regioni lese del corpo. Sulla base di queste indicazioni diagnostiche: terapia con correnti irritanti.

 

1.2.2   Stimolazione nervosa transdermale TENS

Applicazione di corrente elettrica (...60mA) tramite elettrodi/materiale di contatto su zone dermali specifiche: tronco nervoso principale, Trigger Point, punti di agopuntura, dermatoma, tempie, per stimolare la produzione di endorfine ed encefaline, allo scopo di ridurre dolori.

 

1.2.3   Trigger point treatment

(trigger => grilletto)

Sistema di punti di riflessi cuteo-muscolari: la pressione sul punto aumenta il dolore nella zona. L¹anestetico locale nel trigger point fa spesso sparire il relativo dolore.

 

1.2.4   Criodesensibilazzione di cicatrici

Spray a freddo (p.es. Aethylchlorid, ditta SINTETICA, Mendrisio) serve come anestetico locale ed è spesso usato per desensibilizzare delle cicatrici al posto di iniezioni intracutanee. Spesso viene aggiunto un ³massaggio tirante² perpendicolare alla direzione della cicatrice.

 

1.2.5   Anestesia locale e nebulizzazione

Ogni tanto sono usati anestetici locali sul derma e sulle mucose in forma di spray (p.es. Xylocain Spray 10%, ditta ASTRA) al posto di mettere una flittene iniettiva. Lo svantaggio per il terapista è che perde anche lui la sensibilità palpatoria se tocca poco dopo la zona.

 

2.0 Storia e concetti

La tecnica e l¹applicazione della terapia sono strettamente legate allo sviluppo di anestetici locali e ai fratelli Huneke che scoprirono il metodo. Le teorie concettuali recenti si basano:

- sui modelli cuteo-viscerali e cuteo-muscolari

- sul modello del gate-control-system per il meccanismo della trasmissione del dolore

- sul modello della pompa potassio/sodio cellulare (con disturbi di funzionamento)

- sul modello cellula/ambiente (regolazione basale) secondo prof. Pischinger.

       2.1      Anestetici locali

       2.2      Ferdinand Huneke e la neuralterapia

       2.3      Campi irritativi, focolai e riflessi

       2.4      Zone di riflesso di Head

       2.5      Riflesso cuteo-viscerale e mio-viscerale

       2.6      Teoria segmentale e riflesso cuteo-viscerale

2.7      Teoria dei trigger points e riflesso cuteo-muscolare

       2.8      Teoria della regolazione basale

       2.9      Teoria del sistema del ³gate control²

       2.10   Teoria della pompa potassio/sodio della cellula

 

2.1 Anestetici locali

Nel 1905 fu scoperta la procaina (derivata della cocaina) come anestetico locale e commercializzata sotto il nome Novocaina. Fu usata subito dai dentisti e poco dopo anche dai medici per la ³anestesia terapeutica locale²; metodo ancora oggi riconosciuto dalla medicina accademica come ³terapia del dolore².

 

2.2 Ferdinand Huneke e la neuralterapia

Ferdinand Huneke, un medico che applicava questa terapia del dolore nel 1925 iniettò per errore la Novocaina intravena a una sua paziente afflitta da emicrania e l¹emicrania sparì immediatamente Huneke lo chiamò il ³fenomeno del secondo² (Sekundenphänomen) e insieme a suo fratello Walter, sviluppò e pubblicò la ³neuralterapia², convinto di aver trovato una nuova forma di trattamento per ³disturbi a distanza².

 

2.3 Campi irritativi, focolai e riflessi

La neuralterapia ³classica² parte della teoria che dolori cronici:

- sono processi ³autonutritivi²

- tenuti in moto da ³focolai² o ³campi irritativi²

- che possono provocare per riflesso dolori cronici o ripetitivi

- anche situati in regioni dell¹organismo lontane dal focolaio.

