Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 6, 2005


Indice della pagina

 

1.0 Introduzione

              1.1 Elaborazione di stimoli

 

2.0 Recettori sensoriali

              2.1 Funzioni

              2.2 Risposta dei recettori

              2.3 Classificazione dei recettori

              2.4 Distribuzione dei recettori

 

3.0 Recettori e sensibilità non specifica

              3.1 Sensibilità somatica

              3.2 Sensibilità dolorifica

              3.3 Sensibilità tattile e di pressione

              3.4 Recettori di stiramento

 

4.0 Organi di senso speciali

              4.1 Senso dell'olfatto

              4.2 Sensibilità gustativa

              4.3 Senso dell'udito e dell'equilibrio: l'orecchio

              4.4 L'occhio

 

5.0 Modificazioni: Organi di senso

              5.1 Aquisizione di informazioni sensitive

              5.2 Sviluppo

              5.3 Età

              5.4 Modificazioni

 

6.0 Alterazioni degli organi del senso

              6.1 Alterazioni dell'orecchio

              6.2 Alterazioni degli occhi

AF 3.14

 

Organi dei sensi

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Secondo Thibodeau & Patton

 

Pagine correlate: MmP 17

 


INDICE: Organi dei sensi AF 3.14

1.0Introduzione

1.1Elaborazione di stimoli

2.0Recettori sensoriali

2.1Funzioni

2.2Risposta dei recettori

2.2.1Funzione generale

2.2.2Stimoli e recettori

2.2.3Potenziale di recettore

2.2.4Adattamento

2.3Classificazione dei recettori

2.3.1Meccanorecettori

2.3.2Chemorecettori

2.3.3Termorecettori

2.3.4Nocicettori (Algocettori)

2.3.5Fotorecettori

2.4Distribuzione dei recettori

2.4.1Recettori per sensibilità speciali

2.4.2Organi generali di senso

3.0Recettori e sensibilità non specifica

3.1Sensibilità somatica

3.1.1Esterocettori

3.1.2Propriocettori

3.1.3Recettori dei visceri

3.2Sensibilità dolorifica

3.3Sensibilità tattile e di pressione

3.3.1Corpuscoli del Meissner e clave terminali del Krause

3.3.2Corpuscoli del Ruffini

3.3.3Corpuscoli di Pacini

3.4Recettori di stiramento

3.4.1Fusi neuromuscolari

3.4.2Organi muscolo-tendinei del Golgi

 

 

4.0Organi di senso speciali

4.1Senso dellʼolfatto

4.1.1Recettori olfattivi

4.1.2Vie olfattive

4.2Sensibilità gustativa

4.2.1Calici gustativi

4.2.2Vie della sensibilità gustativa

4.3Senso dellʼudito e dellʼequilibrio: lʼorecchio

4.3.1Orecchio esterno

4.3.2Orecchio medio

4.3.2.1 Mucosa

4.3.2.2 Ossicini dellʼudito

4.3.2.3 Aperture dellʼorecchio medio

4.3.3Orecchio interno

4.3.3.1 Labirinto osseo

4.3.3.2 Labirinto membranoso

4.3.3.3 Vestibolo e canali semicircolari

4.3.3.4Coclea

4.3.3.5 Coclea e dotto cocleare

 4.3.3.5.1 Coclea

4.3.3.5.2 Modiolo

4.3.3.5.3 Dotto cocleare

4.3.3.5.4 Organo del Corti

4.3.3.5.5 Nervo cocleare

4.3.4Senso dellʼudito

4.3.4.1 Condizioni fisiche

4.3.4.2 Membrana basilare e percezione dellʼ²acutezza²

4.3.4.3 Percezione dell intensità

4.3.4.4 Udito

4.3.4.5 Percorso delle onde sonore

4.3.4.6 Vie neurali dellʼudito

4.3.5Vestibolo e canali semicircolari

4.3.6Senso dellʼequilibrio

4.3.6.1 Equilibrio statico

4.3.6.1.1 Ciglia, macule e sacculo

4.3.6.1.2 Matrice gelatinosa e otoliti

4.3.6.1.3 Meccanismo dellʼequilibrio statico

4.3.6.1.4 Trasmissione di segnali di equilibrio statico

4.3.6.1.5 Riflessi posturali

4.3.6.2 Equilibrio dinamico

4.3.6.2.1 Creste ampollari, ampolle, canali semicircolari

4.3.6.2.2 Cupola

4.3.6.2.3 Meccanismo di percezione di equilibrio dinamico

4.3.6.2.4 Funzionamento dellʼequilibrio dinamico

 

 

4.4Lʼocchio

4.4.1Struttura dellʼocchio

4.4.1.1 Sclera

4.4.1.1.1 Tessuto connettivo

4.4.1.1.2 Cornea

4.4.1.1.3 Canale di Schlemm

4.4.1.2 Corioide

4.4.1.2.1 Struttura

4.4.1.2.2 Corpo ciliare

4.4.1.2.3 Apparato sospensore

4.4.1.2.4 Iride

4.4.1.3 Retina

4.4.1.3.1 Fotorecettori

4.4.1.3.2 Bastoncelli

4.4.1.3.3 Coni 

4.4.1.4 Cavità

4.4.1.5 Umori

4.4.1.6 Muscoli

4.4.1.7 Strutture accessorie

4.4.1.8 Apparato lacrimale

4.4.2La vista

4.4.2.1 Formazione dellʼimmagine retinica

4.4.2.1.1 Rifrazione della luce

4.4.2.1.2 Accomodazione

4.4.2.1.3 Contrazione della pupilla (miosi)

4.4.2.1.4 Convergenza dei globi oculari

4.4.2.2 Ruolo dei fotopigmenti

4.4.2.3 Vie ottiche

5.0Modificazioni nel corso della vita: organi di senso

5.1Aquisizione di informazioni sensitive

5.2Sviluppo

5.3Età

5.4Modificazioni

6.0Meccanismi di malattia: alterazioni degli organi del senso

6.1Alterazioni dellʼorecchio

6.1.1Sordità di conduzione

6.1.2Sordità neurosensoriale

6.2Alterazioni degli occhi

6.2.1Difetti di rifrazione

6.2.2Alterazioni della retina

6.2.3Alterazioni delle vie ottiche

 

 

1.0Introduzione

- Recettori e sensibilità di estero- e interocettori.

