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Sistema endocrino, ormonale: Anatomia, Fisiologia

Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 7, 2005


Indice della pagina

 

1.0  Introduzione

1.1      Funzione

1.2      Sistema nervoso e endocrino

1.3      Sistema endocrino

1.4      Ormoni

1.5      Ghiandole endocrine

2.0  Ormoni e sostanze messaggere

2.1      Classificazione degli ormoni

2.2      Come lavorano gli ormoni

2.3      Regolazione ormonale

3.0  Ghiandole endocrine

3.1      Ghiandola ipofisi (o pituitaria)

3.2      Ghiandola epifisi (melatonina)

3.3      Ghiandola tiroide

3.4      Ghiandole paratiroidi

3.5      Ghiandole surrenali

4.0  Funzioni endocrine di diversi organi

4.1      Isole del Pancreas

4.2      Gonadi

4.3      Placenta

4.4      Timo

4.5      Mucosa gastro-intestinale

4.6      Cuore

4.7      *Reni (Vit. D3, rasopressina)                   

5.0  Ormoni tessutali, amini biogeni

5.1      Ormoni tessutali e Prostaglandine

5.2      *Amini biogeni e neurotrasmettitori

5.3      *Messaggeri per il sistema immunitario

5.4      *Messaggeri per il cervello

6.0  Il sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

6.1      Parte della gestione di processi

6.2      Collaborazione con il sistema nervoso

7.0  Modificazioni delsistema endocrino

7.1      Inizio della regolazione endocrina

7.2      Nascita

7.3      Pubertà

7.4      Andropausa

7.5      Menopausa

AF 3.15

 

Sistema endocrino

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Secondo Thibodeau & Patton

 

Pagine correlate: MmP 18.1

MmP 18

 

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8.0   Sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

8.1      Metabolismo nutrienti

8.2      Metabolismo calcio

8.3      Regolazione della riproduzione

9.0   Meccanismi di malattia: disordini endocrini

9.1      Tipi di disordini

9.2      Ipersecrezione

9.3      Iposecrezione

 


INDICE: Sistema endocrino AF 3.15

1.0  Introduzione

1.1   Funzione

1.2   Sistema nervoso e endocrino

1.3   Sistema endocrino

1.4   Ormoni

1.5   Ghiandole endocrine

 

2.0  Ormoni e sostanze messaggere

2.1   Classificazione degli ormoni

2.1.1      In base alla funzione generale

2.1.2      In base alla struttura chimica

2.1.3      Ormoni steroidei

2.1.4      Ormoni non steroidei

2.2   Come lavorano gli ormoni

2.2.1      Principi generali di azione degli ormoni

2.2.2      Meccanismo d¹azione degli ormoni steroidei

2.2.3      Meccanismi d¹azione degli ormoni non steroidei

2.3   Regolazione della secrezione ormonale

3.0  Ghiandole endocrine

3.1   Ghiandola ipofisi (o pituitaria)

3.1.1      Struttura dell¹ipofisi

3.1.2      Adenoipofisi

3.1.2.1      Divisione

3.1.2.2      Struttura

3.1.2.3      Tipi di cellule

3.1.2.4      Ormone dell¹accrescimento (GH, STH)

3.1.2.5      Prolattina (PRL, LTH)

3.1.2.6      Ormoni glandotropici (TSH, ACTH, FSH, LH)

3.1.2.7      Ormone melanocitostimolante (MSH)

3.1.2.8      Controllo della secrezione dell¹adenoipofisi

3.1.3      Neuroipofisi (ADH, OT)

3.1.3.1      Ormone antidiuretico (ADH)

3.1.3.2      Ossitocina (OT)

3.2   Ghiandola epifisi (melatonina)

3.2.1      Struttura

3.2.2      Appartenenza

3.2.3      Funzione

3.2.4      Melatonina

3.3   Ghiandola tiroide

3.3.1      Struttura della ghiandola

3.3.2      Ormone tiroideo (T3, T4)

3.3.3      Calcitonina

3.4   Ghiandole paratiroidi

3.4.1      Struttura delle paratiroidi

3.4.2      Ormone paratiroideo - paratormone (PTH)

3.5   Ghiandole surrenali

3.5.1      Struttura delle surrenali

3.5.2      Corteccia surrenale

3.5.2.1      Cellule secernenti

3.5.2.2      Mineralcorticoidi (aldosterone)

3.5.2.3      Glicocorticoidi (cortisolo, cortisone, corticosterone, gonadocorticoidi)

3.5.3      Midollare surrenale (epinefrina, norepinefrina)

4.0  Funzioni endocrine di diversi organi

4.1   Isole del Pancreas

4.1.1      Struttura

4.1.2      Ormoni pancreatici (glucagone, insulina, somatostatina, PP)

4.2   Gonadi

4.2.1      Testicoli (testosterone)

4.2.2      Ovaie (estrogeni, progesterone)

 

4.3   Placenta

4.3.1      Tessuto

4.3.2      Funzione (gonadotropine corioniche)

4.4   Timo

4.4.1      Situazione

4.4.2      Sviluppo

4.4.3      Organo linfatico

4.4.4      Timosina

4.5   Mucosa gastro-intestinale

4.5.1      Ruolo endocrino

4.5.2      Ormoni gastrointestinali (gastrina, secretina, CCK)

4.6   Cuore

4.6.1      Ruolo endocrino

4.6.2      Ormone natriuretico (ANH)

4.6.3      Effetti dell¹ANH

4.7   *Reni (Vit. D3, rasopressina)                 

5.0  Ormoni tessutali, amini biogeni, sostanze messaggeri

5.1   Ormoni tessutali e Prostaglandine

5.1.1      Molecole lipidiche

5.1.2      Classi di prostaglandine

5.1.3      Tessuti secernenti prostaglandine

5.1.4      Effetti delle prostaglandine

5.1.5      *Altri ormoni tessutali (prostaciclini, trombossani, leucotrieni, chinine)

5.2   *Amini biogeni e neurotrasmettitori

5.3   *Messaggeri per il sistema immunitario

5.4   *Messaggeri per il cervello

6.0  Il sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

6.1   Parte della gestione di processi

6.2   Collaborazione con il sistema nervoso

7.0  Modificazioni nel corso della vita: il sistema endocrino

7.1   Inizio della regolazione endocrina

7.2   Nascita

7.3   Pubertà

7.4   Andropausa

7.5   Menopausa

8.0  Quadro generale: il sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

8.1   Metabolismo nutrienti

8.2   Metabolismo calcio

8.3   Regolazione della riproduzione

9.0  Meccanismi di malattia: disordini endocrini

9.1   Tipi di disordini

9.2   Ipersecrezione

9.3     Iposecrezione

 

*non trattati in ³Thibodeau & Patton²

 

 

 

 

1.0  Introduzione

Funzione endocrino e nervoso,ormoni, ghiandole.

