Coltivazione di piante nutritive

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Autrice: M. A. Santese Categoria: Naturopatia Nutrizione Patologia Terapia

 
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Capitolo della tesi finale di
Maria Aiello Santese

Scuola triennale di Naturopatia
all'Istituto Rudy Lanza
 


in cura → Daniela

La coltivazione di piante a scopo nutritivo mira ai seguenti traguardi:


Come parentesi: anche le piante si difendono molto bene dai loro ?divoratori?. La maggior parte si difende meno con ?ospiti germi? che con veleni di tutti tipi. Alla cultura umana è costata migliaia di anni di lavoro per la coltivazione di piante sative meno velenose e sviluppare sofisticati arti culinarie per inerzializzare le rimanenti tossine presenti nelle piante.

La frutta, le bacche e le nocispecie fanno spesso un'eccezione a questa regola:



1.  Coltura di campi

Agronomia it.Wikipedia Cerealicoltura multimedialeagricoltura


La vita quotidiana di agricoltori

Agricoltura nel senso stretto della parola è intesa come coltivazione di graminacee, leguminose, barbabietole e patate in campi preparati a questo scopo. Fanno parte anche dei vegetali non nutritivi come tabacco, lino, cotone e mangimi per il bestiame come p.es. trifoglio ( leguminosa).


Campo di grano

Le graminacee nutritive sono molto variate:


Campo di soia

Le leguminacee nutritive variano molto tra soia, arachidi, lenticchie, piselli, fave, e centinaia di altri tipi e hanno anche loro le specifiche esigenze riguardante il clima e l'acqua. Da sempre sono valutate per due motivi:

I contadini alle strette di fertilizzanti nitrogeni (feci, humus) usano spesso e da sempre leguminacee come piantagione intermediaria per ricaricare il terreno di nitriti. In zone con allevamento di bestiame, a questo scopo si coltiva il trifoglio come mangime per il bestiame.


Campo di patate

Campo di granoturco

Nel '700le patate nelle zone Europee nordalpine e il granoturco nelle zone sudalpine hanno creato una piccola rivoluzione nutrizionale. Furono importate dal Sudamerica (come anche i pomodori, il tabacco e tante altre) e divennero il cibo dei poveri, perché fornivano un multiplo di sostanze consumabili per unità coltivata rispetto all'avena e al miglio. Malgrado fossero conosciute già da cent'anni, in Borussia, Bismarck assai convincenti.

La barbabietola invece, usata molto come alimento minore fu incrociata e coltivata fino a raggiungere una concentrazione di zuccheri ca. 10 volte più alte.


barbabietole

Zucchero

Napoleone, disturbato parecchio dal blocco degli alleati avversari per lo zucchero di canna (che era diventato un alimento abituale) impiegò i suoi migliori ingegneri per elaborare il processo d'estrazione e solidificazione del saccarosio dalla barbabietola. Riuscirono in poco tempo e interruppero il monopolio dei colonializzatori delle tropi. Regalò ai contadini zone piuttosto umide per la coltivazione di frumento, pianta robusta che dava piccoli ma costanti profitti. Come effetto collaterale scese costantemente il prezzo per lo zucchero con due effetti:

Strano che non si parla quasi mai di quest'opera minore di Napoleone che forse cambiò il nostro mondo più che tutte le sue battaglie.
Più strano ancora (per me) le crociere dei salutisti contro i dolciumi: l'unico effetto collaterale negativo degli zuccheri è che può consumare i denti se non si risciacqua la bocca dopo il loro consumo. Gli effetti collaterali positivi sono che alza l'umore (antidepressivo) per azione degli zuccheri → triptofane → serotoninergico → euforizzante / motivante.

Oggi, la preparazione dei campi consiste in generale nella rottura degli strati superficiali (tramite l'aratro) per sbriciolarla ed ev. procedendo con una "fertilizzazione verde", con fosfato e potassio.
Le tappe della coltivazione sono: semenza, cura (fertilizzazione, serchiare / estirpare le erbacee, misure contro parassiti e malattie, protezione da animali), raccolta ed ev. coltivazione premeditata.