- Organi specifici: olfatto, gusto, udito, equlibrio e vista.

 

Gli stimoli esterni o interni dellʼorganismo sono rilevati, in certe condizioni, da recettori (sensori): quelli esterni da esterocettori, quelli interni da interocettori.

Tramite il sistema nervoso periferico sensitivo vengono preelaborati e condotti al diencefalo che li interpreta, li integra e smista allʼipofisi (ad uso del sistema endocrino), al sistema nervoso vegetativo (ad uso della reazione organica viscerale e ghiandolare) e alla corteccia cerebrale (per la reazione motoria e mimica e per la percezione cosciente).

 

 

1.1Elaborazione di stimoli

Lo schema seguente mostra i livelli di traduzione, ed elaborazione di uno stimolo fino al livello di sensazione e memorizzazione.

 

 

 

 

2.0Recettori sensoriali

I recettori sensoriali possono trovarsi in organi specifici, nel derma o in tessuti più profondi dellʼorganismo. Sono in grado di rilevare stimoli fisici o chimici dallʼesterno o nellʼinterno del corpo.

 

 

2.1Funzioni

I recettori sensoriali consentono al corpo di rispondere a stimoli dipendenti da modificazioni del nostro ambiente esterno e interno

2.2Risposta dei recettori

2.2.1 Funzione generale

Rispondono agli stimoli convertendo questi in impulsi bioelettrici.

2.2.2 Stimoli e recettori

Differenti tipi di recettori rispondono a stimoli differenti.

2.2.3 Potenziale di recettore

-Il potenziale che si sviluppa quando su un recettore agisce uno stimolo adeguato: è una risposta graduata (frequenza di impulsi nervosi).

-Quando è raggiunta la soglia scatta un potenziale dʼazione nellʼassone del neurone sensitivo (condizione per provocare un unico impulso nervoso).

-Gli impulsi viaggiano sulle vie sensitive del nevrasse e, quindi, vengono interpretati come una particolare sensazione o danno inizio a unʼazione riflessa (la maggior parte ³inconscia², automatica, condizionata).

-Proiezione sensitiva - funzione del cervello è anche quella di localizzare il punto del corpo in cui ha avuto inizio il potenziale di recettore (una minima parte che potenzialmente è percepibile coscientemente).

2.2.4 Adattamento

Caratteristica funzionale dei recettori; il potenziale di recettore decresce in un certo periodo di tempo in risposta a uno stimolo continuo e ciò porta a un decremento della velocità di conduzione dellʼimpulso e a un decremento dellʼintensità di risposta o della sensazione (in caso di percezione cosciente).

 

2.3Classificazione dei recettori

Ve ne sono cinque categorie basate sul tipo di stimoli che li attivano.

2.3.1 Meccanorecettori

Attivati da stimoli meccanici che cambiano la posizione del recettore e provocano la generazione di un potenziale di recettore (p.es. propriocettori muscolari striati e lisci e di tessuti connettivali).

2.3.2 Chemiorecettori

Attivati da modificazioni quantitative o qualitative della concentrazione di determinate sostanze chimiche (p.es. gusto e odorato ma anche di acidità, ossidoriduzione, Š).

2.3.3 Termorecettori

Attivati da modificazioni della temperatura. Specifici per ³caldo² (sopra temperatura corporea) e ³freddo² (sotto temperatura corporea). Una buona parte di questi si trova nel derma, altri si trovano in organi vasali e cerebrali.

2.3.4 Nocicettori (Algocettori)

Attivati da stimoli intensi che determinano un danno ai tessuti; la sensazione è causa di dolore. La maggior parte si trova nei tessuti connettivi lassi e fibrosi di quasi tutti gli organi.

2.3.5 Fotorecettori

Sono presenti solo nellʼocchio; rispondono a stimoli luminosi se lʼintensità è grande abbastanza per generare un potenziale di recettore.

2.4Distribuzione dei recettori

2.4.1 Recettori per sensibilità speciali

Olfatto, gusto, vista, udito, equilibrio sono raggruppati in aree localizzate o in organi complessi.

2.4.2 Organi generali di senso

Per la sensibilità somatica ci sono recettori microscopici ampiamente distribuiti nel corpo e situati nella pelle, nelle mucose, nel tessuto muscolare, nel connettivo, nei tendini, nelle articolazioni e nelle viscere. La metà di loro circa è del tipo algo- (noci-) cettore.

3.0Recettori e sensibilità non specifica

3.1Sensibilità somatica

La sensibilità somatica rileva sensazioni come dolore, temperatura, tatto, pressione, posizione del corpo, tensione dei muscoli, fame, sete, ecc.; tre tipi di recettori della sensibilità somatica sono:

3.1.1 Esterocettori

Recettori della sensibilità somatica localizzati alla superficie del corpo (derma) p.es. recettori termici:

 

 

3.1.2 Propriocettori

Recettori della sensibilità  somatica localizzati nei muscoli e nelle articolazioni.