TAB. 15-1

1.1   Funzione

La funzione dei sistemi endocrino e nervoso è quella di ottenere e mantenere la gestione dell¹organismo durante le fasi di ³regolare amministrazione² come durante le situazioni di emergenza e straordinarie.

1.2   Sistema nervoso e endocrino

Quando i due sistemi lavorano insieme come sistema unitario, neuroendocrino, presiedono alle stesse funzioni generali: comunicazione, integrazione, controllo.

1.3   Sistema endocrino

Nel sistema endocrino, le cellule secernenti inviano molecole di ormoni attraverso il sangue a specifiche cellule bersaglio.

1.4   Ormoni

Trasportati in quasi ogni punto del corpo; possono regolare l¹attività di molte cellule; gli effetti si hanno più lentamente, ma durano di più rispetto a quelli dei neurotrasmettitori del sistema nervoso.

1.5   Ghiandole endocrine

Mancano di dotti escretori; alcune sono formate da epitelio ghiandolare le cui cellule elaborano e secernono ormoni; alcune ghiandole endocrine sono formate da cellule neurosecernenti.

 

 

2.0     Ormoni e sostanze messaggere

Classificazione in base a funzione e struttura chimica, funzionamento e regolazione.

Il seguente schema mostra l¹azione di ormoni che provengono da ghiandole nell¹organismo. Tante altre ³sostanze messaggere² (con funzioni ormonali) non rappresentate nel modello partecipano alla regolazione di processi vitali (di solito piuttosto a livello locale) anche se spesso non sono considerati ormoni (ormoni tessutali, amini biogeni, sostanze messaggere, Š).

 

 

 

 

2.1      Classificazione degli ormoni

           FIG. 15-2

-  In base alla funzione generale

-  In base alla struttura chimica

-  Ormoni steroidei

-  Ormoni non steroidei

 

2.1.1       In base alla funzione generale

- Ormoni tropici (o liberatori) o fattori di rilascio, ormoni che hanno per bersaglio altre ghiandole.

-  Endocrine di cui stimolano la crescita e la secrezione.

-  Ormoni sessuali: ormoni che hanno per bersaglio i tessuti riproduttivi.

-  Ormoni anabolizzanti: ormoni che stimolano l¹anabolismo delle cellule bersaglio.

-  Ormoni tessutali.

 

2.1.2       In base alla struttura chimica

-  Ormoni steroidei.

-  Ormoni non steroidei.

 

2.1.3       Ormoni steroidei

-  Sintetizzati a partire dal colesterolo.

-  Solubili nei lipidi, attraversano facilmente la membrana plasmatica delle cellule bersaglio.

Esempi di ormoni steroidei: cortisolo, aldosterone, estrogeno, progesterone, testosterone.

 

2.1.4       Ormoni non steroidei

FIG. 15-3

-  Primariamente sintetizzati a partire dagli aminoacidi.

-  Ormoni proteici - lunghe catene ripiegate di aminoacidi; p. es. insulina, paratormone

-  Ormoni glicoproteici - Ormoni proteici con gruppi di carboidrati legati alle catene di aminoacidi.

-  Ormoni peptidici - ormoni formati da catene di aminoacidi più corte degli ormoni proteici; p. es. ossitocina, ormone antidiuretico (ADH).

-  Ormoni derivati da aminoacidi - ciascuno è derivato da una singola molecola di aminoacido

-  Ormoni amminici - sintetizzati modificando una singola molecole di tirosina; prodotti da cellule neurosecernenti e da neuroni; p. es. epinefrina e norepinefrina.

 

Derivati degli aminoacidi prodotti dalla ghiandola tiroide; sintetizzati per aggiunta di iodio alla tirosina

 

 

 

2.2   Come lavorano gli ormoni

      

2.2.1       Principi generali di azione degli ormoni

FIG. 15-4

-   Gli ormoni trasmettono segnali a una cellula bersaglio legandosi ai suoi recettori mediante un meccanismo tipo ³chiave-serratura².

-   Differenti interazioni di ormoni-recettori producono differenti regolazioni modulatrici entro le cellule bersaglio per mezzo di reazioni chimiche.

-   Azioni combinate degli ormoni:

     - Sinergismo: ormoni che agiscono insieme hanno un effetto più grande sulle cellule bersaglio di quello che avrebbe la somma dei loro effetti se agissero isolatamente.

     -   Permissività - quando una piccola quantità di un ormone consente a un altro di sviluppare completamente i suoi effetti sulle cellule bersaglio.

     -   Antagonismo - un ormone produce effetti opposti di un altro; regola l¹attività delle cellule bersaglio con maggiore accuratezza. Le ghiandole endocrine secernono più molecole di ormone di quelle effettivamente necessarie; l¹ormone in eccesso viene eliminato rapidamente attraverso i reni o degradato mediante processi metabolici.

 

 

 

2.2.2       Meccanismo d¹azione degli ormoni steroidei

FIG. 15-5

-   Gli ormoni steroidei sono solubili nei lipidi e i loro recettori normalmente si trovano nel citoplasma delle cellule bersaglio.

-   Le molecole dell¹ormone steroideo, una volta entrate nella cellula bersaglio si legano alla molecola del recettore per formare il complesso ormone-recettore.

-   Ipotesi del recettore mobile - il complesso ormone-recettore migra nel nucleo e attiva una certa sequenza di geni perché abbia luogo la trascrizione del mRNA; le molecole di mRNA neoformate passano nel citoplasma, associate ai ribosomi e danno inizio alla sintesi delle molecole proteiche.