 

Pretende che questi processi possano essere interrotti iniettando sostanze anestetiche locali nel focolaio come:

- Procaina: Novocain, Impletol normalmente 1%

- Lidocaina: Xylocain, Xyloneural, Lidocain WELK: normalmente 0.5 %Š2%.

 

Come ³focolai² o ³campi irritativi² vengono definiti:

- cicatrici anche molto vecchie, superficiali o profonde

- denti infiammati e amalgame

- focolai di infezioni ³incapsulate²

- intossicazioni locali o sistemiche

- disturbi di malattie organiche come tonsille, appendice, utero Š

- ³blocchi energetici²

- ³mancanza di vitalità e scarsa energia vitale²

Lavorando solamente con l¹idea del riflesso, invece dell¹anestetico locale certi neuralterapeuti iniettano acqua distillata o soluzione isotonica di sodio, il che non è così assurdo come sembra: è stato p.es. dimostrato che l¹effetto della punzione stessa crea effetti di regolazione neurovegetativi che perdurano fino a tre ore (probabilmente per meccanismi di regolazione basale).

 

2.4 Zone  di riflesso di Head

Alla fine dell¹800 il neurologo Head trovò empiricamente delle zone dermiche sensibili in caso di malattie e disturbi di organi interni. Più tardi si scoprì che queste zone sono situate sui relativi dermatomi (vedi sotto) p.es.:

 

1)    Diaframma                       C4

2)    Cuore, pericardio             T3 Š T4          sin.

3)    Esofago                             T4 Š T5

polmone, pleura                T3 Š T10

4)    stomaco                            T8                     sin.

duodeno                             T6 Š T10        dx.

pancreas                           T7 Š T9          sin.

5)    fegato, cistifellea bil.         T8 Š T11        dx.

milza                                 T7 Š T10        sin.

6)    intestino tenue                   T10

7)    intestino crasso                T11 Š L1

int. cieco, appendice         T9 Š T11        dx.

8)    vescica urinaria                T11 Š L1

9)    reni, testicoli                     T10 Š L1

 

 

2.5 Riflesso cuteo-viscerale e mio-viscerale

Il riflesso cuteo-viscerale e mioviscerale descrive l¹effetto di stimoli cutanei e muscolari, tramite fibre sensibili e fibre motorie (vegetative), su determinati organi (e viceversa) nel seguente modo:

- stimoli cutanei, muscolari e organici prima di raggiungere il sistema nervoso centrale

- vengono ricondotti come segnali efferenti motori vegetativi

- a livello del midollo spinale

- tramite la catena gangliare del simpatico

- su dermatomi e organi.

 

2.6 Teoria  segmentale e riflesso cuteo-viscerale (Dermatomeri)

Oltre che sulla teoria dei campi irritativi, molti neuralterapeuti si basano anche sul fatto che a organi interni corrispondono segmenti cutanei a livello del dolore (innervazione per vertebra comune di settore dermico e organi interni). Il nesso è usato sia per la diagnosi sia per il luogo d¹iniezione. La grafica dimostra all¹incirca la topografia di questi dermotomeri che fanno parte dei meccanismi di riflessi cuteo-viscerali.

 

 

2.7 Teoria dei trigger points e riflesso cuteo-muscolare

La teoria dei trigger points si basa sull¹osservazione di riflessi cuteo-muscolari: l¹ipertensione di un determinato muscolo è proiettata in forma di dolore su una determinata area cutanea.

La conoscenza di queste relazioni è spesso applicata nel lavoro corporeo e in esercizi fisici.

Testo introduttivo: ³Manuale professionale di Stretching² di UMBERTO MOSCA, RED EDIZIONI, ISBN 88-7031-456-1.

 

 

2.8 Teoria della regolazione basale

Un¹altra teoria (del resto non contrastante con quella del ³focolaio²) è la regolazione basale interstiziale (o umorale):

- La maggior parte dei nocicettori (ricettori nervosi del dolore meccanico, chimico, elettrico) sono terminali liberi nervosi nell¹interstizio del tessuto connettivo lasso

- in vicinanza di capillari, radici di vasi linfatici, strutture fibrotiche e cellule di vario tipo (fi- broblasti, fagociti )

- in un ambiente di matrice altamente variabile

- e tutto ³stratificato² di polimeri di zuccheri.

