Medicina popolare

per autodidatti

 

 

settembre 22, 2005


Indice della pagina

 

1.0 Terminologia

       1.1 Omeopatia

       1.2 Allopatia

 

2.0 Caratteristiche omeopatiche

 

3.0 Metodologia dell¹omeopatia classica

       3.1 Obiettivo

       3.2 Formazione

       3.3 Dall¹anamnesi al rimedio

       3.4 Strumenti di lavoro

       3.5 Aggiornamento

 

4.0 Preparazione e uso di rimedi omeopatici

       4.1 Regolamenti

       4.2 Prodotti standardizzati

       4.3 Prodotti artigianali

 

5.0 Cenni storici

 

6.0  Applicazione e controindicazioni

       6.1 Applicazioni e raccomandazioni

       6.2 Controindicazioni, rischi

 

7.0  Principi, massime e modelli omeopatici

       7.1 Autoidentificazione degli omeopati

       7.2 Delimitazioni

       7.3 Interpretazione della malattia

       7.4 Modello e massime terapeutiche

       7.5 Criteri di valutazione medica omeopatica

7.6 Gerarchia di sintomi e malattie

       7.7 Sequenze e procedure di guarigione

MN 4.3

 

Cenni omeopatici

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate:

  Temi di medicina popolare MmP 1

Dispensa: Metodi terapeutici alternativi

 

Samuel Hahnemann


8.0 Metodi affini all¹omeopatia

       8.1 Omeopatia classica

       8.2 Medicina spagirica

       8.3 Medicina antroposofica

       8.4 Elettroagopuntura secondo Voll (EAV)

       8.5 Omeopatia organotropa e funzionotropa

       8.6 Nosode

       8.7 Omotossicologia

8.8  Sali minerali (Schüssler)

       8.9 Fiori di Bach, californiani, australiani, Š

 

9.0    Referenze

10.0  Bibliografia

 


INDICE: Cenni omeopatici MN  4.3

 

1.0 Terminologia

       1.1 Omeopatia

       1.2 Allopatia

2.0 Caratteristiche omeopatiche

3.0 Metodologia dell¹omeopatia classica

       3.1 Obiettivo

       3.2 Formazione

       3.3 Dall¹anamnesi al rimedio

       3.4 Strumenti di lavoro

       3.5 Aggiornamento

4.0 Preparazione e uso di rimedi omeopatici

       4.1 Regolamenti

       4.2 Prodotti standardizzati

              4.2.1   Sostanze base per i rimedi

              4.2.2   Potenze

              4.2.3   Preparazioni

              4.2.4   Posologia

       4.3 Prodotti artigianali

              4.3.1   Preparazione della tintura madre di piante

              4.3.2   Potenziamento

              4.3.3   Uso del rimedio

              4.3.4   Conservazione per uso futuro

              4.3.5   Preparazione di minerali, tessuti e metalli

                         4.3.5.1   Triturazione di minerali e preparazione della tintura madre

                         4.3.5.2   Triturazione di tessuti e preparazione della tintura madre

                         4.3.5.3   Rettifica di metalli

5.0 Cenni storici

6.0 Applicazione e controindicazioni

       6.1 Applicazioni e raccomandazioni

       6.2 Controindicazioni, rischi

7.0 Principi, massime e modelli omeopatici

       7.1 Autoidentificazione degli omeopati

       7.2 Delimitazioni

       7.3 Interpretazione della malattia

       7.4 Modello e massime terapeutiche

       7.5 Criteri di valutazione medica omeopatica

       7.6 Gerarchia dei livelli di manifestazione di sintomi e malattie

       7.7 Sequenze e procedure di guarigione

8.0 Metodi affini all¹omeopatia

       8.1 Omeopatia classica

       8.2 Medicina spagirica

       8.3 Medicina antroposofica

       8.4 Elettroagopuntura secondo Voll (EAV)

       8.5 Omeopatia organotropa e funzionotropa

       8.6 Nosode

       8.7 Omotossicologia

       8.8 Sali minerali in preparazioni omeopatiche (Schüssler)

       8.9 Fiori di Bach, fiori californiani, fiori australiani, Š

9.0 Referenze

10.0 Bibliografia

 

 


1.0 Terminologia

       1.1 Omeopatia

       1.2 Allopatia

 

1.1 Omeopatia

- ³omeo²       =     equo, uguale, simile

- ³pathos²     =     dolore, malattia

Definizione secondo Littré:

³Metodo terapeutico che consiste nel curare le malattie somministrando a dosi infinitesimali delle sostanze suscettibili a dosi sostanziali di provocare nell¹uomo sano sintomi simili a quelli che si vogliono combattere nell¹ammalato².