Storia: La lavorazione di campi cominciò presumibilmente all'inizio del neolitico con "bastoni vanghe" e coltelli di raccolta. La sua estenzione richiedeva il disboscamento, la bonificazione e l'assodamento. Dopo l'invenzione dell' aratro giogo trainato dal bue iniziò l'agricoltura ad aratro.
L'inizio del "neolitico" dipende dalla regione: nel levante, nel nord della Siria, della Mesopotamia cominciò ca. 11'000 a.c. In Europa, questo periodo iniziò tra il 7'000 e 4'000 a.c. In Giappone, l'agricoltura in questo senso cominciò intorno al 300 a.c. e certe zone della Kalahari e nel Amazonas si trovano ancora nel "neolitico agrario".



2.  Orticoltura

verdura, ortaggi, bacche

L'orticoltura è la coltura di vegetali alimentari per l'uomo, in contrasto con l'agricoltura che produce anche mangime per animali. Si distingue nelle due categorie: coltivazioni in orti e in serre.


Pomodoro di campo

Coltivazione in orti e su campi
Il terreno va preparato per raggiungere un substrato soffice, libero da erbacce, concimato per la semina o la piantagione. Richiede un'alta meccanizzazione per poter eseguire i lavori nei pochi giorni disponibili. La manodopera per la preparazione del terreno, la semina, la cura, la raccolta e la preparazione per il mercato proviene spesso da paesi nordafricani perché il lavoro è malpagato.


Fragole in serra

Coltivazione in serre
Si coltivano in serre o tunnel foglie degli ortaggi e verdure con alto contenuto calorico o che per motivi di prezzo devono arrivare sul mercato più presto o più tardi della merce prodotta in orti.
Il substrato può essere la terra ma anche lana di pietra o altre substrati non terrosi affiancati da un'irrorazione / concimazione / regolazione temperatura altamente tecnologiche.

Con queste tecniche sono prodotte la maggior parte di verdura e ortaggi sia in Europa sia oltreoceano:


Insalata

Verdura
cicoria, Feldsalat, lattuga, Löwenzahn, Mangold, Pflücksalat, Schnittsalat, prezzemolo, rabarbaro, asparagi, spinaci, rucola, ...


Peperone

Ortaggi fruttosi
melanzane, pomodori, cocomeri, leguminosi, zucche, meloni, paprica, zucchini, ...


Verza

Brassicacee
verze, cavolrape, cavoli, cavolfiore, romanesco, broccoli, ...


Patate

Ortaggi tuberosi
patate, carote, sedano rapa, cavolrape, barbabietole rosse, radicchio, carote, Rettich, Radieschen, ...


Cipolle

Ortaggi cipolline
cipolle (Allium cepa), aglio (Allium sativum), Winterzwiebeln (Allium fistulosum), porri (Allium porrum), Schnittlauch (Allium schoenoprasum), Aglio orsino (Allium ursinum)


Carciofo

Ortaggi fiorine
carciofi, cavolfiori, broccoli, fiori di zucche, ...


Lampone

Bacche
Stachelbeere, lamponi, more, fragole, ribes, Heidelbeere, Preiselbeere


3.  Frutticoltura

uva, mele, pere, agrumi, noci, mandorle, olive, ...

Fino a pochi decenni fa, una piccola frutticoltura era parte integrante di ogni fattoria . La frutta si consumava fresca dall'estate fino in autunno. Con l'eccedente si produceva vini, sidri e grappe per proprio consumo o si vendevano alcolici per avere un supplemento in contanti. L'essicazione di frutta veniva fatta, ma in piccole quantità. Tutte queste operazioni richiedevano delle precise conoscenze di potatura, rigenerazione e cura degli alberi e delle conoscenze altrettanto artigianali riguardo la fermentazione, la cura di vini e sidri nonché conoscenze delle arti distillatorie.