-   Gli ormoni steroidi regolano l¹attività delle cellule controllando la sintesi di determinate proteine critiche.

-   La quantità di ormone steroideo presente determina l¹entità della risposta della cellula bersaglio.

-   Poiché la trascrizione e la sintesi proteica esigono un certo tempo, la risposta agli ormoni steroidei spesso è lenta.

 

2.2.3       Meccanismi d¹azione degli ormoni non steroidei

FIG. 15-6

Il meccanismo del secondo messaggero (noto anche come ipotesi del recettore fisso alla membrana):

-   Una molecola di ormone non steroideo agisce come ³primo messaggero² trasmette il suo messaggio chimico ai recettori fissi della membrana plasmatica della cellula bersaglio.

-   Il ³messaggio² viene passato poi alla cellula dove un ³secondo messaggero² fa scattare le appropriate modifiche cellulari.

-   Il meccanismo del secondo messaggero -produce effetti sulle cellule bersaglio che sono differenti dagli effetti degli ormoni steroidei per diverse importanti modalità:

-   Gli effetti dell¹ormone vengono amplificati da una cascata di reazioni.

-   Il meccanismo del secondo messaggero opera in modo decisamente più rapido del meccanismo degli steroidei.

-   Il meccanismo del recettore nucleare - piccoli aminoacidi iodati (T4 e T3) entrano nella cellula bersaglio e si legano ai recettori associati con una molecola di DNA del nucleo; questo legame fa scattare la trascrizione del mRNA e la sintesi di nuovi enzimi.

 

 

 

2.2.3     Meccanismi d¹azione degli ormoni non steroidei

FIG. 15-6

Il meccanismo del secondo messaggero (noto anche come ipotesi del recettore fisso alla membrana):

-   Una molecola di ormone non steroideo agisce come ³primo messaggero² trasmette il suo messaggio chimico ai recettori fissi della membrana plasmatica della cellula bersaglio.

-   Il ³messaggio² viene passato poi alla cellula dove un ³secondo messaggero² fa scattare le appropriate modifiche cellulari.

-   Il meccanismo del secondo messaggero -produce effetti sulle cellule bersaglio che sono differenti dagli effetti degli ormoni steroidei per diverse importanti modalità:

-   Gli effetti dell¹ormone vengono amplificati da una cascata di reazioni.

-   Il meccanismo del secondo messaggero opera in modo decisamente più rapido del meccanismo degli steroidei.

-   Il meccanismo del recettore nucleare - piccoli aminoacidi iodati (T4 e T3) entrano nella cellula bersaglio e si legano ai recettori associati con una molecola di DNA del nucleo; questo legame fa scattare la trascrizione del mRNA e la sintesi di nuovi enzimi.

 

 

 

 

2.3   Regolazione della secrezione ormonale

FIG. 15-7

Il controllo della secrezione ormonale solitamente viene esercitato mediante un circuito a feedback negativo e la risposta è considerata un riflesso endocrino.

Meccanismo più semplice -    quando una ghiandola endocrina è sensibile alle modificazioni fisiologiche prodotte dalle sue cellule bersaglio.

La secrezione d¹una ghiandola endocrina può anche essere regolata da un ormone prodotto da un¹altra ghiandola.

La secrezione d¹una ghiandola endocrina può essere influenzata da input del sistema nervoso; questo fatto mette in evidenza le strette correlazioni funzionali tra i due sistemi.

-  Principi generali di azione degli ormoni.

-  Meccanismo d¹azione degli ormoni steroidei.

-  Meccanismi d¹azione degli ormoni non steroidei.

 

 

 

 

 

 

3.0     Ghiandole endocrine

Ghiandole endocrine sono dette quegli organi che hanno come scopo unico o principale la produzione di sostanze messaggere (ormoni).

-  Ghiandola ipofisi (o pituitaria)

-  Ghiandola epifisi (melatonina)

-  Ghiandola tiroide

-  Ghiandole paratiroidi

-  Ghiandole surrenali

 

 

3.1   Ghiandola ipofisi (o pituitaria) FIG. 15-9; FIG. 15-11

-          Struttura dell¹ipofisi

-  Adenoipofisi

-  Neuroipo

 

3.1.1       Struttura dell¹ipofisi

-  Nota anche come ghiandola pituitaria e considerata la ³direttrice del sistema endocrino².

-  Dimensioni: 1.2-1.5 cm nel diametro trasversale; peso g 0.5.

-  Collocata sulla superficie ventrale del cervello entro la cavità cranica.

-  Infundibolo - peduncolo che connette la ghiandola all¹ipotalamo.

-  Costituita da due ghiandole separate, l¹adenoipofisi (ipofisi anteriore) e la neuroipofisi (ipofisi posteriore).

 

 

 

3.1.2       Adenoipofisi FIG. 15-10

-  Divisione

-  Struttura

-  Tipi di cellule

-  Ormone dell¹accrescimento (GH, STH)

-  Prolattina (PRL, LTH)

-  Ormoni glandotropici (TSH, ACTH, FSH, LH)

-  Ormone melanocitostimolante (MSH)

-  Controllo della secrezione dell¹adenoipofisi

 

3.1.2.1         Divisione

Divisa in tre parti:

-   Parte distale o anteriore, la parte maggiore dell¹adenoipofisi.

-   Parte intermedia, addossata e spesso compenetrata con la neuroipofisi.

-   Parte infundibolare, la parte comprendente molti vasi del sistema venoso di collegamento coi nuclei dell¹eminenza mediana.

 

3.1.2.2         Struttura

Formata da nidi e cordoni di cellule secernenti, con una delicata trama connettivale di sostegno e con una ricca rete vascolare.

 

3.1.2.3         Tipi di cellule

Possono identificarsi tre tipi di cellule:

-   Cromofobe: formano approssimativamente metà dell¹adenoipofisi.

- Acidofile: approssimativamente circa il 40% di tutte le cellule

     dell¹adenoipofisi; secernono GH (crescita) e PRL (prolattina).