- La lingua popolare indica spesso con ³omeopatia² tutte le terapie con rimedi non prodotti dall¹industria farmaceutica, specie quelli ³naturali² come p.e. la fitoterapia.

- L¹uso linguistico comune indica con il termine ³omeopatico² in genere le sostanze ³fortemente diluite², anche quando non hanno nulla a che vedere con i rimedi omeopatici.

 

1.2 Allopatia

- ³allo²          =     altro, diverso, contrario;

- ³pathos²     =     dolore, malattia;

- Definizione secondo Garnier-Delamare:

³Trattamento che si basa sul raggiungimento dell¹effetto inverso a quello causato dalla malattia².

- Il termine ³allopatia² venne usato per la prima volta da HAHNEMANN per designare medicinali e terapie contrapposti all¹omeopatia. Nel frattempo è entrato nell¹uso comune e spesso viene usato in modo dispregiativo.

 

2.0 Caratteristiche omeopatiche

- Terapia regolativa non materiale:

Utilizzando meccanismi il cui funzionamento rimane sostanzialmente ignoto, benché esistano diverse ipotesi esplicative, si tenta di sostenere l¹organismo nella sua lotta contro la malattia.

 

- Dei tre strumenti della medicina (parola, rimedio, tocco), quello nettamente privilegiato è il rimedio.

La parola è ampiamente usata durante l¹anamnesi e l¹inchiesta sui sintomi.

 

- Il punto di partenza della terapia sono i sintomi individuali, interpretati come ³rumori di battaglia² di uno specifico organismo contro una sua disfunzione. Non vengono considerate le patologie generiche, anatomiche e fisiologiche. Per questo motivo lo studio di anatomia, fisiologia e patologia è perfettamente inutile per chi pratica esclusivamente omeopatia classica.

 

- Si cerca un rimedio suscettibile di provocare a dosi sostanziali nell¹uomo sano sintomi simili a quelli che si vogliono combattere nell¹ammalato.

 

- Il rimedio è ³potenziato²: diluito a tappe fino a raggiungere dosi infinitesimali, e dinamizzato (scosso o triturato in un mortaio) dopo ogni tappa di diluizione.

 

3.0 Metodologia dell¹omeopatia classica

       3.1 Obiettivo

       3.2 Formazione

       3.3 Dall¹anamnesi al rimedio

       3.4 Strumenti di lavoro

       3.5 Aggiornamento

 

3.1 Obiettivo

Trovare un rimedio congruente al quadro dei sintomi del cliente, tenendo conto della sua costituzione, dei disturbi e della disposizione.

 

3.2 Formazione

Un medico omeopatico classico subisce una lunga formazione severa e specializzata, ben diversa da altre formazioni mediche, in quanto risponde ad altre esigenze.

La patologia generica, l¹anatomia e la fisiologia interessano meno, poiché ci si basa comunque su una sintomatologia individuale molto raffinata e sulla conoscenza degli effetti sottili di rimedi di ogni genere.

In questo contesto trovo strana la predisposizione contenuta nella legge sulle malattie e infortuni, secondo la quale devono essere medici universitari a praticare l¹omeopatia.

Gli studi universitari, pagati dalla comunità (ca. 1 Mio. di Fr. per medico) sono sbattutti via in quanto, per autodefinizione omeopatica, non sono applicati.

 

 

3.3 Dall¹anamnesi al rimedio

Il lavoro del medico omeopatico consiste prevalentemente in:

 

- un dialogo approfondito con il cliente nel quale tenta di individuare una vasta gamma di sintomi particolari. Spesso questi non sono affatto evidenti, trattandosi non solo di ³sintomi² nel senso classico di ³disturbi², ma anche di elementi di costituzione, di disposizione o del modo di reagire tipico dell¹organismo del cliente

 

- un¹analisi e una valutazione dei risultati del dialogo ³a tavolino² con attenta riflessione

 

- una ricerca meticolosa ³a tavolino² di rimedi che si dimostrino simili secondo la valutazione dei sintomi e delle caratteristiche del cliente, e la scelta per eliminazione di uno o diversi di loro

 

- determinazione della diluizione e posologia, istruzione, approvvigionamento e consegna al cliente

 

- sorveglianza delle reazioni del cliente ed eventuale ³correzione del tiro².