Un gruppo individua la ³linghezza², lʼaltro la ³forza² attuale da e sul muscolo striato.

3.1.3 Recettori dei visceri

Recettori della sensibilità somatica localizzati nei visceri. Come i propriocettori individuano le caratteristiche movimentali attuali di apparato digerente, cardiovascolare, escretivo, procreativo, Š .

3.2Sensibilità dolorifica

Recettori del dolore (o nocicettori o algocettori).

-Sono esterocettori e recettori viscerali ampiamente distribuiti.

-Sono terminazioni nervose libere che rispondono a differenti tipi di stimoli, se molto intensi; vi sono due tipi di fibre nervose che conducono sensibilità dolorifica al cervello.

-Fibre per il dolore acuto (A) - mediano il dolore puntorio acuto localizzato.

-Fibre per il dolore cronico (C) - mediano il dolore profondo, urente, diffuso.

Solo a soglie relativamente alte passano nelle aree coscienti e provocano sensazioni non solo di dolori ma anche di prurito, solletico, parestesia, Š

3.3Sensibilità tattile e di pressione

Esterocettori che rispondono a stimoli che ne cambiano la forma e la sede tra recettore e ambiente. (fig. 14-1)

3.3.1 Corpuscoli del Meissner e clave terminali del Krause

Coinvolti nelle sensazioni tattili, di vibrazione a bassa frequenza, nella discriminazione tra due punti; presenti in aree prive di peli.

3.3.2 Corpuscoli del Ruffini

sensibilità di pressione profonda e tattile continua; hanno sede nel derma della pelle e sono numerosi nelle dita.

3.3.3 Corpuscoli di Pacini

Risposta rapida alle sensazioni di pressione profonda, alle vibrazioni di alta frequenza, allo stiramento; situati profondamente nel derma di mani e piedi e nelle capsule articolari.

3.4Recettori di stiramento

Propriocettori. I due più importanti recettori di stiramento sono associati a muscoli e tendini; sono propriocettori.

3.4.1 Fusi neuromuscolari

Forniscono informazioni relative alla lunghezza dei muscoli; stimolati quando un muscolo rilasciato viene disteso oltre un certo limite; causano il riflesso da stiramento (miotattico) che fa contrarre il muscolo.

3.4.2 Organi muscolo-tendine del Golgi

Danno informazioni sulla tensione del muscolo durante la contrazione; vengono stimolati da contrazioni eccessive; situati nei punti di attacco dei tendini allʼosso, la loro stimolazione causa rilasciamento del muscolo.

 

 

4.0Organi di senso speciali

Caratterizzati da recettori raggruppati insieme o raggruppati in organi specializzati; senso dellʼolfatto, del gusto, dellʼudito e dellʼequilibrio, senso della vista.

4.1Senso dellʼolfatto

I recettori dellʼolfatto distinguono la forma molecolare di sostanze secondo il criterio chiave-serratura.

 

 

 

 

Si noti che poco importa la composizione chimica, ma quasi esclusivamente la forma geometrica della molecola. Questo è sfruttato ampiamente nellʼindustria alimentare e cosmetica per produrre profumi e gusti truccati (come un gioiello in ottone e vetro invece di oro e zaffiro) con ignoti effetti sul metabolismo (chimico).

4.1.1 Recettori olfattivi

Gli organi del senso dellʼolfatto sono costituiti da neuroni olfattivi specializzati e da cellule epiteliali di sostegno. (fig. 14-2)

-Ciglia delle cellule olfattive - situate sulla superficie distale dei neuroni olfattivi, sporgono alla superficie libera delle fosse nasali.

-Neuroni olfattivi - chemiorecettori - molecole di gas o di sostanze chimiche disciolte nel muco che ricopre la mucosa nasale; stimolano i recettori olfattivi.

-Neuroni olfattivi - hanno sede nella parte superiore delle fosse nasali.

-Neuroni olfattivi - estremamente sensibili, ad adattamento abbastanza rapido (dopo un poʼ non si sente più lʼodore del proprio ³deodorante² ma fortemente quello dellʼuomo che passa).

4.1.2 Vie olfattive

Quando gli stimoli olfattivi superano il livello di soglia accade che:

-Si generano il potenziale di recettore e poi il potenziale dʼazione che, seguendo i nervi olfattivi, raggiunge il bulbo olfattivo.

-Gli impulsi passano poi lungo i tratti olfattivi fino ai centri olfattivi del cervello e al talamo per lʼinterpretazione, lʼintegrazione e la memorizzazione.

-La maggior parte di informazioni olfattive non raggiunge mai le parti corticali coscienti, ma viene elaborato e usato nelle grandi masse ³inconscie² cervicali, influenzando fortemente emozioni, stati dʼanimo e umori.

 

4.2Sensibilità gustativa

Rilevata da calici gustativi sulla superficie della lingua, raggruppati in modo che diversi tipi di gusto vengano riconosciuti in determinate zone della lingua.

 

4.2.1 Calici gustativi

Organi di senso che rispondono alle sensazioni gustative; presenti nelle papille linguali.

-Chemiorecettori stimolati da sostanze sapide disciolte nella saliva.

-Nei calici gustativi vi sono cellule sensitive tra cellule di supporto; sono dotate di ciglia gustative che si estendono fino al poro gustativo.