-   Basofile: rappresentano circa il 10% delle cellule dell¹adenoipofisi; secernono TSH (tiroide), ACTH (adrenocortico), FSH (follicolo), LH (luteo), MSH (Melanotropina ‹> Derma).

 

3.1.2.4         Ormone dell¹accrescimento (GH, STH)

-   Noto anche come somatotropina (STH).

-   Promuove la crescita di ossa, muscoli e altri tessuti accelerando il trasporto di amminoacidi nelle cellule.

-   Stimola il metabolismo dei grassi mobilizzando lipidi dai depositi nelle cellule adipose e accelerando il catabolismo dei lipidi dopo che questi sono entrati in altre cellule (nuovo medicamento ³dipositas²).

-   GH tende a spostare la chimica cellulare dal metabolismo dei carboidrati a quello dei lipidi come sorgente energetica; ciò porta all¹aumento del livello di glucosio nel sangue (sintomi del diabete).

-   GH e insulina sono tra loro antagonisti e sono vitali per mantenere l¹omeostasi dei livelli di glucosio nel sangue.

 

3.1.2.5         Prolattina (PRL, LTH)

Prodotta dalle cellule acidofile.

Nota anche come ormone lattogeno.

-   Durante la gravidanza, PRL promuove lo sviluppo delle mammelle, preparandole alla secrezione del latte; dopo il parto, PRL stimola le ghiandole mammarie della madre a produrre latte.

-   PRL gioca un ruolo di supporto (con l¹ormone luteinizzante) nel mantenere attivo il corpo luteo dell¹ovaia durante la fase finale del ciclo mestruale; è chiamato spesso ormone luteotropo (LTH).

-   Nel maschio un alto tasso di PRL riduce la libidine, mentre un tasso ridotto l¹aumenta.

 

 

 

3.1.2.6         Ormoni glandotropici (TSH, ACTH, FSH, LH)

Ormoni con effetto stimolante su altre ghiandole endocrine; le cellule basofile dell¹ipofisi producono e secernono quattro principali ormoni glandotropici.

-   Ormone stimolante la tiroide (TSH) o tireotropina: promuove e mantiene la crescita e lo sviluppo della tiroide; sollecita la tiroide a secernere i suoi ormoni.

-   Ormone adrenocorticotropo (ACTH), adrenocorticotropina: promuove e mantiene la normale crescita e lo sviluppo della corticale del surrene; stimola anche la corteccia surrenale a secernere alcuni suoi ormoni.

-   Ormone follicolo-stimolante (FSH): nella donna stimola i follicoli primari del Graaf a crescere e maturare; stimola anche le cellule follicolari a secernere estrogeni; nel maschio l¹FSH stimola lo sviluppo dei tubuli seminifieri dei testicoli e mantiene la spermatogenesi.

-   Ormone luteinizzante (LH): nella donna stimola la formazione e l¹attività del corpo luteo dell¹ovaia; il corpo luteo secerne progesterone ed estrogeni se è stimolato da LH; LH è anche il supporto all¹FSH nella stimolazione e maturazione dei follicoli; nel maschio, LH stimola le cellule interstiziali dei testicoli a svilupparsi e secernere testosterone; FSH e LH si chiamano gonadotropine perché stimolano la crescita e il mantenimento delle gonadi (organi riproduttivi).

 

3.1.2.7         Ormone melanocitostimolante (MSH)

-   Secreto dalle cellule basofile della parte intermedia e distale.

-   Lavora consensualmente ad altri ormoni per modulare la pigmentazione della pelle normale.

-   Spesso concorre a mantenere la sensibilità della corteccia surrenale all¹ACTH.

 

3.1.2.8         Controllo della secrezione dell¹adenoipofisi

FIG. 15-13

-   L¹ipotalamo secerne ormoni liberatori nel sangue e questi raggiungono l¹adenoipofisi per mezzo del sistema venoso portale diencefalo-ipofisario.

-   Il sistema venoso predetto porta sangue dall¹ipotalamo direttamente all¹adenoipofisi dove sono localizzate le cellule bersaglio degli ormoni liberatori.

-   Gli ormoni liberatori influenzano la secrezione degli ormoni delle cellule acidofile e basofile.

-   Mediante circuiti a feedback negativi, l¹ipotalamo controlla la secrezione dell¹adenoipofisi; questa adegua la secrezione delle ghiandole bersaglio e queste, a loro volta, adeguano l¹attività dei loro bersagli tessutali.

-   In presenza di dolore acuto ed emozioni intense, l¹ipotalamo traduce impulsi nervosi in secrezione di ormoni da parte delle ghiandole endocrine, organizzando fondamentalmente il legame mente-soma.

 

 

 

 

3.1.3       Neuroipofisi (ADH, OT)

Serve per l¹immagazzinamento e il rilascio in circolo degli ormoni antidiuretico (ADH) e ossitocina (OT) che, in effetti, sono sintetizzati nell¹ipotalamo.

Il rilascio dei predetti ormoni nel sangue è controllato dalla stimolazione nervosa.

 

 

-   Ormone antidiuretico ADH

-   Ossitocina OT

 

 

3.1.3.1         Ormone antidiuretico (ADH)

-   Previene la formazione di grandi quantità di urina consentendo al corpo di conservare la propria acqua.

-   Sollecita i tubuli collettori dei reni a riassorbire acqua dall¹urina tubulare.

-   Con la disidratazione, gli osmocettori registrano il decremento della pressione osmotica del sangue e fanno scattare il rilascio dell¹ADH.

 

3.1.3.2         Ossitocina (OT)

Ha due azioni principali:

-   Causa l¹eiezione del latte dalle mammelle in fase di allattamento, regolata da un meccanismo a feedback positivo il cui stimolo è rappresentato dalla suzione del lattante; PRL (prolattina) coopera con l¹ossitocina.

-   Stimola la contrazione della muscolatura uterina durante il parto; anche questo meccanismo è regolato da un feedback positivo.

In più è coinvolta nei meccanismi contrattili dell¹organismo maschile e femminile.

