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Terapie posturali: Percezione, tocco, reazione
Terapista
Il terapista
sente stati, movimenti e cambiamenti locali di temperatura, consistenza, tono, umidità, struttura dermica, ...
e ha impressioni di reazioni locali del tessuto come se fosse spaventato, terrorizzato, fiducioso, impaurito, generoso, ripulsivo, scioccato, incavolato, renitente, conciliante, voluttuoso, aggressivo, regressivo, tremolante, vivace, mortificato ...
Ne risulta che il tocco (e la relativa reazione) viene percepito diversamente da chi tocca e da chi è toccato:
chi tocca percepisce cambiamenti riconoscibili al tatto e impressioni di modi reattivi che appartengono al suo repertorio di esperienza, invece
chi è toccato non percepisce la reazione neurovegetativa e dei propriocettori, ma in compenso una "somma di sensazioni" elaborata in funzione alle sue "esperienze di tessuto locale".
La reazione al tocco è complessa, reale e unica. È percepibile sia dal terapista che dal cliente solo in modo frammentario e diverso l'uno dall'altro. Viene interpretata e usata dai due secondo criteri ben diversi. La dinamica del lavoro corporeo si evolve in questo contrasto dove la reazione reale è perno e nesso tra terapista e organismo del cliente.