-Il senso del gusto dipende anchʼesso dalla produzione di un potenziale di recettore dovuto alle sostanze disciolte nella saliva.

-I calici gustativi sono strutturalmente simili tra loro; ciascuno risponde più efficacemente a una delle sensazioni gustative primarie: amaro, dolce, acido, salato. (fig. 14-3)

-Le fisiologie orientali distinguono una quinta qualità gustativa ³aspro-astringente². Personalmente la percepisco tanto mangiando ricotta magra, dolci o ulive.

-Le sensazioni gustative primarie alle quali rispondono i calici gustativi sono in rapporto alla loro sede sulla lingua.

-La punta della lingua risponde al dolce e al salato.

-I lati della lingua rispondono al sapore acido.

-Il dorso della lingua risponde allʼamaro.

-Lʼadattamento e la soglia di eccitabilità sono differenti per ciascuna delle sensazioni primarie.

-Una qualità gustativa è raramente ³unidimensionale² ma di solito ³pentadimensionale² con caratteristica composizione per un alimento.

-In più le caratteristiche olfatto-gustative si integrano di solito in un complesso amalgama culinario anche con i sensi di calore, consistenza, Š P.es.: mela e cipolla a occhi bendati e naso chiuso sono gustativamente quasi indistinguibili.

 

4.2.2 Vie della sensibilità gustativa

La sensazione gustativa generata nei recettori viene trasmessa al cevello.

-Gli impulsi gustativi dei 2/3 anteriori della lingua viaggiano nel nervo facciale; quelli di 1/3 posteriore viaggiano nel glossofaringeo; il vago ha minore importanza per la funzione gustativa. Secondo ultime ricerche, pare che un rano del N. vagus (X paio cranico) porta un numero notevole di fibre sensitive olfattive le cui sensazioni non raggiungono mai un livello cosciente e fanno parte di archi di riflesso.

-Gli impulsi nervosi raggiungono il bulbo (il nucleo del tratto solitario), poi il talamo e lʼarea gustativa della corteccia cerebrale nel lobo parietale.

Pare che solo delle porzioni rudimentali gustative raggiungano il cosciente, mentre delle parti differenziate e integrate determinino complessissime funzioni di scelta alimentare secondo i fabbisogni attuali. Ogni donna gravida p.es. ha da raccontare di relative esperienze. Solo gli apostoli dellʼalimentazione sana, obiettando, ci fanno notare che unʼaltra volta lʼinventore ha sbagliato tutto.

4.3Senso dellʼudito e dellʼequilibrio: lʼorecchio

Sono trattati insieme perché i relativi apparati sensoriali si trovano allʼinterno dellʼorecchio.

4.3.1 Orecchio esterno

(fig. 14-4)

-Auricola o pinna - parte visibile dellʼorecchio.

-Meato uditivo esterno - condotto che porta nellʼosso temporale e termina con la membrana timpanica.

4.3.2 Orecchio medio

(fig. 14-4)

4.3.2.1Mucosa

Una mucosa rivestita da epitelio semplice ricopre le pareti della cavità.

4.3.2.2Ossicini dellʼudito

Lʼorecchio medio contiene tre ossicini dellʼudito.

-Martello - incluso col manico nella membrana timpanica.

-Incudine - articolata col martello e con la staffa.

-Staffa - articolata con lʼincudine, comunica con la finestra ovale.

4.3.2.3Aperture dellʼorecchio medio

Aperture della cavità dellʼorecchio medio.

-Apertura del condotto uditivo esterno, chiusa dalla membrana timpanica.

-Finestra ovale - apertura di comunicazione con la scala vestibolare dellʼorecchio interno; vi si articola la base (o platina) della staffa.

-Finestra rotonda - apertura di comunicazione con la scala timpanica dellʼorecchio interno; chiusa dalla membrana timpanica secondaria.

-Apertura della tuba di Eustachio - fa comunicare il timpano con la rinofaringe.

4.3.3 Orecchio interno

(fig. 14-5, A)

 

4.3.3.1Labirinto osseo

Vestibolo, coclea e canali semicircolari.

4.3.3.2Labirinto membranoso

-Utricolo e sacculo contenuti nel vestibolo osseo;

-Dotto cocleare membranoso allʼinterno del dotto osseo;

-Canali semicircolari membranosi allʼinterno di quelli ossei.

4.3.3.3Vestibolo e canali semicircolari

Coinvolti nella funzione dellʼequilibrio.

4.3.3.4Coclea

Contiene i recettori dellʼudito e la linfa.

-Endolinfa - liquido chiaro e ricco di potassio che riempie il labirinto membranoso.

-Perilinfa - liquido simile al liquido cerebrospinale; circonda il labirinto membranoso riempiendo lo spazio tra questo e i canali ossei che lo contengono.

4.3.3.5Coclea e dotto cocleare

(fig. 14-5, B)

4.3.3.5.1Coclea

 Struttura ossea a forma di guscio di lumacha allʼinterno delle ossa craniali del labirinto osseo.

 

 

 1)Cochlea

 2)Canalis spiralis

 3)Scala vestibuli

 4)Scala timpani

 5)Hamulus laminae spiralis

 6)Helicotrema

 7)Modiolo

 8)Cupola cochlea

 9)Lamina spir.ossea

 10)Can. semicirc.post.

 

4.3.3.5.2Modiolo

 Parte centrale ossea di forma conica; contiene il ganglio spirale costituito da neuroni bipolari che sono il protoneurone del collegamento uditivo.

