Medicina popolare

per autodidatti

 

 

agosto 8, 2005


 

Indice della pagina

 

1.0      Cellule nervose

 

2.0      Nervi e tratti

 

3.0      Riparazione delle fibre nervose

 

4.0      Funzionamento di cellule nervose

 

5.0      Impulsi nervosi

 

6.0      Potenziale d¹azione

 

7.0      Trasmissione sinaptica

 

8.0      Neurotrasmettitori

 

9.0      Modificazioni nel corso della vita

 

10.0    Quadro generale

 

11.0    Meccanismi di malattia

AF 3.11

 

Cellule nervose

Neuroni

Anatomia neurologica

 

© Peter Forster

Bianca Buser

 

Secondo Thibodeau & Patton

 

Pagine correlate: MmP 19.1

MmP 19

 

 

 

Sito

 


INDICE: Cellule nervose AF 3.11

 

1.0  Cellule nervose

1.1   Cellula nervosa tipo

1.2   Neuroglia

1.2.1   Astrociti

1.2.2   Microglia

1.2.3   Cellule ependimali

1.2.4   Oligodendrociti

1.2.5   Cellule di Schwann

1.3   Neuroni

1.3.1   Neurofibrille

1.3.2   Corpi di Nissl

1.3.3   Dendriti

1.3.4   Assone

1.4   Classificazione dei neuroni

1.5   Arco riflesso

2.0  Nervi e tratti

2.1   Nervi

2.2   Tratti

2.3   Materia bianca

2.4   Materia grigia

2.5   Nervi misti

 

3.0  Riparazione delle fibre nervose

3.1   Proliferazione

3.2   Riparazione SNP

3.3   Condizioni di riparazione SNP

3.4   Stadi di riparazione SNP

3.5   Riparazione nel SNC

4.0  Funzionamento di cellule nervose

4.1   Neurone

4.2   Sequenza dei neuroni

5.0  Impulsi nervosi

5.1   Potenziale di membrana

5.2   Potenziale di riposo (PR)

5.3   Potenziali locali

6.0  Potenziale d¹azione

6.1   Potenziale d¹azione

6.2   Meccanismo che provoca un potenziale d¹azione

6.3   Periodo refrattario

6.4   Conduzione del potenziale d¹azione

7.0  Trasmissione sinaptica

7.1   Struttura della sinapsi

7.2   Meccanismo della trasmissione sinaptica

7.3   Sommazione

8.0  Neurotrasmettitori

8.1   Neurotrasmettitori

8.2   Classificazione dei neurotrasmettitori

8.3   Acetilcolina

8.4   Amine

8.5   Amminoacidi

8.6   Neuropeptidi

9.0  Modificazioni nel corso della vita

9.1   Sviluppo del tessuto nervoso

9.2   Circuiti neurali

9.3   Sinapsi elettriche

9.4   L¹accrescimento

10.0     Quadro generale

10.1 Neuroni

10.2 Neuroni sensitivi

10.3 Neuroni motori

10.4 Effettori

10.5 Neurotrasmettitori

10.6 Memorizzazione, apprendimento

11.0     Meccanismi di malattia

11.1 Neurogliali

11.2 Neuronali

11.3 Tumori maligni

11.4 Tumori del sistema nervoso centrale

11.5 Tumori del sistema nervoso periferico

11.6 I tumori gliali

11.7 Neurofibromatosi multipla

 

 

1.0  Cellule del sistema nervoso

Neuroni e neuroglia.

 

 

 

 

1.1 Cellula nervosa tipo

 

 

1.2   Neuroglia

Le cellule di neuroglia sono elementi di supporto dei neuroni.

Cinque principali tipi di neuroglia (fig. 11-2).

1.2.1   Astrociti

-  Le più grandi e numerose cellule di neuroglia dalla forma stellata.

-  Formano guaine attorno ai capillari del SNC che,  per le giunzioni strette fra le

    cellule endoteliali dei capillari costituiscono la barriera emato-encefalica

1.2.2   Microglia

-  Cellule piccole e solitamente quiescenti.

-  Nei tessuti infiammati del SNC, divengono di maggiori dimensioni, si

    mobilizzano e sono capaci di fagocitosi.

