Intolleranza

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Intolleranze alimentari

Altre forme di allergia sono legate a difetti genetici di alcuni enzimi che non riuscendo a degradare gli alimenti rendono tossiche sostanze altrimenti innocue come il morbo celiaco.

Diverso è il discorso delle intolleranze perchè produce sintomi più sfumati meno rapidi per cui risulta meno facile collegarli a determinati cibi. Negli ultimi anni l?intolleranza alimentare è aumentata vertiginosamente per una serie di fattori come l?aumento dell?inquinamento generale (compreso le sostanze estranee contenute nei cibi) l?uso frequente di farmaci e lo stress generale a cui è sottoposto il nostro organismo.

Intolleranza al Lattosio: condizione nota che definisce la mancanza dell'enzima specifico (lattasi) che rende possibile digerire il lattosio presente nel latte.

Il tessuto linfatico associato all'intestino: Contrariamente a esofago e stomaco che sono organi ben protetti rispetto alla penetrazione di agenti patogeni nel corpo (l'uno grazie al breve tempo di passaggio, l'altro grazie al suo basso valore di PH), l'intestino è un sito ad alto rischio. La maggior parte dei batteri viene distrutta nello stomaco; per tale ragione, nella prima metà dell'intestino tenue non vi è la necessità di abbondante tessuto linfoide. Il lume dell'Ileo invece è abbondantemente popolato da batteri. Di conseguenza in questa sede si trovano Placche di Peyer (sono accumuli organizzati di tessuto linfoide in corrispondenza della mucosa dell'ileo). Come indica il termine si tratta di gruppi o aggregati di follicoli linfoidi che possono assumere un diametro di cm. La mucosa dell'appendice cecale, al termine dell'intestino cieco, è interamente occupata da follicoli linfoidi. Nell'intestino crasso la flora batterica fisiologica elimina eventuali agenti patogeni rendendo superflui meccanismi di difesa specifici. Gli organi linfoidi secondari ricchi di cellule B, ossia tonsille, placche di Payer e appendice cecale, formano un sistema che consente la circolazione di linfociti in grado di riconoscere gli antigeni, trasmettere l'informazione riguardando "nuovi" antigeni agli organi linfoidi e combatterli prima ancora che linfonodi e milza siano messi in allarme.

Uno dei problemi generali principalmente connessi alle intolleranze alimentari, sono le alterazioni della flora intestinale

Le condizioni che possono determinare alterazione quindi scatenare intolleranza sono: condizioni genetiche enteriti diarree e gastroenteriti infantili che causano alterazione della flora intestinale terapie cortisoniche prolungate terapie antibiotiche prolungate o intense uso di pillola anticoncezionale parassiti intestinali, vermi e candida alcune infezioni virali interventi chirurgici gravi stress emotivi disturbi digestivi e in particolare pancreatici uso prolungato di farmaci antiinfiammatori idrocolonterapia putrefazione fermentazione

Un secondo fattore che può indurre a intolleranze è l'irritazione cronica della mucosa intestinale che conduce quasi sempre a situazioni di cattiva digestione (o nei casi peggiori a situazioni di malassorbimento dei nutrienti essenziali). Questo tipo di infiammazione può determinare il passaggio cronico di sostanze "tossiche" al sistema di trasporto dell'organismo che tende a veicolare tali sostanze verso gli organi escretori, determinando un sovraccarico dei sistemi organici di disintossicazione che conducono spesso l'organismo a un aumento di rischio di sviluppo di intolleranze.

Un trattamento delle intolleranze alimentari consiste nell'eliminazione dell'alimento individuato come responsabile dell'intolleranza e di tutta la famiglia a questo appartenente. La rotazione, rappresenta invece uno dei metodi preventivi più importanti non solo per la sua diretta funzione preventiva nei confronti dello sviluppo delle intolleranze alimentari ma anche per l'effetto "disintossicante" che la rotazione stessa dei gruppi alimentari conferisce all'organismo. Le conseguenze positive legate al metodo di rotazione delle famiglie degli alimenti sono il miglioramento dell' equilibrio biochimico: ruotare le famiglie degli alimenti ogni 4 giorni significa mangiare un numero maggiore di sostanze nutritive differenti rispetto a quelle contenute in 5-10 qualità di cibi principalmente consumati e probabilmente industriali che contengono ingredienti "mascherati" in grado di alterare o modificare il beneficio nutrizionale. Ciò comporta un gran miglioramento nella disponibilità di sostanze nutritive (si spera a livello qualitativo per lo meno)oltre che al miglioramento della digestione: i processi digestivi migliorano se interveniamo anche sul fattore quantità (meno, più spesso) e sulle associazioni alimentari più opportune da fare. Le giuste associazioni da questo punto di vista sono quelle che richiedono gli stessi tipi di enzimi e le stesse condizioni fisiologiche (PH) per essere digerite.



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Ultima modifica: August 23, 2008, at 11:33 AM