 

I polimeri di zuccheri hanno sorprendenti proprietà ³informatiche² veloci e a lunga distanza.

Si può ipotizzare che l¹iniezione di sostanze anestetiche locali come altre tecniche ³riflessive² funzionino (anche) tramite i meccanismi di regolazione basale. In questo campo ha lavorato molto il Prof. Pischinger (vedi bibliografia).

 

2.9 Teoria del sistema del ³gate control²

Si tratta di una teoria di Melzack e Wall sulla percezione del dolore:

- la stimolazione proviene da ³nocicettori², cellule nervose afferenti con ³sinapsi libere² nel tessuto connettivo lasso

- ci sono tipi di nocicettori a fibre sottili (A-delta e C) e a fibre spesse (A-beta)

- tramite un meccanismo nel midollo spinale (sostanza gelatinosa e cellule di trasmissione) le fibre sottili stimolano le fibre spesse e inibiscono la trasmissione del segnale

- inoltre le fibre spesse tramite il controllo centrale guidano la ³sensibilitಠdel sistema

 

Gli anestetici locali bloccano la trasmissione di segnali prevalentemente dalle fibre sottili così che la trasmissione dello stimolo viene impedita.

 

La percezione del dolore stesso è un atto di coscienza molto complesso, visto che le funzioni vegetative e anche la maggior parte di quelle somatiche di solito vengono svolte in regioni cerebrali inconsce. Nel cervello stesso vengono prodotte delle sostanze (encefaline, endorfine) che regolano il passaggio di segnali ³dolorosi² dalle parti inconsce in quelle consce. Oppiacei e altri ³pscicotropi² (azione sulle emozioni) si infilano in questi processi e sono spesso usati come stupefacenti.

 

Un altro meccanismo importante in questo contesto è la sensibilità di trasmissione tra i neuroni mediata da neurotrasmettitori. A questo livello agiscono la maggior parte dei farmaci antidolorifici.

 

Anche i processi infiammatori, allergici e autoimmunitari sono coinvolti tramite la produzione di sostenze ³algesiche² (induttori di dolori) dal sistema immunitario.

 

 

2.10           Teoria della pompa potassio/sodio della cellula

La teoria della pompa potassio/sodio della cellula parte dal presupposto che ogni cellula è un minuscolo accumulatore di energia elettrica a potassio con un potenziale di 40Š90 mV (millivolt) verso l¹ambiente interstiziale. In presenza di certi stimoli, la cellula si depolarizza (scarica) esportando potassio e importando sodio tramite la membrana. Normalmente la cellula si ripolarizza subito (tramite il metabolismo a ripolarizzarsi di ossigeno/glucosio).

Delle cellule ³deboli² non riescono più o male a ripolarizzarsi e rimangono impedite a svolgere le loro funzioni se manca un minimo potenziale di membrana energetica.

Il prof. Fleckenstein ha dimostrato che degli anestetici locali riescono a ³impermeabilizzare² temporaneamente la membrana cellulare in modo che si possa reinstaurare il potenziale necessario per un ordinario funzionamento.

 

 

3.0 Diagnostica

Per scoprire dei focolai, diversi neuralterapeuti si servono dei più variati metodi diagnostici:

- dal pendolo alla cinestesia

- dall¹anamnesi all¹ispezione della cute

- dalla teoria segmentale fino alle ³zone di Head²

- da metodi di risonanza fino a reazioni immunitarie (SPENGLER) ...

- a strumenti di misura per la resistenza cutanea.