 

 

 

3.2  Ghiandola epifisi (melatonina)

-          Struttura

-  Appartenenza

-  Funzione

-  Melatonina

 

3.2.1       Struttura

Piccolo cono delle dimensioni d¹una pigna -struttura situata sulla superficie dorsale del diencefalo.

 

3.2.2       Appartenenza

Elemento del sistema nervoso, riceve stimoli luminosi dalla retina per mezzo di un circuito nervoso complesso che ha il suo ultimo neurone di uscita nel ganglio cervicale superiore del simpatico; è anche elemento del sistema endocrino, quindi secerne ormoni.

 

3.2.3       Funzione

La ghiandola epifisi rappresenta l¹orologio biologico del corpo.

 

3.2.4       Melatonina

La principale (conosciuta) secrezione dell¹epifisi è la melatonina, ormone depressore di varie funzioni attraverso l¹ipotalamo e l¹ipofisi; stimola l¹umore e l¹affettività.

 

 

3.3  Ghiandola tiroide

FIG. 15-16

-  Struttura della ghiandola

-  Ormone tiroideo (T3, T4)

-  Calcitonina

 

 

 

 

3.3.1       Struttura della ghiandola

-  Due lobi laterali uniti tra loro da un istmo.

-  Dall¹istmo si estende in alto un piccolo lobo piramidale.

-  Peso della ghiandola nell¹adulto circa g 30.

-  Situata nel collo sulle superfici anteriore e laterale della trachea e in rapporto con la laringe.

-  Composta di follicoli.

-  Piccole cavità rotondeggianti.

-  Piene di colloide che contiene tireoglobulina.

 

3.3.2       Ormone tiroideo (T3, T4)

Sono noti attualmente due diversi ormoni:

-  Tetraiodiotironina (T4) o tiroxina -una molecola contiene quattro atomi di iodio; approssimativamente 20 volte più abbondante di T3; la sua principale importanza è di essere precursore del T3.

-  Triiodiotironina (T3) -contiene tre atomi di iodio; è considerata l¹ormone tiroideo principale; T3 si lega efficientemente ai recettori nucleari delle cellule bersaglio.

La ghiandola tiroide immagazzina consistenti quantità di ormone in forma preliminare nella colloide, prima di secernerlo.

Prima di essere immagazzinati nella colloide dei follicoli, T3 e T4 si legano a molecole di globulina formando tireoglobulina.

Al momento del rilascio, le molecole di tireoglobulina si distaccano dalla globulina ed entrano in circolo.

Una volta giunti nel sangue, T3 e T4 si legano alle globuline del plasma e viaggiano come complesso ormone-globulina.

T3 e T4 si distaccano dalle globuline plasmatiche nei pressi delle cellule bersaglio.

Ormone tiroideo: è un regolatore dei valori metabolici di tutte le cellule e della crescita delle cellule e differenziazione dei tessuti; si dice avere bersaglio ³generale².

 

3.3.3       Calcitonina

Prodotta nella tiroide dalle cellule parafollicolari.

Influenza l¹utilizzo del calcio da parte delle ossa abbassando il livello della calcemia e promuovendo la conservazione della matrice ossea mineralizzata. Nel mantenimento dell¹omeostasi del calcio, il paratormone è antagonista della calcitonina.

 

3.4   Ghiandole paratiroidi

FIG. 15-15; FIG. 15-17

-  Struttura delle paratiroidi

-  Ormone paratiroideo -paratormone (PTH)

 

3.4.1       Struttura delle paratiroidi

Quattro o cinque ghiandole paratiroidi sono incluse nel tessuto tiroideo posteriormente ai lobi laterali di questa ghiandola.

Piccoli corpuscoli rotondeggianti entro il tessuto tiroideo formati da cordoni compatti e irregolari di cellule.

 

3.4.2       Ormone paratiroideo -paratormone (PTH)

FIG. 15-18

PTH è antagonista della calcitonina e interviene nel mantenimento dell¹omeostasi del calcio.

PTH agisce sull¹osso, reni, cellule intestinali:

-  Aumenta la demolizione di matrice ossea, liberando calcio e fosforo che entrano in circolo.

-  Sollecita l¹escrezione renale dei fosfati con l¹urina.

-  Causa un aumento dell¹assorbimento del calcio dall¹intestino attivando la vitamina D.

 

 

 

 

 

3.5  Ghiandole surrenali

FIG. 15-19       

                                           

1) capsula

2) depositi di colesterolo

3) V. centralis

4) zona glomerulosa

5) zona fasciculata

6) zona reticularis

7) cortex glandula suprarenalis

8) medulla glandula suprarenalis

 

-  Struttura delle surrenali.

-  Corteccia surrenale.

-  Midollare surrenale (epinefrina, norepinefrina).

 

3.5.1       Struttura delle surrenali

Situate al di sopra del rene come un cappuccio.

Costituite da due parti (TAB. 15-6).

-  Corteccia surrenale -composta da cellule endocrine.

-  Midollare surrenale -composta da tessuto neurosecernente.

 

 

 

3.5.2       Corteccia surrenale

Tutti gli ormoni corticali sono steroidi e denominati corticosteroidi.

 

3.5.2.1         Cellule secernenti

Composta da tre strati distinti di cellule secernenti:

-   Zona glomerulare -strato esterno direttamente situato sotto la capsula connettivale della ghiandola; secerne i mineralcorticoidi.

-   Zona fascicolata -strato medio; secerne glicocorticoidi.

-   Zona reticolare -strato più interno della corticale; secerne piccole quantità di glicocorticoidi e gonadocorticoidi.

 

3.5.2.2         Mineralcorticoidi (aldosterone)

FIG. 15-20

Hanno un ruolo importante nella regolazione dell¹equilibrio idro-salino del corpo.

Aldosterone:

-   Unico mineralcorticoide importante nel corpo umano; funzione primaria è il mantenimento dell¹omeostasi del sodio nel sangue e l¹aumento del riassorbimento del sodio nei reni (Na aumentato).

-   L¹aldosterone incrementa anche la ritenzione di acqua e promuove la perdita di potassio e ioni idrogeno.

-   La secrezione dell¹aldosterone è controllata dal meccanismo renina-angiotensina (pressione sanguigna) e dalla concentrazione ematica del potassio (kaliemia).