Si tratta nel suo insieme di un lavoro che richiede tempo, non solo per l¹inchiesta iniziale ma soprattutto per lo studio che il medico dedica alla scelta dei rimedi. Non di rado una consultazione e il lavoro ³occulto² di ricerca dei rimedi e di controllo sulle reazioni del cliente richiedono diverse ore: calcolandone il costo secondo le tariffe orarie di medici o di naturopati, può trattarsi di centinaia di franchi. Il costo dei medicamenti in confronto è trascurabile.

 

3.4 Strumenti di lavoro

Per il suo lavoro, il medico omeopata si serve di diversi strumenti:

- moduli per le inchieste, le analisi e le valutazioni

- grossi volumi con esaurienti descrizioni di rimedi e dei loro effetti

- oggi esistono anche programmi per ordinatori, utili specialmente nella prima fase della ricerca.

 

3.5 Aggiornamento

L¹aggiornamento del repertorio omeopatico è bene organizzato sin dai tempi del dottor Hahnemann, in quanto escono regolarmente specifiche pubblicazioni con i risultati dei vari progetti di ricerca, delle ³autoprove² e delle verifiche.

La raccolta di tutti questi dati (autoprove, verifiche, collaudi, introduzione ed esperimenti) è istituzionalizzata in modo che l¹omeopatia si evolve in continuazione.

 

4.0 Preparazione e uso di rimedi omeopatici

       4.1 Regolamenti

       4.2 Prodotti standardizzati

       4.3 Prodotti artigianali

 

4.1 Regolamenti

La preparazione dei rimedi omeopatici è regolata fin dai tempi di Hahnemann nel volume HAB (Hahnemann¹sches Arzneimittelbuch: libro dei rimedi hahnemanniani) che descrive minuziosamente le sostanze usate e la preparazione dei singoli rimedi nello stile della farmacopea.

 

Inoltre, diverse legislazioni statali fissano condizioni e diritti di produzione e commercio di tali prodotti semifiniti o finiti.

 

 

4.2 Prodotti standardizzati

È evidente che il commercio di rimedi omeopatici richiede sostanze standardizzate, prodotte sotto condizioni igieniche, conservate per lunghi periodi di tempo, imballate e commercializzate professionalmente, nonché distribuite e documentate per un largo pubblico (normalmente da farmacisti specializzati).

Le procedure per la preparazione standardizzata di rimedi omeopatici sono grossolanamente le seguenti:

 

 

Si noti che tutti questi procedimenti, ad eccezione di quelli per fabbricare globuli o pastiglie destinati al commercio, non richiedono attrezzature né conoscenze particolari.

Sono trattati i seguenti temi:

              4.2.1   Sostanze base per i rimedi

              4.2.2   Potenze

              4.2.3   Preparazioni

              4.2.4   Posologia

 

4.2.1   Sostanze base per i rimedi

Esiste una grandissima quantità di sostanze base omeopatiche.

Christopher Hammond, nel suo libro ³Krankheiten homöopathisch behandeln² propone una scelta di ca. 40 sostanze base per il trattamento delle più frequenti patologie ³famigliari².

 

- Aconitum

- Allium cepa

- Antimonium tartaricum

- Arnica

- Apis mellifica

- Arsenicum album

- Belladonna

- Bryonia

- Calcium carbonicum

- Calendula

- Cantharsis

- Causticum

- Chamomilla

- Drosera

- Dulcamara

- Eupatorium perfoliatum

- Euphrasia

- Ferrum Phosphoricum

- Gelsemium

- Glonoinum

- Hepar sulfuris

- Ipecacuanha

- Kalium bichromicum

- Kalium carbonicum

- Lachesis

- Ledum

- Lycopodium

- Mercurius solubilis

- Natrium muriaticum

- Nux vomica

- Phosphorus

- Pulsatilla

- Rhus toxicodendrum

- Rumex

- Silicea

- Spigelia

- Spongia

- Staphisagria

- Sulfur

- Symphytum

- Urtica urens

 

 

 

4.2.2   Potenze

Nei paesi germanici si usano normalmente le potenze D (decime) con tappe di diluizione minori e dinamizzate più spesso, mentre nei paesi mediterranei si usano le potenze

CH o C (CH = centesimali hahnemanniani).

Per potenze più alte si usano anche altre lettere (esempio Q) seguendo le cifre che indicano i numeri romani.

D =            potenziato a tappe di 1:10 dalla tintura madre (Ø)

           Es.: D6 = diluizione 1:1¹000¹000 in 6 tappe con dinamizzazione intermedia

C o CH =         potenziato a tappe di 1:100 dalla tintura madre (Ø)

                             Es.: C3 = diluizione 1:1¹000¹000 in 3 tappe con dinamizzazione intermedia

           Q               = potenziato a tappe di 1:50¹000 dalla tintura madre (Ø)

                             Es.: Q2 = diluizione 1: 2¹500¹000¹000 in 2 tappe con dinamizzazione

                             intermedia (corrisponde più o meno alla diluizione D9 o CH5).