4.3.3.5.3Dotto cocleare

- Trovasi allʼinterno  della coclea; contiene la parte dellʼorecchio   interno che ha funzioni uditive; contiene endolinfa.

- Ha forma triangolare sulla sezione trasversale.

- Divide la coclea nella scala vestibolare (parte superiore) e nella   scala timpanica (sezione inferiore); entrambe le sezioni conten-  gono perilinfa.

- La membrana vestibolare è la volta del dotto cocleare.

- La membrana basilare è il pavimento del dotto cocleare.

 

4.3.3.5.4Organo del Corti

 Situato sulla membrana basilare, contiene cellule ciliate e cellule di sostegno.

 

4.3.3.5.5Nervo cocleare

 I neuroni del ganglio spirale contraggono rapporto con le cellule ciliate dellʼorgano del Corti e il loro assone forma il nervo cocleare che si porta ai nuclei cocleari del ponte.

 

4.3.4 Senso dellʼudito

4.3.4.1Condizioni fisiche

-I suoni sono il prodotto di vibrazioni aeree.

-La capacità di udire le onde sonore dipende dal volume, dallʼaltezza e da altre caratteristiche acustiche.

-Le onde sonore devono possedere sufficiente ampiezza per far vibrare la membrana timpanica.

-Hanno una frequenza capace di stimolare le cellule acustiche dellʼorgano del Corti.

4.3.4.2Membrana basilare e percezione dellʼ²acutezza²

-La membrana basilare ha larghezza e spessore differenti tra la base e lʼapice della coclea;

-Le onde sonore di alta frequenza fanno vibrare la porzione più stretta e più sottile che si trova nelle adiacenze della finestra ovale, mentre le altre frequenze fanno vibrare, nellʼordine, zone della membrana basilare sempre più vicine allʼapice della coclea, che è la zona influenzata dalle onde di bassa frequenza;

-Questo fatto consente alle differenti cellule acustiche di essere stimolate e, a differenti picchi di suono, di essere percepiti.

4.3.4.3Percezione dellʼintensità

La percezione dellʼintensità dipende dallʼampiezza del movimento della membrana basilare; più grande è lo spostamento, maggiore è lʼintensità di suono percepita.

4.3.4.4Udito

È il risultato della stimolazione dellʼarea uditiva della corteccia cerebrale.

4.3.4.5Percorso delle onde sonore

(fig. 14-6)

-Condotto uditivo esterno.

-Percussione della membrana timpanica che entra in vibrazione.

-Le vibrazioni della membrana timpanica determinano i movimenti della catena degli ossicini dellʼudito.

-La staffa si muove a livello della finestra ovale trasmettendo le vibrazioni sonore ai liquidi endoauricolari.

-La perilinfa della scala del vestibolo della coclea viene sollecitata in piccole onde che trasmette, attraverso la membrana basilare, coinvolgendo lʼorgano del Corti.

-Dalla membrana basilare lʼonda è trasmessa alla perilinfa della scala timpanica fino alla finestra rotonda, ove lʼonda si smorza contro la membrana timpanica secondaria.

4.3.4.6Vie neurali dellʼudito

-Il movimento delle ciglia delle cellule acustiche contro la membrana tectoria stimola i dendriti delle cellule del ganglio spirale, che fanno sinapsi sulla base delle cellule acustiche stesse; qui ha inizio lʼimpulso che il nervo cocleare conduce ai nuclei cocleari del ponte.

-Attraverso diverse stazioni di collegamento (relais) nei nuclei del ponte, del mesencefalo e del talamo, gli impulsi raggiungono lʼarea uditiva della corteccia cerebrale nel lobo temporale.

4.3.5 Vestibolo e canali semicircolari

(fig. 14-5, A)

-Vestibolo - settore centrale del labirinto osseo; lʼutricolo e il sacculo sono le strutture membranose contenute al suo interno.

-Canali semicircolari - tre in ogni osso temporale; ciascuno circa ad angolo retto rispetto agli altri; entro ogni canale semicircolare osseo cʼè il canale membranoso che contiene endolinfa ed è collegato allʼutricolo; allʼestremità anteriore, ciascun canale si allarga ad ampolla.

 

 

 

1)Cochlea

5)Utricolo

9)Ampulla membr.ant.

2)N.cochleare

6)Dotto semicirc.ant.

10)Ampulla membr.lat.

3)N.vestibolare

7)Dotto semicirc.lat.

11)Ampulla membr.post.

4)Sacculo

8)Dotto semicirc.post.

12)Dotto endolinfatico

 

4.3.6 Senso dellʼequilibrio

Equilibrio statico e dinamico.

 

4.3.6.1Equilibrio statico

Capacità di avvertire la posizione della testa rispetto alla forza di gravità o allʼaccelerazione lineare:

 

4.3.6.1.1Ciglia, macule e sacculo

 Il movimento delle ciglia, delle macule dellʼutricolo e del sacculo, vicendevolmente situati ad angolo retto, è il fattore necessario per ottenere le predette informazioni sensitive

 

4.3.6.1.2Matrice gelatinosa e otoliti

 Nella matrice gelatinosa che ricopre le macule si trovano gli otoliti.

 

4.3.6.1.3Meccanismo dellʼequilibrio statico

 Col cambiamento di posizione della testa si modifica la direzione in cui agisce la pressione degli otoliti sulle macule e quindi sulle cellule sensoriali di queste strutture che, a loro volta, stimolano il nervo vestibolare.