1.2.3   Cellule ependimali

-  Somigliano a cellule epiteliali e formano il sottile strato che tappezza le cavità

    ventricolari del SNC.

-  Alcune producono il liquido contenuto in queste cavità; altre ne permettono la

    sua circolazione.

 1.2.4  Oligodendrociti

-  Più piccoli degli astrociti e con pochi prolungamenti.

-  Avvolgono le fibre nervose della sostanza bianca del nevrasse e producono

    la loro guaina mielinica.

 

1.2.5   Cellule di Schwann

-  Si trovano soltanto nel sistema nervoso periferico.

-  Avvolgono le fibre dei nervi periferici e formano la loro guaina mielinica.

- Gli intervalli tra le cellule di Schwann sono denominati nodi di Ranvier.

1.3   Neuroni

Cellule eccitabili che danno inizio e poi conducono gli impulsi che rendono possibili le funzioni del sistema nervoso. (fig. 11-3)

 

 

1.3.1   Neurofibrille

-  ³Fasci² di sottili microtubuli e microfilamenti che formano il citoscheletro dei

    neuroni e che, dopo fissazione dei tessuti, appaiono come neurofibrille.

-  Il citoscheletro consente il rapido trasporto di molecole dal pericarione all¹estremità

    terminale degli assoni e viceversa.

1.3.2   Corpi di Nissl

-  Forniscono le molecole proteiche necessarie per la trasmissione dell¹impulso

    nervoso da un neurone all¹altro (neurotrasmettitori).

-  Forniscono le proteine per mantenere e rigenerare le fibre nervose.

1.3.3   Dendriti

-  Ogni neurone ha uno o più dendriti che si ricongiungono al corpo cellulare.

-  Generano un potenziale nervoso verso il pericarione dei neuroni.

-  Le estremità distali dei dendriti dei neuroni sensitivi sono ricettrici.

1.3.4   Assone

-  Processo singolo che ha origine dal cono iniziale dell¹assone; spesso è ricoperto

    dalla guaina mielinica (fig. 11-4).

-  Conduce impulsi nervosi in direzione centrifuga rispetto al pericarione.

-  Le estremità distali degli assoni sono i teleodendri che terminano con bottoni

    sinaptici.

1.4   Classificazione dei neuroni

Classificazione in base alla struttura - tiene conto del numero dei processi (fig. 11-5).

- Multipolari            un assone e diversi dendriti

- Bipolari                                   un assone e un dendrite; un numeroso gruppo di neuroni

- Unipolari                                 dal corpo cellulare emerge un unico processo che poi si divide quasi

                                                                     subito in un assone e in un dendrite.

 

 

 

Classificazione in base alla funzione

- Neuroni afferenti (sensori)                      conducono impulsi dai sensori (recettori) tramite il mi-                                                                                                                     dollo spinale al cervello;

- Neuroni efferenti (effettori)                      conducono impulsi dal cervello o dal midollo spinale

                                                                                                  ai muscoli o alle ghiandole.

 

1.5   Arco riflesso

Un circuito per la conduzione di impulsi per e dal sistema nervoso centrale, con l¹impulso che ha avuto origine nei recettori e termina sugli effettori.

 

Arco a tre neuroni:

È il più comune; consistente in neuroni afferenti, interneuroni, neuroni efferenti (fig. 11-6).

- Neuroni afferenti                    conducono impulsi dai recettori al SNC.

- Neuroni efferenti                    conducono impulsi dal SNC agli effettori (tessuto muscolare e                                                                                       ghiandole).

 

- Interneurone:                          neurone di relais che connette un neurone afferente (sensibile)                                                                                       con un efferente (motorio) .        

 

Arco a due neuroni:

La forma più semplice; consistente in un neurone afferente e in uno efferente.

 

Sinapsi:

-  Sedi ove gli impulsi nervosi vengono trasmessi da un neurone all¹altro

-  Situate tra il bottone sinaptico di un neurone e i dendriti o corpi cellulari di un altro neurone.

 

 

2.0 Nervi e tratti

 

 

 

2.1   Nervi

Fasci di fibre nervose periferiche tenute insieme da  diversi strati di tessuto connettivo (fig. 11-8).

