Allevamento di bestiame |
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.php ◊ .html ◊ .pdf | Autrice: M. A. Santese | Categoria: Naturopatia ◊ Nutrizione ◊ Patologia ◊ Terapia |
Nutrizione: |
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in allestimento |
L'allevamento di bestiame consiste nell'incrocio di razze con determinate proprietà divergenti, allo scopo di adattare meglio la prole:
Gli esemplari che assecondano queste condizioni sono usati per susseguenti incroci, gli altri no.
In millenni di anni di paziente lavoro del genere, gli allevatori sono riusciti a generare degli incroci per quasi ogni immaginabile spettro di proprietà e in parte molto distante dalle forme "originali" selvatiche.
Chi s'immagina p.es. che l'arci-cavallo era alto solo ca. 35 cm. Certo che la maggior parte del mutamento non fu diretto da allevatori umani ma dall'evoluzione biologica. Ma rende l'idea di quali variazioni un essere vivente può subire nel corso di molte generazioni.
Le capre sono erbivori e si nutrono di tutte le piante che nessun'altra bestia riesce a digerire. Nelle alpi pascolano senza pastore in regioni rocciose con poco mangime ed bloccano la crescita di arbusti e piccoli alberi. Le capre di questo tipo servono per la produzione di piccole quantità di carne magra. Altre specie ( nutrite e sorvegliate meglio) forniscono inoltre modeste quantità di latte. In altri paesi sono fatte pascolare anche in zone aride non diversamente sfruttabili (mezze deserte o steppe secche)
Gli agnelli sono erbivori che preferiscono un mangime erboso, anche se magro. Ci sono delle specie che producono latte solo per i loro piccoli e altre che riescono a fornire una modesta quantità di latte anche per il consumo umano. Nelle nostre regioni pascolano in prati magri e tengono puliti aeroporti e vigna (perché non toccano vigna, arbusti e alberi). In regioni di steppe erbose con clima continentale sono i fornitori di lana e di carne magra.
Le mucche sono erbivori e servono nelle nostre regioni prevalentemente come produttore di grandi quantità di latte; vitelli, tori per la produzione di carne. Certe razze di mucche (per lo più nelle vaste pianure erbose dell'America e dei paesi dell'Europa orientale) sono allevate unicamente per la produzione della carne.
I maiali sono onnivori e una volta servivano per sfruttare le ghiande dei grandi boschi di faggio e quercia. In assenza di ghiande, si tenevano vicino alla casa e venivano nutriti con i resti dei pasti umani, mescolati a graminacee meno preziose come orzo, lino, canapa, leguminacee (come onnivori digeriscono bene relativamente alte dosi di proteine). Oggi si allevano in grandi stalle con piani di mangime ben tarati tenendo conto del loro fabbisogno in glucidi, proteine e oli. Sono ottimi fornitori di carne e grasso animale, allevati come suini per salumi pesanti oppure come suini da carne "leggere" con poco grasso. I maiali pesanti ricevono grandi dosi di oli e surrogati di zucchero (p.es. assugrina) per causare leggere ipoglicemie e "fame da bue". I maiali leggeri invece ricevono dosi più alte di proteine (leguminacee come soia, ... in mancanza di insetti, vermi e bruchi) abbinate a graminacee con bassi contenuti lipidici (e mai assugrina).
I polli sono onnivori, allevati come produttori di uova oppure come polli da consmare. I galli delle razze "a uova" sopravvivono solo pochi giorni, perché "non servono". Il mangime dei polli è di solito di tipo vegetale, con graminacee, ma arricchito di proteine (leguminacee come soia in mancanza di insetti, vermi e bruchi). Di solito sono allevati in grande numero e vengono tenuti proprio industrialmente. Una volta vivevano in piccoli gruppi, di notte in una stalla della fattoria, di giorno in giro a cercare semenza di erbe, sassolini, vermi, bruchi e insetti il tutto arricchito da qualche manciata di semi di graminacee fornita dalla contadina. In grandi gruppi questo allevamento è problematico perché in poco tempo la terra dove vivono si desertifica e sviluppa molta polvere finissima con dosi inquietanti di germi zoonotici.
I cavalli (anche muli, buoi, cammelli, dromedari, elefanti, lamas, ...) fino a pochi decenni fa erano importantissime "macchine di lavoro e di trasporto": l'unico rinforzo meccanico per la muscolatura umana oltre al vento e all'acqua. Si può immaginare con che cautela, testardaggine e costanza gli allevatori curavano questo loro unici "motori" finché non furono sostituiti da trattori e macchine. Sono ancora curati per motivi nostalgici, sportivi e per la gioia degli adolescenti.
La zoonosi è l'insieme delle malattie infettive trasmesse direttamente o indirettamente tramite il bestiame domestico.
Quasi tutte le malattie infettive umane sono zoonosi, il che vuol dire che si tratta di mutazioni di germi che:
Parlare di ?malattie civilizzatorie? si intende quasi sempre di malattie non infettive, presumendo che sono causate da troppo cibo, poco movimento e tanto stress (ipotesi azzardate). Si dimentica che la cultura umana è ?colpevole? per quasi tutte le malattie infettive. Inutile quindi lamentarsi dei ?cattivi germi?. Ci siamo noi, ci sono loro e noi siamo il loro cibo. Inutile la permalosità umana. Meglio inventare qualcosa.
Animali domestici e bestiame di economia: trasmettitori di malattie infettive (zoonosi)
Seguaci culturali: trasmettitori di malattie infettive (zoonosi)
Le infezioni umane zoonotiche più temute sono da:
Ogni anno si sviluppano germi pericolosi per la vita umana, senza contare i numerosi e fastidiosi germi dell?influenza annua (che ogni volta è un ?nuovo germe? e ogni volta potrebbe essere un vero pericolo (l?ultimo è costituito dalla SARS, una mutazione virale che proviene da una famiglia finora poco pericolosa).
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