La viticultura era ed è un ramo specializzato dell'agricoltura, preferibilmente in zone collinose e secche con un clima mite e fondi minerali. In zone alpine si combina bene con l'allevamento di bovini che d'estate (quando la vigna richiede poca cura) sono sull'alpe e con certi tipi di orticoltura (brassicacee, tuberi). In zone meridionali è tipicamente combinato con la coltivazione di olive e/o di agrumi e/o di mandorle, la pescicultura e l'allevamento di agnelli.

La frutticoltura di mele, pere, ciliege a tronco alto si combinava bene con i vasti prati adibiti all'allevamento di bovini per la produzione lattea, l'apicoltura (per l'inseminazione dei fiori), una modesta produzione di graminacee, orticultura di barbabietole e patate, in zone fluviali, di leguminacee e (tanto tempo fa) anche la coltivazione di piante fibrose come il lino per i tessili e la canapa per le corde e gli oli industriali.

Frutta con semi
sono per lo più rosaceae come
mele, pere, mele cotogne, nespole, olive, ...

Frutta con nocciolo
uso pericarpium (il nocciolo è ricco di cianide):
pesche, nettarine, albicocche, susine, prugne, mirabelle, ciliege, ...
uso ghianda:
mandorle, pistacchi, ...

Nocispecie
nocciole, castagne, noci, arachidi (leguminacee → fabacee)

Frutta con bacche
sambuco, nespole


4.  Agrumicoltura

Agrumi it.Wikipedia Agrumicoltura multimedialeagricoltura


Arance

Con il termine agrumi si intende l'insieme delle piante coltivate appartenenti alla sottofamiglia Aurantioideae (famiglia delle Rutaceae) ed i loro frutti. Ne fanno parte i seguenti generi:

Sebbene la sottofamiglia comprenda solo tre generi e solo diciotto specie esattamente definite e stabili, esistono molte varianti e mutazioni naturali, sia nell'infiorescenza che nei frutti, per cui si trovano vari tipi di agrumi in varie parti del mondo. Oltre a ciò sono stati sviluppati numerosissimi ibridi, alcuni dei quali con caratteristiche non durevoli, per cui si trovano sul mercato solo per tempi relativamente brevi.


5.  Viticoltura

Viticoltura it.Wikipedia Viticoltura multimedialeagricoltura


un grappolo d'uva nera

La viticoltura rappresenta l'insieme delle tecniche che prevedono la coltivazione delle viti (da tavola e da vino) e può considerarsi come una branca dell'Arboricoltura.

L'attività viticola va dall'epoca di messa a dimora delle barbatelle innestate (piccole viti innestate su portainnesti americani resistenti alla fillossera, dato che le viti europee non sono resistenti a questo insetto appartenente alla famiglia dei rincoti), fino all'epoca d'espianto del vitigno. In questo arco di tempo piuttosto lungo (mediamente un vigneto può vivere fino a 20-30 anni) si rendono necessarie svariate attività, fra cui la sistemazione del terreno, l'impianto e la potatura.



6.  Olivicoltura

Olivo it.Wikipedia Mm P CSA altra Fonte


Oliveto collinare in Toscana

L'olivo o ulivo (Olea europaea L.) è un albero da frutto originario del Medioriente e utilizzato fin dall'antichità per l'alimentazione. I suoi frutti, le olive, sono impiegate per l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto nell'alimentazione. A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive nell'alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamarizzazione, realizzata con metodi vari.



7.  Allegati


7.1  Bibliografia capitolo

7.2  Sitografia capitolo

7.3  Pagine correlate capitolo

7.4  Commenti

alla pagina Maria Vetrina.Nutrizione Coltivazione Piante.


7.5  Daniela19 August 2008, 09:39

Prima corr. provvisoria

Proveniente da http://pforster.no-ip.org/~admin/pmwiki/pmwiki.php?n=MariaVetrina.NutrizioneColtivazionePiante
Ultima modifica: August 22, 2008, at 01:10 PM