 

-  Endonervio          strato delicato di connettivo fibroso che circonda

                                                                     ciascuna fibra  nervosa.

-  Perinervio            tessuto connettivo che avvolge interi fascicoli di

                                                                     fibre nervose.

-  Epinervio                               strato fibroso che circonda numerosi fascicoli nervosi

                                                                     e vasi sanguigni per formare il ³nervo².

2.2   Tratti

Entro il SNC i fasci di fibre nervose sono denominate tratti invece di nervi.

2.3   Materia bianca

-  SNP   nervi mielinici

-  SNC   tratti mielinici (o vie nervose)

2.4   Materia grigia

È formata dai corpi cellulari e da fibre amieliniche.

-  SNC   è organizzata in nuclei

-  SNP   è organizzata in gangli

2.5   Nervi misti

Contengono sia fibre sensitive sia motrici

-  Nervi motori        nervi con predominanza di fibre motrici.

-  Nervi sensitivi     nervi con predominanza di fibre sensitive.

 

3.0  Riparazione delle fibre nervose

3.1   Proliferazione

I neuroni maturi hanno perduto ogni capacità di effettuare la divisione cellulare, quindi il danno al tessuto nervoso può essere permanente.

3.2   Riparazione SNP

I neuroni hanno limitata capacità di riparare i propri danni.

3.3   Condizioni di riparazione SNP

Se il danno non è esteso, i corpi cellulari (pericarione), i neurilemma sono integri, e non si è formato tessuto cicatriziale, le fibre nervose possono essere riparate.

3.4   Stadi di riparazione SNP

Stadi della riparazione di un assone in un neurone motore periferico:

 

-  Dopo il danno, il segmento distale di un assone e la corrispondente guaina mielinica degenerano.

 

-  I macrofagi rimuovono i detriti.

 

-  Il restante neurilemma e l¹endonervio formano un tunnel che si estende dalla sede della lesione all¹effettore.

 

-  Nel tunnel crescono nuove cellule di Schwann che delimitano la via per la ricrescita dell¹assone.

 

-  Il pericarione interessato riorganizza i suoi corpi di Nissl e fornisce le proteine necessarie ad allungare il restante segmento sano dell¹assone.

 

-  Appare una ³gemma² di assone.

 

-  Quando questa ³gemma² raggiunge il tunnel incomincia a crescere.

 

-  Le cellule del muscolo scheletrico si atrofizzano (se non sottoposte ad adeguato trattamento fisioterapico) finché non si ristabilisce la connessione nervosa.

3.5   Riparazione nel SNC

Nel SNC, è impossibile che abbia luogo una riparazione analoga delle fibre nervose danneggiate.

 

 

 

 

4.0  Funzionamento di cellule nervose

4.1 Neurone

 

 

 

4.2 Sequenza dei neuroni

 

5.0  Impulsi nervosi

5.1   Potenziale di membrana

-  Tutte le cellule viventi mantengono una differenza nella concentrazione di ioni  attraverso la membrana.

-  Potenziale di membrana - un modesto eccesso di ioni carichi positivamente all¹esterno della membrana e un modesto eccesso di ioni carichi negativamente all¹interno (fig. 11-10).

-  La differenza di carica elettrica è denominata potenziale perché è un tipo di energia immagazzinata.

-  Membrana polarizzata - una membrana che ha un potenziale di membrana.

-  La grandezza della differenza di potenziale tra le due superfici di una membrana polarizzata viene misurata in volt (V) o millivolt (mV); il segno del voltaggio di una membrana indica la carica della superficie interna di una membrana polarizzata.

5.2   Potenziale di riposo (PR)

-  Potenziale della membrana plasmatica di un neurone quiescente, che non conduce impulsi;  tipicamente è di -70 mV.

-  Il modesto eccesso di ioni positivi sulla superficie esterna della membrana è determinato primariamente da meccanismi di trasporto ionico.

-  Pompa sodio-potassio.(fig. 11-11)

-  Meccanismo di trasporto attivo nella membrana plasmatica che trasporta Na+ e K+ in opposte direzioni e in quantità differenti.

-  Si determina uno squilibrio nella distribuzione di ioni positivi col risultato che l¹interno comincia  a diventare leggermente negativo rispetto all¹esterno.