 

Potenze alte (superiori a CH30 o D60) reazione veloce, profonda e specifica, acuta.

Potenze basse (inferiori a CH30 o D60) reazione lenta, spettro più largo, cronica.

Ad una persona non esperta consiglierei di usare la potenza CH12: ha uno spettro più largo del CH30 senza peraltro essere troppo specifico.

Quando personalmente non sono sicuro della scelta della sostanza, opto per un D6.

La scelta corretta della sostanza base è molto più importante della sua diluizione.

 

4.2.3   Preparazioni

- Globuli (lattosio imbevuto di rimedio).

- Gocce (rimedio conservato in alcool).

- Pastiglie (lattosio imbevuto di rimedio).

 

4.2.4   Posologia

A seconda del tipo di preparazione: 3 globuli, 2 gocce, 1 pastiglia per volta.

Non toccare con le mani; sciogliere sotto la lingua; bocca pulita; non ingerire sostanze con forti odori durante la cura.

Non ripetere finché non va meglio o non peggiora. Stimolare in stasi!

 

4.3 Prodotti artigianali

Preparazione della tintura, potenziamento, uso, conservazione.

Quando la sostanza base è a disposizione, si consiglia di prepararsi personalmente i rimedi per il proprio uso immediato. Questo era anche uno degli scopi di Hahnemann, che auspicava una medicina ³per i poveri², cioè alla portata di tutti.

 

Perché prepararsi da soli il rimedio?

- Non è più difficile o più impegnativo che prepararsi una tisana.

- Non ci sono assolutamente problemi per il dosaggio.

- Stimola la creatività autoterapeutica e la riflessione sul disagio.

 

Di seguito, presento a titolo esemplare, la preparazione di un rimedio omeopatico come la propone nel suo scritto ³Meine eigenen Heilmittel² il dottor Jürg Reinhart.

Sono trattati i seguenti temi:

              4.3.1   Preparazione della tintura madre di piante

              4.3.2   Potenziamento

              4.3.3   Uso del rimedio

              4.3.4   Conservazione per uso futuro

              4.3.5   Preparazione di minerali, tessuti e metalli

 

4.3.1   Preparazione della tintura madre di piante

Materiale: coltello, vasetto con coperchio da ca. 2 cl, alcool (p.e. grappa), pianta.

 

- Raccogliere e preparare la pianta con tatto, ³spiegandole² lo scopo delle nostre azioni. Per esempio la cipolla: fa lacrimare gli occhi e servirà in preparazione omeopatica a sgonfiare occhi lacrimanti e naso sgocciolante.

- Mettere un pezzo della pianta nel vasetto riempito di alcool non denaturato (oppure grappa o un altro superalcolico).

- Lasciar macerare almeno 10 minuti, ma anche ore, giorni, mesi.

- Tutto è ancora più efficace, se il preparato viene esposto al sole, trattato con simpatia, magari anche parlandogli, e ogni tanto mosso.

 

 

4.3.2   Potenziamento

Diluizione e dinamizzazione:

 

a) mettere qualche goccia della tintura precedentemente preparata in un vaso di vetro che si possa chiudere ermeticamente e ben pulito

 

b) aggiungere ca. 0.5 dl di acqua del rubinetto

(diluizione IC1 => IC = ³potenza Individuale Creativa²)

 

c) scuotere energicamente per almeno 20 secondi, meglio se un minuto (dinamizzazione)

 

d) svuotare il contenuto del vaso nel lavandino

 

e) aggiungere ca. 0.5 dl di acqua del rubinetto (diluizione IC2)

 

f) ripetere da c) fino a e) quattro volte, raggiungendo così IC6 (se si desidera una potenza più alta, proseguire, ricordandosi di contare bene!)

 

g) il risultato finale è un rimedio omeopatico che si chiama ³Allium cepa IC6²

 

h) conservare, imbottigliare ed etichettare una parte

(vedi ³Conservazione per uso futuro²) Allium cepa IC6.

 

4.3.3   Uso del rimedio

Uso immediato e posologia.

- Uso immediato: (es. Allium cepa IC6): bere il contenuto del vasetto alla potenza di preparazione (IC6) potenziare di seguito una volta (IC7) e conservare per il prossimo giorno (etichetta con contenuto e diluizione) proseguire così per 6 giorni (IC12).