 

Personalmente preferisco:

- un¹anamnesi che dia risposte sulle malattie gravi, sull¹ultima malattia, sulle lesioni, operazioni, sui disturbi con cambiamento di tempo o stress fisico/psichico

- una diagnostica clinica abituale

- l¹ispezione: regioni dermiche con circolazione scarsa, o distrofica, con perdita di capelli, eritemi, dermografismi, sudorazione locale, pelle d¹oca locale Š

- la percezione della temperatura tramite palpazione: differenze di temperatura dx./sin.

- la palpazione leggera della cute unta con i polpacci: mobilità, consistenza ed elasticità del tessuto: marcare variazioni

- la palpazione profonda: consiste nello spingere la cute davanti ai polpacci come un¹onda di 2Š3 cm di altezza da caudale a craniale: marcare zone impedite o dolenti

- la palpazione a sollievo: nella regione lombare e ventrale alzare la cute tra pollice e indice e ³rotolarla² in direzione craniale: marcare zone impedite o dolenti

- la palpazione del trapezio dx./sin. tra le due mani con paragone di tono, gelatinosi, dolori. Tutti disturbi addominali e toracici infiammatori e dolorosi sono proiettati tramite il N. phrenicus nei segmenti C3 e C4: collo, nuca, cingolo scapolare). Inoltre il M. trapezio non è innervato notoriamente dai nervi spinali (come anche il M. sternocleidomastoideo), ma dall¹X N. craniale, è l¹accessorio (al N. vago) che permette interessanti deduzioni diagnostiche

- la palpazione ³a picchiettamento² dei processi trasversali vertebrali: marcare i punti dolenti

- Nota: la palpazione dolente crea immediatamente tensioni riflessive che impediscono qualsiasi palpazione successiva

- per trovare esattamente dei punti dolenti uso un tester di resistenza cutanea (primitivo, acustico, come quello impiegato per l¹agopuntura)

 

L¹impiego di tempo per ispezione e palpazione è notevole, specialmente perché serve a documentarle cautamente per farsi un piano di iniezioni preparatorie.

 

4.0 Tecnica

Un neuralterapeuta professionista prima di usare l¹ago fa un¹ estensiva anamnesi e poi, tramite l¹ispezione e specialmente la palpazione, cerca di capire dove l¹autoregolazione dell¹organismo è bloccata. Molto spesso prosegue poi con i seguenti esami:

- un test di allergia all¹anestetico locale usato

- se si tratta di disturbi nelle zone craniali, del collo o toracici: un¹iniezione preparativa intravenosa nella vena cubitale di 1 ml di Procaina o 0.5...1 ml di Lidocaina per equilibrare il sistema neurovegetativo

- un test di cicatrici ed eventualmente iniezioni intracutanee confluenti sotto le cicatrici

- sotto punti dolorosi o sovrastanti a gelatinose, a muscolatura spastica, periostio, tendini, legamenti sensibili alla pressione: delle iniezioni intracutanee che formano ³flittene² di ca. 0.5 Š 1 cm di diametro

- poi eventualmente e tramite le flittene preparatorie: delle infiltrazioni in zone gelatinose, muscolatura spastica, periostio, tendini e legamenti sensibili alla pressione

- poi eventualmente e tramite le flittene preparatorie: infiltrazioni intraarticolari

- in disturbi di organi interni toracali e addominali: iniezioni intracutanee parasternali o paravertebrali nelle corrispondenti zone di Head/dermatometri

- in disturbi nevralgici infiltrazione nei relativi plessi o gangli nervosi.

 

Ogni iniezione va documentata scrupolosamente perché è antiprofessionale non ricordarsi più, nelle sedute successive, quali punti davano sollievo.

 

Si usano degli aghi sottili e piuttosto lunghi monouso e dei cilindri per 2 e 5 ml come i dentisti p.es. STERICAN.

 

 

5.0 Applicazione

Secondo la legge sanitaria del Canton Ticino la neuralterapia è proibita ai naturopati, perché ³lede la pelle². Infatti viene applicata spesso da medici (e in altri cantoni da naturopati con formazione di infermieri) che hanno molta pratica nelle iniezioni.