-  Anche le caratteristiche di permeabilità selettiva della membrana contribuiscono a mantenere un modesto eccesso di ioni positivi sulla superficie esterna.

5.3   Potenziali locali

(prevalentemente zona dendriti/pericarione)

-  Potenziali locali - modeste oscillazioni rispetto al potenziale di riposo in una specifica regione della membrana plasmatica. (fig. 11-13)

-  Eccitazione - quando uno stimolo fa scattare l¹apertura di altri canali Na+, consentendo al potenziale di membrana di salire verso lo zero (depolarizzazione).

-  Inibizione - quando uno stimolo fa scattare l¹apertura di addizionali canali K+, aumentando il potenziale di membrana (iperpolarizzazione).

-  I potenziali locali si definiscono potenziali graduati perché l¹ampiezza della deviazione dal potenziale di riposo è proporzionale all¹intensità dello stimolo.

 

6.0  Potenziale d¹azione

(Prevalentemente zona cono d¹emergenza/assone).

 

 

6.1   Potenziale d¹azione

è il potenziale di membrana di un neurone che conduce un impulso; noto anche come impulso nervoso.

 

 

6.2   Meccanismo che provoca un potenziale d¹azione (fig. 11-15)

-  Quando uno stimolo adeguato fa scattare l¹apertura di canali Na+, consentendo al Na+ di diffondersi rapidamente all¹interno della cellula, provocando una depolarizzazione locale.

-  Quando viene raggiunto il potenziale di soglia si aprono canali addizionali di Na+ e questo entra nelle cellule, provocando ulteriore depolarizzazione.

-  Il potenziale d¹azione è una risposta tipo tutto-o-nulla.

-  Canali Na+ voltaggio-dipendenti restano aperti solo per 1 millisecondo prima che si chiudano automaticamente.

-  Dopo che il potenziale d¹azione ha raggiunto il picco, la membrana comincia a tornare ai valori del potenziale di riposo quando si aprono i canali K+ consentendo la fuoriuscita di K+; il processo è noto come ripolarizzazione.

-  Fa seguito un breve periodo di iperpolarizzazione, quindi è restaurato il potenziale di riposo a opera delle pompe sodio-potassio.

 

 

 

 

6.3   Periodo refrattario (fig. 11-16)

-  Periodo refrattario assoluto: breve periodo (durata circa 1/2 ms) durante il quale un¹area localizzata della membrana di un neurone resiste a una successiva stimolazione, non rispondendo allo stimolo per quanto intenso questo possa essere.

-  Periodo refrattario relativo: tempo durante il quale la membrana si sta ripolarizzando e si sta restaurando il potenziale di riposo pochi millisecondi dopo il periodo refrattario assoluto; una risposta è possibile solo a uno stimolo molto intenso.

6.4   Conduzione del potenziale d¹azione

-  Al picco del potenziale d¹azione la polarità della membrana plasmatica è invertita rispetto a quella del potenziale di riposo.

-  L¹inversione della polarità provoca un flusso di corrente tra la sede del potenziale d¹azione e le regioni adiacenti della membrana, facendo scattare l¹apertura dei canali Na+ dei segmenti successivi; questi segmenti successivi presentano anch¹essi un potenziale d¹azione. (fig. 11-17)

-  Il ciclo continua a ripetersi nel senso di propagazione centrifuga nell¹assone.

-  Il potenziale d¹azione non procede mai all¹indietro a causa del periodo refrattario.

-  Nelle fibre mieliniche, le cariche elettriche della membrana possono esserci solo ai nodi di Ranvier; questo tipo di conduzione dell¹impulso lo si definisce conduzione/saltatoria (fig. 11-18)

- La velocità della conduzione nervosa dipende dal diametro e dalla presenza o assenza della guaina mielinica saltatoria.(fig. 11-18).

 

 

7.0  Trasmissione sinaptica

Struttura, meccanismo, sommazione.

7.1   Struttura della sinapsi (fig. 11-19)

-  Bottone sinaptico -piccolo rigonfiamento all¹estremità di una branca terminale (telodendro) dell¹assone di un neurone presinaptico, contenente vescicole piene di neurotrasmettitore.