 

4.3.6.1.4Trasmissione di segnali di equilibrio statico

 Il nervo vestibolare conduce gli impulsi ai nuclei vestibolari del bulbo e al cervelletto; dalle stazioni di relais gli stimoli raggiungono la corteccia cerebrale producendo la sensazione della posizione della testa e del corpo e anche la sensazione della direzione in cui il corpo è sollecitato dalla forza di gravità.

 

4.3.6.1.5Riflessi posturali

 Gli impulsi dei nuclei vestibolari sui neuroni del midollo spinale consentono di restaurare la posizione del corpo e delle sue parti, riportandole nella posizione dalla quale sono state spostate; oltre agli stimoli dalle macule, concorrono gli impulsi dei propricettori muscolari motori e quelli visivi.

4.3.6.2Equilibrio dinamico

Necessario per mantenere lʼequilibrio quando il corpo è soggetto allʼaccelerazione angolare (p.es. ruota su se stesso) - (fig. 14-8):

 

4.3.6.2.1Creste ampollari, ampolle, canali semicircolari

 Dipende dal funzionamento delle creste ampollari situate nelle ampolle di ogni canale semicircolare.

 

4.3.6.2.2Cupola

 Cappa gelatinosa in cui sono incluse le ciglia delle cellule sensoriali delle creste ampollari; sono recettori che non rispondono alla gravità, ma sono sensibili al flusso dellʼendolinfa allʼinterno del canale semicircolare membranoso.

 

4.3.6.2.3Meccanismo di percezione di equilibrio dinamico

 La reciproca posizione ad angolo retto dei canali semicircolari consente di rilevare movimenti angolari in ogni direzione.

 

4.3.6.2.4Funzionamento dellʼequilibrio dinamico

 Quando si muove la cupola si flettono le ciglia delle cellule sensoriali producendo un potenziale di recettore seguito da un potenziale dʼazione; il potenziale dʼazione percorre il nervo vestibolare per raggiungere i nuclei vestibolari del bulbo, dai quali lʼimpulso viene smistato alla corteccia cerebrale per lʼintegrazione e lʼinterpretazione, al cervelletto e al midollo spinale per la risposta posturale.

 

 

 

4.4Lʼocchio

 

 

1)Ghiandole lacrimali

6)Ganglion ciliare

11)N.trochlearis (IV)

2)Bulbo oculare

7)M.rectus sup.

12)N.trigeminus (V)

3)M.obliquo inf.

8)A. oftalmica

13)M.rectus lat.

4)N.ottico (II)

9)V.oftalmica sup.

14)M.levator palp.sup.

5)M.orbicularis

10)N.oculomotoris (III)

 

 

4.4.1 Struttura dellʼocchio

(Fig. 14-9)

4.4.1.1Sclera

o strato esterno:

 

4.4.1.1.1Tessuto connettivo

 Fibroso denso; di colore biancastro.

 

4.4.1.1.2Cornea

 parte anteriore della sclera, trasparente, che ricopre lʼiride; nella cornea e nella lente mancano i vasi sanguigni.

 

4.4.1.1.3Canale di Schlemm

 Seno venoso anulare incluso nella parte anteriore della sclera ai limiti con la cornea.

 4.4.1.2Corioide

O strato medio.

 

4.4.1.2.1Struttura

- Corioide propriamente detta - costituita da molti vasi sanguigni,   contiene grandi quantità di melanina.

- Nella parte anteriore la corioide si differenzia in tre strutture differenti.

  (fig. 14-10)

 

4.4.1.2.2Corpo ciliare

 Parte ispessita della corioide che forma un rilievo anulare attorno alla lente; contiene il muscolo ciliare; dà attacco a filamenti dellʼapparato sospensore della lente.

4.4.1.2.3Apparato sospensore

 (Zonula ciliare dello Zinn); insieme dei filamenti che collegano la capsula della lente al corpo ciliare e ai processi ciliari; processi ciliari, rilievi della corioide disposti secondo i meridiani del globo oculare: contengono i vasi sanguigni che secernono lʼumor acqueo.

4.4.1.2.4Iride

 Parte colorata dellʼocchio visibile attraverso la cornea; consta di una parte della corioide disposta come un diaframma dietro la cornea e anteriormente alla lente; contiene  fibre muscolari lisce radiali e circolari la cui funzione è quella di modificare il diametro della pupilla, il forame che si trova verso il suo centro e che serve per lʼingresso delle radiazioni luminose nella cavità del globo oculare.

 

4.4.1.3Retina

O strato interno del globo oculare: Comprende due parti: la parte nervosa e la parte cieca; la parte nervosa trovasi posteriormente al corpo e ai processi ciliari; la parte cieca - così detta perché priva di neuroni - ricopre dallʼinterno il corpo ciliare, i processi ciliari e lʼiride. La parte nervosa è formata da tre strati di neuroni allʼesterno dei quali trovasi lo strato dellʼepitelio pigmentato della retina (fig. 14-11):

4.4.1.3.1Fotorecettori

 Recettori visivi altamente specializzati - situati profondamente allo strato dellʼepitelio pigmentato, rappresentano lo strato neuronale più esterno della retina.

4.4.1.3.2Bastoncelli

 Mancano nella fovea e nella macula lutea; aumentano numericamente verso la periferia della parte nervosa della retina.

4.4.1.3.3Coni

 Meno numerosi dei bastoncelli, sono concentrati nella fovea centrale e nella macula lutea:

- Neuroni bipolari.

- Neuroni gangliari.