 

3.5.2.3         Glicocorticoidi (cortisolo, cortisone, corticosterone), gonadocorticoidi

-   I principali glicocorticoidi secreti dalla zona fascicolata sono, cortisolo,cortisone, corticosterone. Solo il cortisolo è secreto in quantità significative.

-   Interessano ogni cellula del corpo.

-   Sono mobilizzatori di proteine, stimolatori della gluconeogenesi, iperglicemizzanti.

-   Come sorgenti di energia, tendono a spostare il catabolismo da quello dei carboidrati a quello dei lipidi.

-   Essenziali per sostenere la pressione arteriosa con la compartecipazione dell¹epinefrina e della noradrenalina che ne favoriscono l¹azione completa, causando vasocostrizione.

-   Un¹elevata concentrazione ematica è causa di eosinopenia e di marcata atrofia dei tessuti linfatici.

-   Agiscono con l¹epinefrina per indurre la guarigione da lesioni procurate da agenti infiammatori.

-   La loro secrezione aumenta in risposta allo stress.

-   Ad eccezione che in occasione di risposta allo stress, la secrezione è principalmente controllata da un meccanismo a feedback negativo coinvolgente l¹ACTH dell¹adenoipofisi.

-   Gonadocorticoidi -ormoni sessuali rilasciati dalla corteccia surrenale; sono sia androgeni che estrogeni.

 

3.5.3       Midollare surrenale (epinefrina, norepinefrina)

FIG. 15-21

Tessuto neurosecretore -composto da neuroni specializzati a secernere il loro prodotto di secrezione nel sangue.

Midollare del surrene -secerne due importanti ormoni, epinefrina e norepinefrina (adrenalina e noradrenalina); sono parte della classe degli ormoni non steroidei denominati catecolamine.

Entrambi questi ormoni si legano a recettori degli effettori del simpatico di cui prolungano e rinforzano gli effetti stimolatori.

 

 

4.0  Funzioni endocrine di diversi organi

Diversi organi hanno importanti funzioni ausiliarie come produttori di sostanze messaggere (ormoni) anche se appartengono ad altri sistemi nella classificazione anatomica.

-  Isole del Pancreas.

-  Gonadi.

-  Placenta.

-  Timo.

-  Mucosa gastro-intestinale.

-  Cuore.

-  Reni (Vit. D3, renina, angiotensione).

 

 

4.1   Isole del Pancreas

FIG. 15-22; FIG. 15.23

-  Struttura.

-  Ormoni pancreatici (glucagone, insulina, somatostatina, PP).

 

4.1.1     Struttura

Ghiandola di forma allungata, del peso di circa g 100; la sua testa è accolta nella concavità dell¹ansa duodenale, poi si estende orizzontalmente dietro lo stomaco e la borsa omentale fino a raggiungere la milza.

Ghiandola mista, composta di tessuto endocrino ed esocrino.

-   Isole pancreatiche (del Langerhans) - parte endocrina.

-   Acini - parte esocrina -secerne un liquido sieroso contenente enzimi digestivi e lo versa nel duodeno mediante condotti escretori.

-   Isole pancreatiche -ognuna delle isole contiene quattro tipi di cellule secernenti unite da giunzioni tipo gap (giunzioni serrate o nexus).

-   Cellule alfa (A) -secernono glucagone.

-   Cellule beta (B) -secernono insulina; rappresentano circa il 75% delle cellule delle isole pancreatiche.

-   Cellule delta (D) -   secernono somatostatina.

-   Cellule dei polipeptidi pancreatici (F o PP), secernono i polipeptidi pancreatici.

 

4.1.2       Ormoni pancreatici (glucagone, insulina, somatostatina, PP)

(Vedere tab. 15-7) -                  lavorano in gruppo per mantenere l¹omeostasi delle molecole di sostanze nutrienti.

-   Glucagone -prodotto dalle cellule alfa; tende ad aumentare la glicemia; stimola la gluconeogenesi nelle cellule epatiche.

-   Insulina -prodotta dalle cellule beta; abbassa la glicemia oltre alla concentrazione ematica di aminoacidi e acidi grassi; promuove il metabolismo di queste sostanze da parte delle cellule del corpo.

-   Somatostatina -prodotta dalle cellule delta; suo ruolo primario è quello di regolare l¹attività delle altre cellule endocrine del pancreas.

-   Polipeptide pancreatico -prodotto dalle cellule F (PP); influenza, in qualche grado, la digestione e la distribuzione delle molecole di nutrienti.

4.2   Gonadi

Testicoli o ovaie. Sono trattate più profondamente nel capitolo ³riproduzione e sviluppo².

-  Testicoli (testosteroni).

-  Ovaie (estrogeni, progesterone).

 

4.2.1     Testicoli (testosteroni)

Coppia di gonadi maschili contenute nello scroto.

Composti di tubuli seminiferi e di cellule interstiziali distribuite tra di essi.

Le cellule interstiziali producono il testosterone, l¹ormone tipico di questo sesso, responsabile della crescita e del mantenimento dei caratteri sessuali maschili.

La secrezione del testosterone è controllata, a sua volta, dal livello delle gonadotropine ematiche.

 

4.2.2       Ovaie (estrogeni, progesterone)

Organi sessuali primari femminili.

Coppia di gonadi situate nelle pelvi; producono diversi tipi di ormoni sessuali.

-   Estrogeni -ormoni steroidei secreti dai follicoli ovarici; promuovono lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche sessuali femminili.

-   Progesterone -secreto dal corpo luteo; mantiene in buona efficienza la mucosa uterina per consentire la gravidanza.

-   La secrezione degli ormoni ovarici dipende dal cambiamento dei livelli ematici dell¹FSH (follicolo) e LH (luteo) dell¹adenoipofisi.

 

 

4.3   Placenta

È trattata più profondamente nel capitolo ³riproduzione e sviluppo².

4.3.1       Tessuto

Che si forma con la compartecipazione del rivestimento mucoso dell¹utero e consente la connessione tra il circolo sanguigno sistemico della madre e quello del prodotto del concepimento.