-  Fessura sinaptica -intervallo tra il bottone sinaptico e la membrana plasmatica di un neurone postsinaptico.

-  Membrana plasmatica del neurone postsinaptico (dendrite, pericario) -contiene molecole proteiche che funzionano da ricettori per i neurotrasmettitori.

7.2   Meccanismo della trasmissione sinaptica

La sequenza degli eventi è la seguente:

-  Il potenziale d¹azione raggiunge un bottone sinaptico causando la rapida entrata di ioni di calcio all¹interno del bottone sinaptico.

-  L¹aumento della concentrazione del calcio fa scattare il rilascio del neurotrasmettitore per esocitosi.

-  Le molecole del neurotrasmettitore si diffondono attraverso la fessura sinaptica e si legano alle molecole ricettrici provocando l¹apertura dei canali ionici.

-  L¹apertura dei canali ionici produce un potenziale postsinaptico: o un potenziale postsinaptico eccitatorio (PPSE) o un potenziale postsinaptico inibitorio (PPSI).

-  L¹azione del neurotrasmettitore termina rapidamente sia perché le molecole del neurotrasmettitore vengono recuperate in parte all¹interno del bottone sinaptico, sia perché vengono metabolizzate in composti inattivi.

7.3   Sommazione (fig. 11-21)

-  Sommazione spaziale -somma degli effetti di un certo numero di bottoni sinaptici attivati simultaneamente e sistemati in modo da stimolare in sedi differenti una membrana postsinaptica e provocare un potenziale d¹azione.

-  Sommazione temporale -quando i bottoni sinaptici stimolano un neurone postsinaptico in rapida successione, i loro effetti possono sommarsi entro un breve periodo di tempo e produrre un potenziale d¹azione.

 

 

8.0  Neurotrasmettitori

Classificazione, acetilcolina, amine, amminoacidi, neuropeptidi

8.1   Neurotrasmettitori

Sostanze per mezzo delle quali i neuroni comunicano con un altro; vi sono più di 30 composti noti per essere neurotrasmettitori e una dozzina di altri si sospetta che possano esserlo.

8.2   Classificazione dei neurotrasmettitori

Di solito classificati in base alla:

-  Funzione di un neurotrasmettitore determinata dal ricettore postsinaptico; le due principali classificazioni comprendono neurotrasmettitori eccitatori e inibitori.

-  Struttura chimica: il meccanismo per cui il neurotrasmettitore provoca un cambiamento; vi sono quattro classi principali; poiché le funzioni di specifici neurotrasmettitori variano a seconda della sede, li si classifica di solito in base alla natura chimica.

8.3   Acetilcolina

-  Struttura chimica unica: acetato (acetil coenzima A) e colina (lecitina).

-  L¹acetilcolina è inattivata dall¹acetilcolinesterasi, con molecole di colina che vengono staccate e recuperate nel bottone sinaptico per ricombinarsi con l¹acetato.

-  Presente in varie sedi, spesso con un ruolo eccitatore, ma a volte inibitore.

8.4   Amine

-  Sintetizzate da molecole di amminoacidi.

-  Si trovano in varie regioni del cervello, interessano l¹apprendimento, le emozioni, il controllo motorio ecc.

8.5   Amminoacidi

-  Si considera che siano tra i neurotrasmettitori più comuni nel SNC.

-  Nel SNP gli amminoacidi vengono immagazzinati nelle vescicole sinaptiche e utilizzati come neurotrasmettitori.

8.6   Neuropeptidi

-  Formati da polipeptidi.

-  Possono essere secreti per sé, oppure come secondo o terzo neurotrasmettitore; in questi casi, i neuropeptidi agiscono da neuromodulatore, un ³cotrasmettitore² che regola gli effetti del neurotrasmettitore rilasciato insieme ad essi.

 

9.0  Modificazioni nel corso della vita

9.1   Sviluppo del tessuto nervoso

-  Deriva dall¹ectoderma.

-  Avviene con rapidità nell¹utero materno e nei primi due anni di vita.

9.2   Circuiti neurali

Le cellule del sistema nervoso organizzano circuiti neurali nel corpo

9.3   Sinapsi elettriche

-  Si formano e riformano finché il sistema nervoso è intatto.