- Tutti gli assoni di questi neuroni si portano al disco ottico ed   escono dal globo oculare attraversando la corioide e la parte   cribrosa della sclera formando poi il nervo ottico;

- Allʼinterno del globo oculare, tutte le fibre nervose sono    amieliniche per garantire la trasparenza degli strati retinici e la   possibilità di formazione delle immagini sulle parti esterne dei   coni e dei bastoncelli: le fibre del nervo ottico acquisiscono la   loro guaina mielinica (formata da cellule di oligodendroglia!) in   corrispondenza del disco ottico, che è zona cieca della retina   perché priva di neuroni.

- Nella parte cieca anteriore della retina lo strato è formato solo   dallʼepitelio pigmentato della retina.

4.4.1.4Cavità

Cavità: lʼinterno del globo oculare è diviso in due cavità dalla presenza della lente (o cristallino) e del suo legamento sospensore:

-La cavità anteriore trovasi anteriormente alla lente e comprende, a sua volta, due spazi.

-Camera anteriore - spazio tra la cornea e lʼiride.

-Camera posteriore - spazio tra la parte posteriore dellʼiride e la superficie anteriore della lente.

-Cavità posteriore - tutto lo spazio situato posteriormente alla lente e al legamento sospensore.

4.4.1.5Umori

-Umor acqueo - riempie la camera anteriore e la posteriore; liquido chiaro e trasparente formato dai vasi dei processi ciliari e drenato dal canale di Schlemm e dalle vene oftalmiche (fig. 14-13).

-Umor vitreo - riempie la cavità posteriore; materiale della consistenza dʼuna gelatina molle; concorre a mantenere la forma del globo oculare e la pressione endoculare unitamente allʼumor acqueo.

4.4.1.6Muscoli

Nel globo oculare vi sono due tipi di tessuto muscolare.

-Muscoli extraoculari (fig. 14-14) - sono muscoli scheletrici che sʼinseriscono esternamente al globo oculare e alle ossa dellʼorbita; il nome dipende dalla posizione rispetto allʼocchio; i muscoli sono: i retti superiore, inferiore, mediale e laterale e gli obliqui superiore e inferiore.

-Muscoli intrinseci - muscolatura liscia situata allʼinterno dellʼocchio: nellʼiride regola il diametro pupillare; nel corpo ciliare regola la forma della lente.

 

 

 

1)M.retto sup.

6)Cornea

11)Periostio

2)M.retto lat.

7)Anulus tendin.com.

12)Margine infraorbitale

3)M.retto inf.

8)Os frontale

13)Fissura orbit.inf.

4)M.obliquo inf.

9)Mascella

14)Fossa infratemporalis

5)Bulbo oculare

10)Os sfenoidale

15)M.levator palp.sup.

4.4.1.7Strutture accessorie

(fig. 14-15)

-Sopracciglia e ciglia - danno protezione contro eventuali materiali estranei che possono entrare nellʼocchio; importanti dal punto di vista della cosmesi.

-Palpebre: pieghe cutanee - mucose contenenti muscolatura striata e la lamina del tarso.

-La mucosa che riveste la loro superficie interna è la congiuntiva che si continua poi sulla sclera delimitando il sacco congiuntivale.

-Rima palpebrale è lo spazio tra i margini palpebrali; accanto agli angoli dove si congiungono, medialmente e lateralmente, le due palpebre.

4.4.1.8Apparato lacrimale

Strutture per la secrezione e il drenaggio delle lacrime, il liquido che bagna la cornea

(fig. 14-17)

-Ghiandole lacrimali - dimensione e forma dʼuna piccola mandorla; situate contro la volta delle orbite supero-lateralmente; ciascuna formata da circa una dozzina di lobuletti che scaricano il secreto nel sacco congiuntivale.

-Canali lacrimali - piccoli canalini che drenano le lacrime nel sacco lacrimale.

-Sacco lacrimale - collocato in una doccia dellʼosso lacrimale.

-Dotto nasolacrimale - piccolo canale che si estende dal sacco lacrimale fino nel meato nasale inferiore.

 

4.4.2 La vista

Formazione dellʼimmagine, fotopigmenti, vie ottiche.

4.4.2.1Formazione dellʼimmagine retinica

4.4.2.1.1Rifrazione della luce

 Deflessione della luce che si produce quando i raggi luminosi passano obliquamente da uno dei mezzi diottrici in un altro di differente densità ottica (fig. 14-18): cornea, umor acqueo, lente, umor vitreo sono i mezzi diottrici del globo oculare.

4.4.2.1.2Accomodazione

 Messa a fuoco sulla fovea delle immagini di oggetti vicini per aumento della curvatura delle facce della lente e aumento del suo potere di rifrazione (fig. 14-19).

4.4.2.1.3Contrazione della pupilla (miosi)

 La muscolatura dellʼiride è importante per la formazione di unʼimmagine nitida sulla retina; la miosi della pupilla previene la divergenza della luce che, proveniente da un oggetto, penetra nel globo oculare dalla periferia della cornea e della lente; il riflesso della miosi si manifesta anche quando cʼè accomodazione della lente; riflesso pupillare alla luce - miosi dovuta a illuminazione diretta dellʼocchio.

4.4.2.1.4Convergenza dei globi oculari

 Movimento degli occhi per portarne gli assi visivi contemporaneamente su di un oggetto vicino; più vicino è lʼoggetto, maggiore è il grado della convergenza necessario per vedere, con i due occhi, unʼimmagine sola; per mantenere la convergenza è necessario un buon equilibrio funzionale dei muscoli estrinseci tra loro antagonisti.

4.4.2.2Ruolo dei fotopigmenti

I pigmenti sensibili alla luce subiscono, per azione di essa, modificazioni strutturali che hanno per risultato la generazione di impulsi nervosi che il cervello interpreta poi come luce.