 

- Posologia della parte conservata:

casi acuti: ogni 1 o 2 ore due gocce

casi cronici: 3 volte al dì due gocce

 

4.3.4   Conservazione per uso futuro

- Aggiungere all¹ultima preparazione (o una parte di essa) ca. la stessa quantità di alcool potabile (95%).

- Imbottigliare in flacone con pipetta ed etichettare.

 

4.3.5   Preparazione di minerali, tessuti e metalli

Sono trattati i seguenti temi:

                         4.3.5.1   Triturazione di minerali e preparazione della tintura madre

                         4.3.5.2   Triturazione di tessuti e preparazione della tintura madre

                         4.3.5.3   Rettifica di metalli

 

 

4.3.5.1   Triturazione di minerali e preparazione della tintura.

Materiale: mortaio e pestello duro (es. agata), lima di diamante, lattosio, minerale (es. gnesa), alcool (es. grappa), acqua

 

- grattare nel mortaio con la lima di diamante un po¹ di polvere di minerale (p. es. gnesa)

- triturare per ca. 10 minuti

- aggiungere lattosio (ca. 10 volte la quantità del minerale)

- triturare per almeno 20 minuti (minerali duri come quarzo e vetro almeno un¹ora)

- aggiungere alla polvere ottenuta un po¹ di acqua e ridurre a pasta fine

- aggiungere alla pasta ca. 10 volte la stessa quantità di alcool (grappa)

- imbottigliare ed etichettare (p. es. ³TM ø Gnesa²).

 

4.3.5.2 Triturazione di tessuti e preparazione della tintura

Materiale: mortaio e pestello, tessuto (p. es. unghia), argilla, alcool (es. grappa), acqua

 

- triturare per almeno 20 minuti

- aggiungere tessuto finemente sminuzzato nel mortaio con l¹aggiunta di un po¹ di argilla e aggiungere alla pasta ca. 10 volte la stessa quantità di alcool (grappa)

- esporre possibilmente al sole non meno di 10 minuti, ma anche alcuni giorni

- imbottigliare ed etichettare (p. es. TM ø unghia Peter)

- minerali e tessuti.

 

4.3.5.3   Rettifica di metalli

Materiale: un pezzo di cote, limone, metallo (es. ferro), sale marino, acqua, alcool

 

- rettificare il metallo con la cote bagnata e aggiungere limone (o altro succo acido) fino ad ottenere una pasta fine

- il metallo non si scioglie nell¹alcool, perciò non si procede con la tintura madre

- potenziare subito con acqua p.e. IC6 aggiungendo un po¹ di sale marin alla diluizione - conservare l preparazione come descritto nel paragrafo ³conservazione per uso futuro²

- imbottigliare ed etichettare (p. es. ³TM ø Ferrum metallicum²).

 

 

5.0 Cenni storici

L¹inventore dell¹omeopatia è il dottor Hahnemann, che nel suo libro ³Organon...² presentava nell¹anno 1810 tutti gli elementi dell¹omeopatia classica, dalla diagnosi fino alla cura.

Egli fa riferimento ad una frase di Ippocrate contenuta in testi risalenti a 2000 anni prima e fino ad allora rimasta oscura: ³...similia similibus curantur...² (il simile si cura con il simile). Interessante il fatto che Ippocrate era sempre molto esplicito nelle sue indicazioni, ma in questo caso non da nessun elemento per spiegare il concetto.

 

In un trattato di medicina ayurvedica, (che influì fortemente su Ippocrate) risalente a 5000 anni fa, è scritto ³...quello che provoca una malattia la può anche guarire...².

Stranamente, anche nella medicina ayurvedica (³ayur²=salute ; ³veda²=trattato) i cui testi sono sempre molto precisi e chiari, questo concetto non viene approfondito. Del resto questa medicina è stata tramandata nei secoli e ancora oggi i suoi principi sono largamente applicati nella medicina popolare in India, ma non si trovano rimedi preparati secondo i criteri omeopatici.

 

Nella medicina medioevale e rinascimentale europea e araba, come nella medicina ayurvedica si usano preparazioni ³spagiriche², che in parte seguono il principio del simile, ma più nel senso di analogie di struttura e funzione.

Anche l¹idea di ³potenziamento² è presente, ma la sua realizzazione pratica è raggiunta attraverso tecniche fisiche e chimiche più raffinate e complesse, rispetto a quelle utilizzate in omeopatia (distillazione a circuito chiuso p. es.).

 

Al tempo di Hahnemann l¹arte medica ufficiale era drastica (purghe, salassi, vomito indotto, medicamenti di dubbia origine e spesso velenosi).