 

4.3.2       Funzione (gonadotropine corioniche)

Lavora come ghiandola endocrina a tempo e produce le gonadotropine corioniche.

 

4.4   Timo

È trattato più profondamente nel capitolo ³sistema linfatico².

4.4.1       Situazione

Organo linfo-epiteliale situato nel mediastino subito dietro lo sterno.

4.4.2       Sviluppo

Piuttosto voluminoso nel bambino fino alla pubertà, dopo questo periodo va incontro ad atrofia e nell¹adulto in età avanzata ne resta una piccola traccia come corpo adiposo retrosternale.

4.4.3       Organo linfatico

Considerato un organo linfatico, secerne anche un ormone, la timosina.

4.4.4       Timosina

Stimola lo sviluppo e la differenziazione delle cellule T nel timo (funzioni nel sistema immunitario).

 

4.5   Mucosa gastro-intestinale

È trattata più profondamente nel capitolo ³sistema digerente².

 

4.5.1     Ruolo endocrino

La mucosa del tratto gastrointestinale (GI) contiene cellule responsabili di secrezione esocrina ed endocrina.

 

4.5.2       Ormoni gastrointestinali (gastrina, secretina, CCK)

Gli ormoni GI, come gastrina, secretina, colecistochinina-pancreozimina (CCK) giocano un ruolo regolatore nel coordinare le attività secretive e motorie coinvolte nei processi digestivi.

4.6   Cuore

È trattato più profondamente nel capitolo ³sistema cardiovascolare².

4.6.1       Ruolo endocrino

Il cuore ha un ruolo endocrino secondario rispetto alla sua funzione primaria come centro della circolazione.

 

4.6.2       Ormone natriuretico (ANH)

Le cellule muscolari degli atri producono l¹ormone natriuretico atriale (ANH).

 

4.6.3       Effetti dell¹ANH

L¹ANH ha effetti primari che contrastano l¹aumento della volemia e della pressione arteriosa; è il principale antagonista dell¹ADH (ormone antidiuretico) e dell¹aldosterone.

4.7   *Reni (Vit. D3, renina, angiotensione)

Certi autori ritengono la vitamina D un ³messaggero² ormonosimile per la regolazione del tasso di calcio nel sangue. I reni, in funzione della concentrazione di calcio ematico, liberano la vitamina D, contribuendo così all¹omeostasi del calcio per il reciproco funzionamento di ossa e muscoli.

* Un altro meccanismo guidato dai reni (aldosterone ­> adrenalina ­> renina ­> angiotensione) compete nella regolazione della pressione sanguigna tramite vasocostrizione. Le cellule renali producono gli ormoni vasopressione.

 

 

 

5.0  Ormoni tessutali, amini biogeni, sostanze messaggere

Vengono chiamate ormoni dei tessuti poiché la secrezione è il prodotto di un tessuto e diffonde solo a breve distanza ad altre cellule dello stesso tessuto. Non necessariamente diffondono in circolazione sanguigna; molti hanno effetti locali nel tessuto connettivo lasso sulle cellule parenchimatiche, nervose e immunitarie atte a coordinare e sincronizzare la collaborazione locale tessutale.

-  Ormoni tessutali e Prostaglandine.

-  Amini biogeni e neurotrasmettitori.

-  Messaggeri per il sistema immunitario.

-  Messaggeri per il cervello.

 

5.1   Ormoni tessutali e Prostaglandine

Le prostaglandine (PG) sono i più noti tra gli ormoni tessutali. Tendono a integrare l¹attività delle cellule circostanti.

FIG. 15-8

-  Molecole lipidiche.                                  - Tessuti secernenti prostaglandine.

-  lassi di prostaglandine.                           - Effetti delle prostaglandine.

-  Altri ormoni tessutali (prostaciclini, trombossani, leucotrieni, chinine).

 

5.1.1       Molecole lipidiche

Gruppo unico di molecole lipidiche (20 acidi grassi con anello a 5 carboni) che sono al servizio di importanti e molto diffuse funzioni integrative del corpo, ma non meritano la solita definizione di ormoni. La loro sintesi cellulare richiede acidi lipidici essenziali come omega -3 (p.e. in olio di merluzzo) e acidi omega -6 (come in olio di enotera, canapa, nigella, girasole, Š).

Medicamenti del tipo acidi salicilici (p.e. aspirina) sono capaci di inibire la sintesi di certe prostaglandine.

 

5.1.2       Classi di prostaglandine

Sono state isolate e identificate diverse classi strutturali di prostaglandine:

-  Prostaglandina A (PGA) -la perfusione intraarteriosa comporta un¹immediata caduta della pressione arteriosa e un aumento del flusso ematico regionale in diverse aree (vasodilatatore locale).

-  Prostaglandina E (PGE) - effetti vascolari: regolazione della deformabilità dei globuli rossi e dell¹aggregazione delle piastrine; effetti gastrointestinali: regolazione della secrezione dell¹acido cloridrico (stomaco).

-  Prostaglandina F (PGF) - specialmente importante nel sistema riproduttivo, causando le contrazioni uterine; interessa anche la motilità intestinale ed è richiesta per una peristalsi normale.

 

5.1.3       Tessuti secernenti prostaglandine

Tessuti noti per secernere PG: reni, polmoni, iride, cervello, timo.

 

5.1.4       Effetti delle prostaglandine

Le PG hanno diversi effetti fisiologici (vedi 5.1.2 Classi di prostaglandine).

 

5.1.5       *Altri ormoni tessutali (prostaciclini, trombossani, leucotrieni, chinine)

Oltre alle prostaglandine esistono numerosi altri ormoni o sostanze ormonosimili ³tessutali² che regolano processi locali:

-  Prostaciclini dall¹ endotelio di vasi: inibiscono l¹aggregazione di trombociti, dilatano vasi e bronchi.

-  Trombossani dai trombociti: stimolano l¹aggregazione di trombociti e la contrazione di intestino, bronchi e vasi.

-  Leucotrieni di mastcellule: sostanze a lenta reazione anafilattica, chemiotassi, introduzione di fasi ritardate infiammatorie, vaso- e broncocostrizione.