-Bastoncelli - il loro fotopigmento è la rodopsina; altamente sensibile alla luce; si degrada in opsina e retinale; la separazione di queste due sostanze in presenza della luce fa scattare un potenziale dʼazione nei bastoncelli; per ricostituire la rodopsina i recettori consumano energia.

-Coni - vi sono tre tipi di coni, ciascuno con un fotopigmento diverso che è meno sensibile della rodopsina; perciò, per la loro degradazione è necessaria luce intensa.

-Uno dei pigmenti assorbe le radiazioni nellʼambito del colore rosso dello spettro.

-Un secondo pigmento assorbe le radiazioni nellʼambito del colore verde dello spettro.

-Un terzo pigmento assorbe le radiazioni nellʼambito del colore blu dello spettro.

 

4.4.2.3Vie ottiche

(fig. 14-21)

-Catena di elementi neuronali che conduce impulsi dai recettori alla corteccia visiva nei lobi occipitali del cervello: nervi ottici, chiasma ottico, tratti ottici, radiazioni ottiche.

-Il nervo ottico contiene fibre appartenenti a una sola retina, ma il chiasma contiene fibre della porzione nasale di entrambe le retine; questi fatti anatomici spiegano le peculiari anomalie della visione per lesioni eventuali delle vie ottiche.

 

1) Campo visivo

4)Tratto ottico

7)Corp.genicul.lat.

2) N.ottico

5)Ganglion ciliare

8)Nucleus N.oculomot.

3) Chiasma ottico

6)N.oculomotorio

9)Substanzia nigra

10) Lobo occipitale

 

 

 

 

 

5.0Modificazioni nel corso della vita: organi di senso

 5.1Acquisizione di informazioni sensitive

-Le informazioni sensitive si acquisiscono per stimolazioni di terminazioni nervose sensitive.

-Lʼetà, le malattie, le anomalie strutturali o la mancata maturazione compromettono la capacità di identificare i segnali e di rispondere.

5.2Sviluppo

La struttura e la funzione sono capacità dipendenti dai fattori di sviluppo associati con lʼetà.

5.3Età

I sensi divengono più affinati con lʼetà.

5.4Modificazioni

-Età adulta avanzata - perdita dellʼacutezza sensoriale.

-Si verificano modificazioni strutturali nei recettori e nelle altre strutture degli organi di senso.

 

 

6.0Meccanismi di malattia: alterazioni degli organi di senso 

6.1Alterazioni dellʼorecchio

Due fondamentali categorie: sordità di conduzione, sordità neurosensoriale.

6.1.1 Sordità di conduzione

Le onde sonore vengono bloccate quando passano attraverso le vie che devono farle giungere allʼorecchio interno. Cause della sordità di conduzione:

-Blocco del condotto uditivo esterno per tappo di cerume, oggetti estranei, tumori e altro materiale.

-Otosclerosi - malattia su base ereditaria dovuta a irregolarità strutturali della staffa e a sordità di conduzione; primi segni: tinnito.

-Otite - infezioni dellʼorecchio che causano sordità di conduzione temporanea.

-Lʼorecchio medio è esposto a otiti medie batteriche o virali, causa di edema della mucosa e di pus.

6.1.2 Sordità neurosensoriale

Comune nella senilità:

-Presbiacusia - progressiva perdita dellʼudito per degenerazione dei tessuti nervosi dellʼorecchio e del nervo vestibolococleare.

-Esposizione cronica a suoni intensi con danni allʼorgano del Corti; portano a compromissione dellʼudito per i suoni di alta frequenza.

-Malattia di Menière - malattia cronica dellʼorecchio interno; causa ignota; caratterizzata da tinnito, sordità neurosensoriale progressiva e vertigini.

6.2Alterazioni degli occhi

Vista normale - dipende da tre processi: rifrazione, stimolazione dei coni e bastoncelli, conduzione degli impulsi nervosi al cervello.

6.2.1 Difetti di rifrazione

-Miopia - allungamento dellʼasse visivo e messa a fuoco dellʼimmagine anteriormente alla retina per cui si riceve unʼimmagine confusa.

-Ipermetropia - occhi con asse visivo più corto e messa a fuoco dellʼimmagine dietro alla retina con formazione, anche in questo caso, di unʼimmagine confusa.

-Presbiopia - perdita dellʼelasticità della lente e impossibilità di mettere a fuoco gli oggetti vicini (alterazione propria dellʼetà).

-Astigmatismo - irregolarità di curvatura della cornea.

-Cataratta - comparsa di macchie opache nella lente.

-Infezioni - molte infezioni hanno inizio dalla congiuntiva causando congiuntivite, una risposta infiammatoria.

-Causa di congiuntivite possono essere infezioni o allergie.

-Possono risultarne danni permanenti o anche cecità se lʼinfezione si diffonde ad altri tessuti degli occhi.

6.2.2 Alterazioni della retina

Se i recettori non funzionano adeguatamente, non possono ricevere le immagini.

-Distacco di retina - parte della retina si distacca dallʼepitelio pigmentato che le fa da supporto; senza trattamento il distacco può diventare completo, causando cecità.

-Diabete mellito - il diabete causa emorragie dai vasi retinici e compromette lʼapporto di ossigeno ai fotorecettori; si formano nuovi vasi che impediscono però la visione e sono causa di distacco di retina (retinopatia diabetica); è una delle cause di cecità.

-Glaucoma - aumento anomalo della pressione intraoculare per eccessiva produzione

 


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