Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 2, 2005


Indice della pagina

 

1.0 Collocamento del sistema ³logistico²

 

2.0 Sistemi: cardiovascolare / linfatico / interstiziale

 

3.0 Il sistema immunitario

 

4.0 Adattamento

AF 4.0

 

Sintesi: Logistica dell¹organismo

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Pagine correlate: MmP14.0

MmP 14

 


Il sistema logistico di difesa e di trasporto è formato:

 

   Anatomicamente (strutturalmente) da:

       -   Sangue con il sistema cardiovascolare.

       -   Linfa con il sistema linfatico.

       -   Tessuto connettivo lasso (in particolare dalla matrice basale o interstiziale) con le funzioni di  scambio tra cellule e sistema vascolare.

 

   Fisiologicamente (funzionalmente) da:

       -   Sistemi di trasporto vascolari (cardiovascolare, linfatico) e dalla matrice basale, in particolare dal tessuto connettivo lasso (metabolismo ³energetico² e ³costruttivo²).

       -   Sistema immunitario in sangue, linfa, cellule immunitarie di organi specifici, tessuto connetivo lasso (difesa, adattamento).

       -   Regolazione basale del tessuto connettivo lasso, in particolare dalla matrice basale (metabolismo, adattamenti; scambio sostanze, energia e informazioni).

       -   Diverse funzioni ormonali spec. degli ormoni tessutali (adattamenti).

       -   Diverse funzioni del sistema nervoso spec. del neurovegetativo (adattamenti)

 

Per motivi di struttura didattica e di storia medica, diverse funzioni sono riprese in altri capitoli o sono poco trattate perchè sono ³divise² in strutture organiche differenti.

 

 

1.0  Collocamento del sistema ³logistico² nell¹organismo

Nel contesto di questo corso il sistema ³logistico² comprende i temi come elencati nello schema seguente ed è integrato nel piano delle materie come segue:

 

 

 

 

 

2.0  Sistemi: cardiovascolare / linfatico / interstiziale

Il sistema cardiovascolare è un circuito chiuso. Gli organi ³terminali² del circuito (i capillari) dispongono di una permeabilità (duttilità) ³selettiva² in ambedue le direzioni in modo che le molecole ³piccole² possono passare attraverso la parete (come se avesse dei piccoli fori). Lo scambio di sostanze tra capillari e interstizio (soprattutto del tessuto connettivo lasso) è regolato dalle ³leggi² di differenza di concentrazione e osmosi.

 

Il piccolo diametro dei ³fori² nella parete dei capillari impedisce p.es. che degli eritrociti (globuli rossi del sangue) possano ³sfuggire² nel tessuto connettivo lasso. D¹altronde certe cellule del sistema immunitario (p.es. leucociti e linfociti) anche relativamente grandi sono capaci di passare tra i buchini della parete per una loro capacità attiva chiamata ³diapedesi²: il loro citoscheletro interno è capace di restringersi e di espandersi un po¹ come un mollusco.

 

 

Molecole grandi nell¹interstizio che non riescono a passare nel sangue (p.es. certe proteine e lipidi o frammenti di decomposizione cellulare) sono assorbite dai vasi linfatici che conducono a ³nodi² linfatici: strutture specializzate a spezzettare delle particelle grandi in unità più piccole e che alla fine, tramite altri vasi linfatici, conducono nel sistema cardiovascolare.

 

 

 

 

3.0  Il sistema immunitario

Il sistema immunitario protegge il corpo contro ³aggressori² esterni e interni. Il termine ³aggressori² rende l¹idea dell¹intenzione di nuocere e non è appropriato: la maggior parte del lavoro del sistema immunitario consiste nello smaltimento di detriti del metabolismo e di rinnovamento tessutale (e della matrice basale del tessuto connettivo lasso).

 

Aggressori sono:

-  Esterni e comprendono microrganismi p.es. protozoi, batteri e virus, funghi e parassiti.

-  Interni sono cellule abnormi che si riproducono (neoplasmi) e formano tumori, i quali possono divenire maligni e dare metastasi.

 

Il sistema immunitario decompone e smaltisce cellule vecchie e agenti alimentari insoliti.

 

Sono due le principali categorie di meccanismi immunitari - immunità non specifica e immunità specifica:

-  L¹immunità non specifica presiede alla difesa generale contro qualunque cosa venga riconosciuta come ³non appartenente                    al sistema² (elemento/patogeno).

-  L¹immunità specifica agisce contro specifici agenti nocivi.

 

Gli strumenti del sistema immunitario sono:

-  Barriere meccaniche e chimiche come p.es. derma e mucose, saliva o succhi gastrici dello stomaco.

-  Barriere ³linfatiche² come le tonsille.

-  Meccanismi enzimatici ³a cascata² spec. nei tessuti connettivi lassi sottocutaneo e gastrointestinale.

-  Cellule specializzate nel tessuto connettivo lasso, nelle strutture linfatiche ed ematiche e sulle mucose:

-  cellule primarie per l¹immunità non specifica come: neutrofili, monociti, macrofagi e                          cellule assassine naturali (³natural killer²).

-  Tipi primari di cellule per l¹immunità specifica sono: i linfociti denominati cellule T e cellule B con tante ³subpopolazioni² con compiti specifici.

 

 

 

 

 

4.0  Adattamento

I più diversi meccanismi di controllo, pilotaggio, conduzione, regolazione, guida e gestione dell¹organismo sono concatenati inseparabilmente con i sistemi logistici di trasporto e difesa, a diversi livelli gerarchici:

 

-  La regolazione basale del tessuto connettivo lasso, spec. della matrice basale (metabolismo, adattamenti; scambio sostanze, energia e informazioni, ³cascate enzimatiche² difensive, Š).

 

-  Di interventi di diverse funzioni ormonali tessutali e glandotropi (adattamenti funzionali di organi, tessuti e cellule).

 

-  Le diverse funzioni del sistema nervoso specialmente del neurovegetativo (adattamenti funzionali di organi, sistemi e loro comportamenti).

 

Originariamente, tutti questi adattamenti sono ³situativi² e funzionali; in minima parte accessibili alla nostra coscienza (o al parere di altri) si presentano in forma generalizzata, come stati d¹animo, sintomi di agio e disagio, percezioni e comportamenti abituali o sorprendenti.

Con il tempo, l¹innumerevole ripetizione di alcuni e la mancanza di altri, lasciano delle tracce per poi imprimersi indelebilmente anche nelle strutture e negli automatismi funzionali.

 

Molto spesso ³l¹occhio clinico² non è altro che dedurre da strutture e abitudini del cliente delle caratteristiche di funzionamento dell¹organismo più o meno sagge o patologiche.

 

 

 

 


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