-  Chinine: processo a catena biochimica indotto da proteine ³pericolose² esterne (p.e. veleni di serpenti) che induce dolore, vasodilatazione e choc.

 

 

5.2   *Amini biogeni e neurotrasmettitori

Diverse sostanze neurotrasmettitrici a livello locale possono fungere come ³ormoni tessutali² regolando processi cellulari e biochimici locali; spesso si chiamano amini biogeni come p.e.:

 

-  Catecolamine (adrenalina e noradrenalina) con effetti definiti su cuore, vasi,

    bronchi, organi digestivi, fegato, muscolatura liscia, cellule di deposito lipidico.

 

-  Serotonina in intestino, trombociti, cervello:

    -          Effetto ³ormonale²contrazione della muscolatura liscia di intestini, vasi, bronchi, utero.

    -          Effetto come neurotrasmettitore: libera catecholamine, inibisce effetto antidiuretico.

 

-  Istamina da mastcellule e granulociti basofili:

    -          Liberazione da reazioni antigene-anticorpo, tossine, stimoli meccanici.

    -          Agiscono tramite recettori H1 e H2 con tanti effetti ³tipici² infiammatori come p.es. dilatazione di arteriole e capillari, aumentata permeabilità dei capillari, costrizione di venule, dolore, prurito ma anche effetti su stomaco, cuore, utero, bronchi e liberazione di catecolamine.

 

    -  Eparine: inibitori di coagulazione sanguigna prodotti nel fegato, coinvolti specialmente nei processi infiammatori vasali.

 

    -  Tanti altri: se ne scoprono un paio all¹anno.

 

5.3   *Messaggeri per il sistema immunitario

Altre sostanze fungono come ³messaggeri² per dare inizio a molteplici processi spesso inerenti il lavoro del sistema immunitario.

 

-  Citochine come le interleuchine (note 7 tipi) che ³annunciano all¹ esterno² stati interni insoliti² della cellula (p.e. la presenza di ³virus²).

 

-  Fattori di crescita/stimolazione e inibizione/nervosi come EGF (epidermide), FGF (fibroblasti/mesenchimo), GM-CSF (granulociti/macrofagi), NGF (nervi), TGF (tumori) fattori necrotici come TNF (tumori).

 

5.4   *Messaggeri per il cervello

Sostanze di regolazione percettiva e di condizioni di esercizio come encefaline, endorfine e probabilmente altri.

 

 

6.0  Il sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

6.1   Parte della gestione di processi

Quasi ogni processo dell¹organismo umano è mantenuto in equilibrio dalla complessa interazione di differenti sostanze prodotte dal sistema endocrino e dal sistema nervoso.

 

6.2   Collaborazione con il sistema nervoso

Il sistema endocrino opera col sistema nervoso per ottenere la regolazione precisa dei diversi processi ai quali presiedono entrambi.

 

 

 

7.0  Modificazioni nel corso della vita: il sistema endocrino

7.1   Inizio della regolazione endocrina

La regolazione endocrina ha inizio già nel corso della vita intrauterina.

7.2   Nascita

Diversi ormoni sono attivi fin dalla nascita.

Prova dei segnali ormonali trasmessi dal feto alla madre è il segnale che dà avvio al parto.

7.3   Pubertà

L¹attività degli ormoni correlati alle funzioni sessuali ha inizio nella pubertà.

7.4   Andropausa

La secrezione degli ormoni dell¹apparato riproduttivo maschile ha inizio nella pubertà e continua fino all¹età adulta inoltrata (andropausa).

7.5   Menopausa

La secrezione degli ormoni dell¹apparato riproduttivo femminile termina verso l¹età media della vita adulta (menopausa).

 

 

8.0  Quadro generale: il sistema endocrino e il corpo nell¹insieme

8.1   Metabolismo nutrienti

Il sistema neuroendocrino è regolatore del rifornimento di nutrienti.

8.2   Metabolismo calcio

Calcitonina e paratormone controllano l¹equilibrio degli ioni calcio assorbiti nell¹intestino.

8.3   Regolazione della riproduzione

Il sistema nervoso e gli ormoni regolano la funzione della riproduzione.

 

 

9.0  Meccanismi di malattia: disordini endocrini

9.1   Tipi di disordini

I disordini endocrini possono manifestarsi come ipersecrezione o iposecrezione.

9.2   Ipersecrezione

Elevata concentrazione di un dato ormone nel sangue; esempio - ipertiroidismo, ipersecrezione di ormone tiroideo, non è una malattia di per sé, ma una caratteristica della malattia, come la malattia di Graves e il gozzo nodulare tossico.

Cause dell¹ipersecrezione:

-      Tumori che determinano abnorme proliferazione delle cellule endocrine e hanno per  risultato l¹ipersecrezione dell¹ormone.

-      Iperpituitarismo -           causato da adenoma dell¹ipofisi.

-      Autoimmunità - il sistema immunitario attacca le cellule del proprio corpo invece delle cellule estranee ed è causa di ipersecrezione di ormoni stimolanti le cellule del sistema immunitario.

9.3   Iposecrezione

Diminuzione dei livelli ematici di ormoni; esempio: ipotiroidismo (iposecrezione dell¹ormone tiroideo).

L¹iposecrezione può essere conseguenza di un tumore che distrugge il tessuto o di processi autoimmunitari che stimolano le cellule del sistema immunitario.

Il modo di operare dei circuiti a feedback può ridurre l¹attività secretoria d¹una ghiandola.

-      Esempio -l¹abuso di steroidi anabolizzanti aumenta i livelli circolanti di questi ormoni e il corpo risponde riducendo la produzione dei propri ormoni.

-      L¹iposecrezione può essere conseguenza di anomalie della funzione immunitaria.

-      Diversi disturbi che si manifestano con iposecrezione di ormoni sono conseguenza, di insensibilità dei recettori delle cellule bersaglio e non l¹iposecrezione di ormoni.

 

Esempi:

 

Diabete giovanile Tipo I:       Iposecrezione insulinica causa di autoimmunità alle cellule che producono insulina nel Pancreas.

 

Diabete di senescenza Tipo II:           Insensibilità di recettori cellulari all¹insulina.

 


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