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e ... l'ascolto di Bianca e Peter | ⌂ ◊ .html ◊ .pdf ◊ .php |
Alzi la mano chi non sia stato colpito, almeno una volta, dal fascino di una voce amica e complice che, di fronte a un camino o sotto l'ombra di un gelso o in un qualsiasi angolo intimo del mondo abbia sussurrato: "C'era una volta..."
Proprio a quel fascino ricorro per dare, in poche e povere righe, un quadro:
C'è una casa, al limite del bosco. No, non è fatta di biscotti e cioccolata, è una casa chiara, semplice, che non fa nulla per farsi notare, ma che riesce ad essere speciale per l'intensità che la anima. In essa si alternano, infatti, silenzio, il silenzio di un'operosità rigorosa e insieme rilassante, a momenti di altrettanto intensa vita creativa, di cicaleccio, di risate, di solidarietà e comprensione, di ascolto.
E chi ci sarà mai, nella casa del bosco? Due grossi gnomi, direbbe la fiaba: lei si chiama Bianca e lui Peter. Ma Bianca e Peter non sono gnomi e nemmeno fate: non fanno magie, ma ascoltano le storie di chi è arrivato fin lì per chiedere aiuto, per un dolore cronico o momentaneo, del corpo o dell'anima e, se possono, suggeriscono un rimedio semplice, come quelli che - finché c'erano - ci davano i nostri nonni. E lo preparano, con l'aiuto premuroso dei loro amici: miscelano, distillano, spiegano, aiutano, sorridendo o sgridando, come fanno le persone che sanno prendesi cura degli altri.
Non tutti coloro che fanno il viaggio fino al bosco si trasformano da ranocchio in principe, né scoprono l'elisir di lunga vita, ma molti vi hanno trovato e vi trovano una ricetta preziosa: quella che il tempo dedicato agli altri, con calma, attenzione e rispetto, dà spesso frutti inattesi e meravigliosi.
Elena