La medicina popolare dal canto suo, piuttosto superstiziosa e ciarlatana, aveva successo soprattutto nel campo delle terapie cliniche e psichiatriche ed aveva seguaci prevalentemente tra medici ed ecclesiastici.

 

Nella moderna medicina clinica, dopo che Robert KOCH scoprì all¹inizio del secolo il bacillo della tubercolosi e il vaccino contro questa malattia, esiste un sorprendente parallelismo al principio omeopatico del simile che cura il simile. Infatti una vaccinazione con germi inattivati ha come effetto quello di stimolare il sistema immunitario ad una migliore difesa contro un particolare germe patogeno in modo da evitare lo svilupparsi della malattia. In naturopatia esiste una strana ambiguità in merito alle ³vaccinazioni² cliniche spesso diabolizzate e metodi simili naturopatici glorificati (NOSADE, omotossicologia, SPENGLERSAN, Š) a scapito del povero utente disorientato.

 

La naturopatia, oltre all¹omeopatia classica, conosce tutta una serie di metodi terapeutici che sono deduzioni od ampliamenti dei principi omeopatici, o dove l¹omeopatia fa parte di un concetto medico più ampio.

 

 

6.0 Applicazione e controindicazioni

       6.1 Applicazioni e raccomandazioni

       6.2 Controindicazioni, rischi

 

6.1 Applicazioni e raccomandazioni

- molteplici disturbi anche cronici

- malattie di origine psicosomatica

- malattie remittenti

- terapia complementare a quasi tutte le altre cure.

 

Secondo il parere di certi omeopati, questa terapia è efficace contro quasi tutti i disturbi, specialmente malattie croniche, psicosomatiche e debolezze del sistema immunitario.

Altri ne vedono l¹applicazione dove ci sono funzioni disturbate ma non distrutte, escludendo quindi le patologie degenerative, consigliandone l¹uso complementare ad altre terapie nelle malattie.

 

6.2  Controindicazioni e rischi

- seguendo un trattamento professionale non si conoscono rischi

- potenze inferiori a D8 o CH4 possono avere effetti allergici (specialmente se iniettate)

- potenze basse (inferiori a D6 o CH3) di rimedi a base di metalli pesanti o altre sostanze molto tossiche possono causare intossicazioni, se vengono usate a lungo.

 

7.0 Principi, massime e modelli omeopatici

       7.1 Autoidentificazione degli omeopati

       7.2 Delimitazioni

       7.3 Interpretazione della malattia

       7.4 Modello e massime terapeutiche

       7.5 Criteri di valutazione medica omeopatica

7.6 Gerarchia di sintomi e malattie

       7.7 Sequenze e procedure di guarigione

 

7.1 Autoidentificazione degli omeopati

- L¹omeopatia è un sistema medico completo.

- Rinforza la capacità di autoguarigione dell¹organismo.

- Utilizza rimedi che nel sano provocano i sintomi dell¹ammalato.

 

7.2 Delimitazioni

L¹omeopatia si pone in un certo senso in contrasto con tutta quella medicina che definisce ³allopatica², cioè quella che invece di sostenere il concetto di autoguarigione dell¹organismo, si oppone alla malattia.

 

7.3 Interpretazione della malattia

- Malattia acuta:

³ribellione² dell¹organismo contro una disfunzione.

- Malattia cronica e recidiva:

l¹organismo non è ancora riuscito ad organizzare la sua difesa contro quella disfunzione.

 

- Disfunzione:

disturbo di uno stato naturale funzionante.

 

- Disponibilità:

inclinazione alla malattia. In omeopatia questo è un fattore altrettanto importante che le circostanze patologiche stesse. Inoltre, la disponibilità può aumentare sensibilmente a seguito di problemi emotivi, relazionali e sociali.

 

- Malattia:

più che i sintomi si prende in considerazione la disponibilità latente.

 

- Vitalità e intelligenza corporea:

tramite diversi sistemi, controllano la capacità di guarigione naturale dell¹organismo.

 

- Equilibrio:

il tentativo di ristabilire l¹equilibrio interno in situazioni difficili provoca come reazione la comparsa di sintomi che sono segni di guarigione da una malattia che probabilmente esiste da lungo tempo.

 

 

7.4 Modello e massime terapeutiche

- Il sintomo viene considerato come segno di guarigione e l¹organismo viene sostenuto con rimedi che nel sano creano una reazione simile.

- Un insieme di sintomi viene letto non soltanto in relazione alla malattia, ma come reazione individuale: dipendono quindi dalla costituzione e dalla reattività momentanea del soggetto.