 

Loro usano la neuralterapia prevalentemente nella cura di stati dolorosi acuti e cronici, specialmente per le seguenti patologie:

- mal di testa e emicrania

- nevralgie p.es. trigeminale

- dolori alle orecchie

- malattie reumatiche come reumatismi ³muscolari², artritici, lombalgite

- malattie artritiche e artrotiche p.es. di spalla, anca e ginocchio

- trattamento della tiroide

- disturbi cardiaci

- malattie toracici e addominali

- malattie ginecologiche e di prostata

- tonsille e denti come focolai.

 

6.0 Rischi e controindicazioni

L¹unico rischio sistemico è uno choc anafilattico per reazione allergica violenta (molto raro), per il quale un neuralterapista è ben preparato e lo esclude pressoché completamente con un test allergico preliminare:

- test congiuntivale: 1 goccia dell¹anestetico locale nella sacca congiuntivale inferiore: in caso di allergia la congiuntiva si arrossa entro un minuto

- test intracutaneo: una flittene intracutanea all¹interno del gomito con l¹anestetico locale e una di paragone con soluzione di sodio neutro: se si arrossa dopo 10Š15 minuti c¹è reazione allergica.

 

I rischi tecnici consistono nel fatto che iniezioni profonde sono ³piccoli atti chirurgici² che per errore o sbaglio o incapacità tecnica del terapista possono ledere specialmente gangli nervosi.

I neuralterapisti esperti per questo motivo infilano la siringa sempre ³iniettando² per spostare il tessuto sottostante, e uscendo da una vena conservano una qualche goccia che applicano paravasale per anestetizzare anche la ferita del vaso.

 

Controindicazioni:

- blocco AV (stimolazione nervosa autonoma cardiaca)

- bradicardia

- disturbi di coagulazione ematica

- per la Lidocaina: anche epatopatie.

 

7.0 Durata della cura

In casi acuti si riinietta se si perde l¹effetto: Procaina 20Š30 minuti, Lidocaina 1Š3 ore, se no basta inizialmente 1 volta al dì.

In casi cronici inizialmente una volta per settimana, poi solo quando si ripetono i vecchi dolori.

 

 

 

8.0 Letteratura

 

 NEURALTERAPIA. LE INFILTRAZIONI ANTODOLORIFICHE CHE CURANO DOLORI REUMATICI, MA , CATALDI PAOLO, RED/STUDIO REDAZIONALE

 

 NEURALTERAPIA. LA VIA EUROPEA ALL'AGOPUNTURA PER LA CURA DI REUMATISMI, NEVRALG , CATALDI PAOLO, RED/STUDIO REDAZIONALE

 

 MANUALE DI NEURALTERAPIA SECONDO HUNEKE (TERAPIA CON ANESTETICI LOCALI) , DOSCH, PICCIN-NUOVA

 

 BREVE GUIDA ALLA CONOSCENZA DELLA NEURALTERAPIA CON ANESTETICI LOCALI ,  DELL'ANNA CLAUDIO, ANDROMEDA

 

 MATRICE E REGOLAZIONE DELLA MATRICE,  PISCHINGER, SIMF

 

HUNEKE, F.: Das Sekundenphänomen in der Neuraltherapie; Haug 1989

DOSCH, Mathias: Bildatlas und Technik der Neuraltherapie mit Lokalanesthetika, Haug 1988

DOSCH, Peter: Lehrbuch der Neuraltherapie nach Huneke; Haug 1989

DOSCH, Mathias: Leitfaden zur Neuraltherapie; Haug 1994

PISCHINGER, Das System der Grundregulation, HAUG 1998

 

9.0 Indirizzi

Schweizerische Aerztegesellschaft

für Neuraltherapie nach Huneke

Postfach 969

CH-3000 Bern 7

 

Il testo stampato è reperibile presso: LASER Mario Santoro


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