-  Vengono sostituite da sinapsi chimiche quando si stabiliscono connessioni permanenti.

-  La formazione di nuove sinapsi stimola l¹apprendimento e la memoria.

9.4   L¹accrescimento

È causa di degenerazione del sistema nervoso e porta alla senilità

 

 

10.0     Quadro generale

10.1 Neuroni

I neuroni agiscono come marchingegni per raccogliere, valutare e sommare degli stimoli, generare ev. impulsi elettrici, condurli a distanze notevoli e trasmetterli ad altri neuroni o effettori.

10.2 Neuroni sensitivi

Agiscono da ricettori che rilevano i cambiamenti dell¹ambiente interno ed esterno; portano informazioni ai meccanismi integratori del SNC

10.3 Neuroni motori

Le informazioni, dopo elaborazione e analisi, consentono di dare una risposta ad appropriati effettori per mezzo dei neuroni motori

10.4 Effettori

Il neurotrasmettitore fa scattare una risposta per restaurare l¹omeostasi

10.5 Neurotrasmettitori

Se i neurotrasmettitori vengono rilasciati nel sangue, vengono chiamati ormoni

10.6 Memorizzazzione, apprendimento

I neuroni sono responsabili delle risposte adeguate agli stimoli; i circuiti sono capaci di memorizzare, apprendere nuove risposte, generare il pensiero ecc. Il meccanismo di memorizzazione è sconosciuto.

 

 

11.0     Meccanismi di malattia

Alterazioni delle cellule del sistema nervoso.

11.1 Neurogliali

Molte malattie del sistema nervoso interessano la neuroglia piuttosto che i neuroni. Alterazioni midiniche come Mb. Parkinson, Sclerosi multipla, Š

11.2 Neuronali

-  Tumori che hanno origine da strutture del sistema nervoso.

-  Si sviluppano dalla neuroglia, dalle membrane di avvolgimento e dai vasi sanguigni.

-  Glioma -tumori cerebrali molto comuni sono solitamente benigni; è difficile il trattamento poiché si sviluppano in aree profonde del cervello.

11.3 Tumori maligni

I tumori più maligni del sistema nervoso sono tumori secondari dovuti a metastasi di cellule cancerose di polmoni, mammelle e altri organi.

 

11.4 Tumori del sistema nervoso centrale

-  Astrocitoma - glioma originante dagli astrociti; sono tumori cerebrali a lenta crescita e infiltranti che si sviluppano solitamente nella quarta decade della vita.

-  Sintomi - crisi epilettiche, mal di testa o deficit neurologici indicativi dell¹area coinvolta.

-  Glioblastoma - multiforme forma maligna di astrocitoma che irradia nella materia bianca del cervello; la rimozione chirurgica è difficile e la sopravvivenza media è inferiore a 1 anno.

-  Ependimoma - tumore neurologico originante dalle cellule di rivestimento, comune nei bambini. Ostruisce le vie di flusso del liquido cerebrale essendo causa di ipertensione endocranica con conseguenti danni neurologici; la correzione chirurgica porta a una sopravvivenza media postoperatoria di circa 5 anni.

-  Oligodendroglioma -glioma di oligodendrociti, interessa la parte anteriore del cervello; picco d¹incidenza a 40 anni di età; sopravvivenza media 10 anni.

11.5 Tumori del sistema nervoso periferico

-  Neurinoma dell¹acustico -lesione delle cellule di Schwann dell¹ottavo paio di nervi cranici;  è un piccolo tumore.

-  Sintomi -difficoltà nel decifrare il linguaggio attraverso l¹orecchio interessato, vertigini, tinnito, e perdita lenta, ma progressiva dell¹udito.

-  Il tumore può essere asportato mediante microchirurgia.

11.6 I tumori gliali

Possono svilupparsi entro o sui nervi cranici o in altre regioni del SNP.

11.7 Neurofibromatosi multipla

Malattia ereditaria caratterizzata da numerosi neuromi fibrosi distribuiti nel corpo; i tumori sono solitamente benigni ma possono essere causa di grave deturpazione della fisionomia dei soggetti colpiti.

 

 

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