- Non esiste quindi per definizione un rimedio omeopatico contro una determinata malattia, ma ogni rimedio è studiato per un determinato individuo in determinate condizioni.

- Malattie acute: più rilevanti i sintomi tipici e la reattività momentanea.

- Malattie croniche: diventano più importanti i fattori costituzionali e di vissuto.

- La malattia agisce a livello corporeo, emotivo e mentale.

 

7.5 Criteri di valutazione medica omeopatica

Attraverso l¹anamnesi (inchiesta sui sintomi, osservazioni, analisi) il medico omeopatico cerca di ordinare, interpretare e valutare:

 

- l¹attuale stimolo patogeno e ³miasmi² (influssi ambientali patogeni),

- il terreno costitutivo o personale sul quale questo stimolo si trova,

- dal confronto dei due criteri, la reattività individuale.

 

7.6 Gerarchia dei livelli di manifestazione di sintomi e malattie

Mentale => emotivo => corporeo

 

Mentale:              paranoia, distrazione... => dimenticanza

Emotivo:              paure, fobie... => irascibilità, nervosismo...

Corporeo:            circolazione, respirazione, cervello, nervi => muscoli, articolazioni,

                             intestino => epidermide, mucose esterne.

 

7.7 Sequenze e procedure di guarigione

Si cura a partire dal punto più alto della gerarchia, verso quello più basso.

I sintomi dovrebbero sparire nell¹ordine inverso alla loro prima apparizione.

Questo lavoro richiede un¹anamnesi meticolosa e un¹attenta valutazione dei dati.

 

8.0 Metodi affini all¹omeopatia

Come per ogni metodo terapeutico, anche all¹interno delle istituzioni omeopatiche ci sono delle divergenze notevoli tra ³tradizionalisti, puristi, integralisti, riducenti² e ³pragmatici, eclettici, evasivi, qualunquisti².

Nonostante tutto questo, l¹omeopatia può essere considerata la madre di un approccio medico diverso, che ha aperto la strada allo sviluppo di terapie meno materialistiche, e dispone a tutt¹oggi di ottimi medici.

       8.1 Omeopatia classica

       8.2 Medicina spagirica

       8.3 Medicina antroposofica

       8.4 Elettroagopuntura secondo Voll (EAV)

       8.5 Omeopatia organotropa e funzionotropa

       8.6 Nosode

       8.7 Omotossicologia

8.8  Sali minerali (Schüssler)

       8.9 Fiori di Bach, fiori californiani, fiori australiani, Š

 

 

8.1 Omeopatia classica

Quella sostanzialmente descritta in questo testo. Vedi anche il fascicolo ³Metodi terapeutici alternativi².

 

8.2 Medicina spagirica

Il termine deriva da ³span² = separare e ³ageirein² = congiungere.

Molto più antica dell¹omeopatia, era una branca della vecchia scienza alchemica, che usava preparare sostanze vegetali, minerali o animali tramite processi fisici e chimici come la distillazione, l¹incenerimento, la carburazione, la sublimazione e la soluzione, per poi ricongiungere le frazioni ottenute.

 

Come per l¹omeopatia, anche qui si segue il principio del simile (ma piuttosto inteso nel senso della struttura e della funzione) e quello della dinamizzazione (ma ottenuta tramite circuiti calorici e non con il semplice movimento meccanico).

8.3 Medicina antroposofica

Termine che deriva da ³antropos² = uomo e ³sofia² = scienza.

Rudolf Steiner (1861-1925) oltre alla sua opera umanistica, pedagogica e filosofica ha concepito all¹inizio degli anni ¹20 in collaborazione con Ita Wegmann anche un modello umano medico, il cui concetto di fondo può essere riassunto in questo schema:

 

corpo fisico:        fisico e chimico = minerale              metabolismo, movimento: volontà

 

corpo eterico:      vitale = vegetativo            EGO         circolatorio, respiratorio, ritmico: sentimento

 

corpo astrale:      anima, coscienza,                              sensi, nervi: percezioni, pensieri immaginazione

 

Molti rimedi antroposofici (Weleda, Wala) sono preparati omeopaticamente (diluizione, dinamizzazione potenziamento).

 

8.4 Elettroagopuntura secondo Voll (EAV)

Il medico tedesco Voll negli anni ¹50 ha sviluppato un apparecchio per diagnosticare elettricamente delle malattie e disfunzioni utilizzando degli ³agopunti². In seguito, ha sviluppato un metodo per testare i rimedi omeopatici e stabilire quali siano in grado di guarire le malattie o regolare le disfunzioni.

Nel frattempo diversi altri utenti di apparecchiature del genere hanno cominciato ad usare rimedi omeopatici per la parte terapeutica del loro lavoro.

 

8.5 Omeopatia organotropa e funzionotropa

Con questa definizione si intende quel sistema terapeutico che fa riferimento all¹organo o al sistema di organi oppure ad un sistema funzionale (p.e. sindrome) e che si mette in relazione piuttosto con determinati disagi, che alla reattività specifica e alla costituzione di un singolo individuo.

Lavora prevalentemente con rimedi combinati di fabbricazione di massa.

Esempio: BIORENAL per disturbi renali e delle vie urinarie.

 

8.6 Nosode

Dal greco ³nosos² = malattia.

Concetto elaborato da Costantin Hering nel 1830. Si tratta di una specie di vaccinazione orale,cutanea o subcutanea con sangue, pus, germi patologici, tessuto canceroso sterilizzato e diluito Š

Autonosode:                   con materiale proprio dell¹individuo trattato

Eteronosode:                 con materiale fabbricato industrialmente

Immunomodulator:       nosode di combinazioni di germi patologici sfregati sulla pelle (p.e. SPENGLERSAN)

In una lettura moderna si tratta di ³immunomodulatori² che funzionano come ³vaccinazioni².

 

 

8.7 Omotossicologia

Deriva da ³omo² = uguale, simile e ³tossico² = velenoso.

H.H. Reckeweg (1905-1985) oltre alle preparazioni omeopatiche classiche usa nosode, preparati di organi, medicamenti e loro combinazioni potenziati (diluiti e dinamizzati).

 

8.8 Sali minerali in preparazioni omeopatiche

Il medico Schussler ha semplificato l¹omeopatia, scegliendo circa una dozzina di rimedi minerali, potenziati a D6 o D12 con tabelle indicative secondo criteri patologici e sintomatici per l¹uso popolare.

Il termine ³mineraloterapia² con il quale spesso si indica questo sistema, può indurre in errore i non esperti, facendo credere che si tratti di una terapia contro carenze di sali minerali.

Questo curare può costare molto caro a chi pensa di sostituire ³ferro² in un anemico o ³calcio² in un osteoperoso, mentre in realtà stimola ³l¹escrezione² dei due, peggiorando la situazione.

 

8.9 Fiori di Bach, fiori californiani, fiori australiani

Il medico inglese Edward Bach elaborò, nel 1930, una terapia con 38 rimedi floreali ottenuti facendo macerare i diversi fiori in acqua di sorgente alla luce del sole e poi fissati in alcool come una specie di tintura madre.

Agiscono sulle emozioni negative dell¹individuo che spesso sono la vera causa di innumerevoli disturbi somatici. Completamente innocui, i rimedi floreali ristabiliscono l¹armonia tra corpo e mente.

Spesso il terapista di Bach usa il pendolo come strumento per testare il rimedio.

 

I Fiori californiani sono una scoperta più recente (1978) e vengono considerati l¹integrazione dei Fiori di Bach. Molti d essi curano disturbi psicologici strettamente legati alla nostra epoca, come per esempio la difficoltà per certe donne a conciliare il desiderio di maternità con quello di far carriera.

Al momento sono entrati in circolazione in Europa circa una settantina di fiori, ma un¹altra ventina è in fase di sperimentazione.

 

I Fiori australiani sono centinaia e in Europa sono poco conosciuti.

Un gruppo di terapisti in merito lavora su problemi spirituali, un altro gruppo su quelli sessuali, altri ancora curano l¹individuo nella sua relazione con la società.

Il principio terapeutico è sempre quello ideato dal dottor Bach: un tentativo di conciliare l¹intrinseco conflitto tra biologia e civilizzazione.

 

9.0 Referenze

Schweizerischer Verein hömöopatischer Aerzte

Oberdorfstrasse

CH-8914 Augst

 

Internationale Gesellschaft für Homotoxikologie

Postfach 504

D-76483 Baden-Baden

 

Dr.Edward Bach Centre, Swiss Office

Mainaustrasse 15

CH-8034 Zürich

 

10.0    Bibliografia

 

HAMMOND, Christopher:² Krankheiten homöopathisch behandeln², Knaur 1993, ISBN 3-426-76013-4

 

REINHART, Jürg; Dr.med.: ³Meine eigenen Heilmittel², Postfach 404, CH-3770 Zweisimmen

 

MASCI, Walter ³L¹omeopatia per tutti² (ottima introduzione didattica!)

 

GARNIER-DELAMARE ³ Dizionario dei termini di medicina² Manduzzi editore

 

Ordinazione del testo stampato: LASER: Mario Santoro


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